30 novembre 2006

Bip ...... Bip ...... Bip ......

Il respiro si fa più lento. Un po' per pudore, un po' per sfinimento.

Nella mia mail ho messo delusione e risolutezza. Ho chiuso la porta, ma senza neanche una mandata di chiave. Peccato che lui mi abbia chiamata prima di averla letta... E fortuna che quello che doveva dirmi era che anche questo week-end se ne sarebbe tornato al paesello invece di aspettarmi a Milano. E' stato più facile scegliere le parole, dosare il sarcasmo, concedere all'autocontrollo qualche stoccata pungente.

Rosico che ora se ne sta al concerto dei Red Hot al quale volevo andare io...
Ma mi viene più da ridere se ripenso al fatto che sono corsa a comprare mezzo kg di gelato e una cofana di panna montata che mio papà ha scambiato per un gesto gentile. Macchè gentilezza! E' la carenza d'affetto che mi guidava! E pure la necessità di trovare qualcuno che mi facesse accendere la sigaretta comprata per concedermi 5 minuti di riflessione lungo l'Adige. Un momento per me, lungo il fiume che scorre... Con in sottofondo l'impietoso allarme della macchina (del babbo, ovviamente) che suonava all'impazzata dopo che l'avevo erroneamente chiusa con le 4 frecce accese... La sigaretta ho dovuto trangugiarmela tutta d'un fiato cercando di assumere una parvenza rassicurante agli occhi della sciura affacciatasi alla finestra.

Insomma, il momento di riflessione è rimandato a data da destinarsi.


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Road trippin with my two favorite allies
Fully loaded we got snacks and supplies
Its time to leave this town
Its time to steal away
Lets go get lost
Anywhere in the U.S.A.
Lets go get lost
Lets go get lost

Blue you sit so pretty
West of the one
Sparkles light with yellow icing
Just a mirror for the sun
Just a mirror for the sun
Just a mirror for the sun
These Smiling eyes are just a mirror for...

29 novembre 2006

Fidarsi è bene.

Sulla fiducia nel sacro vincolo del matrimonio (e nonostante la predica a base di statistiche sul divorzio) abbiamo augurato felicità e figli maschi a mio zio "quello splendido", ex scapolone 44enne.

Sulla fiducia nell'affetto filiale abbiamo tutti consigliato a mia zia di trasferirsi e tornare a vivere con la nonna.

Sulla fiducia nelle mie doti di interrelazione ho dato corda al Nutella per 10 lunghi mesi. Ma nessuna reazione, l'encefalogramma è piatto.

Sulla fiducia nella mia sincerità mio papà ha perfettamente ricostruito la dinamica della vicenda che ha portato la Belgiomobile dal meccanico con 2300€ di danni: un suv o una macchina alta (deduzione paterna) in un parcheggio (dichiarazione rilasciata da me medesima) ha fatto la retro appoggiandosi al mio cofano e ha spinto (dichiarazione rilasciata da me medesima) ma senza dare il colpo forte altrimenti sarebbero scoppiati gli air-bags (deduzione paterna). Risultato: esterno praticamente intatto, interno disfatto con barre metalliche tranciate a metà, condizionatore ridotto ad una sottiletta e radiatore sfondato (autopsia del meccanico). Probabilmente comunque parte erano danni del tamponamento dell'anno scorso (deduzione paterna).

23 novembre 2006

Bip ... Bip ... Bip

La nostra storia si sta trascinando stancamente, tenuta in vita dal respiratore artificiale.
La scorsa settimana si è inceppato per la prima volta, ricordandomi che è solo merito suo se ancora dura.

Potrei sempre staccare la spina e dare fine alle inutili sofferenze dei familiari...

22 novembre 2006

Colpo di grazia

Sono appena rientrata dalla piscina dove ho incredibilmente fatto 30 vasche, con la voglia di mettere sotto i denti almeno un pacchettino di crackers, ma la dispensa è vuota. Ho cercato uno yogurth ma anche il frigo è vuoto.
Sono due giorni che torno dal lavoro alle 8, sfinita, e mi devo preparare la cena perchè mio papà ha finito di mangiare per fatti suoi giusto giusto 2 minuti prima.
Ieri ho dovuto pure svuotare la lavatrice alle 23, mentre lui mi intimava di andare a dormire perchè era tardi...
Beh, dopo tutto questo, a mezzanotte e a stomaco vuoto ho iniziato a sciacquare il costume china sul lavandino del bagno. E lui ha osato dire 'Hai la pancia che ti esce dai pantaloni! Dev'essere perchè è troppo grossa, no?'

NO! No! NO!

20 novembre 2006

@NeWork n.7

Alla cassa.

Stagista:"Cavoli... Ho appena speso 300€..."
In un moto spontaneo di vicinanza emotiva, Collaboratrice partecipa alla sofferenza della sua collega:"Eh, io più o meno spenderò lo stesso, oggi, per il tagliando della macchina..."
E Stagista continua:"Sai, dopo un po' di collaborazioni ho pagato l'iscrizione all'ordine..."

Così Collaboratrice impara ad impicciarsi dei fattacci altrui.

19 novembre 2006

Anomalia

Sono seduta sui gradoni della GranGuardia. Aspetto la Sister per andare alla mostra sul Mantegna, dove un'altra nostra compagna di classe fa la guida.

Sono seduta sui gradoni della Gran Guardia e guardo la piazza. Guardo la gente che scomposta si muove a ondate. Seguo le ondate di folla e mi sembra di essere altrove. Mi sento altrove. Allora alzo gli occhi verso le arcate dell'Arena, i palazzi del Liston, le colonne lisce del Municipio.

Niente. Non sento niente.

Solo la mancanza di quel tuffo al cuore che ti stringe il petto quando sei in un luogo cui appartieni.

16 novembre 2006

@NeWork n.6

Stagista è nata lo stesso giorno di Collaboratrice!

E' ora di iniziare a mandare in giro curriculum.

15 novembre 2006

Revivals, unexpected

Ieri sera recupero un abbonamento per andare a teatro, gentilmente offerto da Tocchia.
Inizio spettacolo h21, uscita dal lavoro h.19 e arrivo in città previsto alle h.19.50. Ergo non conviene passare da casa... La condizione ideale per fare un ape!
Senonchè l'unica persona che chiamerei in tale circostanza è Streppo e Streppo è impegnato. Un maldestro tentativo di racimolare altri partecipanti fallisce miseramente e si pone il fatidico dilemma:
a) Andare a casa, dove non ho assolutamente niente da fare, e poi muovermi di corsa per raggiungere il centro e trovare parcheggio;
b) Andare in centro e concedermi una passeggiata COMPLETAMENTE SOLA per NEGOZI RIGOROSAMENTE CHIUSI.

La depressione sale: sono nel ricco ed operoso nord est non essendo nè operosa nè ricca...

Eppure. Eppure il mio vagare senza mèta mi conduce proprio sotto casa dell'imprevedibile Mister X che (ma tu guarda che coincidenza!) è proprio lì anche lui. Con un gesto mi intima di fermarmi mentre chiude la telefonata. E la serata decolla.

L'appartamento è stato completamente rivoluzionato: pareti arancioni, lampadari di design, un divano nero nuovo di pacca e pure la tendina con le pecorelle nella vasca. Mi torna in mente lo scambio di messaggi dell'ultima volta che ci siamo visti, ma non colgo la sua battuta sul fatto che non ci proverà subito mentre mi riaccompagna verso l'ingresso.

Aperol Campari 1, Cuba Libre 1, Cuba Libre 2, Cuba Libre 3...
Mister X è bellissimo come sempre. Non capisco esattamente cosa lo faccia restare al tavolo con me ma la conversazione è piuttosto piacevole e le telefonate al Lele e ad Anto (i miei due ex che conosce) un divertente diversivo. Sorridendo del messaggio del Lele, che chiede di uscire una sera, mi sento in dovere di chiarire che non sono in vena di revival con lui. E non colgo particolari reazioni nel mio interlocutore.
Poi esce il numero 109, iniziamo a scherzare su qualche nome che so occupa alcune delle posizioni di questa lista, e il pensierino su di lui si allontana definitivamente. Come lo spettacolo a teatro.

Però al momento dei saluti qualcosa di diverso c'è. Qualcosa di impercettibile, per me impensabile, rimasto confuso nei fumi dell'alcol del precedente incontro. Qualcosa che riemerge prorompentemente appena giro l'angolo imboccando Ponte Navi.

E' la seconda volta che mi sfuggi... Alla prossima ti incantono o mollo direttamente l'osso! Bacio

Cazzo... Allora è vero! E mi affretto a non lasciar sfumare la mia unica possibilità:
Beh, allora speriamo che tu faccia la scelta giusta... Notte

...Non sai cogliere l'attimo... Ma perchè non succede mai come nei film, che lei gira la macchina e...? Sarà, ma dopo 109 attimi pensavo di averci preso l'occhio... Forse perchè nei film lui è alto e moro...

Ok, cerchiamo di salvare il salvabile...
Anche "altino" e "biondino" non è male. Pensavi d'averci preso l'occhio... E' per questo che sei andato via senza voltarti? Sarei la 110a, diversa da tutte le altre...

No, quello l'ho fatto di proposito, anche se ci hai messo 5 minuti a girare sul ponte... Rilancio: ti passo a prendere e andiamo sul lago...

Ma io sono già a letto, devo mollare il colpo. E mi addormento con l'eco delle parole di Vasco che riempiono la stanza:

Io me ne stavo tranquillo
facendo finta di dormire
Lei s'avvicina piano
facendo finta di sognare
E poi mi tocca una mano
dolcemente piano, piano.

Io non mi muovo sto fermo
la lascio continuare
lo so benissimo ma voglio vedere
dove vuole arrivare.

Lei s'avvicina ancora un po'
mi sfiora con le labbra o cosa non lo so.

Io non so più cosa fare
a questo punto mi dovrei svegliare
Forse dovrei saltargli addosso
come fossi un animale
E dovrei essere molto virile
e continuare, magari per più di due ore.... troppo!

...

Anch'io vorrei, Dio se vorrei
Dio se vorrei lasciarmi andare
vorrei toccarla, baciarla
come mi viene in modo naturale

O forse è meglio lasciare stare
non posso rischiare
Forse è meglio che mi rimetta a dormire...

14 novembre 2006

@NeWork n.5

Stagista si è presentata con delle decolletè leopardate.

Fi-ghis-si-me.

Collaboratrice, che ha saggiamente optato per la strategia FattelAmica (anche conosciuta come Fottel'Amica), le rivolge uno sguardo d'intesa tutta femminile: "Mmmm... Stasera esci!".
Stagista la guarda con aria divertita e candidamente risponde "No".
"Dai, non ti sarai mica vestita così per venire in ufficio...", insiste Collaboratrice cercando un focolaio d'intesa.
"Beh, sì!"

Chi osa sostenere che non sia una competitor diretta?

Revivals, again

Ormai le gambe non tremavano più nel provare a chiamare Claudio.
Ieri sera, per l'ennesima volta, il cell ha squillato senza che rispondesse. Così è scattato il messaggino: Dai, rispondi che facciamo 2 chiacchiere! Non mordo mica... Dopo mezz'oretta mi chiede Scusa ma... Chi sei?
E gli ho risposto di persona. Un momento di silenzio tra poche parole piene di allegria ed entusiasmo. Poi l'ho accusato di bluffare, di non avermi sul serio riconosciuta. Come potrei non riconoscere questa risata ha detto, con una voce calda e vivace, la S leggermente scivolata e, sono sicura, gli occhi cristallini e sfuggenti, leggermente socchiusi per dare spazio a quel mezzo sorriso che ha sempre avuto.

Abbiamo scommesso un caffè. Ho perso la scommessa ma dice che me lo offrirà lui prima o poi.

Credo che sarà poi.

10 novembre 2006

Revivals

Ho chiamato Claudio.

Claudio è il secondo uomo della mia vita.

Che bello che era... Era alto, grande, faceva kick-boxing, le corse in rollerblades per Verona, le gare in pista con la moto. Mi ha fatto sfiorare la paura ai 250km/h in autostrada dopo una giornata intera passata intorno al lago con la sua Suzuki. Amava il rischio ed una forma di trasgressione fine a sè stessa che ben si conciliava col suo essere fuori di testa. Al punto da lanciarmi, una sera, nella fontana di Corso Porta Nuova...

Per lui anche io sono andata fuori di testa. Fino ad aprire la crisi con Anto e... lasciarlo. Per lui significa che averlo sempre in testa mi ha fatto riflettere su ciò di cui veramente avevo bisogno in quel momento della mia vita, facendomi scoprire nuove esigenze e costringendomi a fare i conti con il fatto che per essere una donna (che poi cosa davvero significha non l'ho ancora capito) dovevo conquistare una maggiore consapevolezza di me, più indipendenza... Volevo mettermi alla prova, affrontare il mondo da sola e sentirmi completa. Anche se di fatto voleva dire fare un salto nel buio, espormi alle delusioni e all'insicurezza.

Claudio è il secondo uomo della mia vita e la nostra storia risale al lontano 2000 (non iniziate a fare i conti sulla cifra che posso aver raggiunto oggi). Semplicemente un giorno non si è più fatto vivo. L'ultima volta che l'ho visto era una mattina di primavera ed era nel mio letto, poi più niente. Fino allo scorso mese di giugno.

Era un po' di volte che passando da Sirmione pensavo a lui. Un pensare fortissimo in cui il sentimento divorante del passato si mescolava alla curiosità di vederlo ancora e all'eccitazione di immaginare una piccola crepa nella sua vita di oggi. Piccola, indistinguibile crepa come quella che è arrivata oggi fino a me, che ancora mi domando: Ma perchè sei sparito in quel modo?
E una sera di giugno finisco a fare l'alba in un bar con dei colleghi del sub. E mi accorgo che è lo stesso dove con le stesse persone ho fatto l'alba un'unica volta prima. Una volta in cui c'era anche lui. E queste persone iniziano a ricordare ad alta voce, a commentare, a rivelare dettagli di cui io non potevo sapere... Come che per me aveva davvero perso la testa, che 'voleva fare le cose serie', che era la prima volta che sentiva certe cose.
Quella mattina sono rientrata a casa con il pensiero fisso di quel bigliettino attaccato all'interno della copertina della mia agendina, con un numero di cellulare sbavato di matita dal tempo, pieno di otto e quattro.
L'ho cercato per diversi giorni senza successo, riesumando elenchi di iscritti al club di sub, partecipanti a corsi e gite... Ma niente. Fino a giovedì scorso. E pensare che mi sono arrabbiata con papà per la sua insistenza nel chiedermi di fare il back up dei dischetti zip che avevo sulla scrivania... In uno di questi ho trovato il famoso file che cercavo, e quella sequenza tanto cara di quattro e di otto.

Che ieri ho composto, senza pensarci veramente, in uno slancio d'impulso. Mentre la linea squillava inesorabile mi sono accorta delle gambe che tremavano. Claudio non ha risposto.

09 novembre 2006

@NeWork n.4

E' arrivata la stagista.

F - I - A - M - M - E - T - T - A.

Ha un cognome importante, un'altezza imponente, è bionda, e formosa al punto giusto. E' laureata in Scienze della Comunicazione (laurea breve, ovviamente) e sta facendo la specialistica in pubblicità.

Capa ha detto di lei: "è tosta".

Quindi non c'è via di scampo: è lei la competitor diretta.

Collaboratrice deve fare i conti con la sua propria competitività, fin'ora inespressa. E soprattutto è costretta a confrontarsi con quel mondo universitario post riforma che ha sempre snobbato. E che peraltro vorrebbe garbatamente continuare a snobbare.

08 novembre 2006

Prime volte

Martedì sera, per la prima volta in 7 anni di onorata attività subacquea, ho preso coscienza dei miei seni paranasali. Così ora ne ho 4... Solo che questi nuovi arrivati non sono tanto scenografici e fanno male quando fai apnea col raffreddore.

Oggi, per la prima volta da due anni a questa parte, ho realizzato che finalmente è arrivato il momento della riscossa: viaggio in senso contrario rispetto ai flussi di traffico! Che è un po' come essere tornata ai bei tempi delle partenze intelligenti. Beh, forse non è proprio così... ma il concetto è che nella Grande Metropoli ci vado per il week-end (e quindi schivo esodo del venerdì e controesodo della domenica). Inoltre, lavorando in uno sputo di agglomerato urbano da 120k abitanti (che poi tecnicamente quello è solo il capoluogo di Provincia cui faccio riferimento) ogni mattina mi allontano dal Comune di residenza ("grande" il doppio) sghignazzando nel vedere le code che si formano nell'altro senso di marcia quando c'è qualche manifestazione.

Ieri sera, per la prima volta in tutta la mia vita, sono stata esortata dalla mia datrice di lavoro a non fermarmi troppo in ufficio la sera. Sul non arrivare troppo presto la mattina ero già stata istruita diverse volte.