26 giugno 2006

E nel cuore come una piccola crepa.

E subito il rimorso per non aver salito le scale, non aver dato l'ultimo sguardo alle stanze, non aver respirato l'odore di quella casa nel giorno del commiato. Che stupida, a partire così.
Allora accelero, dò fondo al pedale per quanto mi consente questa striscia d'asfalto senz'orlo, di cui ho ogni curva incisa sottopelle. Che quando la percorro sono come l'ago che minuziosamente ripassa il tratto di un tatuaggio vecchio dieci anni: già sa dove deve andare, già sa cosa apparirà dopo il suo passaggio, già sa che finirà.
E non è un guizzo della ragione, ma un moto del cuore quello che mi fa riconoscere la vista di un pendìo, il dolce fianco scosceso di una vigna, lo spigolo improvviso di una casa, mentre attraverso le campagne e questi piccoli borghi raccolti.

Mentre mi allontano...

20 giugno 2006

Cronaca di un (poco) ordinario viaggio mattutino.

(fedelmente tratto da un episodio di vita vissuta. La mia!)

Buongiorno e Benvenuti ad una nuova puntata de "Le Incredibili Avventure della Casinista". Sono le 6.45, la radio già annuncia le prime code a Seriate/tang. Est quando la nostra eroina s'infila lesta in autostrada alla volta della Grande Metropoli. Ce la farà la simpatica Casinista a timbrare il cartellino alle 9.30? Restate con noi!

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Ore 7.46, la nostra eroina supera gloriosamente Bergamo, ma la coda l'attende in agguato dietro al curvone, ed inesorabilmente è costretta ad arrestare la sua corsa. Maestra nell'arte di fare di necessità virtù, ne approfitterà per portarsi avanti col trucco.

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La coda si dissipava improvvisamente a metà delle operazioni di trucco. La Casinista optava dunque per una sosta tattica in Autogrill. Massima esperta nell'arte di unire l'utile al dilettevole, decideva anche di reintegrare il livello di eccitanti presenti nel suo sangue con una dose di cappuccio e croissant.

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MA! Con orrore la Casinista, rientrando in un'autostrada completamente bloccata, realizza che è ormai giunta l'ora in cui ogni mattina si accinge ad uscire di casa (ora a cui bisogna aggiungere da un minimo di 15 ad un massimo di 30 minuti di ritardo cronico). Solo che si trova ancora a Capriate...

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Ore 8.28 (8.23 sull'altro orologio): barriera di Agrate. La Casinista affronta stoicamente l'incognita della tang. Est. La lotta contro il tempo continua! (In coda...)

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Ore 8.40 (direttamente sull'altro orologio). La Casinista più incasinata che mai si gioca il tutto per tutto provando la via della città. Ormai non ha più alternative, il suo destino è segnato. La tensione è alta, il rischio di non farcela concreto...

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Cinquecento metri... Quattrocento metri... Trecento metri... CAMPIONI DEL MONDOOOO!!! Cartellino timbrato alle ore 9.31!


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Ehm...
Io non frequento il mio blog da 10 giorni, ma vedo che il calore umano non è venuto meno! Quasi quasi vi lacio soli ancora un pò per vedere che succede... Eheheh.

09 giugno 2006

Update

Stamani RECORD ASSOLUTO!
Mi sono tirata su dal letto alle 8.06 e alle 8.32 già uscivo di casa. Complice il casual friday (che fa molto Milano...), che mi ha permesso di uscire con jeans larghi, magliettina basic nera e scarpa da ginnastica (quella figa regalata), capelli raccolti e trucco leggero. E pensare che quando ho iniziato a lavorare puntavo la sveglia alle 7.15, pure di venerdì... Pazza!

Ieri, oltretutto, ho tirato la solita ora. Più o meno l'1 rispondendo a un po' di mail, mandando cv e riscoprendo qualche contatto in Msn.
Segue aggiornamento.

Il Nutella.
Pensavate l'avessi perso per strada? Invece no. Ci vediamo "regolarmente", quasi ogni settimana. "Senza impegno", chiaramente. Vado sempre io da lui. Facciamo due chiacchiere, di solito ridiamo molto.
Lunedì però è stato un po' strano... E' stato più da "coppietta". Baci estemporanei, abbracci in momenti insoliti, voglia di sentirmi raccontare... E soprattutto la birretta in compagnia del suo coinquilino e del padre di questo, e una mano che in macchina mi cerca e si posa sulla gamba... Mah, sarà che sente la primavera!
Cmq mi ha chiesto se ci potevamo vedere anche mercoledì, ma poi i suoi programmi per il pre-serata sono cambiati, si è fatto tardi e non ci siamo più visti.
Beh, udite udite, ieri mi ha chiesto scusa per il pacco...

Santiago.
Due giorni fa mi aveva mandato un sms perchè stava prenotando il volo per Roma. Un sms che si chiudeva con un sospetto Poi ci sentiamo così decidiamo dove dormire.
Io ormai me l'ero messa via che stavo da Clo, e anzi mi faceva decisamente piacere l'idea di gravitare più sui miei vari amici romani che su Santi. Questo per effetto (positivo) dell'ultimo nostro incontro, in cui il buon vecchio Santi, lasciando cadere dall'alto una pesante zavorra proprio mentre mi stavo elevando leggiadra da terra per spiccare il volo, mi ha ripiantata in un batter d'ali nella mia aiuolina zen del perfetto equilibrio sentimentale.
Insomma, ora fa sapere che gli fa tanto piacere che ultimamente riusciamo ad incontrarci, che non vede l'ora di visitare con me Roma e che vorrebbe che stessi con lui in albergo. Il tutto senza il minimo accenno al suo tanto agognato triangolo sessuale.
Che se la sia messa via? Ci penserò un po' su.

Taz, ovvero bisontini alla riscossa.
Questa proprio non me l'aspettavo. Il bisontino di Nottingham, quello che per un po' se l'è giocata col Torello, è ricomparso improvvisamente su Msn. Così ho scoperto che è tornato in Grecia a fare il servizio militare, che è effettivamente fidanzato con chi sapevo io e... che ogni tanto pensa ai momenti che abbiamo passato assieme! Soprattutto, dopo più di un anno ormai, si chiede ancora come mai quella sera della cena galante a casa sua sono scappata via senza fermarmi. E io che proprio poco tempo fa ne ho parlato al Torello...
Le cose non capitano mai per caso.

E poi c'è il Panca. Che come ogni tanto succede, senza alcun preavviso mi ha cercata, dall'ennesimo numero nuovo. Solo che per la prima volta l'ho sentito quasi sereno, quasi tranquillo, quasi felice.

E il Pdm. Che all'Argentario mi ha fatto effetto. Che con uno sguardo mi ha riportata indietro di 5 anni. Che mi ha scritto cose che non immaginavo sapesse dire così. Ma di lui parlerò dopo la cena di stasera.

Del matrimonio del secolo, invece, che mi ha stravolto lo scorso week-end, scriverò quando sarò pronta.

07 giugno 2006

@WorK n.10: Chi ben semina...

... è a metà dell'opera.
Ecco perchè ultimamente se incrocio l'Omino della Manutenzione mi guarda come inebetito sorridendo a 32 denti.

06 giugno 2006

Loop gravitazionale

Ore 9.21. Passo il cartellino sul lettore ottico (cartellino con su scritto Visitatore, chiaramente) e mi si apre il cancelletto. Entro in questo posto dove sono entrata negli ultimi 8 mesi e sulla mia faccia la gravità si accanisce. Si accanisce al punto che la bocca pesa tantissimo. Gli angoli della bocca, soprattutto.
Io ci provo a tirarli su. Ci penso intensamente e cerco di trasmettere il comando al mio cervello. Ma poichè il cervello è lo stesso che tutti i giorni pensa Cosa ci sto a fare qui? Cosa voglio fare veramente? Cosa devo fare della mia vita? è talmente depresso che non mi sente proprio. E a voglia a urlargli dietro di alzare quella cazzo di bocca, di tirare su quegli angoli pesanti e abbozzare un sorriso alla vita. Lui proprio se ne fotte.

Chiudo qui la versione romantica della cosa per rientrare su un livello più prosaico.

La questione è:

Lavoro qui da 8 mesi e sento di avere imparato pochissimo. Sento che sto "sprecando" questo periodo di stage che volente o nolente il sistema del lavoro italiano mi impone. Perchè se io ora come ora venissi assunta da un'altra azienda mi cagherei sotto, visto che di fatto mi hanno seguita pochissimo e purtroppo di marketing sostanzialmente non se ne fa. Non sono nè carne nè pesce, esattamente come 8 mesi fa. Anzi... Volendo essere precisi, almeno 8 mesi fa ero fresca fresca del mio master super figo e piena di entusiasmo. Mentre adesso sono demotivata triste e... arida. Arida di idee...
E ragiono in maniera confusa, senza riuscire a prendere posizione sulla mia situazione. Un esempio? Provate a seguire il filo.

1) Io, che sono sempre stata super autonoma, dovevo aspettarmi o addirittura pretendere che mi seguissero o avrei dovuto arrangiarmi da sola?
2) In realtà però mi sono arrangiata moltissimo da sola, all'inizio...
3) E' che mi sono arrangiata per imparare i loro sistemi ma oltre a questo non ho imparato niente perchè il marketing non lo fanno ---> Si aspettano che lo faccia io?
4) Quando abbiamo iniziato a lavorare al piano di marketing nuovo ero piena di entusiasmo, ultra proattiva e ci azzeccavo pure ---> Sono io troppo suscettibile e non avrei dovuto "mollare" quando mi hanno "tolto" questo lavoro?
5) In realtà già prima avevo iniziato a deprimermi, è l'idea di iniziare quel lavoro che mi aveva fatto recuperare...
6) Devo desiderare davvero che mi assumano qui, dove ogni mattina mi sembra di andare al patibolo ---> darmi da fare per guadagnarmi il posto?
7) Non sono portata per il marketing o è questa azienda che mi dà quest'impressione?
8) Cerco di "rientrare" nel settore della comunicazione (da zero) oppure ci riprovo ma in un'altra azienda?
9) Questo scazzo immenso che ho addosso è mio mio o deriva dalla situazione? ---> Sono una che non ha voglia di lavorare o semplicemente questo non è il posto per me?
10) Non è il posto per me o non è il lavoro per me?
11) E se semplicemente io non fossi capace?

Ed eccolo, il loop gravitazionale. L'essenza del moto perpetuo. Che da ognuno di questi punti posso rimbalzare ad ognuno dei punti rimanenti senza fermarmi mai. Ed è quello che sto facendo...

Aiuto!

05 giugno 2006

Efficienza, dicevamo (@WorK n.9)

Sono andata in bagno senza giornale e controllando ripetutamente di aver chiuso bene la porta. E' incredibile la capacità dell'essere umano di fare tesoro delle sue esperienze per ottimizzare la propria efficienza, imparando dai propri errori.

Ecco, è arrivato l'altro responsabile a risvegliarmi dal mio torpore post-pranzo per chiedermi di verificare la produzione di tot cartoni di tale referenza. E non me ne frega un cazzo! Sarà perchè se ne dovrebbe occupare il consulente, che è pagato per farlo, e pure mooolto mooolto più di me?
Ma parlavamo di efficienza.
L'altro giorno siamo andati in deposito a verificare lo stato di un pallet dopo una prova di movimentazione. Sorvolando sul fatto che eravamo in 4 (su 9 dipendenti dell'azienda), e che quindi per controllare sto pallet si è mobilitato il 44% dell'azienda (io mi tiro fuori, per ovvi motivi) ho stentato a trattenermi dal ridere di fronte ai commenti e all'entusiasmo genuino di questi. Per un cazzo di pallet. Mettiamolo così, disponiamolo colà, aggiungiamo un cm qui, togliamolo di là, fai la foto da sopra, rifai la foto di fianco... E non me ne frega un cazzo!

Quello di cui mi interessa un po' di più, invece, è che nemmeno questo mese ho potuto notare sull'estratto conto l'aumento del mio "rimborso spese".

Giustamente parlavamo di efficienza... Per questo oggi sfornerò un post dietro l'altro come un cecchino, per colmare la mia INgiustificata latitanza degli scorsi giorni. Chè il "lavoro", a queste condizioni, non può mica essere considerato un motivo valido per dire "ero troppo impegnata"!

01 giugno 2006

In quattro e quattr'otto

Succede una cosa strana.

Succede che conosco questo ragazzo all'addio al nubilato dell'Arrotino. Fa l'elemosina alla futura sposina e in mano ha Cent'anni di Solitudine. E' carino, gentile, sorridente e sinceramente sorpreso dello spettacolino che gli stiamo offrendo. Ci fa i complimenti per avere organizzato una cosa del genere e ogni volta che usciamo dal locale s'informa su cosa abbiamo architettato. Fa accendere la sigaretta a me e Ba e ci fa pure compagnia al cannino successivo, insieme all'amico (che piace a Ba).

Succede che ci lasciamo scambiandoci i numeri di telefono e iniziamo a sentirci praticamente tutti i giorni. Lui si premura di farmi compagnia nei miei lunghi tragitti in macchina, soprattutto in quelli notturni, con la scusa di non farmi addormentare. Ed è cortese, quasi premuroso.

Succede che mercoledì sera ci incontriamo all'uscita della metro per un saluto veloce prima della mia partenza e lui mi porge un pacco rosso fiammante con tanto di cavallino stampato sopra. E io guardo dentro al pacco e c'è una scatola. E dentro la scatola un paio di scarpe. E pure belle... E io prima faccio per rifiutare, poi mi dico Eccheccavolo tutto sommato questo c'ha 32 anni, saprà decidere da solo se si può permettere di farmi un regalo del genere la seconda volta che mi vede... E poi le ha prese dove lavora, avrà pure un po' di sconto... E le accetto. E poi andiamo a cena al Mexicali e la serata è davvero piacevole tanto che arrivo a casa alle 22.30 anche se devo fare la valigia e partire per Verona perchè il giorno dopo vado all'Argentario col sub.

Succede che la settimana successiva decidiamo di andare al cinema, chè visto che siamo entrambi pubblicisti il martedì non paghiamo. E quando scendiamo dal motorino mi porge un altro pacco. E io invece di essere felice inizio ad avere le visioni come Ally McBeal. Visioni contorte che assomigliano più ad allucinazioni, come se fossi in preda ad un fastidioso mal di pancia. Alchè apro il pacco e dentro c'è l'intera trilogia del Signore degli Anelli, in versione cartacea. E l'allucinazione piano piano si definisce meglio e diventa un pensiero fisso: Noo!, detto strascicando la voce in preda ad un moto di scazzo incontenibile.

Noo! perchè ancora non mi conosci, e non puoi prendere ogni frase come una rivelazione su di me. Noo! perchè anche se ti ho detto che adoro il Signore degli anelli, magari intendevo il film, e non i 3 pesantissimi volumi da leggere. Noo! perchè ti ho detto che mi piace quello, ma magari se aspettavi un giorno ti avrei detto che Matrix mi piace di più. Noo! soprattutto perchè sulla prima pagina del primo, pesantissimo volume hai lasciato una dedica. E la dedica dice:
Cara Michi, ricordati che i treni passano una volta sola. Sta a noi riuscire a coglierli per non restare a piedi.
E io detesto quella metafora dei treni che passano una volta sola, perchè di solito ci salto su, sui treni in corsa. Detesto che mi si "compri" con dei regali visto che so darmi per molto molto meno. Detesto che si pretenda di conoscermi quando non è assolutamente così. E detesto chi si fa propaganda da solo, dal momento che sono io quella che dovrebbe valutare.

E poi succede che ieri sera raggiunge me, la Sister, il consorte e Richmond al Sud, e come gli dico ok raggiungici compare dalla vetrata. Che significa che era già lì, sicchè io inizio a sentire una morsa alla gola... Lo vedo interagire con gli altri e come sempre in questi casi l'occasione è rivelatrice. Sentenza finale: è pesante, pesuntuoso e poco flessibile, per nulla capace di mettersi nei panni degli altri.

Se non l'ho ancora preso, quel treno, ci sarà pure un motivo... Per esempio che quando parla si atteggia a quello che la sa lunga, ti guarda chinando leggermente il capo in avanti e abbozza un mezzo sorriso sicuro, ma tanto sicuro, ma tanto troppo sicuro, facendo tremolare le labbra in fuori come alla ricerca di complicità.

Che non c'è. Sorry babe.