30 dicembre 2007

Quest'anno ignorerò le feste

La cura totale, per QUALSIASI problema, è una serata da sola con il mio Hagen Dasz e Sex & the City prima serie.

Il Macadamia Nut Brittle si scioglie dolce sul palato mentre va in onda un'altra festa per i 30 anni o giù di lì con le mie amiche non sposate...

Ahhhh, come sto bene!

28 dicembre 2007

@CoolJob n.2

Cortina.
Presidente a Me Medesima Responsabile Ufficio Stampa e Comunicazione davanti a Tizio che non conosco incontrato lungo il corso: Lui è il padre di Ciavarina, lo sa?
Me Medesima a Tizio: Ah! Beh, io lavoro con Ciavarina, abbiamo la scrivania proprio di fronte.
Presidente a Tizio: 'Lavorano assieme'... più che altro questa è la sua Responsabile!

Quindi è proprio vero. A distanza di 4 mesi posso dire di avere un'assistente!

20 dicembre 2007

Poemetto svogliato

Apatia apatia,
per bella che tu sia
abbandona casa mia.

18 dicembre 2007

Influenza Wi-Fi

Sono malata pur'io!

Mi sono imbottita di Tachifludec (Madrid ha lasciato il segno), bevo acqua e succo ace con le vitamine aggiunte.
Non ho tanta febbre ma i dolorini dell’influenza, così ora me ne vado sotto le coperte.

Magari prima faccio il letto. E' talmente tanto tempo che non lo faccio che la mattina mi sveglio in un bozzolo di lenzuola che nemmeno Houdini riuscirebbe a liberarsi.

10 dicembre 2007

Miami. Day Six.

E' l'ultimo giorno. Apro gli occhi e se per caso iniziava a mancarmi la Clerici mi sento subito a casa.

E' l'America, bellezza.

09 dicembre 2007

Miami. Day Five.

Oggi è domenica. Non è previsto ma faccio festa.

Passeggiata mattutina in Lincoln Rd, tappa al megastore per due ricordini e finalmente... l'oceano.

08 dicembre 2007

Miami. Day Four.

Colazione all'americana. Barcollo fino in fiera. Cocktail Cointropolitan (sti americani. Gli ho dato il 4 a 0 ed era praticamente una spremuta d'arancia. Pfff.)
Poi cena a sorpresa con l'AD in un Giap alla piastra e circumnavigazione di un centro esposizione alla ricerca di un albero di Natale. Eggià. E' Natale pure qui. Nonostante i 30 gradi all'ombra, la brezza calda e l'oceano, le palme hanno le lucine.
Su piedi che probabilmente non sono più i miei arrivo al Tobacco Road e dopo 3 zuccherosissime Coca Cole (colpa del tremend Giap) riesco a raggiungere l'auto.

Barcollo fino all'hotel dove mi attende la giusta conclusione di questa giornata trash.

07 dicembre 2007

Miami. Day Three.

Passaggio in azienda, pomeriggio in fiera e serata nel Design District.

Vista l'impotenza della mia compagna mi rassegno a girare da sola per la via principale.

Uno strano tizio, mezzo di colore, ossigenato, con gli occhi azzurri e le pupille strizzatissime mi offre da bere in una galleria d'arte.

In albergo un'altra bella sorpresa.







06 dicembre 2007

Miami. Day Two.

Passaggio in azienda, pomeriggio in fiera, serata tra i containers di Art Positions. Figata.

Vorrei fare di più, ma la mia compagnia ha 40 anni (perchè sono buona) e poca affinità con tette rifatte, tacchi a spillo, locali che paventano clientela chic. Con Miami, insomma.

In albergo mi attende una piacevolissima sorpresa.


05 dicembre 2007

Miami. Day One.

10 ore di volo, 2 pasti, 3 film più tardi.

Sto spingendo una macchina in Down Town. E' finita la benzina. La mia collega del marketing Us si è dimenticata di fare il pieno... E sono stata 1h e 40 minuti in coda all'immigration. Bof.

Ho un'ora scarsa per sistemarmi in albergo (un albergo terribilmente americano) e andare a cena in Lincoln Rd. Supero la soglia delle 24 ore di veglia.

Ma questo è lo spettacolo dall'11° piano.

Miami... Go!

Mi godo l'alba milanese.

















04 dicembre 2007

Miami. Meno uno.

Raccolgo le idee sul lavoro che dovrò fare una volta lì.

03 dicembre 2007

Miami. Meno due.

Scopro di restare lì un giorno in più (figuradimmerda coi miei capi).


02 dicembre 2007

Miami. Meno tre.

Realizzo la mia capacità di spesa.

Uomo, ascolta!

Se fossi in te, non mancherei MAI di tenere in bagno:
- una boccetta di struccante,
- una crema idratante per il viso,
- un phon.

Insomma, è questione di buona educazione e premurosità verso una donna che, se si trova ad avere bisogno di queste cose in casa tua, ha sicuramente fatto tanto per te.

[Colleghe donne, faccio appello alla proverbiale solidarietà femminile che ci lega. Ogni tanto ricordatevi di dimenticare qualcuno dei vostri prodottini, per permettere a chi vi succederà di goderne! Letteralmente.]

01 dicembre 2007

Miami. Meno quattro.

Verifico dove si trova il mio hotel.

Miami. Meno cinque.

Inizio a raccogliere le idee sulle cose da portarmi via.

30 novembre 2007

Acqua e sale

Le mie lacrime non le vede nessuno.

Allora ve le racconto.

Mi accarezzano la guancia, teneramente calde. Scivolano lente e rotonde fino alle labbra, dove s'infrangono senza fragore, con discrezione. Stuzzicano la lingua, appena salate.
Pizzicano il cuore colmo d'emozione.

Mi abbracciano. E si lasciano raccontare l'intensità di un sentimento.

27 novembre 2007

Tutta colpa di una boccata d'aria milanese

Per un cazzo di aperitivo oggi ho aspettato il Motomeccanico fuori dal lavoro.

Cioè dentro il parcheggio di dove lavora, all'orario di chiusura.

Cioè in vista.

Cioè dove i suoi colleghi passano e mi vedono.

Lascerà che tutti pensino che mi si tromba.

Insomma, non è da me trascurare di questi particolari.


Ma il problema è che ho passato il week-end a Milano.

E un week end a Milano significa:
conferenzadelpresidente
passaggiodeldirettoremarketing
dvdconlaSisterepopcorncocacolineanimaligommosipatatinebirra visitaallacasadiunriccocollezionistad'artecontemporanea
drinkconlaSister&Co festaprivatainunsottoscalasplendidomonolocalezonacentromattoniavistanofinestre revivalcongliamicimasterizzati
efinalmentePlastic.

Il giorno dopo sono pure andata a vedermi LaChapelle a Palazzo Reale.

Eccheccavolo. Milano sta a Verona come il superBimby del 2000 al primo pestello della storia.
Probabilmente un'altra valida ragione per cui gli uomini non mi vogliono come fidanzata (ma dico probabilmente) è che non sanno che esisto. In questa parte del mondo, almeno.

Dovrei ricominciare a uscire.
Dovrei avere qualcuno con cui farlo (di sesso femminile va benissimo lo stesso).
Dovrei avere magari anche un motivo per farlo (è incredibile la varietà di occasioni di divertimento che offre questo ricco Nord Est a noi giovani).

Ma soprattutto, soprattutto, dovrei avere un paio di scarpe mauve come quelle che ho visto oggi.

Uomini: sai parlare la loro lingua?

Ecco il risultato del test che ho appena fatto su Style.it.

Uomini. In sostanza…sono una di loro! Ecco perchè non mi prendono come fidanzata...

20 novembre 2007

Lavoro, duro lavoro

- Piano di comunicazione interna e sua implementazione
- Rassegna stampa
- Cartelle stampa nuove referenze
- Rp
- Eventi
- Nuovo corner espositivo
- Videonews
- Style guide
- Marketing virale

Lo so che sono tutte cose fantastiche. Ma già solo per seguire la prima non mi bastano le ore del giorno!

Puff... Pant... Puff...

07 novembre 2007

Peppepeppepeppè peppepeppepeppè peppepeppepeppè peppè!

Finalmente domani sono di nuovo al lavoro! Finalmente la scrivania, lo schermo del pc, presentazioni e report!

Scherzo. Ora che la tensione è davvero svanita, ora che stringo tra le mani quel diploma, ora che negli sguardi dei miei compagni leggo sincera soddisfazione, incredulità, e tanta stanchezza, ora posso finalmente essere solo felice.

Sono seduta ad un tavolo lungo lungo. 7 commissari da un lato, 12 aspiranti istruttori dall'altro. La luce calda del sole al tramonto batte dritta sugli occhi. Entra prepotente dalle finestrone della sala ristorante, specchiandosi sul mare, stretto tra la costa e un'isola bassa e verde. Cerco di farmi ombra con il casco arruffato di capelli della commissaria capo. Non voglio essere distratta, questo è un momento storico.

Siamo passati.

Eheh. Rido un sacco. Rido di gusto con la gola stretta stretta per l'emozione che vuole scaraventarsi fuori dopo un mese interminabile di tensione e fatica, dopo 5 giorni che sono parsi una vita. Mi hanno letteralmente mazzolata, io che non sono abituata ad essere insicura, a cedere, a non riuscire.
Ma il gruppo mi ha dato la forza, mi ha fatto scoprire di avere ancora energie, mi ha sostenuto e mi ha fatto ridere, mi ha fatto accettare con maggiore serenità i miei limiti e ha contribuito a rendermi più consapevole dei miei punti forza. E' la forza della subacquea.

Lunedì mattina sono al lavoro. E mi manca l’acqua... Quanto mi manca. E mi sento un po’ persa senza avere attorno 60 persone che condividono il mio stress, l’ansia, ma soprattutto la mia più grande passione. Da ognuno ho imparato qualcosa che cercherò di far fruttare facendo… l’istruttore.

Che agitazione a pensare al primo tuffo per le prove in piscina. E che frustrazione non avere il tempo di salutare come si deve la città, Trieste. Intravedo nel buio della notte Miramare, saluto con la manina piazza Unità, sbircio con la coda dell'occhio la redazione, il passeggio del rinfresco di laurea, il 30 (la 30!). Ma non c'è tempo nemmeno per la nostalgia e alle 3 di pomeriggio siamo già in Croazia, in acqua, per le prove di apnea.
Poi il sabato iniziano finalmente le immersioni e toccando l'acqua, come al solito, arriva un po' di serenità. E chiaramente l'immancabile fattore S che mi ha fatto lanciare uno sparabile ed incredibilmente pescare col sagolino una bava trasparente (chi può capire...), o ritrovarmi mezza attrezzatura chiusa a chiave in macchina col proprietario della macchina già in acqua, o arrivare con venti minuti di ritardo causa indugi dell'altro presidente di commissione nel rito della colazione...

Oggi sono un aiuto istruttore migliore, e un neo-istruttore pieno di entusiasmo per la nuova avventura che sta per intraprendere. E' una strada dalla quale non si torna indietro… E mi piace pensare che mi porterà lontano e che su di essa ritroverò sempre i miei compagni di acqua.

FIPSAS, CUORE E ACCIAIO!

29 ottobre 2007

Deadgirl drowning

Sta per giungere la mia ora.

Mercoledì mattina iniziano 5 giorni di supplizio subacqueo preceduti da 2 giorni di supplizio lavorativo.

Ma dopo... Eh, dopo. Non ce ne sarà per nessuno!

Stay tuned.

19 ottobre 2007

Yo!

Il reggiseno compie 100 anni
Venerdí 19.10.2007 09:25
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Il reggiseno compie 100 anni. Era il 1907 quando il reggiseno fece per la prima volta la comparsa sulle scene internazionali grazie allo storico Vogue che lo presentò come la rivoluzione per le donne di tutto il mondo nonostante non fosse altro che un tessuto molto rigido supportato da due cinture e delle bande di stoffa che più che sostenerlo il seno lo appesantivano.

Reggiseni doc
Gallery Furono gli anni Trenta a regalare alla donna il sogno: apparvero sulla scena reggiseni sofisticati, per le donne amanti delle belle cose e degli oggetti comodi, non solo utili. Poi la svolta nel 1959 con l'invenzione della lycra che modificò l'approccio dei produttori nei confronti di questo accessorio femminile che si guadagnò la fama di oggetto del desiderio e non più di oggetto utile grazie al quale contenere le proprie grazie.
E come non ricordare le femministe che in piazza bruciavano i reggiseni per ribellarsi alle imposizioni della società? Oppure Madonna, che nel 1990 scandalizzò presentandosi sul palco del Blonde Ambition Tour con un corsetto, reggiseno incluso, firmato da Jean Paul Gautier con le coppe appuntite e diventato leggenda.
O ancora la bella Eva Herzigova che per pubblicizzare il Wonderbra ha causato una miriade di incidenti stradali invitando gli automobilisti a "guardarla negli occhi".
Stando a una ricerca inglese condotta da Lycra, comunque, un quarto delle donne, tra la misura della coppa e quella del torace, non conosce ancora la sua taglia precisa di reggiseno, mentre un uomo su due ignora del tutto quella della moglie. Di sicuro c'è che, tra i modelli più richiesti, al momento impera il flexi-bra, con coppe e spalline regolabili per adattarsi a ogni mise e occasione. Pare poi che, in cima ai desideri, ci sia il reggiseno termoregolato, capace di scaldarsi o raffreddarsi a seconda della temperatura. Le più tecnologiche, invece, attendono con ansia l'arrivo dell' 'I-bra', con lettore Mp3 incorporato. Intanto, per spegnere le prime 100 candeline, e' scesa in campo la top model Karolina Kurkova, indossando un modello tempestato di diamanti, del valore di 5 milioni di euro. Un vero e proprio 'reggiseno-gioiello'.

17 ottobre 2007

Pericolo! Pericolo! Pericolo!

Ahiahiahi.

Sto entrando nella fase in cui per avere uno scaldino sui piedi mi convinco quasi quasi di essere innamorata.

Credo sia giunto il momento di accendere i termosifoni.

Non sono più abituata alle sorprese

Scrivo ogni dieci giorni perchè solo ogni dieci giorni riesco a riprendere fiato.

Forse ho un tantino esagerato con sta storia dell'esame di sub, proprio in questo periodo (ignorerò il fatto che sto seriamente considerando l'ipotesi di iscrivermi ad un altro corso che inizia la prossima settimana).

*****

In tutto questo oggi il Motomeccanico mi ha fatto una sorpresa. All'uscita dalla piscina ha fatto finta di niente e poi ha tirato fuori una scatola quadrata nuova nuova con su scritto Nokia sopra. Nokia e poi 6680.

Mi ha trovato il mio vecchio, adorato, vissutissimo cellulare! Il mio fido scudiero, il compagno di tante avventure, l'unico vero testimone di tutte le tresche, gli intrighi, i complotti orditi alle mie e a alle altrui spalle. Il sostenitore indefesso delle mie sedute al ceppo, il prosciugatore di conti in banca, il principe elettronico baciato dal mio fondotinta.
Sì insomma, quello che a un certo punto ha capito di essere diventato abbastanza grande per andare a vivere da solo. E ha scelto di restare a Barcellona.

Certo, al Motomeccanico ora devo 179€, ma cosa volete che siano per riavere un 6680 nuovo di pacca dopo MESI dalla sospensione della produzione! Tra l'altro lui non era neanche convinto di volerli, i 179€... E io sono stata così cattiva ed insensibile da ignorare che per 3 giorni mi è venuto dietro, mi ha cercata, mi ha invitata fuori, e persino di fronte ad un cellulare nuovo e sostanzialmente introvabile non ho ceduto. Che ingrata.

Ma bando alle ciance. Inizia una nuova era fatta di superfoto e video e auricolari Bluetooth e mp3 da ascoltare ovunque. Non vedo l'ora!

08 ottobre 2007

Aspettando Biutiful

Lascio la dimora dell'Ultraquarantenne (d'ora in poi soprannominato Il Pasta, causa facili allusioni all'aiutino azzuro) e raggiungo il Motomeccanico per un aperitivo. Al secondo spritz sbuca d'improvviso MisterX, che rivolgendomi la prima frase, dopo mesi, evoca il Lele.
E il pomeriggio prima scrivevo messaggini al Fratello dello Sposo.

Ora la questione è (domanda retorica): alla Comune mi hanno sempre affibiato il personaggio di Bruc per una certa qual vaga somiglianza con lei o è lei che piano piano si sta impossessando della mia vita quotidiana?

Sigla. [Tarattattatta tattaaatà tà-tà Tarattattattattattattattattàaa tatttatàaaa...]

07 ottobre 2007

Postfazione

E poi ci sono quei momenti in cui

un camino acceso,
un bacio della buona notte,
il cielo terso,
lo scorrere di un canale,
l'estendersi a perdita d'occhio dei campi,
le fusa di un gatto,

ti danno finalmente pace.

Eppure è domenica.

01 ottobre 2007

Intermezzo

Nonostante le rivoluzioni dell'ultimo periodo sono incasinata come al solito.
Insomma, una donna una sicurezza.

09 settembre 2007

Ultraquarantenni, dicevamo.

Un soffio d'aria mi sveglia, e subito una sensazione di calore mi avvolge tutta. Tranne i piedi.
La musica è spenta, sento i suoi passi che si spostano in camera e fino in bagno. Si lava i denti. Io mi crogiolo in questo nuovo tepore.

Sposto il braccio, sento la copertina di lana che mi ha steso sopra prima di andare. Il freddo è dei piedi che non riesce a coprire e scappano fuori dal futòn che ora appare per quello che è: piccolo. Cerco di tenermi vigile quel poco che basta a dire il suo nome quando ripassa di qua.

...

Non ripassa. Non sento rumori, l'unica luce è la candela che ormai rasenta la sua bugìa. No, non può essere... Allora mi sveglio del tutto, mi alzo, provo ad affacciarmi alla camera da letto. Nessun rumore.
La fiammella della candela inizia a perdere il suo vigore proprio mentre decido di raccogliere le mie cose. Speriamo che non mi tradisca... Piego la copertina, sopra metto la maglietta di lui. Mi vesto di corsa e in un batter di ciglio sono al pianterreno.
Fuori che tempo fa, piove? Gli spruzzini dell'innaffiamento si prendono beffa della Belgiomobile, e di me che li guardo dalla finestra. Rido pensando a come arrivare alla macchina.
Il tempo di infilarmi una maglia e l'acqua si placa. Uno sguardo al cielo stellato, alla finestra dove lui dorme.
Peccato. Ma domani mi passano a prendere presto. E fa freddo. E io mi sentivo sola lì sul divano. La prossima volta tienimi con te. Notte Tb.

...

Metto su la canzone del Lele. Quella gioiosa. Ho saputo che si sposa proprio da Tb che gli farà da testimone. Se con lui c'è pure MisterX, il giorno delle nozze conoscerò intimamente tutti gli uomini sull'altare... Tranne il celebrante, s'intende. Alzo il volume.

Molte canzoni dopo sono a Castelvecchio. Era un po' che non venivo sulla mia finestra. La città sembra deserta. Invece sulla salita del ponte due ragazzi discutono Io non sopporto la maraia che è convinta di essere meglio di te. Che maraia? Dopo poco un gruppetto di quattro attraversa l'arco ridendo. L'autoctona tra di loro spiega Questo ponte... E' la volta di un tizio disperato, barcollante. L'amico gli sorregge il corpo e lo spirito Allora Zio..., l'eto capio o no? L'eto emparà? Insomma, chi è il migliore qui?! Il migliore sei tu e sono io!

...

Finalmente sola.

Harmo i 4 tiri della buonanotte guardando il fiume che scorre lento, le luci gialle, i pipistrelli che svolazzano a pelo d'acqua. Il fumo pesante che esce dalla mia bocca forma nuvole dense dalla foggia instabile che li incuriosiscono. Chi viene a disturbare il loro volo notturno?

Un colomba passa sopra di me. Vedo il bianco delle sue ali spiegate stagliarsi contro il nero della notte e mi stringo nelle spalle, sperando che a lei non scappi quello che sta per scappare anche a me. Un topastro corre sul pavé.

Questa città mi piace. Riuscirà a farmi piacere anche i suoi abitanti?

Poi mi giro e la vedo. Uno spicchio affilato di luna fa capolino dietro non so quale pianeta. Bassa, quasi a volersi mimetizzare tra i palazzi cittadini. Sorride, anche stanotte sorride.

03 settembre 2007

Matrimoni, fotografi e amiche, dicevamo.

Ebbene... Tutto tranquillo.
Parlando egoisticamente, chiaro.

L'ho visto, l'ho salutato, l'ho pure fotografato. Ci siamo pizzicati a parole, ho incassato, ho persino fatto da sponsor alla mia amica. Poi ho riso e ci siamo salutati.

E' oggettivamente troppo figo.

Ma tenevo troppo agli sposi, tenevo troppo ai miei amici, tenevo troppo al desiderio di divertirmi, tenevo anche al traguardo di passarci sopra.

E c'erano troppe cose interessanti poco più in là... Tipo il fratello dello sposo!

30 agosto 2007

Argentini, il lago e tango, dicevamo.

E' stato semplicemente bellissimo.

Parlare, ascoltare, sonnecchiare, fotografare. Sorridere e scopare. Allontanarsi, mangiare, camminare, nuotare. Riavvicinarsi. Ballare.

Alcune immagini voglio restino nella mia testa.
Il lago luminoso con te immerso nell'acqua limpida. L'affetto della tua mano appoggiata su di me mentre prendiamo il sole.
La colazione al baretto del borgo. I vecchietti che scrutano la trasparenza del mio vestitino bianco. Farti notare che non mi vuoi.
La cena e poi il pranzo sotto gli ulivi.
L'arco buio e l'azzurro prepotente del lago che ho voluto fotografare.

Alcune emozioni fortissime voglio restino nel mio cuore.
La milonga sul lago. La più bella che tu abbia mai visto. La tua mano che mi invita al nostro primo tango e quel sorriso curioso di scoprire come sarebbe stato. La stretta attorno al mio torace, alta e avvolgente. La fronte appoggiata d'istinto alla tua guancia. I passi che s'inseguono quasi da soli. La leggerezza del movimento.

E quel tango che gratta la puntina e scoppietta nell'aria. Suoni d'altrove che cancellano il nostro essere lontani, sentimentalmente scoordinati, in fondo forse sconosciuti.

Al ritorno verso il porticciolo, il cielo stellato e la solita, generosa luna piena.
Quello che mi manca di più di essere in coppia è il fatto di doversi sempre bastare, di doversi sempre prendere cura di sè stessi, da soli dico. Mi fermo, ti stringo.
Poi guardo in su. Quando faccio "così", è sempre e solo questo, non significa niente altro, niente di più. Sento di doverti rassicurare sul fatto che non ti voglio, per poterti avere, un istante.
Allora mi avvolgi con il braccio e sei più vicino, affettuoso. Come non ti ho mai sentito. Su quella panchina lasci cadere la testa sulla mia spalla.
E' un momento. Un piccolo, breve momento di te che mi regali.

E ancora tango.

Resurrecturi te salutant (lunedì, 24 settembre, ore 11.11)

No, nemmeno stavolta Santiago mi ha dichiarato il suo amore folle chiedendomi di seguirlo a Barcellona.
No, non sono rimasta sott'acqua in una delle immersioni fatte in Liguria col "Gruppo Vacanze".
No, non ho smarrito la via di casa nel marasma che c'è dentro la stessa e sì, il frigo vuoto ormai da settimane mi ha risparmiata rinunciando a fagocitarmi con tutta la confezione.
Non ho neanche subito un attacco mortale di Jessy, nè sbattuto la testa sul basculante del garage.

Solo sto VIVENDO.

Ho un nuovo lavoro che mi assorbe totalmente e mi lascia in una marea di gigantesche responsabilità. Sono costretta ad improvvisare, ma mi piace. E ogni giorno che passo nella nuova azienda mi stupisce per quanto, evidentemente, sono stata fortunata.

Di colpo sono diventata una RESPONSABILE Ufficio Stampa e Comunicazione. Ho dei bigliettini da visita FIGHISSIMI col mio nome e UN'ASSISTENTE (che chiaramente non capisce una mazza). In più ho una VILLA VENETA come sede, con tanto di BAGNO TURCO e PALESTRINA nel seminterrato, con degli interni bellissimi e, soprattutto, una serie di bagni incredibili, in mosaico, coloratissimi, tutti diversi e sempre puliti. Non sono nemmeno ancora riuscita a sceglire il mio preferito...
In più lavoro con tutte le lingue che conosco, sono già andata in trasferta 3 volte e mi hanno appena prospettato una visita alla sede di MIAMI a metà novembre.

Insomma, non può essere vero. Minimo minimo tra poco faccio una cappella immensa e mi mandano a casa. Tipo che scopro che è gravissimo usare il pc per scopi personali al 16° giorno di lavoro. O che ho scritto una cagata assurda in uno dei comunicati che ho spedito. O che fallisco miseramente la mia prima prova da PR a all'evento dei primi di ottobre non si presenta NESSUNO. O mi trovano con la droga in borsa, come Kate Moss (sì, lo so che lai l'hanno fotografata mentre pippava ma ricalibrate l'esempio sulla mia modesta persona).

Meglio non pensarci. Recuperole bozze dei post che ho scarabocchiato in questo ultimo mese e cerco di riprendere le fila del discorso.


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A riprova che sono proprio io, UNA E TRINA a scrivere e non un fan maniaco ossessionato dal mio inarrestabile successo, che mi tiene segregata in uno scantinato spacciandosi per me.










24 agosto 2007

40 minuti e sparisco dai radar

Vado a prendere Santiago in aeroporto. E non so ancora chi sarò. Entusiasta, romantica, audace, smarrita, infastidita.

So come vorrei fosse lui. Semplice. Spontaneo. Ricco. Come ho imparato a conoscerlo tanto, tanto tempo fa. Tutto il resto è noia.

E tango.

Ya està.

22 agosto 2007

Epilogo

2 Spritz Aperol e 3 Bombay Tonic più tardi.
Facevo lotta greco-romana su un letto sospeso del porto. Due stanze buie con un filo di luce e di aria che entravano da un oblò ricavato nella parete. Un misto di sfogo riso stupore divertimento e gioco.
Se fosse stato di giorno, se fosse stato in un caldo paesino del Sud, di quelli con la coppola sotto il sole di mezzogiorno, avrei sentito il sapore della polvere tra le labbra, un sudore appicicoso sulla pelle e il suono un po' stridulo, assordante dei grilli.
Soprattutto il sudore. Il sudore primitivo dell'istinto quando è anche un po' bisogno.

4 caffè e mezzo litro d'acqua dopo.
Apro la cartina sulle ginocchia. Dunque, dov'eravamo...

21 agosto 2007

Ed eccomi qua

In questi 8 giorni di vacanza diventati 11

ho riso tantissimo
ho fatto lezione di Veronese
ho scoperto nei miei compagni di viaggio 5 persone che mi sono piaciute tanto e una così così
sono andata sott'acqua 6 volte
ho fatto mille trasferte in gommone
ho provato a pescare
ho passato una giornata in un torrente
ho provato a fare il rutto libero con scarsissimi risultati
ho mangiato solo carboidrati
ho fatto tanta tanta cacca
mi sono lavata sempre i denti in compagnia
ho rubato in continuazione il bicchiere altrui
sono andata in culo con 2 sole birre piccole
ho visto una vagonata di stelle cadenti e la più bella è caduta proprio quando ho tirato fuori la testa dall'acqua dopo la notturna in cui ho visto per la prima volta il plancton luminescente
ho speso pochissimo
ho dimenticato di avere il cellulare
ho assistito al panico di una donna sposata che sente il marito innamorato di un'altra
ho flirtato con Crocodile Dundee versione francofona (l'omino delle canoe)
ho dato il 2 di picche al gestore del campeggio
ho dormito in tenda con 3 uomini e NON SONO STATA SFIORATA nemmeno con un dito.


Ferite di guerra riportate:
- taglio con corrispondente ematoma provocato dal gancio di metallo del motore del mitticco gommone a cui ero abbracciata all'andata
- sfregio sulla chiappa sinistra eroicamente conquistato con uno scivolone sulle rocce del torrente
- taglietti vari su mani e braccia dovuti allo sfregamento con il gommone in fase di risalita dalle immersioni
- ematomi sparsi per trasporto bombole, carico e scarico auto.

Unghie mangiate:
3, causa tensione sessuale irrisolta


Insomma, è stata proprio una vacanza bellissima. Di quelle ti fanno dimenticare tutti i giorni. Quelle che trovano un senso tutto loro che inizia sulla banchina di un porto e finisce sul traghetto del ritorno, mentre progetti altre vacanze. Quelle che ti fanno sentire un legame profondo con le persone con cui sei, anche se non ci starai mai più. Quelle che ti fanno trovare nuove consuetudini. Quelle che sai che ti stai perdendo e che il bello è proprio non conoscere la strada.


Mi sa che anche quando torno a casa straccio la cartina e navigo a vista per un po'... AAAISBEEEERG!

09 agosto 2007

Shhhh...

Diciamolo piano: tutto sembra girare di nuovo.

In più domani parto per la Corsica e... Fuori c'è tempesta. Chissà se anche stavolta...

02 agosto 2007

@CoolJob n.1

Nuovo direttore martketing ad Addetta Ufficio Stampa e Comunicazione:

Addetta, ti presento subito Ciavarina. Lei era l'assistente di chi occupava il tuo posto prima quindi... adesso sarà... la tua assistente.

Che parole soavi.

01 agosto 2007

Yesss!

L'ho fatto! Ho firmato! Cambio azienda! Ho un lavoro VERO!

31 luglio 2007

Era una notte buia e tempestosa

E' la seconda volta che imbocco la strada per Mantova. 25 km in mezzo alla campagna per raggiungere la sua tana, che stasera è anche la mia.

La strada l'ho dovuta imparare da sola, perchè quando ci andavo spesso, lì da lui, guidava il Lele e io potevo sprofondare nel sedile e lasciarmi cullare da quel torpore alcolico che è ingrediente fondamentale delle cene a casa sua. Ma poi col Lele ci siamo lasciati, a Mantova non ci sono più venuta, fino a quel pomeriggio che ci siamo incontrati in piazza e come al solito ti sono saltata addosso lasciandomi stringere e sollevare per l'entusiasmo e la sorpresa e la felicità di rivederci.

Così il rito delle cene è ricominciato, ma senza il Lele.

Il primo tentativo è andato bene. Pizza nel forno a legna del granaio, musica filodiffusa in ogni ambiente, il gracidare delle rane. Strano riguardare le foto di quelle volte che eravamo in 3. Ora siamo solo noi due e le possibilità aumentano, si moltiplicano, si confondono irrimediabilmente.

Lui è cordiale, sorridente, schietto. Parla con un tono di voce deciso e ride spesso. Io sorrido sempre. E mi sento a mio agio in quel rifugio che lascia fuori i pensieri e mi dà tregua.

Al secondo tentativo arrivo ancora più serena e spensierata. Una serie di messaggini mi ha preparata ad una serata di "coccole" non meglio definite, comunque buon punto di partenza per un'altra piacevole cena.

Dopo 2 piatti di pasta e una manciata di arrosticini saliamo. Mi lascio dondolare dall'amaca mentre nel petto rimbomano gli Enigma. La fiammella dell'unica candela accesa fa a braccio di ferro con il vento della notte di tempesta che entra prepotentemente dalle finestre aperte. Un pensiero mi allontana riportandomi per un istante a una manciata di ore prima: quando il cielo è così scosso mi regala sempre emozioni forti...

Poi lui si lamenta scherzosamente che lo sto lasciando solo, e faccio mio il posticino sul mini futon che c'è poco più in là, per terra.

Una coincidenza vuole che ci guardiamo lo spettacolo di Beppe Grillo. Una naturalezza che non controllo mi fa sdraiare sulle sue gambe, come se fosse semplicemente normale. E un braccio si appoggia lì sopra, una mano inizia a muoversi, le dita fanno dei piccoli cerchietti delicati, poi cambiano improvvisamente direzione, s'impennano su linee opposte, si chiudono e si riaprono come delle piccole indisponenti onde sulla battigia di una spiaggia lunga e deserta.

Le coccole, erano proprio queste. Quelle che non sono più abituata a fare, quelle che, porcospino simpatico ma irrimediabilmente pungente, non so più ricevere. Quelle che mi rifiuto di regalare se non ne vale la pena.

Passa un'ora. In quelle coccole ogni tanto spunta furtivo un bacino. Non ci guardiamo mai ma ogni tanto mi chiede Come va lì giù? Bene, va tutto bene. Non so come andrà tra poco, ma per ora va tutto davvero bene...

Tra poco farà per scendere dal futon, si fermerà con le labbra vicinissime alla mia guancia, mi chiederà Vado a caricare la lavastoviglie o ti do ancora baci? e io risponderò Baci, baci, ancora baci. Mille cento e ancora mille baci. E ci fermeremo solo molto, molto tempo dopo. Io distesa sul pavimento di legno scuro, lui che mi accarezza le gambe e mi invita a fare mio il posticino sul mini futon che c'è poco più in là, per terra. Mi stringo a lui che mi abbraccia da dietro e mi lascio addormentare.

Quando mi risveglio sono le 4 passate, una luce si è accesa per le scale. Mi chiede se voglio restare a dormire, ma non ho dubbi che è meglio andare. Sulla porta di casa, con i brividi per il freddo di una notte di tempesta, un bacio veloce sotto il cappuccio dell'accappatoio. Faccio ciao con la mano e in un batter d'occhio nello specchietto retrovisore la sua sagoma scompare avvolta negli alberi. E in quella stampa Missoni da ultraquarantenne.

30 luglio 2007

E la luna bussò

Un'intera isola ci ascolta parlare tra le folate di vento caldo che scuotono le fronde alte degli alberi. Due tendine aggrappate all'erba, orgogliose di essere le sole rimaste, assistono silenziose allo spettacolo di una notte di luna piena, osservando lo scorrere veloce delle nuvole, bianche come la spuma che s'infrange sulle rocce attorno.
E' una notte splendida. Tumultuosa quiete dopo una giornata campale che ci ha visti approdare sull'isola in 40, poi sott'acqua in 20 per la caccia al tesoro (che la mia coppia ha vinto, scusassero...) e ancora a cantare dopo la cena, sotto i fuochi d'artificio che sembravano esplodere per noi. Infine l'esodo: a mezzanotte l'ultimo passaggio barca per la terraferma. Solo 2 tendine hanno il privilegio di restare. 2 tendine e 5 fortunati ospiti.

Nulla è programmato. Nella mia dormiamo in 3 e non immaginavamo di restare soli. Invece c'è la luna, tonda e gialla, il ponte di acqua sotto che riluce, il vento che spazza via i pensieri sul nascere e scuote le foglie... coprendo i gemiti dei nostri due corpi nudi, in riva al lago.

Taci, luna tonda. Smettila di sorridere sorniona tu, che già sapevi e riversando gocce di luce hai indicato la strada di quell'isola tra le onde. Codarda sei fuggita dietro l'orizzonte al nascere del mattino. E nulla resta di quella via, nulla resta di quella notte, nulla resta di quell'isola se non un cumulo di scogli battuti dalle onde.

Non aprirò quando tornerai a chiamarmi. Ma da dietro l'uscio chiuso della mia stanza sorriderò sorniona al tuo placido sorriso tondo e giallo, sapendo che anche tu sai di quei due corpi nudi accarezzati dal vento.

25 luglio 2007

Dopo un estenuante tentativo di convincere una cavalletta (ma dico, abito in città io!!!) ad uscire dalla mia cucina, ho raggiunto una consapevolezza.

Mi sa che presto mi dovrò inventare un'altra titolazione per i miei post dal lavoro.

24 luglio 2007

@NeWork n.16

Capa, so che è una giornata incasinata ma li trovi 2 minuti per parlare con me?
Vorrei confrontarmi con te su prospettive e... proposte contrattuali.

Un attimo dopo Capa sbuca sorridendo da dietro la parete e con un gesto mi invita a seguirla in un altro ufficio. L'atmosfera è surreale.

Spara la bomba!

Eh, mi hanno proposto X e Y.

Sì! Graaaande! Ottimo dai!

? Capa fammi capire, sei contenta che me ne vado?

Nooo! E' che almeno così si sblocca la situazione! Io sono dalla vostra parte eh! Cosa facciamo? Tu ti informi nel dettaglio sulle condizioni, poi facciamo 2 conti e io intanto scrivo a Dir Mktg in trasferta negli States. Alla fine le possibilità sono 3:
1)Un altro progetto con il 30% in più in busta paga
2)Ti assumiamo
3)Te ne vai


Non fa una piega.


Intanto il mio potenziale nuovo Dir Mktg ha iniziato allegramente a darmi "i compiti per casa" (cito letteralmente dalla prima delle 4 mail che ho trovato ieri notte in casella di posta e che, al momento, non posso far altro che ignorare) mentre la tipa dell'amministrazione non si è ancora degnata di farmi sapere quando sarà pronta la lettera di assunzione.

E io come mi informo nel dettaglio sulle condizioni?!

@NeWork n.15

Buongiorno sono Stefano, in cosa posso esserle utile?

Salve. Mi è scaduta la SummerCard messaggi e parole e aspettavo mi arrivasse l'offerta di rinnovo della parte messaggi a 6€, solo che non è mai arrivata.

Strano...

Sì. Tra l'altro ho parlato con altri 2 suoi colleghi che mi hanno detto avrebbero provveduto all'attivazione, ma ancora non ho ricevuto nessun messaggino e sono passati 3 giorni.

Ora faccio un controllo. Qui però non mi risulta niente.

Non è che può essere perchè ho cambiato Sim, nel frattempo?

Eh, certo! La nuova Sim ha un numero seriale diverso che in questo caso non ci risulta, per questo non le abbiamo ancora attivato la promozione. Brutta cosa, eh?

Beh, brutta cosa lo dovrei dire piuttosto perchè ho perso il cellulare... per questo ho cambiato Sim!

In effetti sì! Ma ora ci penso io, non si preoccupi. Tra l'altro lei viene da Verona... Io ho passato diversi anni a Verona, per l'università.

E io un paio a Milano per lavoro.

Eheh, meglio Verona però! Cioè... Vabbè, meglio che non dico niente.

No no, visto che ormai siamo in confidenza mi dica pure!

Ecco, peggio per qualche Veronese che io fossi lì!

Ah, capisco. Beh, farò finta di non aver sentito.

Ok, faccia finta di niente allora! Comunque non tutto il male viene per nuocere. Ora ha attiva la Summer Card per la parte messaggi e anche per la parte mms. E gliel'ho fatto gratis...

Beh, grazie mille.

Si figuri, è stato un piacere. Arrivederci signorina.

Arrivederci a lei.


*********

In tempo di intercettazioni telefoniche le mie colleghe sostengono stessi facendo la gatta morta.
Invece stavo solo rispondendo a lui, che chiaramente faceva il provolone.

*********

Due minuti dopo.
Bip Bip.
Da Stefano: Gentile Cliente, La ricontatterò a breve per info sulla sua summer messaggi.


Miao.


[Due ore dopo: + 5€ di credito e Infinity Sms. Gratis.]

[Frrrr frrrr frrrr frrrr]

21 luglio 2007

Ambiguità automobilistica

Lunghe trasferte autostradali mi hanno segnata.

Sono inesorabilmente attratta da Audi, Bmw, Citroen serie C (C2 e C3 perlopiù). Ecco, per essere precisi sono attratta dai loro autisti.

In particolare le Audi, però, per le quali nutro un affetto di lunga data alimentato certamente dai primi approcci sull'A4 di Claudio, nascondono con una frequenza inquietante sorprese poco gradite. Sorprese che è dato scoprire solo al momento del sorpasso, quando l'ingresso nello specchio visivo del posteriore laterale destro o sinistro dell'auto in questione rivela una fastidiosa tendina parasole aggrappata al finestrino, tendenzialmente firmata Winnie the Pooh.

Con relativa prole da proteggere dai raggi solari e moglie da portare in vacanza.

Che barba che noia...

20 luglio 2007

Bando alle riflessioni (l'Allegra Casinista in trasferta)

Come ai bei vecchi tempi l'Allegra Casinista si appresta all'ennesima trasferta milanese, stavolta in compagnia di Capa (ancora per molto?).

La partenza è prevista per le 11.46 con Intercity sul quale incontra le sue compagne di viaggio: Capa e Moglie del Presidente. Il viaggio è piacevole grazie alle pizzette che Collega 7 le ha fatto recapitare per il suo compleanno ma nasconde anche qualche insidia (rischi di contrarre erpes contagiosi da Moglie di Presidente, rischi di rovesciare thè freddo su giacchina di lino di Moglie di Presidente, rischi di dire qualche cagata alla presenza di Moglie di Presidente, rischi di ricevere telefonate da potenziali nuovi datori di lavoro alla presenza di Moglie di Presidente e Capa).

Stranamente va tutto più che bene. La visita nel tempio del Lenzuolo di Carta Stampata Per Eccellenza, con tanto di doppia porta e sala riunioni elegantemente rivestita di boiseries, il giretto da Paul Smith e l'ape con Capa, il follow-up dell'ape al Mom e il post-ape col Nutella.

Ahimè, in quest'idillio una nota dolente: l'appuntamento nel Reame del Laghetto di Pavoni Leprotti e Masurìns spostato nel pomeriggio del giorno seguente, inizialmente destinato al sacro rito della revisione capillifera. Ma Capa è bendisposta a dispensare la Giovane Apprendista Casinista dall'incontro con l'Ufficio Stampa se la ragione è tanto importante... Quindi il Piano B prevede: notte di sesso estremo dal Nutella, levataccia (del tipo "occhiaia felice"), sessione di parrucco, ricongiungimento con Capa e Ufficio Stampa, incontro sulle rive del Laghetto di Pavoni Leprotti e Masurìns, rientro rapido a casa con tentativo di estorsione riguardo alle personali prospettive lavorative.

Andiamo con ordine.
All'incontro con il Nutella la nostra eroina è già ampiamente oltre il suo livello di tolleranza alcolica. Pochi sono dunque i dati raccolti sull'effettivo andamento della nottata.
Ma si sa che la mattina ha loro in bocca (ORO!), così la sveglia suona alle 8.20 e la Simpatica Casinista si alza senza esitazioni. In testa un unico obiettivo: Sconfiggi la Ricrescita!
Memore delle recenti esperienze di viaggio, nel corso della toeletta mattutina si riserva un momento di raccoglimento per visualizzare l'esatto punto in cui giace, inerme, il Muletto del Cellular Perduto.

Così alle 9.10 salta giù dalla Nutella-mobile armata del suo inseparabile trolley, in tenuta da lavoro casual-chic impeccabile. Il tempo di scendere le scale della metro e controllare l'orario sul telefonino... Ecco, cerchiamo un po' meglio. Sgarfiamo un po' più a destra, anzi no meglio a sinistra. Avventuriamoci sotto portafoglio, acqua, chiavi di casa, trousse per il trucco, scorie varie, taschine inesplorate.... Non è possibile. Il cellulare è ancora sul luogo del delitto, pacificamente attaccato alla presa di corrente del comodino nutelliano. DI NUOVOOO?!
E l'operazione di recupero non è delle più banali.

La sequenza dei fatti vede l'Impareggiabile Casinista rivolgersi ad edicolante e baristi autoctoni per consultare un elenco telefonico e trovare il recapito dell'azienda in cui il Nutella opera. Ma l'oggetto pare introvabile. Allora si ingegna come nessuno meglio ponendo all'edicolante la fatidica domanda:"Cosa devo fare per usare un telefono pubblico?". In tutta risposta le viene offerta una scheda telefonica (alias retaggio preistorico del sistema di telefonìa pubblica nazionale ormai per lo più relegato al collezionismo) per la modica cifra di 5€.
Si prepara dunque ad affrontare il Brontosauro delle telecomunicazioni con il seguente esito:
Tentativo 1: telefono guasto.
Tentativo 2: all'altro capo si ode una voce che ripete convulsamente Pronto? Pronto! Pronto!!!
Tentativo 3: il 412 enuncia il nuovo numero a cui chiamare al quale non c'è risposta.
Tentativo 4: 892, risponde una gentile operatrice addestrata a prosciugare l'importo disponibile, qualunque esso sia. Il Bip degli scatti punteggia ogni sua parola, la lotta contro il tempo è impari. All'ennesimo disperato appello l'Instancabile Casinista riesce a prendere nota 0-bip-2bip-8bip-9bip-7bip-4biiiiip. Yesss! E' il tanto agognato numero (insomma, è una delle aziende più importanti d'Italia cazzooooo!) ma il credito è ahimè esaurito.

Seconda processione in ginocchio al cospetto di Edicolante Autoctono, che non senza stupore le vende una seconda scheda telefonica. Impareggiabile Casinista si appresta a contattare l'importante azienda del paesello (che il paesello l'ha fondato) e scopre con sommo disappunto che il numero... è sbagliato. Mosso a pietà, Edicolante Autoctono, con un filo di voce scossa dall'emozione, ricorre alle doti hackeristiche di Figlia. E finalmente, in un batter di ciglia, al fantomatico numero risponde la voce amica del Nutellino.

Seguono indicazioni più o meno precise su come raggiungere l'n palazzo-uffici dell'azienda per recuperare le chiavi di casa. Incurante del pericolo, per nulla turbata dall'ignoto, con la sua irresistibile carica di simpatia, Magica Trippy Incasinata riesce a circuire un autista di autobus e seguendo le sue indicazioni si porta nella reception del secondo di quei palazzi rossi lì in fondo alla via, seguita dall'inseparabile Amico Trolley. Si fa annunciare e inizia ad attendere.

Passano 15 minuti
(ma quell'altra è lì da più di me)
che poi diventano 20
(deve avere l'ufficio all'ultimo piano dell'ala opposta, ci vorrà un po' per arrivare fin qui)
e ancora 25
(sicuramente ha incontrato il suo capo che gli ha chiesto qualche cosa di fondamentale)
e infine 35.
Eccheccazzo 35 minuti di anticamera?!

All'ulteriore richiesta di contattare l'Ing. Nutella Receptionist sbianca. La voce tremula per abbozzare che si scusa tanto, che probabilmente non ha controllato bene, che ineffetti l'Ing Nutella ha l'ufficio nell'altra sede.

Allegra Casinista non è più tanto allegra. Anzi è sull'orlo di una crisi di nervi. Strattona l' (ex) Amico Trolley sul vialetto che attraversa i giardini serrando la mascella (che al momento pare aver risolto i suoi problemi di contratture) per ricacciare lacrime salate di fastidio. Ma evidentemente il momento fantozziano non ha ancora raggiunto il suo apice. E visto che... piove sempre sul bagnato, a sfreggio (preggio!) dal terreno sbuca minaccioso un esercito di torrette di innaffiamento che hanno la meglio sulla sua magliettina scollata e sulla gonna di lino, chiaramente bianca.

A questo punto il palazzone a specchi azzurrognoli appare tra gli alberi minacciosi come un miraggio, il Nutella come l'ingiudicabile colpevole di tutto, l'insulso agglomerato urbano come un suddito incolto e incivile della grande metropoli, l'Amico Trolley come il parassita insopportabile (e pure zoppo ad un piedino) da sopprimere per non soffrire più.

E questa ricrescita... Tutto sommato non si vede così tanto.

14 luglio 2007

Il mio palazzo è ancora in piedi

Ma la mia testa sta fondendo. Pensa troppo.

Anche la mia pancia richia di soccombere sotto 4 pallone amaretto/nocciola/rocher/variegato alla nutella + panna. Il menu delle grandi occasioni!

Perchè proprio oggi mi è arrivata una proposta.

Il mio potenziale nuovo direttore marketing mi ha telefonato alle 14.26, ovvero quando non solo il mio intero ufficio era rientrato al completo dalla pausa pranzo, ma il resto dell'azienda si era già riversato negli spazi comuni del piano invadendo salette riunioni, corridoi, saletta ristoro e anche i miei beneamati ceppi.

Fortuna che almeno uno l'ho trovato libero! Così mentre questo si congratulava con me e mi elencava il succo della proposta economica, io ero chiusa in 1mt per 70cm, appollaiata su un'inospitale tavoletta, nel disperato tentativo di prendere appunti al buio muovendo il minimo indispensabile per non far scattare la fotocellula della luce, con ventola incorporata. Che già è un flagello quando stai facendo le tue cosine per i cavoli tuoi, figurarsi quando si cerca di interagire con un possibile datore di lavoro... e rispondere con qualcosa di plausibile ad osservazioni del tipo "c'è un rumore di fondo, non la sento bene!".

Insomma, è necessario ponderare bene la cosa.




13 luglio 2007

L'allegra casinista (chi non muore si rivede)

Torno a casa dopo due giorni e l'ennesimo colloquio in fuga da Milano. Sono più o meno le 21. Mi filo un po' Cume e cercando di non inciampare sulla sua coda sinuosa che mi avvolge le gambe tra un passo e l'altro entro in camera a spalancare la finestra per fare entrare un po' dell'aria fresca della sera.
Senonchè, come afferro la cinghia delle persiane e dò il primo strattone... STOCK. I listelli di legno franano rovinosamente uno sull'altro in una caduta incontrollabile e assordante. E mi ritrovo murata in una stanza.
Fortuna che sono devastata e me ne vado subito a letto.

Stamattina mi alzo e vado a fare colazione. Quando ripasso per la mia camera, chiaramente al buio, accendo la luce e... PUFF. Lampadina fulminata.

Sì, sta per succedere qualcosa.
Spero non si tratti dell'implosione improvvisa del mio palazzo.

09 luglio 2007

Pròxima estaciò: Passeig de Gràcia

Oggi non mi sento padrona della mia faccia.

Sono anche afona e ho qualcosa di simile alla congiuntivite che mi ha fatto guidare in autostrada praticamente ad occhi chiusi.

Oltretutto ho smesso di essere padrona pure del mio cellulare, rimasto nel taxi di un autista particolarmente fastidioso che godrà come un'antilope per aver trovato nella sua auto il telefono di quella che l'aveva mandato a quel paese. Poi stamperà le foto fatte al Razzmatazz e ci giocherà a freccette durante le sue lunghe sedute al ceppo, in un rito vudù cruento e gratuito. Per questo mi verrà presto l'artrite, quindi rinsavirò e finalmente capirò l'utilità della pensione integrativa che il Marci mi avrà costretto a pagare quando lui avrà smesso di farlo per me.

In compenso mi sento di nuovo padrona di me.

E' il ritorno. E' Barcellona.

La sorpresa inaspettata di una compagnia nuova, il piacere di ritrovare l'amica di sempre e la soddisfazione per la conquista, sudata, di un riavvicinamento. Con me stessa prima di tutto.

Questo è il regalo che la mia città mi ha fatto trovare nella sabbia dorata della Vìla Olimpica.

Certo, per accorgermene ho dovuto scavare per bene sotto la coltre bianca, rosata e giallina dello schiuma-party in cui ci siamo imbucate in 3... Ma fortunatamente gli altri cercatori avevano non più di 6 anni, giravano in mutande e se solo provavano a piegare quelle gambettine magre magre il rischio di intossicazione era tale da necessitare l'intervento dei genitori. Gran parte dei quali, giusto per la cronaca, sarebbero venuti volentieri anche in soccorso della sottocritta in versione Miss Pin Up Abitino Bagnato, Brazil Culetto d'Oro Clo, e Hellraiser Pelle d'Angelo Rak che in tali discinti atteggiamenti entrava nel 30° cruciale anno della sua vita.

7-7-2007. Mikakazzi.

Intossicazioni, ho detto. Da chupitos, tapas, ottozutz, cerveza, razzmatazz, famigghie acquisite, mancate, appena formate, inventate. Turbate.

(Beh alors il faut un peu de Bifidus ah!)

Come quella di Santi.

E' stato naturale non fargli sapere del mio arrivo, come chiamarlo appena arrivata in città. Eres loca! mi ha risposto la sua profonda voce. E sabato sera ci siamo ritagliati un'oretta per stare assieme.

Il suo abbraccio stretto e avvolgente, il suo sguardo sincero, limpido, affettuoso. Solo un po' inquieto. Come le mani, che impacciate cercano un braccio, la schiena, le spalle.
La sua mamma è stata male. E la notizia mi ha colpita sul serio.

L'ho sentito legato in quella maniera sincera e bellissima di quando l'ho conosciuto. Quando il mio arrivo in casa aveva portato una ventata di allegria e gioia di vivere ed energia in un momento difficile della sua vita. Sabato mi stava vicino nello stesso modo. Come se sperasse di prendere da me quella stessa energia. Vulnerabile... per questo disposto a lasciarsi avvicinare, disarmato, persino dolce nel suo modo impacciato di accarezzarmi ogni tanto, furtivamente.

E quell'abbraccio. Con che "bisogno" mi ha abbracciata...

Poi sotto il B&B la fretta di chiudere lo scomodo momento dei saluti. Mi ha preso la faccia tra le mani per lasciarmi un bacio sulle labbra. Pesado. Bello. Semplice. Semplice e pieno di significato semplice.

E' il ritorno. E' Barcellona. La mia città bella, piena di significato semplice.

06 luglio 2007

Ollellè Ollallà

Doveva essere un viaggettino di coppia, e invece è diventata una sorta di gita scolastica.
Si prevedono fuochi d'artificio, tormente di neve, onde anomale e un'alluvione simpaticamente alcolica.















!E Mimmo mucha cosa E Mimmo tanta rroba E Mimmo mucha cosa E Mimmo tanta rroba!

Se volete essere della partita, il prossimo week-end mi trovate qui.

05 luglio 2007

Lesson number One

C'è chi mi ha dichiarato di voler fare le cose serie.

Di sentire diversamente il nostro stare assieme, avere sensazione nuove e intenzioni stranamente impegnate.

Io non ci credo tanto, non abbastanza da volermi dedicare ad una relazione monogama.

Ma visto che al momento la fila di pretendenti alla mia porta si è snellita (tanti saranno partiti per le ferie), cosa mi cambia dimostrarmi un pelino disponibile se il rischio tutt'al più è quello di passare meglio il tempo assieme?

La cosa simpatica è che ho messo dei paletti ferrei. A qualunque cosa. E che mi sento come la madre superiora alle prese con un'educanda un tantino tardetta, con la quale bisogna armarsi di pazienza (molta) e ironia (di più).

Le parole d'ordine sono (Ciccino,) Io mi sono già sbattutta abbastanza quindi vedi di darti una mossa tu.

Come sempre quando si studia qualcosa si inizia dalla teoria. Così ho illustrato un'efficace analisi di scenario in cui ho evidenziato l'attuale situazione del mercato, il posizionamento dei due soggetti, i trend principali in cui s'inseriscono. Ho inoltre chiesto (ed ottenuto) la conferma del cliente sull'obiettivo da raggiungere, dettando le regole di una strategia essenziale quanto efficace, data la sua validità universale. Parliamo della famosa STAR STRATEGY in cui, chiaramente, io sarei il brand da trattare come una divinità in terra.
Il divertimento però sta nel fatto che allo stesso tempo sono anche il consumatore tipo da conquistare...

E siamo pronti per passare alla pratica.

04 luglio 2007

Ricominciamo

Ebbene, sono piena di energie.

E se non scrivo è perchè sto iniziando un sacco di cose.

Colloqui colloqui colloqui, serate con le colleghe (una per la verità, ma è un buon inizio, no?), week-end con gli amici, immersioni, lavoro (per ultimo).

Uomini non tanti, ometti uno.

Periodo interessante, lo devo ammettere.

Preparatevi a leggere grandi cose.

22 giugno 2007

La mia prossima vacanza in Corsica
































Sniff sniff.

21 giugno 2007

Come andare in bicicletta

Il segreto sta nell'equilibrio.
Tutto il resto conta poco.
Una gamba dopo l'altra, uno sforzo minimo, un briciolo di coordinazione per frenare. La dinamo per non farsi arrotare di notte.

Ecco, probabilmente mi sono scordata la dinamo.

Ma il segreto, comunque, sta nell'equilibrio. E una volta che hai imparato non serve luce per ricordare.
Possono essere passati mesi, anni senza che tu ci salissi. Una volta che hai scoperto l'equilibrio riuscirai sempre a pedalare. Senza nemmeno cadere.

18 giugno 2007

Ho detto... SI'

Ho ceduto alle lusinghe. E dopo 6 anni siamo finiti di nuovo a letto assieme.

Com'è dopo così tanto tempo? Esattamente uguale. Coinvolgente, intimo, divertente uguale.

Certo, si fa un po' di fatica a ricordare cosa esattamente piaceva, come gli piaceva. Ma basta un bacio, una carezza, una parola, per far tornare tutto alla mente. Esattamente uguale.

A cena si andava avanti a tentoni, usando le mani.
Non abbiamo fatto altro che evocare posti, situazioni, persone di quei mesi che abbiamo condiviso, quando tutti sospettavano ma nessuno aveva la certezza. Non abbiamo fatto altro che stare vicini e continuare a ricordare, alludere, stuzzicare.

Quella volta che siamo finiti a casa del Pala. Eravamo spesso noi tre, i single del Club. Il Pala si è avvicinato troppo. Io ti ho guardato e tu mi hai portato via. Non abbiamo nemmeno fatto la prima curva, abbiamo subito accostato e spento il motore. Ed è passata la Polizia a chiederci se andava tutto bene.

Quella volta in tenda sul lago. Che la mattina dopo ti sei svegliato con uno sfregio sul coccige. Te l'ho accarezzata, la cicatrice che c'è ancora.

Quella volta, che poi è stata la prima, del viaggio in Croazia. La stanzetta matrimoniale, il computer per fare il primo numero del giornalino. Il primo di tanti numeri...

E poi tutte le volte che ormai tu eri fidanzato. Che ci venivamo vicino per riuscire a sentire l'odore, ci raccontavamo cavolate per sorriderci ancora. E inesorabilmente io ti dicevo di no.

Invece stavolta ti ho detto sì. Ho voluto condividere l'intimità, giocare sul sicuro. Ho voluto una persona attenta per stare semplicemente bene.

Insomma, non posso mica sentirmi responsabile per tutte le donne fidanzate del mondo.

13 giugno 2007

A sua immagine e somiglianza

La scena iniziale della Carica dei 101 illustra magistralmente la teoria in base alla quale ogni padrone è uguale al suo cane.
Si può ragionevolmente considerare che la teoria sia valida anche con i gatti, tant'è che la padrona di quelli famosi, gli Aristogatti, di certo non lavorava in filanda.

...

A Jessy è caduta la pancetta.

12 giugno 2007

Lo diceva anche il mio oroscopo:

Venere accende nel vostro cielo una sorta di salvavita Beghelli. Marte e Giove, intanto, scongiurano la stasi e portano l'estasi. Nel lavoro e nelle p.r. Specie nel weekend.

Ho fatto bene a dedicarlo alla subacquea, il week-end. Tendina sul lago, bombola carica, torcia. L'occasione di approfondire qualche conoscenza, un inatteso giro in moto, l'improvvisata organizzazione di una vacanza di gruppo.

Mi sto staccando. Riscattando. Liberando.

E poi c'è questo messaggino della buonanotte che ogni tanto arriva. Arriva da un amico e mi fa piacere. Un piacere semplice e sincero.

[Notte anche a te]

11 giugno 2007

Ve la presento















E' la mia prossima vacanza in Corsica.

06 giugno 2007

Still alive

No, non sono stata fagocitata dall'Inps (visto che ancora non ho avuto il piacere di conoscerlo).
Non sono sparita dalla circolazione col mio futuro marito.
Non ho deciso di mollare tutto e rifugiarmo su un'isoletta tropicale a fare la guida subacquea.

Piuttosto ho lottato con il mio lavoro, le finanze prosciugate, il disordine in casa mia, la lontananza degli amici, la vicinzanza degli ex, il brutto tempo che minacciava i miei 3 giorni di immersioni in Argentario.

Ho qualche novità. Poca robba per la verità. Ma quanto basta per prendere una boccata d'aria, spalancare le braccia e restare così, immobile, una manciata di minuti. Con il placido ondeggiare del lago, i sassolini che si lasciano accarezzare e il tepore di un tramonto rosa.

18 maggio 2007

730 motivi per restare a casa la mattina

Stamattina ho consegnato il mio primo 730.

L'appuntamento è alle 8.30 in culo ai lupi così, per il quinto giorno di fila, esco di casa alle 7.45, cioè all'alba.

Ebbene, esco di casa mezza vestita e struccata, con l'obiettivo di ottimizzare i tempi finendo di prepararmi in macchina, come al solito. E chi ti incontro sul pianerottolo? La Maretti + moroso.
Io sono assolutamente IMPRESENTABILE e lei, che da quando abbiamo finito il liceo è diventata stragnocca, che da più o meno un anno si è trasferita sul mio pianerottolo, che non avevo ancora MAI incontrato casualmente, mi raggiunge all'ascensore fresca come una rosa (andando a dormire dopo Carosello tutte le sere...), con una pelle liscia e luminosa (bevendo al massimo acqua minerale miscelata con anidride carbonica e vivendo con un moroso -> ergo potenzialmente trombando tutte le sere), perfettamente vestita in black and white (con tutti i soldi che guadagna lavorando in banca da 10 anni). Per 3 piani sono costretta a sostenere il suo sguardo, evitando tassativamente di guardare la mia faccia riflessa allo specchio: colorito irregolare, 3 nuovi brufoli in fase di maturazione, occhiaia spinta, capelli che richiedono un intervento deciso del parrucchiere, magliettina ripescata sotto un cumulo di vestiti formatosi negli ultimi 7 giorni, pelame di Jessy sparso qua e là.

Tant'è che supero insperatamente la prova, raggiungo la Belgiomobile, arrivo sul luogo dell'appuntamento in perfetto orario. Giunto il mio turno, la tipa al di là della scrivania mi comunica che avendo un 730 precompilato (dal previdente Marci) non ho bisogno di appuntamento, e soprattutto che l'appuntamento è per ricevere consulenza alla modica cifra di 30€. Rialzo le chiappine e mi mescolo al vulgo, tra i comuni mortali.
Arrivato nuovamente il mio turno, mi accorgo che il prudente Marci ha compilato a matita alcune voci 'dubbie', prevedendo la necessità di una controllatina da parte dell'addetto: reddito complessivo, ritenute Irpef cumulate... e STATO CIVILE CELIBE/NUBILE.

Che non si sa mai nel frattempo io abbia trovato marito!

17 maggio 2007

Via libera! (dalla finestra del terzo piano)

Non ci sono le mie due colleghe, quelle con la scrivania attaccata alla mia. Non che questo sia mai stato d'ostacolo al farmi i k**** miei sul web, ma lo stesso è un chiaro invito, oggi, a smettere di lavorare dopo 16 giorni fuori di testa.

Perchè ho tanto tanto tanto da dire.
Che si potrebbe più o meno riassumere così:

I periodi dimmmerda sono sempre in regime all-inclusive (con accento tonico sulla u, grazie).

Mentre al lavoro ero parecchio sotto pressione, con critiche più o meno velate, nuovi progetti che si vanno ad accodare alla già caotica attività di routine e proposte da altre aziende che come al solito mi distolgono da quello che ho e mi ricordano che voglio anche tutto il resto,

- ho portato sott'acqua gli allievi e in entrambe le occasioni ci sono stati casini,

- ho realizzato che ho una casa tutta per me ma nessuno con (di) cui approfittarne,

- ho rinunciato a due proposte di vacanza solo per sfinimento,

- ho pagato per la prima volta l'assicurazione della macchina,

- ci ho aggiunto qualche altra spesuccia (un volo aereo per Barça, due paia di scarpe semplicemente STU-PEN-DE, un paio di fedi nuziali, un altro regalo di nozze, il saldo del viaggio di sub in Argentario, mutino/calzari/pinne/maschera presi al Lidl in offerta - ma in realtà i calzari no) finendo i soldi,

- ho messo il mutino nuovo a scolare in balcone appoggiandoci il cellulare ritrovato giusto sotto, su un bel sacchetto di plastica in grado di creare un bacino perfettamente impermeabile e accorgendomene un'ora e mezza dopo, così il cellulare ritrovato ora è anche menomato.

Ah, quasi dimenticavo. Sono spettatrice in prima fila della travolgente relazione tra il fotografo e una delle mie più grandi amiche.

- Ooooommm... -

02 maggio 2007

Volvér

Andata e ritorno per Roma nei giorni di punta: 55€

Maggiorazione Eurostar per risparmiare 2 ore di viaggio: 29,80€

Cena dal "vena cava": 30€

Cena di pesce, serata PN e colazione all'alba: 3€

Tornare a casa e rendersi conto che tutto quello da cui hai cercato di allontanarti è ancora lì che ti aspetta non ha prezzo.

26 aprile 2007

Roma

È deciso.

I segnali erano troppi: la Cugi che insiste per darmi un passaggio fino giù e riesce a trovare posto solo in un B&B di Bracciano, gli imbianchini finiscono prima del previsto a casa della Clo che così mi può ospitare, il Nutella sta per i cazzi suoi.

Ne sono ancora più convinta dopo questa mail della Clo.

Ti comunico che:
1. ho fatto organizzare la Jena che verrà sabato al PN con un suo amico (così lo porta in macchina) apposta per te;
2. ho sentito L e G e cerchiamo di organizzare una cena prima del PN;
3. se tua Cugi + 2 vogliono venire a cena + PN (se sono disposti a fare l'alba, chiaramente, perchè noi smuoviamo il culo solo a chiusura + colazione) fammi sapere che devo farmi dare altri 3 biglietti di invito al privè;
4. viene pure D con noi.
Diciamo che mi sto dando da fare per farti svagare un po' dal periodo di merdaaaaaaaa :)

Inizio a sentirmi più leggera!

23 aprile 2007

@NeWork n.14

Collaboratrice entra in ufficio a ora di pranzo. Trova solo Collega n.2. Uno scambio di saluti veloci e poi subito al lavoro, che le scadenze sono tante e importanti.
Collega n.2 rompe il silenzio solo per dire, con apparente non-chalance, Capa prima chiedeva come sei messa col lavoro che ti ha chiesto Presidente; perchè magari ti dò una mano per finirlo.
Viste le scadenze tante e importanti Collaboratrice non fa una piega e ringrazia.

Poco dopo rientra Capa. E la conversazione che segue fa più o meno così:

Coll: Capa, riguardo al lavoro che mi ha chiesto Presidente ti faccio vedere a che punto sono e le modifiche che mi ha dato lui.
Capa: Ah sì, giusto. A me dispiace però sto lavoro è meglio che lo prenda in mano Collega n.2 perchè a Presidente non è andato come l'hai impostato.
Coll: Beh, aspetta che io ti faccia vedere qual è il punto di partenza, prima... Poi posso affiancare Collega n.2 come abbiamo già fatto per il lavoro precedente...
Capa: Sì, guarda che lo so com'è lui, immagino il punto di partenza. Però tu perchè ci sei andata senza parlarmene? Ti avrei parato il culo io! Io gliel'ho detto che tu sei appena arrivata e tante cose che lui dà per scontate non le puoi sapere. Ora comunque è meglio che il lavoro lo faccia Collega n.2 perchè lui sì è fissato e se gli dico che l'hai corretto tu comunque non se lo fa andare bene.

E la previsione di Collaboratrice di non essere riconfermata nel suo ruolo alla scadenza del contratto, basata esclusivamente su dati oggettivi come tempistiche e opportunità aziendali, diventa una certezza.

Quando verrà fuori quella "a" dimenticata in un testo della versione inglese della pubblicazione da lei seguita, allora probabilmente la certezza avrà anche scadenza anticipata.

21 aprile 2007

Lezioni di sub

Ieri un'allieva di sub (non quella che ha quindici anni) mi ha chiesto come faccio quando ho le mie cose. E me l'ha chiesto con queste testuali parole:
"Io l'assorbente interno non lo uso perchè ho ancora l'imene e non vorrei che mi restasse incastrato lì e poi non venisse più giù".

Ora, dite che devo essere propro io a spiegarle che l'imene non è il muro di Berlino e il tampax un ariete in grado di traforare il Monte Bianco?!

19 aprile 2007

Carramba!

Raffa inarca la schiena all'indietro come solo lei sa fare. Poi riprende il controllo della sua articolazione dorsale, si fa seria seria, gli occhi iniziano a luccicare. Con fare solenne dice la fatidica frase:
"Chatouche, il tuo Angelo Custode è quiiii!"

E da dietro le quinte sbuca l'infermo Gabri.

Che non si capisce com'è che è proprio lui a darmi il numero di chi ha ritrovato il mio adorato cellulare!

18 aprile 2007

Illuminazione

Ho serie e fondate ragioni di credere, dopo anni interminabili di brancolaggi del buio, di aver finalmente incontrato il mio Angelo Custode.

Se quello che sta per succedere succederà veramente...

17 aprile 2007

Mismatch

Cioè. Ho appena parlato con uno per un colloquio e lui mi ha chiamata...

LUCILLA.

No digo altro.

16 aprile 2007

Con la solita nostalgia

Ogni tanto mi prende.
Mi prende quando torna il caldo, quando rivedo un posto, se riconosco un odore o sento una canzone.
Comunque in primavera mi prende di più. E quest'anno che la primavera pare saltata in tronco e siamo già sotto 28 gradi... Beh, mi ha preso di brutto.

Poi c'è questa cosa che sabato notte mi hanno inculato il cellulare. (Tecnicamente l'ho dimenticato in bagno appoggiato sopra il distributore dei fazzolettini). Così dopo due giorni di silenzio forzato (con in mezzo capatina doppia dai Carabinieri per denuncia presso Maresciallo Pazzo) oggi sono finalmente riuscita a trovare un Vodafone One aperto per rifarmi la sim, che ho subito inaugurato grazie ad un vecchio telefono dismesso riesumato dal cassetto dei telefoni dismessi.
Ebbene, questo telefono dismesso ha tutte le caratteristiche dei telefoni dismessi della generazione passata: è insolitamente minuto, non può sincronizzarsi col pc, non ha bluetooth bensì infrarosso (di cui il mio pc è sprovvisto), e si scarica dopo neanche 30 sms. Che in tempo di Infinity Sms è davvero parecchio grave.
Beh, il succo di tutto è che oggi mi sono ritrovata con questo cellularino dismesso in mano e il mio lato ciecamente ottimista ha subito pensato Almeno non avrò più problemi di memoria piena...
E invece no! Perchè il farabutto cellularino dismesso un anno fa, quatto quatto si è tenuto dentro un sacco di immagini, custodite per due, quasi tre anni... E con quelle ha custodito pure sms, mms, promemoria scaduti, note sul calendario.

E io che quando vivo lo faccio sempre in corsa guardando solo avanti per non inciampare, stavolta mi sono fermata per forza.

C'è un sacco di Torello, di Sisters quando ancora non erano stati svelati i legami di sangue, la Clo a Milano, Hdemia col Mauri, Franci, Feli e Ba, le aule e le presentazioni, i ragazzi, le sciate con lo Zio Alz, il glorioso Rocket dei bei tempi, le campagne del mio Fotografo quando un pochino era mio. L'anello di fidanzamento con cui Pollo ha chiesto all'Arrotino mi vuoi sposare? e la prima prova del vestito bianco con bozza di spumantino in pendant, la visita a sorpresa nel Dublin. Poi la Milano che mi manca, quella con la neve, il Castello Sforzesco di Notte, il Gattopardo, la finestra del mio ex ufficio (no, questo non mi manca. Del resto la foto ritrae la visione che si scorgeva al di là del vetro), The Rocky Horror Picture Show e la Jenetta. Bruxelles. La nostra casa di Nottingham Hucknall Rd 182. E il grande volo verso Barcellona.

Tutto lì, tutto mescolato, giustapposto, senza ordine. Eppure in perfetta armonia. Persino la colonna sonora gentilmente offerta da Mtv: lo special sui Guns N' Roses.

Che meraviglia.

06 aprile 2007

Basta tanto così

Eeh un bacio da barcellona... come mi piacerebbe vederti presto..ˆˆ

A me di più. Vorrei salire a casa tua con ancora il dubbio che possa essere qualcosa di diverso.

E vorrei affacciarmi alla terrazza del Parc Guell e guardare dall'alto il reticolo delle vie dell'Eixample, il filare verde lungo le Ramblas, l'osservatorio di Colòm e le torri di Vìla Olimpica. Vorrei sentire la sabbia ancora fredda sotto i piedi. Vorrei bere una birrozza Pakistanì in Plaça del Sol e doppiare lo speaker della metro.

Vorrei tornare indietro, sapendo che sto andando avanti.

Un beso muy fuerte, cariňo.

Idee regalo

Ho chiesto consiglio alle mie amiche per fare un regalo al Marci, visto che domenica è il suo compleanno. Tra le proposte che ho raccolto, oltre ai "soliti" dvd, libri, accessori/abbigliamento sportivo, figurano anche:


  • taglia documenti per alleviare le sue lunghe sedute di tagliuzzamento delle lettere di banche e aziende prima di buttarle nell'immondizia;
  • gatto di pelouche per quando se ne andrà in Belgio lasciando Jessy a me;
  • biglietto per Bruxelles così "se lèva".

Con taaanto affetto!

Autonomia ed indipendenza

Mi sento molto autonoma e indipendente.
Dopo aver brillantemente gestito il mio investimento in autostrada, accorgendomi come un bravo maschietto (di quelli che sviluppano rapporti intimi con il proprio veicolo) che il volante vibrava e i consumi di carburante erano ben sopra la media, ieri sono stata centrata da un sassolino mentre sfrecciavo in terza corsia. Solo che questo ennesimo sassolino ha avuto la meglio sul mio parabrezza.
E senza piega ferire mi sono recata da Caarglàs, specialìstivètriàutoooo. Quelli che se il tuo graffio è più piccolo di una moneta da 2Euro te lo riparano, e con la polizza vetri è gratis!

Mi sono sentita molto figa e autonoma e indipendente a sapere che ho una polizza vetri, valutare che l'ampiezza del graffio era più piccola di una moneta da 2Euro, conoscere Carglass e ricordare il suo radio, avere già avuto a che fare con la rottura di un cristallo (senti che termini) e quindi essere istruita sulla procedura del pagamento tramite le assicurazioni.

Molto molto figa e autonoma e indipendente anche ad arrivare lì con una macchina straniera.
E il mio fascino "esotico".

Molto molto figa e autonoma e indipendente. Ed "esoticamente fascinosa".

[Qui nel ricco e noioso nord-est ho imparato ad accontentarmi delle piccole cose]

02 aprile 2007

Pillola di saggezza

La SisteR mi ha gentilmente informata del fatto che l'Avvocato ha mollato la morosa per una. Una amorfa, triste e noiosetta.

Io non c'entro nulla e la cosa non mi dovrebbere tangere, ma un momento di riflessione alla faccenda glielo voglio dedicare. Un momento per scrivere bianco su bluette che no, gli uomini non sono stronzi.

Sono coglioni. Veramente coglioni.

[ovazione del pubblico]

A la santé.

30 marzo 2007

OGGI TROMBO!

EVVAI!

28 marzo 2007

Ma quanto mi girano

Improvvisamente domani devo accompagnare la Vicepresidente a Milano. Cosa che in condizioni normali mi avrebbe fatto zompettare di gioia. Invece oggi mi atterra per i seguenti motivi:
  • Le scadenze di domani mi obbligano ad essere ancora qui stasera
  • Devo alzarmi alle 6.40
  • Anzi alle 6.20 perchè inizia il Vinitaly e quindi non posso farmi venire a prendere a Verona Sud
  • Non mi sono potuta organizzare per essere già a Milano stasera
  • Non mi posso organizzare per restare a Milano domani sera
  • Ho dovuto annullare il mio appuntamento dall'estetista in vista del week-end

E' abbastanza, vero?

Surprise!

Stamattina mi tiro su alle 7.35. Non so come alle 8.15 esco di casa per raggiungere il gommista e fare un controllino a convergenza ed equilibratura (termini accuratamente memorizzati sul cellulare la sera prima). Quindi ho mezz'ora di tempo...
Dopo i soliti inutili tentativi di trovare compagnia all'ultimo minuto (aaaah, i bei tempi in cui bastava uno squillino per trovarsi al Swami...) opto per un cappuccio da Vittorini con tappa preliminare in edicola. Vanity Fair esce domani, l'ultimo numero di Gentleman che mi viene rimborsato al lavoro è finito e tutti gli altri mi arrivano in ufficio. Grrr..... Faccio durare il cappuccino 15 minuti, la strada del ritorno 10 ed eccomi in perfetto orario per ritirare la macchina.
Una buona occasione per riflettere sul fatto che ieri sera sono passata fuori dalla gelateria del Lele, Lenny vuole venir su 3 giorni e chiede se lo ospito, il Nutella si è riscoperto improvvisamente romantico in vista del nostro week-end Vinitaly e il tizio vicentino di qualche ferragosto fa si è offeso perchè mi ero dimenticata che stasera facevamo l'ape.

Ps: alla fine devo cambiare un cerchione...

Vaticini

E poi provate a dirmi che questo test non è attendibile.


Proprio ieri ho ricominciato ad interrogarmi sul mio futuro professionale. Dite che per entrare al Circo Togni mi tocca ancora un altro stage?

20 marzo 2007

Ho iniziato la giornata con almeno un paio di piedi storti.

Ci sono delle cose che ODIO profondamente. Perchè mi danno sui nervi solo all'idea. E mi danno talmente sui nervi che inizio a porconare e a sbattere le cose. E se anche finissi per puntare i talloni a terra e mi ritrovassi in mezzo ad una crisi di pianto non mi scomporrei perchè totalmente giustificata dal fatto che queste cose mi urtano profondamente il sistema nervoso.

Una di queste è il-Marci-che-si-muove-flemmatico quando io ho perennemente fretta. Oltrettutto la mattina prima di andare al lavoro sono chiaramente più di fretta del solito, e il-Marci-che-si-muove-flemmatico è molto, molto fastidioso.
Il suo muoversi flemmatico è particolarmente evidente negli spostamenti. Me lo trovo perennemente sulle mie traiettorie più veloci. Se c'è un collo di bottiglia in casa, è sicuramente lì che lo troverò. Sotto lo stipite di una porta, davanti all'anta di un armadio, in uscita dal bagno. E lì lui sarà in preda alla sua flemma da pensionato. E l'istante che mi costringerà a rallentare/fermarmi e ricalcolare la sequenza ottimizzata delle mie operazioni mattutine basterà a farne saltare un punto. Così io mi ritroverò sullo zerbino di casa senza badge aziendale, in ascensore senza chiavi della macchina, in macchina senza bottiglietta dell'acqua e così via all'infinito. Come stamattina.

Un'altra cosa che mi urta in maniera pazzesca è il "secondo garage". Quello che mi è stato destinato e che dopo il simpatico scherzetto della macchina mi è stato intimato di usare SEMPRE. Questo garage, grazie ad una lungimirante progettazione, per essere utilizzato mi costringe a: percorrere 50mt a piedi, aprire manualmente con chiave dell'anteguerra un cancello metallico, sollevare con movimento del tutto innaturale una leva peantissima collocata internamente al cancello stesso, spalancare le due ante verificando che la forza del vento non le faccia richiudere (chiaramente nel preciso momento in cui passo con la macchina), scendere uno scivolo (coi tacchi), infilare una chiavetta simil-Bullock in corrispondenza della saracinesca, tenere premuto un interruttore elettrico fino al completo sollevamento della saracinesca (se incompleto il rischio è lo sradicamento dell'antenna dell'autoradio), entrare in macchina, compiere 7 manovre per portare fuori la macchina (una per uscire a pelo dal garage se all'entrata sono stata perfetta, le restanti per prendere di muso lo scivolo), scendere dalla macchina e ripremere l'interruttore fino alla completa chiusura della saracinesca (nelle ore notturne c'è anche accensione/spegnimento della luce), staccare la chiavetta malefica (puntualmente mi accorgo che è rimasta incastrata quando le 2 dita della mano destra le sono rimaste attaccate e il resto del corpo è già rientrato in macchina), salire in macchina e portarla su per lo scivolo, scendere e ripetere il fastidiosissimo ed innaturale gesto con la leva di metallo per richiudere il cancello.
Ora immaginate il tutto allietato da una fastidiosissima pioggerellina padana dopo che mi sono appena lavata i capelli. Come stamattina.

Stamattina è anche successo che io incontrassi ben 3 degli altri inquilini dei garage non avendo mai incontrato nessuno negli ultimi 2 anni. Di questi: il primo spazientito perchè costretto ad aspettare le mie manovre per portare fuori il suo suv, il secondo vecchietto rincoglionito che ha costretto me ad attendere per tirare fuori il suo motorino, la terza donnina incosciente che si è precipitata giù dallo scivolo mentre io m'inerpicavo con la Belgiomobile rischiando di mandarmi in galera per investimento e mancato soccorso.

Poi è successo che una macchina parcheggiata giusto lì fuori in concomitanta dei lavori stradali m'impedisse il passaggio e che nell'inevitabile deviazione di percorso, con stradine a doppio senso ma unica corsia, incontrassi 3 automobilisti idioti e prepotenti che non hanno minimamente accennato a fare loro manovra per far passare me.

Morale della favola: anche 15 minuti possono bastare per fare una bella giornata di merda.

15 marzo 2007

Che noia che barba

Mi sono stufata degli uomini che insistono per mettere le corna con me.
Mi sono stufata degli uomini che rompono il cazzo per più di un anno e poi si tirano indietro.
Mi sono stufata degli ex in astinenza da nostalgia.
Mi sono stufata di chi rinuncia per codardìa.
Mi sono stufata degli eterni indecisi, egocentrici e viziati.
Mi sono stufata di incontrare chi è diventato un "non avrei dovuto".
Mi sono stufata di quelli che "vuoi stare con me" e nemmeno mi conoscono.
Mi sono stufata dei quarantenni in preda a crisi d'età che fanno i simpaticoni.

Perchè negli ultimi tempi ho dovuto tirare una padellata in faccia al Pdm, passare accanto all'Avvocato con sorrisi di circostanza, ignorare gli sms del Lele, constatare tristemente che ho fatto bene a non scrivere sull'agenda Claudio, sorbire i commenti del Nutella sul fatto che non chiamo mai/non scrivo mai/non vado mai a trovarlo (perchè non era morto del tutto), nascondermi dietro una colonna per non farmi vedere da Mister X, ridere in faccia a Lenny, tornare a fare i corsi al club di sub.


Voglio l'uomo ideale.


DOVE SEI?

07 marzo 2007

Lista della spesa

Lista della spesa di martedì 6 marzo:

  • Erbagatta per Jessy

Sacchetto svuotato a casa:

  • AmicaChips, la patata che attira
  • Cipster
  • Fonzies

Forse che ho qualche carenza!?

06 marzo 2007

Lista della spesa

Lista della spesa di lunedì 5 marzo:

  • Insalatina già lavata dell'Slunga
  • Confezione puffa di stracchino
  • Cuor di Mela
  • Pane ai 5 cerali Mulino Bianco

E fin qui tutto bene. E' nell'ultimo quarto d'ora che ho perso il controllo:

  • Gelato mai gelato al Bacio
  • SprayPan
  • Caramello

Mumble mumble...

22 febbraio 2007

Biancaneve dentro era sicuramente Bionda

La neo casalinga Chat si prepara per il festone di Carnevalart. L'abito fa il monaco, si dice. Di Monza, nel mio caso.
Abito spettacolare: corpetto di velluto nero e gonna verde smeraldo con generosa vista sul décolleté, caschetto nero stretto in un nastro fuxia, polsino di velluto nero con rosa fuxia, rossetto in tinta, carnagione chiara e luminosa, gote rosse, autoreggenti con pacchetto di sigarette infilato nel pizzo elastico. E mela rossa con cui trastullarmi. Uno spettacolo.

Per non passare inosservata (qualora ci fossero stati dubbi) mi sono accompagnata ad un aitante George Micheal (Poncharello per gli amici) e ad un focoso Diavolo piumato. Sul posto, oltre a ritrovare il resto della mia favola (con una sciatta sosia di me stessa indegna di paragone), mi sono congiunta alla Fata Turchina e a Pinocchio.

Si sono registrati anche tentativi di congiungimento con:
  • Ragazzetto non mascherato con cappellino (quanti erano gli anni... 24?)
  • Ragazzetto non mascherato senza cappellino (25?)
  • Principe Azzurro dalla Sardegna con furore (30?)
  • Ragazzetto mascherato dal bacio rivelatore (22?)
  • Tizio della security fighissimo sul palco
  • Diavolo piumato
  • Poncharello
  • Paris Hilton

Sì sì, la serata è finita con un tasso alcolico notevole che annebbiava la vista.

Oh lord make me pure, but not yet!

20 febbraio 2007

Giovani casalinghe crescono

Ieri sono arrivata al lavoro alle 9. Praticamente all'alba.
E sono uscita alle 18.10. Praticamente metà pomeriggio.

Presa dall'euforia di cotanto tempo libero ho spedito qualche messaggino qua e là chiamando in adunata gli amici. Nessuna adesione.

Così mi sono diretta all'Slunga a fare la spesa.

Non so se rendo. La mia vita pubblica si sta riducendo a meno di zero. Se non mi dò una mossa presto verrò radiata dall'albo delle Bionde Dentro.
Anzi, per pudore sarò costretta ad abdicare io stessa prima di suscitare scandalo tra le mie colleghe di coiffeur.