31 ottobre 2006

@NeWork n.3

Come ogni giorno Collaboratrice affronta il sacro rito del pranzo stringendosi al tavolo delle colleghe. Gli argomenti affrontati sono tra i più vari: Collega n.4 che da quando ha casa nuova non viene più, Figlio del Capo insopportabile (a quanto traspare dei racconti di Collega-ex-del-nostro-ufficio n.8), Collega n.1 e le sue lezioni di squash, Finanziaria (con commento del Collega n.9 che si è rotto una mano scagliando un pugno contro il terreno di gioco durante una partita di calcio).
Ma oggi la conversazione prende una piega improvvisa quando Collega n.4 (toh, è tornata!) se ne esce con 'Che poi c'è gente che quando va nei ristoranti o nei bar si porta pure a casa qualcosa! Una volta l'amico della nipote della sorellastra di mia cugina mi ha raccontato che...'.

Collaboratrice ha un sussulto. I suoi sensi sembrano risvegliarsi dal torpore del post-mangiata, le sinapsi si stiracchiano e mandano qualche scintilla mentre il pensiero ricomincia lentamente a cigolare. Finalmente anche lei ha qualcosa da dire! Finalmente potrebbe dare il suo contributo alla discussione attingendo a numerosi, gustosissimi dettagli di vita quotidiana!
Davanti agli occhi le scorrono i suoi colpacci migliori: il set di tazzine della British Airways, il tappetino da bancone della Tennent's, il boccale dello chalet sulle piste di Brunico e gli innumerevoli capolavori vitrei sottratti ai tanti locali triestini... Senza considerare i calici (e la bottiglia di rosso) di piazza Erbe, il boccale del Dublin e, uscendo dal contesto della ristorazione, cioccolatini e caramelline di tutti i tipi, elastici per i capelli, accendini... persino la guida National Geographic della Spagna! I momenti migliori di una vita intera sono lì, a portata di mano, desiderosi di uscire allo scoperto...

Eppure... Eppure c'è qualcosa che le suggerisce di fermarsi, di non smentire ancora il ruolo di discreta, silenziosa ed educata personcina che pare esserle stato attribuito. Per il momento.
E la conversazione continua senza colpi di scena.

30 ottobre 2006

Memorandum

Tocca proprio segnarlo sul calendario questo ultimo fine settimana. Come il peggior concentrato di sfighe che si sia fin'ora scagliato su di me. Povera, piccola, tenera Chatouche.

Senza rievocare l'accaduto nei minimi dettagli (è risaputo che "sfiga chiama sfiga") , mi limiterò a lasciare qualche appunto di seguito come monito per il futuro:

  1. Se il tuo sesto senso inizia a lampeggiare urlando 'Lupo Cattivo a dritta', magari evita di corrergli incontro.
  2. Se regali un cellulare a un sessantenne ricordati di includere almeno mezza giornata per aiutarlo a capire come funziona. E soprattutto ricordati che sebbene lui viva benissimo senza sapere che esistono pin e puk, la sua sim no.
  3. Se nelle 24 ore precedenti hai accumulato già almeno 2 sfighe notevoli (vd punti 1 e 2), chiuditi in casa tua ad aspettare le successive. Eviterai così di fare danni in casa d'altri (del tipo oggetti che cadono misteriosamente al tuo passaggio, improvvise tempeste elettromagnetiche che mandano in tilt tutti i sistemi, scarichi idraulici che si intasano anche con una semplicissima pipì).
  4. Quando finalmente pensi di averla scampata, ricordati che la sfiga spesso assume sembianze a prima vista insospettabili (un simpatico paio di gemellini, per esempio).

Tutto questo, magari, con la rassicurante prospettiva di arrivare a casa e trovare l'allegra famigliola ad attenderti, desiderosa di intavolare lunghe e rilassanti conversazioni sul tuo presente e futuro lavorativo.

Perchè la sfiga non si tira indietro se c'è da dare il colpo di grazia finale.

26 ottobre 2006

Sotto chock

Per la prima volta dal lontano anno 2000, mia mamma ha chiesto UNA SETTIMANA DI FERIE.

Pertanto ieri sera (oltretutto dopo le 22.30) mi è stato comunicato il rientro anticipato di entrambi i genitori presso la dimora di residenza, della quale io ho allegramente ripreso possesso da 24 giorni.
Stasera, dunque, mi aspetta un'inattesa sessione di riordino casalingo con annesse pulizie, nonchè un ciclo di training autogeno di Radio Scuola Elettra (3 anni in due ore) per contenere lo stress ed affrontare con la dovuta preparazione la difficile empasse.
A partire da dopodomani, infatti, inizierà ufficialmente il periodo di critica convivenza con la figura paterna, intenzionata a svernare in Italia e a schiodare solo con l'arrivo dei primi caldi, preannunciati dalla Santa Pasqua e dal lieto evento della Resurrezione.

La Bionda entra dunque in Quaresima, si ritira a vita morigerata, assume le vesti castigate e rigorose della brava figliola devota al nuovo lavoro.
Ed inaugura la stagione delle trasferte del fine settimana.

Ahhhh, quanti sacrifici ad essere Donna di Mondo!

Io sì che faccio girare l'economia 2

Prendano nota anche le compagnie aeree del mio numero di conto.

Lenny mi ha telefonato ieri. Vuole sapere qual è il primo week-end che sono libera per chiedere le ferie. Il volo me lo prende lui, quando arrivo mi porta a far la spesa e poi mi chiude in casa per 2 giorni.

Così sulla carta non sembrerebbe male...
Resta da capire se il terzo giorno resusciterò.

(SisteR, se alla 73a ora dall'atterraggio non hai mie notizie chiama il nostro coroner di fiducia)

25 ottobre 2006

Io sì che faccio girare l'economia

Il settore delle TLC mi deve qualcosa. Un qualcosa di molto consistente.
Non solo con i miei livelli di consumo riesco a mantiene da sola un'intera divisione della società del mio operatore, non solo con i miei "servigi" alzo il morale (e conseguentemente motivazione e produttività) di uno dei suoi migliori fotografi di campagna... Ora procaccio anche nuovi clienti!

Dopo 24 ore di black out, infatti, Lenny, la new entry brasiliana frutto del week-end di festeggiamenti barbarici, si è rifatto vivo con un numero nuovo di pacca.
Eravamo così distanti a causa della nostra differenza di operatore... Questa sua decisione ora aumenta le cose che abbiamo in comune, dando nuovi stimoli alla nostra relazione hard rigorosamente telefonica che può così riprendere, più intensa che mai, grazie alla promozione che da 6 mesi mi garantisce sms gratis. Se non è una prova d'ammòre questa...

Per il saldo della mia collaborazione suggerisco un bonifico diretto sul c.c. a me intestato. Non esitate a contattarmi per ricevere gli estremi e procedere con il pagamento.

24 ottobre 2006

@NeWork n.2

Collaboratrice sta cercando di trovare la sua dimensione ed ambientarsi nel nuovo ufficio. Le colleghe la invitano a prendere un aperitivo nel baretto sotto l'ufficio e, nonostante 'Baretto sotto l'ufficio' e 'prendere un aperitivo' siano espressioni che non appartengono al vocabolario della Socievole Alcolista, che è solita fare l'ape nei locali più in della grande Metropoli, accettare è d'obbligo. E lo fa volentieri.
Divertita dall'insperata occasione di testare usi e costumi locali, Collaboratrice sfoggia uno dei suoi migliori sorrisi e piena d'entusiasmo ordina 'Uno Spritz'. Scodinzolando accoglie il barista, pregustando il gusto amarognolo del rossastro nettare.

Quando all'improvviso...

Collega 1 si rivolge al barista e ridendo esclama 'Hai visto, te le ho portate tutte sulla cattiva strada, quella dell'alcolismo!'.
Collaboratrice si morde la lingua, poi il labbro, le guance, le mani... Ma proprio non ce la fa a trattenersi e con fare velatamente monroeniano, scrutando il barman ammiccante, esclama 'Beh, ma allora! Se mi dici che fai anche i gin tonic io ne prendo volentieri uno. Col Bombay!'.

Nessuno ride. Collega 1, 2 e 3 paiono basite mentre il barman, visibilmente in imbarazzo, balbetta un 'N-no, quelle cose lì non le facciamo. A quest'ora poi...'

Collaboratrice si tuffa con un triplo carpiato nel suo Spritz, mimetizzandosi istantaneamente con il rossastro nettare.

23 ottobre 2006

Definizioni

Nonnonnonnonnò. Frequentazione Sessuale Assidua non va bene.

Basterebbe se fossimo due persone che ogni tanto si incontrano e tutti ingrifati consumano. Ma io e il Nutella ci mettiamo d'accordo per riuscire a vederci, ci organizziamo e sosteniamo delle spese per raggiungerci nelle nostre rispettive località di residenza.
Anche rifacendomi al precedente per il quale è stata fondata la categoria non c'è storia, il paragone non regge. Quindi la nostra relazione non rientra nella tipologia FSA.

Proviamo a ragionarci su con calma.
Si tratta indiscutibilmente di una LTR, Long-Term Relationship. Ma non della classica LTR da fidanzati, che sarebbe troppo facile andare in giro a dire io e il mio ragazzo stiamo assieme da tot. Eh no! Noi non diciamo niente, evitiamo di suscitare domande, ci limitiamo a sorridere quando è chiaro che qualcuno ha capito.
E lo spiegasse pure a me, quello che ha capito. Perchè io, al momento, non ho le idee molto chiare. Cioè, in realtà qualche certezza ce l'ho: non stiamo assieme. Perchè no. All'idea di chiamarlo il mio ragazzo mi vengono i brividi e la testa inizia in totale autonomia a fare nonnonnonnonnò.
Però ci vediamo regolarmente da 10 mesi. Anche se senza esclusiva.

Ecco, forse ho capito: ci vediamo regolarmente e senza esclusiva come in una FSA da manuale, ma visto che la cosa non capita semplicemente, ma va organizzata, implica un certo grado di impegno reciproco. Elemento necessario ma non sufficiente a rientrare nella tipologia delle LTR. Quindi ci troviamo piuttosto di fronte ad una LTR reciprocamente fedifraga.
La dicitura suona bene, ma lascia intendere che alla base ci sia un accordo violato di mutua fedeltà, di cui in realtà non abbiamo nemmeno mai discusso (nonostante se ne sia presentata l'occasione)...
Per fugare ogni dubbio ed evitare fraintendimenti, allora, potrei parlare di LTR Consapevolmente Fedifraga.

Così nasce la mia nuova categoria aristotelica.

Sìssìssìssìssì.

18 ottobre 2006

Se non mi faccio viva è perchè devo ancora riprendermi

Diciamo pure che co sta cosa della Sister Avvocato ci abbiamo dato dentro. Diciamo pure che i festeggiamenti hanno preso una piega "difficile", stile Baccanali, Feste Dionisiache, Carnevale di Rio e simili. Diciamo anche che io ci sono arrivata già stravolta perchè la sera prima avevo fatto una "scappata" al compleanno di uno degli ingegneri dell'omonimo clan, in un simpatico Sushi Bar milanese in zona Buenos Aires, e che all'alba del fatidico giorno mi ero fatta 3 ore di macchina da San Donato Milanese fino al mio ufficio vicentino. Il tutto perchè "quand'ero più giovane queste cose le facevo", e visto che vecchia non sono...

Ecco, premesso questo siete pronti per conoscere la Verità:
Confesso di avere perso il conto degli ettolitri di gin tonic che ho trangugiato.

Quindi non ho ricordi di:


  • Quello che mi ha detto Mister X a metà serata (fighissimo coinquilino del Lele quando stavamo assieme nonchè compagno di classe di Anto quando stavamo assieme);
  • Quello che ho detto a Mister NaturaSì durante tutta la serata (ma so che era un discorso pesante);
  • Come sono arrivata a casa (non considero l'appannata immagine della ruota posteriore della bicicletta dell'Ex Compagno di Classe Già Avvocato che si è fatto seguire fino a sotto casa sua).

Ricordo invece molto bene che:

  • Per la prima volta in vita mia e nonostante diversi tentativi, non sono riuscita a centrare il garage (mi ha salvato la banda laterale in plastica nera incollata sulla fiancata);
  • La mattina seguente non ho sentito la sveglia;
  • Ho telefonato al lavoro sbiascicando qualcosa su un problema alla macchina;
  • Sono arrivata 1h e mezza più tardi del solito ancora ubriaca;
  • Sono andata in bagno con una frequenza di circa 1x ogni 10';
  • In almeno un paio di queste occasioni mi sono accasciata sul ceppo e quello che ho prodotto è stato gin tonic purissimo. Nel primo caso mixato con uno yogurt alla banana preso a colazione per fare tappo;
  • Era il mio 9° giorno nel nuovo ufficio...
Ma sono sopravvissuta.

E il giorno seguente, nonostante una capigliatura dal colore improbabile causa sperimentazione parrucchiera locale e un digiuno forzato di oltre 24 ore, mi sono regolarmente imbarcata verso la destinazione top secret prescelta dall'Avvocato SisteR per la festa di rito.

Destino vuole che i temibili effetti del surriscaldamento del globo si siano palesati attraverso una tempesta monsonica che ha flagellato proprio la nostra località top secret, costringendoci ad una sessione forzata di canyoning per onorare il Sacro Dio dello shopping.

Destino vuole anche che, nonostante ottime premesse, la tipologia di intrattenimento di cui abbiamo potuto godere sia stata parziale e non del tutto soddisfacente.

Ma sono state poste ottime basi per il futuro dal momento che, circa 3 ore prima del rientro, sono incappata in un italo-brasiliano (prontamente soprannominato Lenny) che ha iniziato a mandarmi messaggini che poco lasciano all'immaginazione.

E altri, di difficile interpretazione, sono arrivati anche dal fin'ora intoccabile MisterX.

Per concludere, sono decisamente provata dagli ultimi 7 giorni. E preferisco pensare che è per questo che oggi, sotto un gonnellone lungo in perfetto stile Barça, calzando delle splendide ballerine nuove, indosso un simpatico GAMBALETTO.

11 ottobre 2006

Piccole SisterS crescono

Canti di giubilo e Osanna nell'alto dei cieli:
da oggi c'è un avvocato in famiglia!

10 ottobre 2006

The evidence

Rientrando nella sua tana, ieri sera, l'Astuta Faìna si è trovata di fronte uno spettacolo alquanto piacevole: i piatti lavati, il letto rifatto, la casa in ordine, e la sua preda rimessasi perfettamente in sesto. Il tutto avvolto in un clima disteso, allegro ed affettuoso.
Un rapido giro di ricognizione basta al Diaboliko Animaletto per notare un dettaglio in grado di incastrare l'Amico Pazzerello: le foto con l'ex fidanzato, lasciate casualmente sulla scrivania, in posizione diversa rispetto alla sera precedente.

Non serve aspettare molto perchè l'Amico Pazzerello si tradisca con le sue stesse manine... "Allora, si sono più rifatti avanti gli ex?" è la domanda fatale. Sorniona, la Tremenda Bestiola glissa elegante sull'argomento.

E la gitarella si chiude in un idillio di sensi.

09 ottobre 2006

Imbarazzi

In questo preciso momento, mentre io occupo diligentemente la mia postazione lavorativa, il Nutella giace nel mio letto, vittima dell'influenza.

Ieri è stato sfiorato il momento più critico della nostra FSA (Frequentazione Sessuale Assidua, termine rispolverato per l'occasione, vista la piega che sta prendendo la cosa). L'organizzazione della serata, infatti, è andata a farsi benedire causa lo stato febbricitante di uno dei partecipanti, circostanza che ha costretto l'altro partecipante ad assumere il ruolo dell'infermierina, attingere al suo spirito caritatevole ed operare un'importante lavoro su sè stessa per soffocare l'orgoglio ferito dall'ultimo, scottante episodio.
La crisi è stata sfiorata ma, apparentemente, superata brillantemente. Cioè senza eccessivi scossoni. Il chè potrebbe anche configurarsi come un esito non pienamente positivo.

Ma la questione adesso è un'altra: che farà mai l'Amico Pazzerello, solo soletto nella stanza dei giochi? Un quoziente intellettivo medio dovrebbe suggerire di esplorare l'ambiente circostante e raccogliere il maggior numero di indizi possibili. Lavoro ingrato visto che l'ambiente in questione è interamente permeato d'indizi, lasciati qua e là più o meno volutamente dalla scrivente.

Quando si dice "astuta come una faina"...

06 ottobre 2006

Bilancio della prima settimana

Figata n.7: l'età media del mio ufficio è 30 anni, e NON sono la più vecchia tra le progettiste.

Figata n.8: sono già oberata di lavoro.

Figata n.9: a pranzo c'è l'ora d'aria e si scende al baretto sotto.

Figata n.10: ho il numero di telefono di Lele Mora.

Ma devo prendere atto anche dei primi aspetti negativi... Uno su tutti: i bagni fanno schifo! La ricerca di un degno erede per il mio adorato Ceppo di Destra si prevede lunga e faticosa.

03 ottobre 2006

Scivoloni

Lunedì 2 ottobre, h 17.58. Ricevo un messaggio.

Ciao Paola. Ti ricordi di me? Sono M, il ragazzo un po' pazzerello che hai incontrato alla stazione a Firenze per soli dieci minuti. Mi è rimasta la curiosità di conoscerti. Se è lo stesso per te chiamami!

M sarebbe il Nutella, e io di certo non mi chiamo Paola. Rispondo.

Difficilmente Paola ti risponderà se il messaggio lo mandi a me. Controlla il numero.

Tremo. Non so esattamente per quale motivo, ma prima di mettermi in macchina devo fermarmi, parlare con qualcuno, fumare almeno un paio di sigarette, arginare la crisi.
Il Nutella mi chiama, non è il caso che io risponda. Mi arriva un altro messaggio.

Michi spero che non ti sia atapirata, mi dispiacerebbe moltissimo! Tengo molto a te.

Qualcuno glielo vuole dire che attapirata vuole 2 t?! E poi, è un termine da usare in una circostanza del genere?!
Alla terza telefonata decido di rispondere. Ho ricevuto consulenza da Cloty, Leetah, SisterR e AnnaDiva, ormai mi sento pronta. Do qualche stoccata, e mi sforzo di ridere. Mi chiede, seriamente, se mi sono arrabbiata. Gli faccio presente che le cose tra noi erano chiare, ma episodi come questo sono decisamente spiacevoli, per cui se la prossima volta fa un po' più di attenzione quando seleziona il destinatario... Dice che gli "è venuto spontaneo, perchè non c'è niente da nascondere". Passo oltre. Aggiunge che ne parleremo in un altro momento. Rispondo "ma anche no". E mi dice che a lui farebbe davvero piacere che ci vedessimo, il prossimo week-end, sempre se anche a me fa piacere. Ironizzo sulla festa di laurea che ha a Firenze (guarda caso), che rischia di essere misteriosamente spostata a venerdì sera, e lo saluto. Non so più che dirgli. E gli mando un messaggio.

Eddai M_ino, non essere così triste quando mi chiami. Lo so anch'io che per quanto tu t'impegni non ne troverai mai un'altra come me... :) Besitos.

Sì, le cose erano chiare, ma mi dispiace soprattutto perchè in questo tempo ho scoperto una persona speciale! Spero di non sbagliare numero.

Stavolta è il numero giusto. E la persona giusta... Bacio.

Ho ricevuto il tuo sms ora. Mi piacciono le persone sicure di sè. Baci.

*******

Morale della favola:

  1. Non pensare MAI che stai sottovalutando un uomo con cui esci. Questo è IMPOSSIBILE.
  2. Controlla almeno una volta il suo cellulare. Ti aiuterà a ridurre l'entità delle sorprese spiacevoli.
  3. Non perdere MAI di vista gli altri uomini che ti girano attorno. Ti farà sentire più forte.
  4. Faglielo percepire e lo renderai più debole.
  5. Glissa sui suoi scivoloni, ma non fare finta di nulla: approfitta per tirargli frecciatine senza pietà, in quell'unica occasione che ti è concessa. Dopodichè ignoralo.
  6. Diffida delle dichiarazioni estemporanee di affetto ed ammirazione del tipo "mi dispiace perchè in te ho scoperto una persona speciale". Sono dettate dai suoi sensi di colpa. Verso sè stesso per aver fatto una tremenda figuraccia.
  7. Riafferma la tua onnipotenza e magnanimità nei suoi confronti: ostenta sicurezza. Il suo ego ne trarrà immediato giovamento, innalzandosi in misura proporzionale all'entità dello scivolone appena fatto.

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Resta un quesito: che succede adesso?

02 ottobre 2006

@NeWorK n.1

Collaboratrice entra nell'ufficio R&D per utilizzare lo scanner. E' il suo primo giorno e non conosce nessuno. Inoltre non è ancora stata fornita di badge aziendale (non perchè tenuta a "badgiare" tutti i giorni, ma per aprire le serrature elettroniche dei diversi uffici della sede). Quindi suona il campanello e aspetta che le aprano la porta. I presenti la guardano con aria interrogativa, Collaboratrice spiega il motivo della sua visita e si appresta ad avviare la scansione. Quando...

Capa (Moglie di Capo) sbuca all'improvviso. Guarda con indifferenza Collaboratrice e rivolgendosi a mezza voce a chi le sta vicino dice: "E' una nuova STAGISTA".

Collaboratrice stenta a mantenere la posizione eretta. Stenta anche a mantenere un vago controllo sulle sue azioni. Inorridita alza lo sguardo dallo scanner e nel vuoto di fronte a sè rivede le umiliazioni dell'ultimo anno lavorativo. Finchè dalla bocca della Vecchia (Moglie di Capo) esce, con tono più deciso: "Collabora con l'ufficio Marketing e Comunicazione".

Collaboratrice, sdegnata, decide di ignorarla, porta a termine (con successo) la sua mansione e senza batter ciglio se ne va.

Bollettino del primo giorno

Figata n.1: ho un posto imboscatissimo. Cioè sono accanto a 2 colleghe ma il mio schermo del pc non lo vede nessuno.

Figata n.2: per il pranzo si esce. Oggi ho inaugurato con la "Prosciutteria Vicentina", che rende bene l'idea.

Figata n.3: sono stata rassicurata sulla famosa clausola della manleva.

Figata n.4: stamattina sono arrivata in 50 minuti, esattamente quello che ci impiegavo a Milano (solo che qui faccio 43 km in più).
Figata n.5: Abbigliamento casual.

Figata n.6: Niente policy di sicurezza per l'accesso ad Internet!

Un buon inizio, direi.

01 ottobre 2006

Distacchi

Lascio Milano di mattina. E' presto ed imbocco senza incertezze la tangenziale est. Ci sarà mica coda alle 9.30 di sabato... Mi disorienta non fare la solita strada. In effetti parto da San Donato.

Seguo A4 direzione Venezia. Quante volte l'ho fatto nell'ultimo anno? Quante volte ho pensato che non ne potevo più di stare ore in coda? Non faccio in tempo a rispondermi che eccola, la coda. E allora esco subito, ad Agrate. Mi avventuro sulla statale. Perchè tanto non ho fretta, stavolta. Non ho la domenica per scadenza, non ho compagni di viaggio cui dare appuntamento, nè ore di punta da evitare. Ma valigie da svuotare nei cassetti, libri cui far posto sulle mensole, creme che devono ritrovare posto sulla specchiera del bagno. Un altro inizio.

Cos'ho paura di perdere, andando via?
La mondanità condivisa con gli amici. Le "mille occasioni" che può offrire una città così grande e così viva, anche se non si possono davvero cogliere tutte. Il potenziale, ecco. E le consuetudini che si stavano consolidando: il lunedì sera con la Cugi, il martedì al cinema gratis, la cena del mercoledì col Nutella e il clan degli ingegneri, l'ape del giovedì, le mostre fotografiche di Palazzo Reale e Forma, il giretto bimestrale in Triennale... Il Nutella.

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Ripenso all'ultima settimana passata insieme, a quest'ultima notte passata insieme. Le risate a cena, i discorsi sempre un po' più miei, la scusa che "a lui piace ascoltare". Poi l'intimità, l'abbraccio, i bacini. E quella canzone su Mtv, la lacrimuccia che mi scivola via dispettosa... L'abbraccio dura fino alla mattina, quando la luce s'infila nella stanza. Sono davvero felice. E lo sono per tutto, un po' come se fosse già finito.
So che siamo uguali, che ci vogliamo bene, che ci mancheremo. So che non siamo mai stati assieme, ma assieme abbiamo costruito qualcosa da condividere. Il fatto di non vivere più nella stessa città può significare perdere tutto, o un minimo sforzo da entrambe le parti perchè questo non succeda. Se siamo stati stretti stretti non è un caso, alla fine. E la mia anima sorride.
In questa ordinaria mattina il Nutella s'infila sotto la doccia mentre io, in camera, attacco il phon.

Ed eccolo lì, il cellulare. Incustodito ed inerme, chiuso su sè stesso come ancora addormentato, proprio accanto alla radiosveglia. Ci penso un attimo, lo prendo in mano. Ci guardiamo negli occhi per pochi secondi. Il phon è spento, l'acqua scorre. E decido di fare quello che tante volte avrei potuto fare, ma ho sempre rifiutato di fare; quello che una persona non dovrebbe mai fare, ma che consiglierei ad ogni donna, per aiutarsi a mantenere i piedi ben piantati per terra: Menu>Messaggi>Seleziona>Arrivati.

Stefania, Giulia gru, Daniela... Mi bastano due schermate. E ce n'è per tutti i gusti: Tutto ok Fammi sistemare 2 cose e ci vediamo, Ottima idea Organizziamo per la prox sett, Possa questa notte cullare i tuoi sogni e bla bla bla.

Sorrido. Del resto siamo uguali, no? Ed è quello che cercavo, quello che anche lui avrebbe trovato se avesse guardato nel mio cellulare.

O forse no...

E continuo a sorridere, puntando lo sguardo verso il mio nuovo inizio.