29 settembre 2006

Tour di letti, dicevamo.

Alla notizia che lasciavo la città una serie di uomini si è fatta avanti, rispolverando l'antico precetto del Carpe Diem (che in friulano suona più o meno così: bisugne cjapà i ucei cuant c'a passin).
Tra questi (in ordine sparso):
  • il Ventolin, che ha fatto tante storie e quando mi sono offerta a lui ha osato rimandare, gettando per questo al vento[lin] la sua unica chance (ma lui ancora non lo sa);
  • il Xmas, che in teoria avrebbe cancellato il mio numero di cell (della serie "a volte ritornano", e per questo saranno puniti);
  • il Mauri che mi ha proposto di "fare chiusura" in hdemia con lui, e tutt'ora mi chiedo per quale arcano motivo non ho voluto dare vita ad una delle mie fantasie erotiche (farlo sui banchi delle aule dove ho studiato); ma tutto sommato l'indirizzo lo conosco e non lo dimenticherò facilmente;
  • i due finanzieri in borghese che mi hanno affiancato in autostrada e alla fine mi hanno offerto un caffè in autogrill (finalmente dopo diversi tentativi sono riuscita nell'impresa di adescare automobilisti ai 130 all'ora!);
  • il Lele, che mi ha parlato per 1h e mezza chiedendomi scusa per come si è comportato alla fine della nostra storia (2 anni fa!) e sussurando quanto rimpiange quei tempi;
  • Luciano, il tizio conosciuto mercoledì sera alle Biciclette, dove (purtroppo per lui) c'era già troppa carne al fuoco;
  • il Fotografo, gustosissimo piatto principale della grigliatona allestita a sorpresa alle Biciclette;
  • il Nutella, che forse accecato dai fumi della grigliata non si è accorto di nulla e mi ha proposto di passare con lui la mia ultima notte milanese.

Ecco, per correttezza dovrei precisare che il Lele non lo sa ancora che torno a vivere a Verona. Nel suo caso il posto in lista se l'è aggiudicato grazie ad un innato tempismo, che gli permette di essere sempre al posto giusto nel momento sbagliato.

Fuck "manleva"!

Che strana settimana. Pare sia durata un mese. Quando non si fa un cazzo dalla mattina alla sera il tempo non passa mai, e lo stesso quando è finito non è stato abbastanza.
Il primo giorno che non sono andata al lavoro mi sono svegliata verso le 10, in preda ad una sorta di attacco di panico: che ci faccio ancora a letto? Dovevo essere in ufficio! Mi verranno a cercare! Un po' come quando, passata la maturità, sogni quelle 3/4 volte di dover ancora sostenere l'orale di greco. Invece poi rifletti e ti ricordi che greco era scritto. L'orale era di latino ma tu hai portato fisica e italiano...
Il secondo giorno che ero a casa, invece, proprio mentre iniziavo a godermi la sensazione di essere a tutti gli effetti in vacanza, è venuto fuori che l'esame era sostenuto, ma mancava ancora l'incontro con il presidente di commissione, il capo del personale della mia nuova azienda. Sono state ore di puro ed irrazionale panico, risoltesi venerdì sera ad Arese, una ridente località dell'hinterland milanese.
Dopodichè tappa veloce a casa nel week-end, domenica spettacolare in Val d'Ossola con gli amici emigranti e, finalmente, la firma del contratto. Non senza un'altra iniezione di puro ed irrazionale panico, suscitato stavolta da una clausola fin'ora da me mai vista: la clausola di manleva.

Al solo pensiero un fastidiosissimo brividino gelido mi scorre lungo la schiena, in un paio di secondi rivedo tutta la mia vita con l'aggiunta del triste epilogo: io a sessant'anni, rinchiusa in carcere per le conseguenze di quella firma, fatta decenni prima, quando ingenua mi affacciavo al mondo del lavoro flessibile.
Eggià, perchè non di assunzione si tratta, bensì di contratto a progetto. Con clausola di manleva. Brrr....

27 settembre 2006

Alla lettera

Dal 14 al 20 settembre.
Tour di letti per l'acquario (che si guadagna il titolo).
Le soddisfazioni saranno multiple. Invidiabili. Inarrestabili. Ma sudate. Meglio: sudare elimina le tossine e fa dimagrire. L'amore offre chances piccanti a chi ama i tour fra i letti della città, della provincia, del mondo.

Dal 21 al 27 settembre.
Il fine giustifica i vezzi. E gli ammiccamenti. Lo dicono Mercurio e Marte, grazie ai quali potreste riempire il palmarès della conquiste. Il lavoro si rianima, in attesa dei successi previsti da dicembre in poi. Creatività al max. Anche nel sex. Uau.

19 settembre 2006

@WorK n.14

Da 3 giorni Stagista ha la salivazione accentuata, una leggera tachicardìa e il cervellino in azione. Di tanto in tanto si chiude nella saletta all'ottavo piano con il suo cellulare, un foglio, una penna. Delle volte si porta anche il caffè.
Venerdì pomeriggio Capo ha avuto la grazia di comunicarle un'offerta di contratto. Nonostante questo un'insolita euforia la rende particolarmente brillante nella conversazione, irrestistibilmente travolgente nei contatti umani, persino efficiente sul lavoro.

Sta meditando qualcosa...

Martedì 19 settembre, ore 9.50.
Stagista: "Capo, me ne vado!".

Un istante prima di varcare l'uscio, l'impercettibile vibrazione dell'aria. Capo è stramazzato al suolo, la guancia destra in preda ad un incontrollato tremore isterico.



*Sorge spontanea una domanda: il participio passato di soccombere?

17 settembre 2006

(I was) Given to fly!






Il cielo rovesciato sull'Arena,

la chitarra di Eddie che lo sfida...

E luce fu.

Emozioni emozioni emozioni. Nuove note e regali dal passato. Il respiro del vento tra i capelli bagnati...

Ed emozioni. Solo Grandi Emozioni.

12 settembre 2006

Dal mio oroscopo di oggi

Siete ancora distratti da cose ben più piacevoli che non sia il lavoro. Già domani il vostro atteggiamento cambierà e riacquisterete l'interesse e la voglia d risolvere ciò che non va nella normale attività. Vita di relazione animata e cambiamenti in vista.

(Ok, è scritto in un Italiano dubbio, ma l'importante è il contenuto.)

@Work n.13 (così rientriamo sul giusto tono di questo blog)

Tendo l'orecchio; nessuno in arrivo.
Mi guardo attorno in cerca di presenze sospette; nulla all'orizzonte. Via libera.

Afferro saldamente una voluminosa manciata di fotocopie di codici ITF che ho sulla scrivania e mi alzo decisa. Un passo dietro l'altro, senza esitare. Già pregusto la consistenza patinata nascosta da quelle grigie sequenze di codici a barre... Unòduèunòduè. Sguardo puntato sull'orizzonte per superare senza intoppi il check point. L'ombra svela che la porta del Capo è socchiusa... scampato pericolo! E in un batter d'occhio sono nel ceppo di destra.

Finalmente soli... io e la mia copia di Vanity Fair!

11 settembre 2006

Un giorno qualunque

Come ogni lunedì stampo i dati di vendita della settimana fiscale appena conclusa. Ritiro le copie e mi appresto a scriverci sopra la data.

Che giorno è oggi? 11 settembre.

Immagini immagini immagini. Cerco immagini, voglio immagini. Da scrutare a lungo, nei minimi dettagli, trattenendo il respiro. Voglio forzarmi a guardarne centinaia, migliaia. Quante sono le persone morte in quel giorno surreale. Voglio stamparle nella mente per ricordarmi che è vero. Devo vedere l'espressione dei volti, i solchi delle lacrime nella polvere, gli sguardi increduli. E quei pacchettini di ossa, carne e vestiti in caduta libera. Cerco d'immaginare lo stato d'animo, la disperazione, la determinazione. Magari il rimorso di quell'ultimo salto pochi istanti prima di azzerarsi al suolo.

E' un'ossessione. La mia ossessione. Che mi ordina di ascoltare, affamata, racconti di piccole vite per capire come s'intrecciano nella grande trama. La grande tragedia che lega a sè piccoli fili, tutti lì per caso se si risale all'origine della narrazione. Come nelle tante altre grandi tragedie che mi ossessionano. In cui, per caso, non sono rimasta impigliata.

07 settembre 2006

Days of thunder

Sento il cambiamento. E' eccitante. Sta arrivando. Come un rombo in lontananza. La terra piano piano inizia a tremare e io mi muovo leggera, appena appena sospesa sulle prime crepe che segnano il terreno.

C'è tanta carne al fuoco. E profuma di buono.

Non fosse per quest'odore stantìo di pesce che dà alla testa...

05 settembre 2006

De Curriculum

In pochi giorni mi sono sentita dire:

a) ...Ma perchè lei ha vissuto all'estero, scusi?! E dove è scritto sul suo curriculum?
b) Ah, quindi lei ha il tesserino da pubblicista? Sul suo curriculum non l'ho letto...

Forse è il caso che apporti qualche modifica al mio cv.

01 settembre 2006

R-Day

Ogni tanto, piuttosto raramente negli ultimi tempi, lo ammetto, mi sembra di essere tra le nuvole. Il sole fuori scalda senza soffocare, il cielo è limpido di un azzurro disarmante, il lavoro procede spedito (e soprattutto procede), i programmi per la serata promettono "più che bene con moderazione"... insomma, il mio umore fa esplodere l'applausometro.

Sarà per questo che venerdì, uscendo dall'ufficio, ho puntato in via Pezzotti. L'ultima volta che l'ho fatto è stato a maggio, e sembra l'altroieri. Circa 6 mesi fa avevamo istituito il Lunedì dell'Arrotino: una cena frugale rigorosamente a base di minestrone per convincerci, all'inizio della settimana, di essere a dieta. La cena veniva rigorosamente allietata da innumerevoli bottiglie di vino-spumante-birrozza belga, accompagnata con circa mezza confezione di pane ai 5 cereali Mulino Bianco e conclusa con una sana badilata di gelato. Ma il minestrone restava il perno dell'evento, l'elemento cruciale attorno al quale tutto ruotava (la Nasa ancora si interroga su come abbia fatto l'Arrotino ad infilarsi nel suo abitino da sposa).

Siccome ultimamente una dieta la sto seguendo sul serio, (leggi "lo faccio in modo un pelino più serio") mi ha preso un attacco di nostalgia tale da non riuscire a far altro che recarmi sul luogo del delitto, a rimembrare ed onorare quell'abitudine ormai diventata rito, con la quale abbiamo aspettato che il fatidico giorno arrivasse.
Ho parcheggiato la Belgiomobile, accanto all'Slunga, comprato un pacchetto di Philip Morris Superlight al tabacchino all'angolo, passeggiato controsole sul marciapiede di destra fino al cancello. Sono entrata nel cortile e mi sono fermata proprio di fronte al campanello John BelUSHI. E spipazzando la mia ciccoza tarocca ho realizzato di aver finalmente memorizzato il numero civico esatto. Pensa te.

Poi sono tornata indietro. E come spesso facevo nei freddi e bui Lunedì dell'Arrotino, ho tirato su il naso verso la finestra del fotografo, che non essendo più freddo e buio era aperta.

Mumble mumble...
Mumble mumble mumble...
Mumble mumble...

Affacciati... Invio.

Apetto 1 nanosecondo e faccio per andarmente. E lui si affaccia. Sorridente e abbronzato. Dal balcone del terzo piano mi chiama. Caro, guarda che quello che stai facendo non è il mio numero, qua non suona niente. Ops.
Il pranzo è servito.
Ciaaaooo Mi sto trasferendo al piano di sotto e ci sono le mie coinquiline che mi aiutano ad imbiancare Se ti va di salire. Guarda ho solo 5 minuti se ti va di fare pausa scendi e ci prendiamo il caffè. Scusa ma proprio non posso ci sono qua le mie coinquiline che mi danno una mano... Niente figurati Volevo solo sapere se eri ancora vivo Ti vedo in salute tutto abbronzato quindi direi che sì sei vivo. Scusa michi proprio non posso ci sono qua le mie coinquiline che mi danno una mano... Sì ho capito al massimo una sera che riapre il Rocket in maniera decente e faccio un salto ti avverto. Scusa michi ma le mie coinquiline aspettano che finiamo per andarsene... Che fai questo week-end? Non lo so ma guarda che sono solo passata di qua ora scappo a casa. E dove abiti Ah no è un po' fuori mano Guarda io adesso devo finire il trascloco poi lavoro un paio di giorni e poi dovrò andare a Madrid magari ci andiamo assieme.

Vabbè. alla fine la conversazione in sè è poco rilevante. Quello che importa è che dovevo esorcizzare la sua persona, la sua figura, quello che rappresenta, il periodo che l'ho conosciuto, il falso allarme spagnolo, il pacco della montagna. Insomma, dovevo riconciliarmi con quella parte di me, in questo giorno tanto speciale. Il mio Giorno della Riconciliazione.
Così ora potrò finalmente dimenticarmi di puntare il naso all'insù se mai ripasserò da quelle parti.

Non contenta guidando verso casa ho pure chiamato Lilla. Dopo... credo sempre 6 mesi.

Mamma che giornata!