26 febbraio 2006

Quattro matrimoni e un funerale (il mio).

Episode I

Ho pensato Sì vabbè, è "solo" quello del Dodo e della Cori, cosa vuoi che sia.
Io ero invitata alla cerimonia in chiesa e al dopocena; cioè non ero una "vera invitata", e in quanto tale immune per definizione alla commozione, al sentimento, alla partecipazione. Ora, invece, sono sotto casa e penso che può darsi che questo matrimonio rinvigorisca il mio "crederci". Loro, così innamorati, determinati, devoti... La coppia che ho immaginato di essere quando ero innamorata, determinata, devota. E non lo scrivo per svilire: ho avuto il magone per tutta la cerimonia...
Non dico cosa sia stato avere la Srn accanto. Bella lei, simpatica, magnetica. Una persona assolutamente piacevole che si fa notare. Però checcazzo, mi ha ricordato per tutto il tempo quel coglione di Matteo che non mi nota, nonostante io sia una fotocopia della sua migliore amica!
Ho anche piagnucolato un pochino quando Paul mi ha salutata, perchè mi manca un po' la nostra amicizia. Anche se ho guadagnato quella dell'Arrotino... che idealmente accompagnerò all'altare.
E tutto sto parlare di Anto... Che ha il barbone, che è finito in ospedale, che ha incontrato il Nick, che si sposa pure lui a luglio. Ma resisto. Resisto anche alla penosa apertura della gelateria del Lele che, guarda un po', si sposa a luglio persino lui. Anzi, non solo resisto, ma ci vado pure, sabato, a farmi regalare un paio di palline (e mi compiaccio per l'utilizzo di questo diminutivo quanto mai calzante col personaggio).

Per fortuna che la serata ha portato tante distrazioni da questi infausti pensieri: un vassoio di millefoglie da 2,5m x 1, meringhate, torte di mandorle, crostate di frutta, bavaresi, e poi spumante, moscato, gin tonic, gin tonic, gin tonic... E soprattutto i miei amici.
Come dimenticare, infatti, la fantastica visione del Teuz in balla olimpica alle prese con "Tripel Luz! Doppio toluz! Triplo acsel!" o il mi-tti-cco exploit dell'Arrotino il mattino dopo, al corso prematrimoniale, in fuga perenne verso il bagno per cercare di contenere i postumi alcolici?

24 febbraio 2006

Qualcosa

Ecco! Dovevo scrivere qualcosa che mi permettesse di passare elegantemente oltre l'ultimo post... e introdurre il prossimo, che di elegante ha ben poco.
Per onor di cronaca alla mamma poi ho risposto. 2 lunghe facciate scritte in giorni diversi per farle capire quali sono le mie aspirazioni, i miei desideri, le mie perplessità. E per dirle che mi sento proprio fortunata ad avere lei e papà con me. E lei ancora una volta mi ha esortata a coinvolgere di più il Marcy, cercando di parlargli, spiegargli come procedono le cose e, se necessario, anche discutere un pò. Per "averlo dalla mia parte", perchè lo sai quanto gli fa bene e quanto lo fa bene...

E con questo chiudo la parentesi a "cuore aperto" di questa strana settimana.

21 febbraio 2006

La mia mamma

Tanto mi è facile risultare estroversa e comunicativa con amici, conoscenti e perfino estranei, quanto invece risulto ermetica, superficiale e "fatalista" al cospetto dei miei genitori. Certo, loro lo sanno come sono fatta, però non ne possono godere fino in fondo, perchè mi concedo con parsimonia. Penso derivi dalla necessità (magari apparente) di tutelarmi, perchè "sottrarmi" e fuggire in ritirata con loro sarebbe più difficile rispetto a tutti gli altri: sono i miei genitori e lo saranno sempre! Così dò di meno, per evitare di dover togliere di più qualora ce ne fosse bisogno.
In questo periodo, e l'ho scritto spesso, mi sento come se li stessi "affrontando" sul serio per la prima volta. In realtà può darsi che sia la prima volta che affronto me in qualità di persona adulta, e che questo si rifletta sul rapporto con loro. Fatto sta che ultimamente sono diventata ancora più ermetica sulle questioni "clou" che mi riguardano... e loro hanno risposto diventando più curiosi, magari più apprensivi e interessati. Con conseguente aumento di piccoli e grandi screzi, sbuffate, mezze parole e risposte date con sufficienza. Un po' come quando porti in casa qualcuno che non sopporta i gatti e il tuo gatto, notoriamente scontroso e disinteressato ad ogni forma vivente diversa da Colui che lo Ciba nell'unico momento in cui lo ciba, gli si appiccica addosso e lo segue ovunque.

L'ultimo episodio telefonico, che risale a sabato sera, ha avuto un esito del tutto inatteso: una mail che mi ha sfracellato ogni palco, ogni parete, ogni timido guscio di noce difensivo, sciogliendomi in un pianto sfrenato durato ore. Da cui, peraltro, non sono ancora del tutto guarita.


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Carissima Miki,
mi é dispiaciuto non parlare al telefono un po' più a lungo con te, avevo tante cosette da raccontare ma penso che, luna e nervi di stagione permettendo nonché gli impegni individuali di ciascuno più o meno importanti da assolvere, potrò rimandarle alla settimana prossima.
Hai ritrovato la maglietta? Forse l'hai portata inavvertitamente a MI? E' imbucata nel posto più sbagliato o ha fatto proprio una fine immeritata!? Mi pare ovvio che l'unico commento logico sia quello di dire di stare più attenta. La tua attenzione é rivolta a tanti problemi? Non devi comunque mai perdere di vista ciò che stai facendo nel momento in cui lo fai!
Capisco che non avresti voluto sentirtelo dire ma ...!
Non l'hai fatto apposta?...Lo voglio ben sperare! Sono tutti discorsi inutili e difficili da accettare ma capitano e molti, prima o poi, si sono trovati a rovistare nella spazzatura o in altri luoghi impossibili nel tentativo di rimediare alla propria sbadataggine! L'importante é non scoraggiarsi, neppure di fronte ai commenti di chi é vicino e insistere nella ricerca anche se può sembrare assurda e tardiva.
Sono riuscita a trovare ( contro il parere di tutti i saggi consultati) le chiavi della macchina su una affollata pista da sci, ripercorsa a piedi, dopo una notte di vane ricerche in casa!
Ho trovato le parti di un orecchino cadute in tempi ravvicinati ma in posti diversi (in casa e fuori del cancello) dopo una ignara giornata di lavoro!
Ma non ho mai più ritrovato invece (nonostante furiose ricerche durate giorni e non attimi, nonostante veri e propri malesseri fisici che mi hanno fatta addirittura ammalare, dovuti alla tensione e allo stress) una spilla alla quale tenevo moltissimo e che non era neppure mia!
Sempre di sbadataggine si tratta, di incuria, di distrazione, di intempestività... e non ti resta che ringraziare il cielo, alla fin fine, che la perdita sia rimediabile e sostituibile, ma...é sempre una magra consolazione!
Come vedi, sono un'esperta di ricerche ma anche di rimedi: riordinare subito la proprie cose, riparare immediatamente i guasti prima che sia troppo tardi, non rimandare nulla a domani ciò che puoi fare oggi...
Continuo a imparare a mie spese e spero che le tue possano essere sempre inferiori alle mie!
Puoi accettare perciò anche un sano "svegliati" che non mi pare assolutamente offensivo ma quanto mai realistico!
Mi pare che, nonostante le buone intenzioni, la buona volontà, le capacità, la preparazione, la disponibilità tua e di chi ti sta vicino ( anche i tuoi vecchi e dispotici genitori) e... chi più ne ha più ne metta, il periodo che stai attraversando nasconda diverse difficoltà che in parte erano annunciate e prevedibili, in parte legate al momento, in parte alla fortuna e al caso, in parte al desiderio di realizzazione, all'amor proprio, alla necessità...
Il cambiamento di "stato" é sempre doloroso e implica compromessi e scelte faticose e che non sempre offrono garanzie di riuscita: non scoraggiarti e amplia la tua ricerca anche verso orizzonti ai quali non avevi pensato ma che potrebbero offrirti una prima via d'uscita! Sei giovane e troverai il modo di adattare il tiro! ma sei abbastanza "vecchia" per desiderare la tua indipendenza e abbastanza matura per capire che non é facile arrivarci senza rinunciare a qualcosa.
Ti vogliamo insegnare ad essere paziente anche se noi in realtà ora siamo impazienti e riflettiamo la stessa tua impazienza! Concedici di chiederti "com'é andata" tutte le volte che ti incontriamo! Siamo ansiosi di "sapere", non ti pare logico?
Tu sai che siamo presenti e che vogliamo per te il meglio, ma sai anche che non riusciamo a stare zitti e che magari senza troppo tatto, ti mettiamo a disposizione la nostra esperienza e le nostre capacità; capiamo che ognuno é libero di scegliere e siamo perfettamente coscienti che solo in un secondo tempo sapremo se le scelte sono state corrette o meno ma, proprio per l'esperienza che solo gli anni offrono, siamo sicuri che possiamo elargire qualche consiglio serio, di buon senso, utile e che non vuole tarparti le ali (abbiamo fatto il possibile per fartele robuste e infrangibili, possenti e intrepide!) tuttaltro!
E' per questo che ti suggerisco di non sognare di avere subito tutto ciò che sogni o che pensi sia tuo diritto avere!!
La mia lettera presenta senza dubbio punti oscuri ma...son qui per tentare di spiegarmi meglio, se é necessario!
Son curiosa di sapere come ti sono andati gli sci nuovi!
Da quando son cominciate le Olimpiadi non mi stanco di guardarle e di divertirmi un sacco: trovo che siano molto interessanti e divertenti i reportage e i commenti e tutti i montaggi e le rubriche in proposito, insieme agli stacchetti, le sigle...! Hai avuto tempo di seguire qualcosa?Posso dire che mi hai insegnato a seguire la tele con qualche attenzione in più!
Verrà papà a prendermi alle 19.30 a Bergamo, venerdì prossimo? Quando ci vedremo noi due? Sabato sera papà e d io andremo alla cena di Carnevale e tu?
Ti abbraccio e spero di sentirti ancora come ai vecchi tempi! Coraggio, pazienza e su col morale. Mamma



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E' che la mia mamma è una persona splendida...

20 febbraio 2006

In videoteca (ovvero il post in continuo divenire)

Cambiamo tono và, così non vi vengono strane idee.
Nella mia videoteca non mancheranno mai (una volta che li avrò trovati a prezzi decenti):

- La trilogia di Matrix per placare la mia sete di fantascienza (non starebbe benissimo sulla mensola accanto ai Nathan Never?);

- Il Signore degli Anelli che concentra tutto il fascino e la grandiosità del fantasy;

- L'Avvocato del Diavolo, perchè in fondo in fondo tutte le storie raccontano l'eterna lotta tra il bene e il male (e i fiabisti russi la pensano come me);

- The Abyss che esprime la magia del mio viaggiare sott'acqua;

- La Storia Infinita, della quale sognavo di essere protagonista da bambina;

- Top Gun, Cocktail e Grease che sono stati i leitmotiv del Belgio (e tanto di Tom Cruise avrò tutto);

- Fight Club, che mi ha fatto rimpiangere di non avere -ancora- mai fatto a botte (e poi ci vuole qualcosa pure di Brad);

- Dirty Dancing perchè quando sono davvero scatenata il dirty dancing diventa la mia specialità (e anche perchè Baby è brutta, insopportabile e sfigata ma questo non le impedisce di diventare stragnocca e cuccarsi Patrick Shwayze -> messaggio di speranza per tutte noi);

- Point Break, che incarna lo spirito che vorrei tanto avere ma non riuscirò ad avere mai;

- Revenge perchè è talmente passionale da crearmi angoscia;

- Il favoloso Mondo di Amélie, che riabilita il nano da giardino dando una visione della vita poetica e surreale;

- Dumbo, come dimenticare il titolo che pensavo mi avrebbe salvato dall'ira funesta del miei, quando hanno sgamato che avevo visto 9 settimane e 1/2 con la mia amichetta del cuore?!

E voi invece, che vorreste nella vostra videoteca?

18 febbraio 2006

Allo specchio

Siamo proprio uguali, penso mentre mi racconti delle elementari e di come anche i bambini più grandi abbiano da subito iniziato a misurarsi con te.
Il primo giorno di scuola ti sei seduto da solo sulle scale, mentre gli altri tenevano la mano della mamma, ma è durato poco perchè non hai mai avuto problemi a fare amicizia. Al liceo ti sei pure candidato come rappresentante d'istituto, ed eri un gran casinista. Hai 7-8 amici davvero fraterni con i quali faresti qualsiasi cosa, e ogni volta che affronti una questione sul lavoro ti piace considerare gli aspetti della fisica che l'influenzano.
Ogni tanto ti fermi, mi guardi e sorridi. Chiedi Che pensi? Mentre io è già un po' che mi sono fermata a guardarti, sorridendo. Mi metti di buon umore e ti fai seguire nei racconti: parli e io resto in attesa di vederlo aprirsi un'altra volta, il tuo sorriso. Poi usciamo a fumarci la ciccozza, ti avvicini e mi baci. Non lo dovevi fare, ti dico subito, perchè ora non devi più smettere...
Te lo concedo un paio di ore dopo, nel lettino del tuo appartamento da studente. Sotto la luce scoordinata della tele, oltre il mio braccio, il tuo petto e la scrivania della piccola stanza si intravede a malapena il barattolo di Nutella.

Siamo proprio uguali, tu ed io. Usiamo un sacco di parole e lo stesso non ci bastano mai. Dobbiamo usare molto altro, per dire di più. Anche il silenzio. E quando ne rompiamo uno, di quelli che non pesano, lo facciamo con qualcosa che pesa, sempre.

Cosa pensi di me? chiedi, e già lo sai. Che adoro il tuo sorriso, e che quando ridi ti si socchiudono leggermente gli occhi. Dicono tanto di te.

Io con te sto bene. E già lo so. Ma non affezionarti troppo.

Anche tu, Marco, non affezionarti troppo.

15 febbraio 2006

Sopravvissuta?

Mmmm.
Forse sì vista la piacevole serata passata con gli amici al B4, dove l'unica traccia di San Valentino era il sottobicchiere da due a forma di lui e lei che si baciano. Ne avrei fatto anche a meno, ma tutto sommato era un dettaglio discreto che si accompagnava allo stile solito del locale.
O forse no... dal momento che, nonostante in serata ci fossimo illusi che il fioraio avesse sbagliato indirizzo, alla fine le rose erano davvero per la tipa dell'ufficio della sister® e, soprattutto, la malattia ha avuto la meglio sul Nutella, che alle 21.30 è crollato a letto, vittima della febbre invece che dell'infermiera.
Così mi ritrovo con un barattolo di Nutella non ancora impacchettato (un briciolo di scaramanzia tutto sommato mi è rimasto...) nel portabagagli. E un prurito fastidioso da déjà-vu... Che la Maledizione del Regalo abbia colpito ancora?! Lo scoprirò prossimamente.
Ma in tal caso, Clo, aspetta di ricevere presto un barattolo di Nutella (e ringrazia che io non abbia trovato quella da 3kg)!

14 febbraio 2006

Paura!

Avete presente quelle mattine in cui hai in mano il phon ma non trovi l'adattatore, infili i jeans ma hanno la cintura sbagliata, hai deciso le scarpe ma non trovi i calzetti, prendi il cellulare e ti scordi il carica, chiudi la giacca e hai dimenticato la sciarpa...?
Ecco, stamattina è stato così!

Sarà che, nonostante la sessione domenicale di sauna-idromasaggio-bagno turco col fratellino (seconda tappa del Piano di Recupero della Mascella), mi devo ancora riprendere dallo shock di venerdì notte...
Dopo un paio di piacevoli orette in autostrada passate ciacolando con la sister® arrivo a casa devastata, mi cambio (longuette di raso bordeaux riesumata dagli anni del liceo, maglietta e stivali alti neri, visti gli imput raccolti su questi schermi!), rinfresco il trucco, faccio un po' di iperventilazione ed esco. Arrivo fuori dal ristorante spagnolo alle 23. Ora, capite che alle 23 di un venerdì sera, in un ristorante spagnolo, e per di più ad una cena di addio al nubilato il minimo è trovare una bolgia dantesca le cui urla si sentono fin dalla strada, scavalcare corpi riversi sul pavimento ed unirsi ai sopravvissuti in una danza dionisiaca sul tavolo. Immaginate allora la morsa di autentico panico che mi ha stretto la gola quando mi sono trovata di fronte alla versione femminista dell'Ultima Cena, con a capotavola una sorta di venere botticelliana sulla quale non era visibile ALCUNA TRACCIA di alcol o stupefacente, una dozzina di invitate che le 4Agate a confronto erano una banda di hooligans, e caraffe di sangrìa ancora mezze piene... Una traggedia!!! Se a questo aggiungete che il locale era mezzo vuoto (ergo nessun uomo che potesse apprezzare quanto ero gnocca) e che tutti parlavano SOTTOVOCE (e nemmeno ridevano!) ...insomma, ho rimpianto il mio bel piumone con annessa pet therapy (cioè quella culona pelosa di Jessy che mi fa le fusa nel letto, che questo week-end è pure stata affettuosa!).
Quindi stendiamo un velo pietoso sulla questione e iniziamo a fare pressione psicologica perchè gli organizzatori degli eventi simili in agenda nei prossimi mesi SI DIANO DA FARE COME SI DEVE (capito Arrow?)! Perchè se mi dovesse ricapitare un'altra volta piuttosto ci salgo io sul tavolo! Sperando che regga...

Un altro paio di cosette spero che reggano, oggi. Perchè ho intenzione di mettere in atto la terza fase del Piano di Recupero della Mascella: il collaudo! Infatti alla faccia di San Valentino stasera me ne vado dal Nutella (alias la new-entry di cui in parte già conoscete fatti e soprattutto misfatti), che giace da due giorni a letto malato. Un'ottima scusa per vestire i panni (piuttosto succinti) dell'infermierina e correre al suo capezzale, che ho già verificato essere comodo ed accogliente.
Mi trovo, però, di fronte ad un dilemma: il Nutella venerdì compie gli anni (più di quanti credessi, deo gratias!) e la mia natura in fondo gentile ed affettuosa mi porta a pensare di prendergli un regalino. Ovviamente si tratterebbe di una cagatina più che altro spiritosa ed allusiva a qualche precedente che ci riguarda (tutto sto giro di parole per dire che gli comprerei un vasetto di Nutella...).
Ma il problema è... che ogni volta che ho fatto un regalo ad un uomo, dal pensierino più stupido al regalone da coppia stabile, e dico OGNI VOLTA, l'uomo in questione è SPARITO! E a volte pure prima di ricevere il regalo! Me lo ricorda l'astuccio che tutt'ora uso e avevo preso per Anto nel 2000, il maglione che ho fatto per il Panca e giace intonso nel mio armadio dal lontano 2001, e più recentemente la scatola fighissima di pralines ancora impacchettate (con tanto ammòre...) per quel coglione del fotografo. Per non parlare del portatabacco d'argento che ho dato a Claudio per il suo compleanno (non fumava ma gli piaceva far su) un mese prima dell'insospettabile fine, il libricino di 40 pagine per il Lele in cui avevo raccolto sms e foto del nostro primo anno assieme, o la tazzina da bar della Illy (con tanto di cucchiaino) che avevo preso per quel fissato del Pdm... E qui mi fermo, perchè la lista sarebbe lunga!
Ad ogni modo, visto che sono pure un po' recidiva nell'errore (la mia natura diabolica, che volete farci...), stasera mi presenterò a casa del Nutella con un bel vasetto di Nutella impacchettato, in segno di sfida verso il 14 febbraio, che volutamente ignorerò. Del resto, come abbiamo stabilito io e Cloty al telefono stamattina, basta non girare per negozi e non filarsi la gente che ti fissa ai semafori con aria interrogativa come se l'espressione indossata oggi bastasse a stabilire se rientri nella schiera delle "felici ragazze fidanzate" o in quella delle "single sfigate". Ma soprattutto, soprattutto, basta avere la fortuna di non trovarsi nell'ufficio di quella che ha ricevuto un mazzo di rose rosse a gambo lungo da un anonimo ammiratore pugliese.

E non pensare che è capitato anche a te, una volta... anche se la rosa era una, l'ufficio era la tua classe del liceo, l'ammiratore segreto il ragazzo con cui stavi da 2 anni. Perchè una volta lo festeggiavo anche io San Valentino. Lo festeggiavo quando avevo una storia splendida, lunga, intensa, sincera, tra due persone fedeli, leali, innamorate, capaci di spingersi l'uno con l'altro senza mai smettere di seguirsi, di trovare nello stare insieme l'energia per realizzarsi anche oltre lo stare insieme.
Ora non lo festeggio, e in più mi sento come una mina vagante che gira tra le coppiette in questo giorno a loro dedicato con una falce sotto il braccio. Perchè sono la prova vivente che... può finire. Vorrei non essere io, vorrei non toccasse a me! Perchè mi sto sforzando da matti per non smettere di crederci...

Quindi Buon San Valentino.

(ma guardatevi le spalle ;)

10 febbraio 2006

Sulla via di Damasco (magari facendo un paio di tappe a Sodoma e Gomorra)

La mia agenda (elettronica) stasera cita "addio al nubilato".
E' la prima volta che ricevo un invito del genere, e questo già mi obbliga a non tirarmi indietro dal momento che nel pedigree di una Bionda Dentro non può mancare la partecipazione ad eventi di tal sorta (e di qualsiasi altra cosa possa anche lontanamente essere considerata un evento).
Eppure:
  • sono stanca
  • sono sotto stress
  • sono a Milano ed è già tanto se riuscirò ad arrivare al ristorante per le 22.30
  • l'unica persona che conoscevo oltre alla festeggiata e all'organizzatrice (che evidentemente non potranno dedicarmi tutta l'attenzione che merito) ha tirato pacco.
Quindi l'elemento decisivo è:
un addio al nubilato è una buona occasione di rimorchio per una delle invitate?

Se non altro potrei verificare a che punto sono con il recupero dell'utilizzo della mascella.

09 febbraio 2006

Evvai col relax

Quanto è difficile ritagliarsi un momento di relax nella frenesìa dell'unica pseudo-metropoli d'Italia? Giudicate voi.

Esco dall'ufficio alle 19.45 lasciando la solita check-list con le cose da fare il giorno dopo (significa 1.Che sono uscita ben oltre l'orario normale 2.Che non ho finito di fare quello che ho iniziato). Percorro il marciapiede ancora costeggiato da cumuli di neve che con le temperature polari delle ultime 72 ore diventano sculture di ghiaccio astratte (3.Un piede messo male e potrei rompermi qualcosa). Raggiungo la macchina e cerco di aprire la portiera con il minimo contatto cutaneo digitale, perchè vicino a dove lavoro c'è un deposito di terra con conseguente fastidiosissimo passaggio di camion che inzozzano la raffinata carrozzeria della Belgiomobile (4.Se tanta polvere si deposita ogni giorno sulla mia macchina... quanta finisce nei miei polmoni?).
A questo punto sono pronta per affrontare i circa 50 minuti che mi servono per coprire la distanza di 9,5 km che mi separa da casa (5.Quanto tempo sprecato). Inizio a pulire convulsamente il parabrezza con il liquidino, ma non noto gocce sul vetro... il terriccio deve essersi depositato proprio vicino all'augello per cui lo schizzo è deviato e finisce quasi completamente su tettuccio, finestrini delle macchine vicino, motorini di passaggio e... udite udite... lunotto posteriore. Da brava massaia che non butta via niente pulisco il lunotto posteriore. Senonchè fa talmente freddo, o la macchina è talmente sporca, che sul vetro restano tracce, probabilmente indelebili, del passaggio delle spazzole (6.Ho la macchina che fa schifo).
Arriva il momento clou della serata, il Coglione Isterico, entità particolarmente nota nel milanese. Si tratta di un idiota che sfoga le sue frustrazioni, certamente derivanti da un'insoddisfacente vita sessuale, suonando il clacson a caso senza capire che NON POSSO SPOSTARMI DA DOVE MI TROVO visto che devo immettermi in Ripamonti e ho un tram fermo a 2 cm dal muso della macchina (7. Se i mezzi pubblici funzionassero meglio potremmo evitare di ingolfare le strade).
Superato anche questo momento difficile e raggiunta la circonvalla posso inserire finalmente il pilota automatico, notando con piacere che anche il condizionatore ha iniziato a scaldare l'abitacolo. Allora infilo l'auricolare del cell (8.Le radiazioni elettromagnetiche mi faranno bene, nel mio stato?) e inizio a chiamare. S3ppo per chiedergli di accompagnarmi a fare qualcosa di rilassante nel week-end, tipo terme/sauna/idromassaggio. Ma non risponde... La Cugi allora, che di relax se ne intende essendo estetista. Mi risponde mentre sta attaccando il fornelletto della ceretta. Inizio a spiegarle cosa mi succede negli ultimi giorni però non riesco a finire... Sto piangendo. Perchè sono agitata e non sopporto l'idea che il mio corpo reagisca senza di me. Non riesco a controllarlo e questo mi spaventa. Da morire. (9.Cazzo, non ho un minimo di autorià nemmeno su ciò che mi appartiene) .
Arrivo sotto casa un po' in trance. Cerco di acquisire un'aria presentabile, salgo, sorrido alla zia, riassumo la giornata in 2 parole e inizio a riempire la vasca. Devo prendermi un momento per me (10.Elogio della solitudine).
Appena sfioro con la punta delle dita dei piedi l'acqua calda sento i muscoli che si distendono, come dopo una gara di corsa. Come se avessi corso per giorni e giorni, senza accorgermene. Tutto quello che è successo di recente, i colloqui, le aspettative, le attese, le prospettive, ho sempre pensato si trattasse di stimoli, stimoli positivi, cose belle, in grado di dare energia. La Cugi mi ha risposto senza neanche un briciolo di esitazione: il fatto che siano stimolanti non vuol dire che siano rilassanti! E io che non ci avevo mai pensato... (11.E' già ora di riconsiderare i miei limiti fisici?!).
Ecco, finalmente mi sdraio, appoggio la testa e sono tutta immersa nella schiuma profumata. DRIIIIIN! (12.Nel caso in cui avessi iniziato a credere che le leggi di Murphy fossero ormai fuori moda). So che è mio papà. La zia lo rimanda. Io mi riconcentro sul bagno, ma so che richiamerà e qualcosa mi dice che faccio bene ad innervosirmi (13.E allora ormai è cronico!).
Infatti dopo mezz'ora, giusto per compensare i primi effetti benefici della mia cura anti-stress, mi devo sorbire il suo sfogo perchè il tizio che ho tamponato a fine novembre ha mandato avanti le pratiche con l'assicurazione senza avvisarmi, così io non ho denunciato la cosa per tempo. Il fatto in sè è trascurabile, considerando che col passare dei minuti e delle telefonate tra le parti la cosa si dovrebbe risolvere più o meno bene, senonchè... le parole di mio padre vanno ben oltre l'insignificante incidentino, infilando una ad una tutte le questioni che mi creano ansia in questo momento. Della serie "Mi sono stufato E' ora di finirla con la pappetta pronta Io le cose le ho imparate da solo e se l'assicurazione non paga sai che ti dico?! (questa frase è pessima e c'è in tutti i peggiori film) Che ti fai un mutuo e te la paghi da sola!".

Dopo 27 anni in cui i miei hanno avuto ben poco di cui lamentarsi (eccheccazzo) improvvisamente sembra che io non sia più capace di fare niente. Si sono convinti che io non abbia voglia di lavorare, che la mia massima ambizione sia di vivere a carico loro tutta la vita, e che non abbia un briciolo di senso di responsabilità. Mio papà si è persino messo a fare il mea culpa, confidando al suo amico "di avere sbagliato tutto con me, di avere sbagliato proprio metodo nell'educarmi".
Del resto altrimenti come si spiegherebbe che io non abbia ancora mandato il mio cv all'Ente Fiera?

Sento improvvisamente come una fitta alla mascella...

07 febbraio 2006

E la donna... somatizza

Oltre allo sconvolgimento ormonale che ha preso possesso di alcune zone particolarmente visibili della mia faccia da ieri ho una fitta all'altezza della guancia destra. Mi prende se sbadiglio, se mastico qualcosa a sinistra e in generale se spalanco la bocca (tutte azioni che compio molto spesso nell'arco della giornata :).
Dev'essere qualcosa di muscolare. Altrimenti vuol dire che mi si sta per staccare in blocco un pezzo di mandibola. Speravo che stamattina sparisse, invece le ultime emozioni di ieri sera me l'hanno pure acuito.

Un esempio a caso: il dialogo telefonico in cui racconto a mio papà dell'ultimo colloquio e lui, dimostrando grandissimo interesse per quello che gli sto dicendo, mi interrompe con la fatidica domanda Ma questo è sempre per uno stage?

Io (cercando di acquisire un minimo di credibilità): Sì papà. Però è un pochino più retribuito di quello di adesso. E comunque considera che di fatto ho smesso studiare solo 3 mesi fa, e ho già 3 mesi di stage alle spalle... Insomma, stiamo parlando di periodi molto brevi... C'è gente che dopo il master ha aspettato un anno prima di trovare un posto...
Marcy: Ma tu, a Verona, proprio niente?
Io: Papà, a Verona non ci sono tutte ste grandi aziende. Quelle che ci sono non mi hanno chiamata.
Marcy: Ma c'è l'Ente Fiera! (è un mese che me lo dice)
Io: Papà, lì c'è UN Ente Fiera, a Milano ci sono decine e decine di grandi aziende.
Marcy: Sì, ma l'Ente Fiera ti assume e poi NON TI FA PIU' ANDARE VIA.
Io (in preda ad una crisi respiratoria): E chissenefrega papà, non cerco mica "il posto fisso".
Marcy (probabilmente intento a firmare l'atto di disconoscimento): Mpf...
Io (nel patetico tentativo di salvare parte della mia eredità): Pa, guarda che se vai a vedere, nel mio settore chi occupa un posto di rilievo ha cambiato diverse aziende nella sua carriera... E' proprio il settore che va così...
Marcy (ormai nel pieno dello sdegno): Vabbè vabbè. Buona notte.

Mi chiedo come spiegargli che sto valutando anche l'ipotesi di quell'altro stage. Quello dove mi danno sostanzialmente niente per 3 mesi e poi mi salutano con una sonora pedata nel sedere.
Poi mi dico che, anche se un po' in ritardo rispetto alla mia fase adolescenziale, sto finalmente affrontando il gap generazionale che mi separa dai miei. Se ce l'hanno fatta tutti quei quindicenni brufolosi ce la farò anche io, ventottenne brufolosa (ma solo a tratti).

...No?!

06 febbraio 2006

Come una banderuola al vento

O una mercenaria. O un cane affamato che gira il muso ovunque compaia un tozzo di pane. O una puttana che si dà al miglior offerente. Sono io negli ultimi giorni, professionalmente parlando s'intende. Sono la controparte ideale dell'Head Hunter: una persona assetata di successo e soddisfazione e voglia di fare, assolutamente motivata per ogni posto in cui fa un colloquio. Escluso il postaccio di sabato, che ricorderò per sempre come la sede del peggior colloquio della storia umana.
Dall'ottavo piano della multinazionale dove sono finita stamattina (anche questo del piano potrebbe essere un segnale, no?), indicavo a Francy dov'era parcheggiata la mia macchina: Lì, la vedi? Un po' più avanti della bandierina dell'elicottero! Sorvolando sul fatto che sì, c'è una pista per l'atterraggio degli elicotteri proprio lì sotto, la bandierina (di quelle a tubo con le strisce bianche e rosse) se ne stava triste e sgonfia come un preservativo usato. Io pure, dopo aver parlato per ben un'ora e mezza di tutto quello che mi riguarda, comprese le mie uscite serali dopo il lavoro... Certo, avrei potuto rispondere che sto a casa di fronte alla tv a lavorare a maglia, e tecnicamente non sarebbe del tutto sbagliato, ma tra le immagini che mi sono corse in testa quelle relative a festini gay, fiumi di alcol ingeriti e generosamente restituiti alla strada, e preservativi poco somiglianti a bandieruole sgonfie erano decisamente in maggioranza.
Di quest'ora e mezza sotto torchio ricorderò sempre la faccia delle mie interlocutrici nel momento in cui ho iniziato a spegare di cosa mi occupo attualmente: incredulità e pena. Se non le ho mosse a commozione poco c'è mancato...
Banderuola al vento, dicevamo. La Jena sostiene che ieri mi ha vista finalmente tranquilla dopo che negli ultimi giorni ho attraversato tutti gli stati d'animo contemplati dalla natura umana (ma forse durante lo sfogo all'aperitivo ti sei ricreduto, o no?). E infatti mi sento letteralmente esausta... Però so che non è ancora finita e sono destinata a qualche altro sbalzo di autentica isterìa.
Uno spettacolo da non perdere, prossimamente sui vostri schermi.

02 febbraio 2006

Coincidenze

Devo cercare qualcosa da leggere su queste entità misteriose e ricorrenti della mia vita.

E' un caso se la mia "anima gemella professionalmente parlando" mi posta un'inserzione russa sul suo blog, ironizzando sui messaggi che la vita le manda in cirillico, e lo stesso giorno mi telefona un'agenzia che lavora proprio con quel cliente? E se mi propone di lavorare proprio su quel cliente? E se durante il colloquio mi informano pure che andrei a sostituire una ragazza bravissima che è appena andata ad occupare il posto per cui mi ero candidata io in un'altra azienda?
In più proprio un secondo fa il mio capo ha dato prova di essere davvero un testadim*** con le persone che lo circondano, stizzendosi in maniera del tutto ingiustificata perchè stavo andando con la mia collega a seguire la riunione sindacale che indicava in OdG anche la nostra delicata situazione contrattuale, vista la nuova denominazione societaria e l'imminente cambio di proprietà.

Avevo chiesto un segnale, avevo chiesto che qualcosa/qualcuno mi facesse capire in un modo qualsiasi se volevo/dovevo/potevo sul serio lanciarmi in un'altra direzione. Sì, insomma, sempre della serie "se domani c'è il sole allora faccio così, se piove...", ma in versione più strong tipo "se mi cade una tegola in testa...", giusto per essere sicura di cogliere il messaggio.

Ora, secondo voi è necessario che io aspetti pure la tegola?

(L'intera riflessione non tiene minimamente conto di alcuni insignificanti dettagli riguardanti il trattamento economico da fame cui verrei destinata probabilmente fino al traguardo della mezza età. Che oltretutto continua ad essere spostato sempre più verso i 60...)