31 luglio 2007

Era una notte buia e tempestosa

E' la seconda volta che imbocco la strada per Mantova. 25 km in mezzo alla campagna per raggiungere la sua tana, che stasera è anche la mia.

La strada l'ho dovuta imparare da sola, perchè quando ci andavo spesso, lì da lui, guidava il Lele e io potevo sprofondare nel sedile e lasciarmi cullare da quel torpore alcolico che è ingrediente fondamentale delle cene a casa sua. Ma poi col Lele ci siamo lasciati, a Mantova non ci sono più venuta, fino a quel pomeriggio che ci siamo incontrati in piazza e come al solito ti sono saltata addosso lasciandomi stringere e sollevare per l'entusiasmo e la sorpresa e la felicità di rivederci.

Così il rito delle cene è ricominciato, ma senza il Lele.

Il primo tentativo è andato bene. Pizza nel forno a legna del granaio, musica filodiffusa in ogni ambiente, il gracidare delle rane. Strano riguardare le foto di quelle volte che eravamo in 3. Ora siamo solo noi due e le possibilità aumentano, si moltiplicano, si confondono irrimediabilmente.

Lui è cordiale, sorridente, schietto. Parla con un tono di voce deciso e ride spesso. Io sorrido sempre. E mi sento a mio agio in quel rifugio che lascia fuori i pensieri e mi dà tregua.

Al secondo tentativo arrivo ancora più serena e spensierata. Una serie di messaggini mi ha preparata ad una serata di "coccole" non meglio definite, comunque buon punto di partenza per un'altra piacevole cena.

Dopo 2 piatti di pasta e una manciata di arrosticini saliamo. Mi lascio dondolare dall'amaca mentre nel petto rimbomano gli Enigma. La fiammella dell'unica candela accesa fa a braccio di ferro con il vento della notte di tempesta che entra prepotentemente dalle finestre aperte. Un pensiero mi allontana riportandomi per un istante a una manciata di ore prima: quando il cielo è così scosso mi regala sempre emozioni forti...

Poi lui si lamenta scherzosamente che lo sto lasciando solo, e faccio mio il posticino sul mini futon che c'è poco più in là, per terra.

Una coincidenza vuole che ci guardiamo lo spettacolo di Beppe Grillo. Una naturalezza che non controllo mi fa sdraiare sulle sue gambe, come se fosse semplicemente normale. E un braccio si appoggia lì sopra, una mano inizia a muoversi, le dita fanno dei piccoli cerchietti delicati, poi cambiano improvvisamente direzione, s'impennano su linee opposte, si chiudono e si riaprono come delle piccole indisponenti onde sulla battigia di una spiaggia lunga e deserta.

Le coccole, erano proprio queste. Quelle che non sono più abituata a fare, quelle che, porcospino simpatico ma irrimediabilmente pungente, non so più ricevere. Quelle che mi rifiuto di regalare se non ne vale la pena.

Passa un'ora. In quelle coccole ogni tanto spunta furtivo un bacino. Non ci guardiamo mai ma ogni tanto mi chiede Come va lì giù? Bene, va tutto bene. Non so come andrà tra poco, ma per ora va tutto davvero bene...

Tra poco farà per scendere dal futon, si fermerà con le labbra vicinissime alla mia guancia, mi chiederà Vado a caricare la lavastoviglie o ti do ancora baci? e io risponderò Baci, baci, ancora baci. Mille cento e ancora mille baci. E ci fermeremo solo molto, molto tempo dopo. Io distesa sul pavimento di legno scuro, lui che mi accarezza le gambe e mi invita a fare mio il posticino sul mini futon che c'è poco più in là, per terra. Mi stringo a lui che mi abbraccia da dietro e mi lascio addormentare.

Quando mi risveglio sono le 4 passate, una luce si è accesa per le scale. Mi chiede se voglio restare a dormire, ma non ho dubbi che è meglio andare. Sulla porta di casa, con i brividi per il freddo di una notte di tempesta, un bacio veloce sotto il cappuccio dell'accappatoio. Faccio ciao con la mano e in un batter d'occhio nello specchietto retrovisore la sua sagoma scompare avvolta negli alberi. E in quella stampa Missoni da ultraquarantenne.

30 luglio 2007

E la luna bussò

Un'intera isola ci ascolta parlare tra le folate di vento caldo che scuotono le fronde alte degli alberi. Due tendine aggrappate all'erba, orgogliose di essere le sole rimaste, assistono silenziose allo spettacolo di una notte di luna piena, osservando lo scorrere veloce delle nuvole, bianche come la spuma che s'infrange sulle rocce attorno.
E' una notte splendida. Tumultuosa quiete dopo una giornata campale che ci ha visti approdare sull'isola in 40, poi sott'acqua in 20 per la caccia al tesoro (che la mia coppia ha vinto, scusassero...) e ancora a cantare dopo la cena, sotto i fuochi d'artificio che sembravano esplodere per noi. Infine l'esodo: a mezzanotte l'ultimo passaggio barca per la terraferma. Solo 2 tendine hanno il privilegio di restare. 2 tendine e 5 fortunati ospiti.

Nulla è programmato. Nella mia dormiamo in 3 e non immaginavamo di restare soli. Invece c'è la luna, tonda e gialla, il ponte di acqua sotto che riluce, il vento che spazza via i pensieri sul nascere e scuote le foglie... coprendo i gemiti dei nostri due corpi nudi, in riva al lago.

Taci, luna tonda. Smettila di sorridere sorniona tu, che già sapevi e riversando gocce di luce hai indicato la strada di quell'isola tra le onde. Codarda sei fuggita dietro l'orizzonte al nascere del mattino. E nulla resta di quella via, nulla resta di quella notte, nulla resta di quell'isola se non un cumulo di scogli battuti dalle onde.

Non aprirò quando tornerai a chiamarmi. Ma da dietro l'uscio chiuso della mia stanza sorriderò sorniona al tuo placido sorriso tondo e giallo, sapendo che anche tu sai di quei due corpi nudi accarezzati dal vento.

25 luglio 2007

Dopo un estenuante tentativo di convincere una cavalletta (ma dico, abito in città io!!!) ad uscire dalla mia cucina, ho raggiunto una consapevolezza.

Mi sa che presto mi dovrò inventare un'altra titolazione per i miei post dal lavoro.

24 luglio 2007

@NeWork n.16

Capa, so che è una giornata incasinata ma li trovi 2 minuti per parlare con me?
Vorrei confrontarmi con te su prospettive e... proposte contrattuali.

Un attimo dopo Capa sbuca sorridendo da dietro la parete e con un gesto mi invita a seguirla in un altro ufficio. L'atmosfera è surreale.

Spara la bomba!

Eh, mi hanno proposto X e Y.

Sì! Graaaande! Ottimo dai!

? Capa fammi capire, sei contenta che me ne vado?

Nooo! E' che almeno così si sblocca la situazione! Io sono dalla vostra parte eh! Cosa facciamo? Tu ti informi nel dettaglio sulle condizioni, poi facciamo 2 conti e io intanto scrivo a Dir Mktg in trasferta negli States. Alla fine le possibilità sono 3:
1)Un altro progetto con il 30% in più in busta paga
2)Ti assumiamo
3)Te ne vai


Non fa una piega.


Intanto il mio potenziale nuovo Dir Mktg ha iniziato allegramente a darmi "i compiti per casa" (cito letteralmente dalla prima delle 4 mail che ho trovato ieri notte in casella di posta e che, al momento, non posso far altro che ignorare) mentre la tipa dell'amministrazione non si è ancora degnata di farmi sapere quando sarà pronta la lettera di assunzione.

E io come mi informo nel dettaglio sulle condizioni?!

@NeWork n.15

Buongiorno sono Stefano, in cosa posso esserle utile?

Salve. Mi è scaduta la SummerCard messaggi e parole e aspettavo mi arrivasse l'offerta di rinnovo della parte messaggi a 6€, solo che non è mai arrivata.

Strano...

Sì. Tra l'altro ho parlato con altri 2 suoi colleghi che mi hanno detto avrebbero provveduto all'attivazione, ma ancora non ho ricevuto nessun messaggino e sono passati 3 giorni.

Ora faccio un controllo. Qui però non mi risulta niente.

Non è che può essere perchè ho cambiato Sim, nel frattempo?

Eh, certo! La nuova Sim ha un numero seriale diverso che in questo caso non ci risulta, per questo non le abbiamo ancora attivato la promozione. Brutta cosa, eh?

Beh, brutta cosa lo dovrei dire piuttosto perchè ho perso il cellulare... per questo ho cambiato Sim!

In effetti sì! Ma ora ci penso io, non si preoccupi. Tra l'altro lei viene da Verona... Io ho passato diversi anni a Verona, per l'università.

E io un paio a Milano per lavoro.

Eheh, meglio Verona però! Cioè... Vabbè, meglio che non dico niente.

No no, visto che ormai siamo in confidenza mi dica pure!

Ecco, peggio per qualche Veronese che io fossi lì!

Ah, capisco. Beh, farò finta di non aver sentito.

Ok, faccia finta di niente allora! Comunque non tutto il male viene per nuocere. Ora ha attiva la Summer Card per la parte messaggi e anche per la parte mms. E gliel'ho fatto gratis...

Beh, grazie mille.

Si figuri, è stato un piacere. Arrivederci signorina.

Arrivederci a lei.


*********

In tempo di intercettazioni telefoniche le mie colleghe sostengono stessi facendo la gatta morta.
Invece stavo solo rispondendo a lui, che chiaramente faceva il provolone.

*********

Due minuti dopo.
Bip Bip.
Da Stefano: Gentile Cliente, La ricontatterò a breve per info sulla sua summer messaggi.


Miao.


[Due ore dopo: + 5€ di credito e Infinity Sms. Gratis.]

[Frrrr frrrr frrrr frrrr]

21 luglio 2007

Ambiguità automobilistica

Lunghe trasferte autostradali mi hanno segnata.

Sono inesorabilmente attratta da Audi, Bmw, Citroen serie C (C2 e C3 perlopiù). Ecco, per essere precisi sono attratta dai loro autisti.

In particolare le Audi, però, per le quali nutro un affetto di lunga data alimentato certamente dai primi approcci sull'A4 di Claudio, nascondono con una frequenza inquietante sorprese poco gradite. Sorprese che è dato scoprire solo al momento del sorpasso, quando l'ingresso nello specchio visivo del posteriore laterale destro o sinistro dell'auto in questione rivela una fastidiosa tendina parasole aggrappata al finestrino, tendenzialmente firmata Winnie the Pooh.

Con relativa prole da proteggere dai raggi solari e moglie da portare in vacanza.

Che barba che noia...

20 luglio 2007

Bando alle riflessioni (l'Allegra Casinista in trasferta)

Come ai bei vecchi tempi l'Allegra Casinista si appresta all'ennesima trasferta milanese, stavolta in compagnia di Capa (ancora per molto?).

La partenza è prevista per le 11.46 con Intercity sul quale incontra le sue compagne di viaggio: Capa e Moglie del Presidente. Il viaggio è piacevole grazie alle pizzette che Collega 7 le ha fatto recapitare per il suo compleanno ma nasconde anche qualche insidia (rischi di contrarre erpes contagiosi da Moglie di Presidente, rischi di rovesciare thè freddo su giacchina di lino di Moglie di Presidente, rischi di dire qualche cagata alla presenza di Moglie di Presidente, rischi di ricevere telefonate da potenziali nuovi datori di lavoro alla presenza di Moglie di Presidente e Capa).

Stranamente va tutto più che bene. La visita nel tempio del Lenzuolo di Carta Stampata Per Eccellenza, con tanto di doppia porta e sala riunioni elegantemente rivestita di boiseries, il giretto da Paul Smith e l'ape con Capa, il follow-up dell'ape al Mom e il post-ape col Nutella.

Ahimè, in quest'idillio una nota dolente: l'appuntamento nel Reame del Laghetto di Pavoni Leprotti e Masurìns spostato nel pomeriggio del giorno seguente, inizialmente destinato al sacro rito della revisione capillifera. Ma Capa è bendisposta a dispensare la Giovane Apprendista Casinista dall'incontro con l'Ufficio Stampa se la ragione è tanto importante... Quindi il Piano B prevede: notte di sesso estremo dal Nutella, levataccia (del tipo "occhiaia felice"), sessione di parrucco, ricongiungimento con Capa e Ufficio Stampa, incontro sulle rive del Laghetto di Pavoni Leprotti e Masurìns, rientro rapido a casa con tentativo di estorsione riguardo alle personali prospettive lavorative.

Andiamo con ordine.
All'incontro con il Nutella la nostra eroina è già ampiamente oltre il suo livello di tolleranza alcolica. Pochi sono dunque i dati raccolti sull'effettivo andamento della nottata.
Ma si sa che la mattina ha loro in bocca (ORO!), così la sveglia suona alle 8.20 e la Simpatica Casinista si alza senza esitazioni. In testa un unico obiettivo: Sconfiggi la Ricrescita!
Memore delle recenti esperienze di viaggio, nel corso della toeletta mattutina si riserva un momento di raccoglimento per visualizzare l'esatto punto in cui giace, inerme, il Muletto del Cellular Perduto.

Così alle 9.10 salta giù dalla Nutella-mobile armata del suo inseparabile trolley, in tenuta da lavoro casual-chic impeccabile. Il tempo di scendere le scale della metro e controllare l'orario sul telefonino... Ecco, cerchiamo un po' meglio. Sgarfiamo un po' più a destra, anzi no meglio a sinistra. Avventuriamoci sotto portafoglio, acqua, chiavi di casa, trousse per il trucco, scorie varie, taschine inesplorate.... Non è possibile. Il cellulare è ancora sul luogo del delitto, pacificamente attaccato alla presa di corrente del comodino nutelliano. DI NUOVOOO?!
E l'operazione di recupero non è delle più banali.

La sequenza dei fatti vede l'Impareggiabile Casinista rivolgersi ad edicolante e baristi autoctoni per consultare un elenco telefonico e trovare il recapito dell'azienda in cui il Nutella opera. Ma l'oggetto pare introvabile. Allora si ingegna come nessuno meglio ponendo all'edicolante la fatidica domanda:"Cosa devo fare per usare un telefono pubblico?". In tutta risposta le viene offerta una scheda telefonica (alias retaggio preistorico del sistema di telefonìa pubblica nazionale ormai per lo più relegato al collezionismo) per la modica cifra di 5€.
Si prepara dunque ad affrontare il Brontosauro delle telecomunicazioni con il seguente esito:
Tentativo 1: telefono guasto.
Tentativo 2: all'altro capo si ode una voce che ripete convulsamente Pronto? Pronto! Pronto!!!
Tentativo 3: il 412 enuncia il nuovo numero a cui chiamare al quale non c'è risposta.
Tentativo 4: 892, risponde una gentile operatrice addestrata a prosciugare l'importo disponibile, qualunque esso sia. Il Bip degli scatti punteggia ogni sua parola, la lotta contro il tempo è impari. All'ennesimo disperato appello l'Instancabile Casinista riesce a prendere nota 0-bip-2bip-8bip-9bip-7bip-4biiiiip. Yesss! E' il tanto agognato numero (insomma, è una delle aziende più importanti d'Italia cazzooooo!) ma il credito è ahimè esaurito.

Seconda processione in ginocchio al cospetto di Edicolante Autoctono, che non senza stupore le vende una seconda scheda telefonica. Impareggiabile Casinista si appresta a contattare l'importante azienda del paesello (che il paesello l'ha fondato) e scopre con sommo disappunto che il numero... è sbagliato. Mosso a pietà, Edicolante Autoctono, con un filo di voce scossa dall'emozione, ricorre alle doti hackeristiche di Figlia. E finalmente, in un batter di ciglia, al fantomatico numero risponde la voce amica del Nutellino.

Seguono indicazioni più o meno precise su come raggiungere l'n palazzo-uffici dell'azienda per recuperare le chiavi di casa. Incurante del pericolo, per nulla turbata dall'ignoto, con la sua irresistibile carica di simpatia, Magica Trippy Incasinata riesce a circuire un autista di autobus e seguendo le sue indicazioni si porta nella reception del secondo di quei palazzi rossi lì in fondo alla via, seguita dall'inseparabile Amico Trolley. Si fa annunciare e inizia ad attendere.

Passano 15 minuti
(ma quell'altra è lì da più di me)
che poi diventano 20
(deve avere l'ufficio all'ultimo piano dell'ala opposta, ci vorrà un po' per arrivare fin qui)
e ancora 25
(sicuramente ha incontrato il suo capo che gli ha chiesto qualche cosa di fondamentale)
e infine 35.
Eccheccazzo 35 minuti di anticamera?!

All'ulteriore richiesta di contattare l'Ing. Nutella Receptionist sbianca. La voce tremula per abbozzare che si scusa tanto, che probabilmente non ha controllato bene, che ineffetti l'Ing Nutella ha l'ufficio nell'altra sede.

Allegra Casinista non è più tanto allegra. Anzi è sull'orlo di una crisi di nervi. Strattona l' (ex) Amico Trolley sul vialetto che attraversa i giardini serrando la mascella (che al momento pare aver risolto i suoi problemi di contratture) per ricacciare lacrime salate di fastidio. Ma evidentemente il momento fantozziano non ha ancora raggiunto il suo apice. E visto che... piove sempre sul bagnato, a sfreggio (preggio!) dal terreno sbuca minaccioso un esercito di torrette di innaffiamento che hanno la meglio sulla sua magliettina scollata e sulla gonna di lino, chiaramente bianca.

A questo punto il palazzone a specchi azzurrognoli appare tra gli alberi minacciosi come un miraggio, il Nutella come l'ingiudicabile colpevole di tutto, l'insulso agglomerato urbano come un suddito incolto e incivile della grande metropoli, l'Amico Trolley come il parassita insopportabile (e pure zoppo ad un piedino) da sopprimere per non soffrire più.

E questa ricrescita... Tutto sommato non si vede così tanto.

14 luglio 2007

Il mio palazzo è ancora in piedi

Ma la mia testa sta fondendo. Pensa troppo.

Anche la mia pancia richia di soccombere sotto 4 pallone amaretto/nocciola/rocher/variegato alla nutella + panna. Il menu delle grandi occasioni!

Perchè proprio oggi mi è arrivata una proposta.

Il mio potenziale nuovo direttore marketing mi ha telefonato alle 14.26, ovvero quando non solo il mio intero ufficio era rientrato al completo dalla pausa pranzo, ma il resto dell'azienda si era già riversato negli spazi comuni del piano invadendo salette riunioni, corridoi, saletta ristoro e anche i miei beneamati ceppi.

Fortuna che almeno uno l'ho trovato libero! Così mentre questo si congratulava con me e mi elencava il succo della proposta economica, io ero chiusa in 1mt per 70cm, appollaiata su un'inospitale tavoletta, nel disperato tentativo di prendere appunti al buio muovendo il minimo indispensabile per non far scattare la fotocellula della luce, con ventola incorporata. Che già è un flagello quando stai facendo le tue cosine per i cavoli tuoi, figurarsi quando si cerca di interagire con un possibile datore di lavoro... e rispondere con qualcosa di plausibile ad osservazioni del tipo "c'è un rumore di fondo, non la sento bene!".

Insomma, è necessario ponderare bene la cosa.




13 luglio 2007

L'allegra casinista (chi non muore si rivede)

Torno a casa dopo due giorni e l'ennesimo colloquio in fuga da Milano. Sono più o meno le 21. Mi filo un po' Cume e cercando di non inciampare sulla sua coda sinuosa che mi avvolge le gambe tra un passo e l'altro entro in camera a spalancare la finestra per fare entrare un po' dell'aria fresca della sera.
Senonchè, come afferro la cinghia delle persiane e dò il primo strattone... STOCK. I listelli di legno franano rovinosamente uno sull'altro in una caduta incontrollabile e assordante. E mi ritrovo murata in una stanza.
Fortuna che sono devastata e me ne vado subito a letto.

Stamattina mi alzo e vado a fare colazione. Quando ripasso per la mia camera, chiaramente al buio, accendo la luce e... PUFF. Lampadina fulminata.

Sì, sta per succedere qualcosa.
Spero non si tratti dell'implosione improvvisa del mio palazzo.

09 luglio 2007

Pròxima estaciò: Passeig de Gràcia

Oggi non mi sento padrona della mia faccia.

Sono anche afona e ho qualcosa di simile alla congiuntivite che mi ha fatto guidare in autostrada praticamente ad occhi chiusi.

Oltretutto ho smesso di essere padrona pure del mio cellulare, rimasto nel taxi di un autista particolarmente fastidioso che godrà come un'antilope per aver trovato nella sua auto il telefono di quella che l'aveva mandato a quel paese. Poi stamperà le foto fatte al Razzmatazz e ci giocherà a freccette durante le sue lunghe sedute al ceppo, in un rito vudù cruento e gratuito. Per questo mi verrà presto l'artrite, quindi rinsavirò e finalmente capirò l'utilità della pensione integrativa che il Marci mi avrà costretto a pagare quando lui avrà smesso di farlo per me.

In compenso mi sento di nuovo padrona di me.

E' il ritorno. E' Barcellona.

La sorpresa inaspettata di una compagnia nuova, il piacere di ritrovare l'amica di sempre e la soddisfazione per la conquista, sudata, di un riavvicinamento. Con me stessa prima di tutto.

Questo è il regalo che la mia città mi ha fatto trovare nella sabbia dorata della Vìla Olimpica.

Certo, per accorgermene ho dovuto scavare per bene sotto la coltre bianca, rosata e giallina dello schiuma-party in cui ci siamo imbucate in 3... Ma fortunatamente gli altri cercatori avevano non più di 6 anni, giravano in mutande e se solo provavano a piegare quelle gambettine magre magre il rischio di intossicazione era tale da necessitare l'intervento dei genitori. Gran parte dei quali, giusto per la cronaca, sarebbero venuti volentieri anche in soccorso della sottocritta in versione Miss Pin Up Abitino Bagnato, Brazil Culetto d'Oro Clo, e Hellraiser Pelle d'Angelo Rak che in tali discinti atteggiamenti entrava nel 30° cruciale anno della sua vita.

7-7-2007. Mikakazzi.

Intossicazioni, ho detto. Da chupitos, tapas, ottozutz, cerveza, razzmatazz, famigghie acquisite, mancate, appena formate, inventate. Turbate.

(Beh alors il faut un peu de Bifidus ah!)

Come quella di Santi.

E' stato naturale non fargli sapere del mio arrivo, come chiamarlo appena arrivata in città. Eres loca! mi ha risposto la sua profonda voce. E sabato sera ci siamo ritagliati un'oretta per stare assieme.

Il suo abbraccio stretto e avvolgente, il suo sguardo sincero, limpido, affettuoso. Solo un po' inquieto. Come le mani, che impacciate cercano un braccio, la schiena, le spalle.
La sua mamma è stata male. E la notizia mi ha colpita sul serio.

L'ho sentito legato in quella maniera sincera e bellissima di quando l'ho conosciuto. Quando il mio arrivo in casa aveva portato una ventata di allegria e gioia di vivere ed energia in un momento difficile della sua vita. Sabato mi stava vicino nello stesso modo. Come se sperasse di prendere da me quella stessa energia. Vulnerabile... per questo disposto a lasciarsi avvicinare, disarmato, persino dolce nel suo modo impacciato di accarezzarmi ogni tanto, furtivamente.

E quell'abbraccio. Con che "bisogno" mi ha abbracciata...

Poi sotto il B&B la fretta di chiudere lo scomodo momento dei saluti. Mi ha preso la faccia tra le mani per lasciarmi un bacio sulle labbra. Pesado. Bello. Semplice. Semplice e pieno di significato semplice.

E' il ritorno. E' Barcellona. La mia città bella, piena di significato semplice.

06 luglio 2007

Ollellè Ollallà

Doveva essere un viaggettino di coppia, e invece è diventata una sorta di gita scolastica.
Si prevedono fuochi d'artificio, tormente di neve, onde anomale e un'alluvione simpaticamente alcolica.















!E Mimmo mucha cosa E Mimmo tanta rroba E Mimmo mucha cosa E Mimmo tanta rroba!

Se volete essere della partita, il prossimo week-end mi trovate qui.

05 luglio 2007

Lesson number One

C'è chi mi ha dichiarato di voler fare le cose serie.

Di sentire diversamente il nostro stare assieme, avere sensazione nuove e intenzioni stranamente impegnate.

Io non ci credo tanto, non abbastanza da volermi dedicare ad una relazione monogama.

Ma visto che al momento la fila di pretendenti alla mia porta si è snellita (tanti saranno partiti per le ferie), cosa mi cambia dimostrarmi un pelino disponibile se il rischio tutt'al più è quello di passare meglio il tempo assieme?

La cosa simpatica è che ho messo dei paletti ferrei. A qualunque cosa. E che mi sento come la madre superiora alle prese con un'educanda un tantino tardetta, con la quale bisogna armarsi di pazienza (molta) e ironia (di più).

Le parole d'ordine sono (Ciccino,) Io mi sono già sbattutta abbastanza quindi vedi di darti una mossa tu.

Come sempre quando si studia qualcosa si inizia dalla teoria. Così ho illustrato un'efficace analisi di scenario in cui ho evidenziato l'attuale situazione del mercato, il posizionamento dei due soggetti, i trend principali in cui s'inseriscono. Ho inoltre chiesto (ed ottenuto) la conferma del cliente sull'obiettivo da raggiungere, dettando le regole di una strategia essenziale quanto efficace, data la sua validità universale. Parliamo della famosa STAR STRATEGY in cui, chiaramente, io sarei il brand da trattare come una divinità in terra.
Il divertimento però sta nel fatto che allo stesso tempo sono anche il consumatore tipo da conquistare...

E siamo pronti per passare alla pratica.

04 luglio 2007

Ricominciamo

Ebbene, sono piena di energie.

E se non scrivo è perchè sto iniziando un sacco di cose.

Colloqui colloqui colloqui, serate con le colleghe (una per la verità, ma è un buon inizio, no?), week-end con gli amici, immersioni, lavoro (per ultimo).

Uomini non tanti, ometti uno.

Periodo interessante, lo devo ammettere.

Preparatevi a leggere grandi cose.