30 dicembre 2008

Così arriva la fine dell'anno. E non mi dispiace.

Ecco. Ho fatto un giro su internet in cerca di parquet e mi è venuta la depressione.

Ma ho un nuovo amichetto che mi guarda dalla scrivania arancione, quindi potrei presto stare meglio. Si è rifugiato sotto due puffo-vasetti di cactus nani assieme ai quali si gode lo sbuffo caldo del mio portatile. Da ieri sera ancora non mi ha voluto dire come si chiama, ma sento che cederà tra poco.

E' un drago portafortuna, di quelli che proteggono la casa, si cibano di frutta e mentine rinfrescanti e organizzano feste. Ed è arrivato giusto a fagiuolo, diciamocelo.

Ora aspetto solo che la smetta di fare il lanciafiamme con la mia mano destra e si decida a presentarsi.

21 dicembre 2008

Casa. Dolce. Casa.

Dopo dubbi e discussioni in terra belga su case, affitti, mutui, mobili e scelte di vita, scopro non senza stupore che mi verrà lasciata una casa. La casa dove sto ora.

In tutta sincerità è una gran botta di culo.

Ora giro per le stanze prendendo idealmente le misure, spostando le stanze, aprendo passaggi e ridipingendo pareti. E' come avere tra le mani una tavolozza di colori, e di fronte una tela bianca. Solo che la mia non è veramente bianca ma piena di cassettiere antiche e poltroncine Luigi Ics, quadri di famiglia e tappeti. E' difficile immaginare questo spazio vuoto. E' difficile ed estremamente stimolante pensare a come stravolgerlo.

Spero, spero tanto di provare di nuovo quella sensazione lontana di casa che si perde negli sparuti fiocchi di neve delle mie mattine britanniche. Le pareti gialle della "nostra" casa di Nottingham segnavano l'ultimo luogo che ho vissuto come mio. Il "mio posto". Ora quasi improvvisamente mi accorgo di quanto tempo è passato. Ho ignorato a lungo il desiderio di avere un posto mio, il bisogno di circondarmi delle mie cose. Ora devo osare, pretendere, sognare. E mi sembra di non esserne veramente capace.

Spero, spero tanto di abituarmi ad ascoltare quello che veramente desidero, a fare quello che veramente voglio.

Perchè sotto sotto... sotto sotto ancora una volta sento che questo non equivale a prendere alcuna decisione su che fare della mia vita. Piuttosto a rimandarla un po' distraendomi con altro.
Esiste una cura per guarire dal mio nostalgico desiderio di essere altrove? Qualcosa di diverso dall'assunzione ingorda di calorie degli ultimi tempi.

19 novembre 2008

Esegesi della povertà

Il Comunismo sicuramente è nato così.

C'erano una volta 3 colleghi di lavoro.

Il primo aveva 36 anni, un'ex moglie a cui pagare gli alimenti, un mutuo da sostenere in solitaria e una fidanzata con cui mettere su casa. Il secondo aveva 44 anni, un'ex moglie, una figlia di 14 anni e una vita sentimentale profonda e animata. La terza aveva solo 30 anni, un contratto a termine che era il suo primo contratto "serio" e una vita sentimentale interamente da costruire attraverso un mucchio di impegni mondani (quindi costosi).
Tutti e tre dovevano sostenere anche una trasferta lunghetta per recarsi al lavoro, con il costo del barile alle stelle, ma solo alla terza non veniva rimborsato dal momento che aveva scelto di fare carriera (uaaaahaaaahaaaaahaaaaa!) nel ruolo qualificato meno pagato in assoluto: la comunicazione.

A pausa pranzo i tre simpatici lavoratori passarono un'estate intera a godersi il sole e il caldo facendo 4 passi fino alla trattoria vicina. Mantennero così un'alimentazione bilanciata e varia che favorì il buon'umore di stagione nonchè l'abbronzatura. Finchè, attorno al 20 del mese, si accorsero di essere a corto di contanti...
Iniziò così un precipitoso piano di recupero crediti, nonchè un piano trimestrale di contingentazione delle spese personali, nelle quali ebbero cura di comprendere anche le tanto sospirate ferie.
Fu dato dunque l'addio ufficiale alla trattoria (6€ per i primi, 9€ per i secondi senza gelato nel caffè) in favore del ben più conveniente "casolìn", che riforniva di panini freschi con affettati e formaggi alla modesta somma di 1,60/1,80€ (comunque sempre <2€)>


Nota: ogni riferimento a cose e persone realmente esistenti non è puramente casuale.

18 novembre 2008

E il Marci parlò

Quando mi stireresti le camicie, tu?

Se avessi voluto stirare camicie da uomo probabilmente mi sarei sposata...

17 novembre 2008

Milonga

Era un po' che non tornavo a ballare.
Era un po' che non sentivo Santi.
Era un po' che non avevo tante persone con cui uscire.

Nell'incastro impreciso ma a suo modo perfetto dei miei impegni delle ultime settimane ho incontrato persone nuove che mi piacciono. Nella routine dei corsi di sub ho scoperto un entusiasmo che non pensavo di avere. Nel lavoro quotidiano sto attraversando finalmente un momento stanco, perchè ricomincio a divertirmi altrove.

In tutto questo ho ritrovato Santiago. Improvvisamente.
Ho visto le foto del nostro viaggio a Firenze, in cui la mia presenza è tradita solo da alcuni scatti dietro i quali mi nascondo.
Non vorrei nascondermi. E invece starò lì dietro ancora un po'. Perchè qualcosa sta cambiando. Forse il mio modo di sentire, forse ciò che mi sta attorno, forse qualcosa che mi sta dentro.

Forse sono stanca di sentire la sua ombra dietro le cose che faccio. Come oggi.
La sala da ballo, le luci, la gente. Era come trovarmi di nuovo all'Impruneta, a maggio. Quella sera che ho odiato il tango e chi lo ballava. Quella sera che non faceva caldo e c'era vento e la terrazza era deserta e non sono riuscita a trattenere le lacrime. Ma non ho detto niente, perchè ancora niente aveva trovato il suo posto.
Il giorno dopo avrei iniziato a vederci più chiaro, e sarebbe stato troppo tardi. Un giorno di troppo.

Un giorno, un mese, un anno. Che importa ora? Prima o poi sentirò che sarà arrivato il momento di affrontare anche questo. Anche questa fine.

Ma non ora. Ora starò lì dietro ancora un po', a guardare le cose senza fare niente.

04 ottobre 2008

L'esito

Tu hai stile, personalità. Mi piaci come donna dice Steph raccontando a Chat che ha parlato di lei con le colleghe a cui sono più legati. Ogni tanto capita che condividano il loro affetto reciproco con gli altri.

In 5 giorni Chat non conta più i commenti sul fatto che starebbero proprio bene assieme, che il loro è un rapporto davvero invidiabile. Ha pure ricevuto un messaggio dal suo capo che nei saluti include Steph, una telefonata in cui le si danno comunicazioni per lui.
Loro due per la verità si fanno solo delle grandi risate, di quelle con le lacrime agli occhi. Delle volte scherzando come due bambini, picchiandosi o facendo le facce strane o i gesti goffi o mettendo assieme parole senza senso, altre volte scambiandosi di sfuggita solo un'occhiata.

Però la sera a cena Steph passa alle spalle di Chat che è seduta a tavola e le infila le dita nelle orecchie. Chat si dimena per liberarsi e Steph le prende la faccia tra le mani costringendola a guardare in alto, il viso di lui chinato su quello di lei per un istante. Un solo istante. A un centrimetro dalle labbra, solo un centimetro, stretta nel suo scherzo.
Chat non è preparata a questa vicinanza. Le balena negli occhi un pensiero insolito. Si scioglie in una fragorosa risata.

Dopo i balli caciaroni della notte, il gruppo sale le scale che portano alle camere da letto. Steph si ferma per darle la buonanotte. Girandosi le afferra la guancia sinistra con la mano e le dà un bacio.

E' un bacio sulle labbra. E' una sorpresa.

Chat spegne l'abat-jour e riavvolge fino a prima. Al loro rapporto "prima".
E' lì che vuole risvegliarsi domani mattina.

Buio.

15 settembre 2008

Autumn in Vicenza

La temperatura è crollata di almeno 8°, non smette più di piovere.

Sarà una giornata lunga e tempestosa.

14 settembre 2008

Sabato notte, ore 4.34

Internet e due puntate di Grey's Anatomy più tardi.

Sento il suo respiro al di là della parete e vorrei infilarmi sotto un suo braccio prima di chiudere gli occhi.
Vorrei tornare ad allora. E sentire di nuovo quella sensazione di poterti abbandonare tra le braccia di un uomo che è tuo. In quel momento, il tuo.

Sabato notte, ore 1.48.

Simone dorme nell'altra stanza.

E non l'ho sfiorato nemmeno con un dito. Non mi sono infilata il pigiama accanto a lui, non mi sono lavata i denti con la porta aperta, non ho bevuto la birra dal suo bicchiere, non ho fatto un tiro dalla sua sigaretta.

In pizzeria abbiamo riso come pazzi di tutto quello che abbiamo fatto assieme. Di tutti i modi in cui l'abbiamo fatto, i posti, gli orari. Curioso che non si ricordasse alcuni dettagli. Le chiamate in piena notte, il tono della voce più basso, le lacrime. Tutto quello che ha fatto stare male me.

Quella l'ho notata solo dopo un po'. Dopo un bel po'. Dopo circa due ore che parlavamo e ridevamo e ricordavamo. La fede. Un filo d'oro bianco luccicosissimo, senza nemmeno un graffio. Del resto, ha solo 2 settimane.

Così lui dorme nell'altra stanza. E sogna un'altra casa, una donna che ha rassicurato al telefono, un bambino con cui giocherà al suo rientro.
Mentre io scrivo sul mio computer, con la tv accesa di sabato sera. Come l'ho fatto di venerdì sera. Io penso agli uomini per i quali evito feste, ignoro messaggi, schivo sguardi. E alle donne per le quali tengo a bada l'istinto femmina che mi scalpita dentro.

Ringraziatemi. Una volta di più ringraziatemi. Finchè la solitudine, il desiderio, l'egoismo non prendono il sopravvento, ringraziatemi.

12 settembre 2008

Oggi me ne resto a casa.

Perfettamente depilata.

Che spreco.

09 settembre 2008

Ebbene sì.

Sono tornata.

Con zero voglia di lavorare e i miei soliti 1000 pensieri.

Anzi, quest'anno 1001. La new entry è di questo genere: sarà mica che ho contratto la Dipendenza Estiva? Che mi diverto solo con l'arrivo della bella stagione?

La sola idea che a casa il sole tramonta alle 19.45 invece che alle 21.20 mi mette l'ansia.

... inspira ... espira ... inspira ... espira ...

16 agosto 2008




11 agosto 2008

@CoolJob n9

Bisogna ammetterlo. L'11 agosto passato in ufficio ha tutta l'aria di una tranquilla giornata di letargo estivo. Il telefono non squilla e se osa farlo è per bere un caffè con gli sparuti colleghi rimasti, i giardinieri si accaniscono su prato e parco per la manutenzione, il pc naviga pacioso tra Blogspot, YouTube, Libero, Facebook, Linkedin e chi più ne ha più ne metta, si ascolta la musica più o meno a palla per coprire le cicale che non smettono di frinire.

Sul mio piano siamo in 4 donne, un gineceo in cui stamane si trattavano i seguenti temi cruciali per il destino dell'umanità:

  • Pianificazione delle depilazioni in periodo di vacanze estive;
  • Funzionamento di Facebook (per quell'unica che ancora non bazzica);
  • Mononucleosi (per Ciavarina che si è arenata a queste malattiucce post-adolescenziali);
  • Abbeveraggio geranei negli appartamenti di chi è in ferie;

e il grande quiz dell'estate: Ciabattina infradito vs Scarpa col tacco, cedere o resistere alla tentazione?

Non è neanche mezzogiorno. Chissà cos'altro mi riserverà questo pomeriggio d'agosto.

07 agosto 2008

Ancora notte e acqua e lago.

Dove vado io ci si fa strada anche con la luce dell'altro, chè non sempre basta la propria. Dove vado io, per ritrovare la via ogni tanto è necessario fare buio.

Ora spegniamo, perdiamoci.

Ci ritroveremo.

06 agosto 2008

Notte. Acqua. Lago.

C'è Chat che scrive:
E' bello codividere la mia vecchia grande passione con il mio nuovo grande amico. Anche se resta a riva.

E Steph che risponde:
Restare sulla riva della cose, della vita è sempre stata la mia specialità. Comincio solo ora a superare la soglia, il bagnasciuga, a mettere i piedi nell'acqua e sentire che, talvolta, bagna anche il cuore.
Tu sei con me per un po' e mi sarà difficile scordarlo. Tu cerca di tenere la torcia accesa così che io possa vedere dove ti trovi.

Poi Chat pensa:
Io ti adoro. Grazie per essere entrato nella mia vita.


***********

Così, inaspettatamente, la routine quotidiana di Chat si illumina del sorriso di un altro spirito dolce e malinconico e spontaneo e profondo, al quale spalancare le porte del suo regno, le braccia accoglienti delle creature fatate che lo popolano.

Benarrivato.

01 agosto 2008

Ma parliamo di controllo delle nascite











Almeno una volta nella vita.

Da oggi anche nella mia.


[Ma è tutto sotto controllo, niente nipotini per il momento. Soprattutto niente nipotini crucchi...]

29 luglio 2008

Vuoi vedere la mia collezione di verdure?

Da quando seguo diete mi ritrovo a fare la spesa leggendo dai fogli gli alimenti che posso mangiare. Ora, un tizio di colore che lavora all'Slunga mi ha avvicinata nel reparto dei freschi chiedendomi "Ma sei un'attrice? Perchè ogni volta che sei qui ti vedo che leggi copioni!".

E' di sicuro l'approccio più originale che io abbia sentito fin'ora.

24 luglio 2008

Postumi dell'altrui isterìa pre-matrimoniale

Io mi sposerò su un albero di banane in Burundi.
La cerimonia sarà libera: ognuno dice quel cazzo che vuole e se gli sposi ritengono sia una cazzata avranno la facoltà di sommergere l'invitato di banane marce. Poi tutti in lavanda collettiva a mare (il Burundi ha il mare, vero?).
Lo dirò all'ultimo minuto, anche perchè molto probabilmente l'avrò deciso dopo innumerevoli gin tonic e andrà consumato prima che l'effetto alcolico svanisca. Quindi pochi preparativi e smazzamenti per chiunque. Convenzione con Last Minute per essere raggiunti dagli invitati e partire all'avventura in viaggio di nozze.

Ecco. Così non ridurrò i miei ospiti a litigarsi le preghiere da recitare sull'altare.

21 luglio 2008

Pensavamo fosse sesso, invece era psicoterapia

Il fatto è che col passare del tempo l'intreccio dei sentimenti, delle situazioni già vissute, delle vere sorprese, dei desideri infranti e delle speranze disattese è talmente intricato che quando una nuova luce ti si avvicina e azzarda un 'dimmi che pensi', il silenzio sembra l'unica risposta.

Altrimenti... Quanto tempo ho per trovare il bandolo della matassa? Da che parte la affronto, 'sta matassa? E tu, quanta pazienza hai di aspettare che sciolga tutti i nodi per riuscire a trovare il filo da seguire? Quanto sei disposto a tenere un'estremità per darmi una mano a svolgerlo?

Il fatto è che bisognerebbe avvicinarsi all'altro non con un vuoto da colmare, ma con una pienezza da condividere.

Il fatto è che bella Berlino, bello che mi hai invitata, sarei venuta a trovarti ovunque perchè mi faceva piacere stare con te. Ma tu non hai voglia di conoscermi.

Il fatto è che Santi è il mio vuoto.

18 luglio 2008

Valigia appresso

La crisi è rientrata ieri sera. Una mail ha fornito indirizzo e nuovo numero di telefono tedesco.
Così ieri notte ho preparato la valigia. Ci ho pressato dentro talmente tante combinazioni di vestiti che la mattina mi servirà almeno mezz'ora per scegliere cosa mettermi.

Gasp. A quanto pare sono... pronta. E agitatissima.

Ho una voglia matta di partire.
Ho una voglia matta di arrivare.
Ho una voglia matta di fare l'amore.


^^^Aloha^^^
^^^^^^^^^^

17 luglio 2008

Panicooo!

Ultime tracce del Berlinese, domenica 13 luglio, h15.23, un sms di risposta: "Cerco di sopravvivere fino al 18".

Ora, supponendo che fosse consapevole che è il giorno previsto per il mio arrivo lì e non quello in cui lui torna finalmente a Reggio Calabria... immaginando che dev'essere incasinatissimo col lavoro nuovo... magari lui è semplicemnete tranquillo perchè il biglietto ce l'ho già... e non sente la necessità di dire altro...

Col cazzo. Quante scuse.

In realtà si sarà già pentito di avermi invitata... avrà incontrato mille gnocche con cui ha iniziato a passare la sue serate... la ex lo avrà chiamato disperatamente innamorata chiedendogli di tornare...

Insomma, io che faccio nel frattempo?

Lo sapevo che comprargli un regalo lo avrebbe fatto scomparire immediatamente.

Clo

Auguri auguri Auguri AUGURI Auguri

auguri AUGURI auguri auguri AUGURI
auguri auguri
Auguri AUGURI Auguri auguri AUGURI

14 luglio 2008

La strada da Metro Duomo a Messaggerie Musicali è lunga e lastricata di tentazioni.

Il primo proposito era quello di fare un salto a Palazzo Reale a vedere Bacon o Canova, ma il museo apriva ben 10 minuti più tardi... Quindi ho pensato di passare a prendere quella cosa che mi sono detta ieri, da Mesaggerie Musicali.

M'incammino. Zara, Promod, il temporary store di Giò Cellini, Fiorucci...


La strada da Metro Duomo a Messaggerie Musicali è lunga e lastricata di tentazioni. Soprattutto se Messaggerie Musicali non esiste più da qualche annetto.

[Sì, lo so che oltretutto era un ordinario lunedì di lavoro. Ma per arrivare al mio appuntamento una strada dovevo pur sceglierla, no?]

Nottata cinefila

Scorpacciata di film con la Cugi nel week-end.


La sala è tutta per noi e io sono esaltatissima per il finale dell'incredibile Hulk. Dopo Spiderman, X-men e Ironman, la fumettara che è in me scalpita nell'attesa della prossima avventura.

C'è poco da fare: adoro istintivamente ognuno di questi supereroi e tutti i loro sublimi superproblemi esistenziali.

09 luglio 2008

L'attesa (sull'asse Verona-Berlino)

Se questa cosa è attendibile, l’idea di Berlino credo mi piaccia molto.

Non so quanto tu sia riuscito a girarla, ma quest’idea della città è bella bella.

Dove abiti? Dove lavori? Dove vai a mangiare? Con cosa vai in ufficio? La città splende di più col sole o con le nubi cariche di pioggia nordica? Hai già scoperto qual è il tuo angolo personale? Intendo quello che ti fa fare un respirone profondo e ti fa stare meglio.

Dai, dammi qualche indizio per immaginare un po’ di te.

08 luglio 2008

4 kg dopo

Ho iniziato una seconda dieta, iperproteica e assolutamente ipocarboidratica, che dura 13 giorni.

Ho pestato pesantemente i calli alla mia ex capa ma mi sono anche umilmente prostrata ai suoi piedi, guadagnando, forse, qualche altro mese di lavoro qui. (Forse. Certo è che oggi il Capo mi parlava di far partire un'attività a gennaio 2009...)

Ho sfiorato la crisi diplomatica definitiva con un elemento della Comune Waterworld triestina. (Anzi, per la verità la crisi è ancora aperta e sono in attesa di verdetto visto che a fine mese avrei in programma il suo addio al nubilato con matrimonio)

Ho finito i soldi. (Ma non le spese programmate da qui al prossimo stipendio)

Potrebbe anche darsi che io mi sia riconciliata del tutto con i miei due ex storici, antrambi sposati ed entrambi inesorabilmente incinti. (Potere degli sms)

Magari sono solo questi 4 kg in meno che mi fanno sentire più leggera.

03 luglio 2008

Spunto

(o spuntatina?)


Ecco. Io sono assolutamente d'accordo con Duane Michals.

01 luglio 2008

Faaaame!

Scendo a comprare una banana, così i miei kiwi a fettine diventano la macedonia che mi spetta per pranzo.

Sono passati 6 giorni dall'inizio della dieta. Ho saltato 2 volte i pastI (per cause di forza maggiore, mooolto mooolto piacevoli) e stamattina peso 3, dico 3 kg in meno.

3 kg in meno!

Si vede che avevo proprio bisogno di dimagrire.

30 giugno 2008

And so it is

Just like you said it would be

Life goes easy on me

Most of the time

...

29 giugno 2008

Come un raggio di sole

Mi sto dedicando alla musica dal vivo.
Man è un ragazzo che viene a fare sub e organizza mille eventi musicali in città. Dopo non poche insistenze ho deciso che era il momento di approfittare della sua disponibilità e ieri sera sono finita ad un concerto di musica blues, in una cascina di Custoza, con una cantante davvero brava.
Ero stanca morta, sfasata sia per la nottata vorticosa di ieri che per il pomeriggio caldissimo passato sotto il sole a cercare di recuperare un livello abbronzatura decisamente sottotono per i miei standard. Ero talmente stanca che non sono riuscita ad anticipare un passaggino in Piazza per incontrare MisterX, che qualche ora prima mi ha fatto sapere di essere in zona.
L'inettitudine degli ultimi tempi ogni tanto lancia qualche sfida, e ogni tanto si vede che la lascio ancora vincere.

Alle 2.50 sto entrando in casa. Il cellulare suona. Giuro che volevo invitarti su... Meglio che sia andata così, Man.
Il cellulare suona ancora. Ciao! Ancora in giro? Si beve l'ultimo? MisterX è insoddisfatto della sua serata. Indugio un po' via sms ma alle 3.20 sono da lui e mettiamo finalmente il punto a quella notte rimasta a mezz'aria tempo fa.

Il mattino dopo il sole entra già dalla finestra del soggiorno, spalancata, mentre io le vado incontro. Devo ancora andare a dormire ma la luce dorata riflessa dai mattoni rossi dei palazzi storici del centro mi chiama. Mi affaccio. E il calore sulla pelle nuda mi dà quella pienezza di cui ho brama, quella soddisfazione che sto ritrovando.



Mi sto ritrovando.

Chiudo gli occhi cullata dallo scrosciare dell'acqua nella fontana, il calore di questo sole guaritore imprigionato in ogni centimetro di pelle e poi sotto, nella carne, fino all'anima.
Quando li riaprirò farà più freddo in questa stanza. Ma io avrò ripreso a risplendere.

28 giugno 2008

Un venerdì sera come tanti (ma era una vita che non mi capitava)

Arrivo in piazza Erbe tardi. Trovo la SisteR e sul nostro lungo black-out delle ultime settimane sembra essere tornata un po' di luce. Incontro il mio tanguero Simo con altri amici, il Tipo Test, il gruppo di amici di Verona, la Dani... Tutte le mie conoscenze veronesi sembrano essersi date appuntamento qui.

Pure Ant&Ant, che in 8 anni non ho mai incontrato. 8 anni sono passati da quando io e Ant ci siamo lasciati, 6 da quando sta con Ant, 2 da quando si sono sposati. 2 invece sono i giorni passati da quando mia mamma mi ha dato la notizia che si stanno garantendo la prosecuzione della specie. Pazzesco che me li debba vedere passare accanto proprio oggi. Il nostro scambio non supera le 4 lettere. C i a o. Ma i pensieri di colpo si attivano ed imboccano la tangente. Che ipocrisia.

Dev'essere giornata di fidanzati storici perchè poco dopo incontriamo anche il primo ragazzo della SisteR in compagnia del fratello. Per un'ora buona, mentre l'ex coppia riesuma ex-confidenza, ex-vicinanza, ex-attrazione, io parlo col fratello di questioni politico-sociali fondamentali. Ma che bella serata, cavoli!

Infine mi spengo in compagnia del Tipo Test, alle 3.15 di mattina, vagando per la città già completamente deserta in cerca di uno straccio di posto aperto dove fare tappa. Contengo il suo entusiasmo e ognuno va a nanna per la sua strada.

Erano settimane che non vivevo una serata così.

Torno a respirare, torno ad aprire gli occhi, torno a brillare!

26 giugno 2008

Nuovi interessi

Il tizio che mi ha fatto test (per intenderci il non medico, non nutrizionista, non dietologo, non estetista) mi ha appena regalato, per la seconda volta su due, un quarto d'ora di massaggino aggratis. Si spingeva sui fianchi spiegandomi che sono la sua nova cavia per provare qualche tecnica nuova...

Quando mi ha chiesto se volevo anche che mi trattasse le gambe mi sono fatta violenza, e cercando di ricacciare dalla mente l'immagine tremenda del mio pelo prepotente di questi giorni (l'estetista è prenotata domani mattina...) ho rifiutato con decisione.

Poi siamo usciti assieme dallo studio e salendo in macchina mi ha invitata a festeggiare il suo compleanno con alcuni amici, domani sera.

C'è qualcosa che devo cogliere?

24 giugno 2008

E allora... dieta

Ciao a tutti.

Sono Michela, ho 30 anni e questa...


è la mia spesa.

Da 15 anni abuso di qualsiasi sostanza alimentare deleteria per il mio organismo. In particolare: alcol in tutte le sue declinazioni, gelato rigorosamente alle creme e accompagnato da panna montata e granelle varie, pane, crackers, grissini, cioppini, taralli pugliesi, pizzette, panini, toast.

E nonostante ciò questo è il mio carrello. Contiene verdura, carne, pesce (i gamberetti surgelati rientrano nella categoria? Perchè oltre non mi è possibile spingermi), pane integrale e FRUTTA. Non banane, bensì kiwi, pompelmi e addirittura un ananas. Credo di essermi fatta affascinare da quel ciuffo verde ed orgoglioso e dall'effetto esotico che mi avrebbe dato sbucando dalla mia borsa.

Pazzesco. Devo ancora incominciare la dieta e già non mi riconosco.

Ma entriamo nel dettaglio. Questa è chiaramente una dieta allucinante che potrebbe anche erroneamente sembrare fai-da-te. Invece no! Perchè questa è una dieta Vip, di quelle tramandate di generazione in generazione dalle gioventù urbane di ogni città ricca e oziosa del nord, di quelle che hanno saputo superare i pregiudizi tra uomo e donna. E l'avevo anche già fatta a 18 anni, più o meno come a 18 anni avevo ricevuto la catena via mail del saggio tibetano su quanto è importante l'amicizia che mi è arrivata per l'ennesima volta un mesetto fa.
Insomma, questa è la Urban Legend di tutte le diete, quella che si può fare massimo per due settimane perchè agisce direttamente sul metabolismo, quella che danno agli operandi di cuore per perdere quei... 4 kiletti necessari per ridurre i rischi del bisturi, quella che ogni mattina ti fa fare colazione con 1/2 pompelmo e caffè nero. Non so se mi sono spiegata.

Non soddisfatta la settimana scorsa ho anche fatto il test delle intolleranze alimentari. Il metodo inattendibile a cui mi sono rivolta questa volta è una macchinetta a ioni. La scorsa volta, a 25 anni, era un metodo kinesioterapico basato su un sistema di leve, cioè mi davano da tenere nalla mano sinistra una boccetta (completamente sigillata) contenente la sostanza incriminata mentre facevano leva sul braccio destro, tenuto in alto.

Pur consapevole che qui il ragionevole dubbio sull'attendibilità dei test condotti potrebbe evidentemente essere certezza, mi accingo ad affrontare una settimana di dieta da fame e di agganciarci in coda una splendida dieta da intolleranze alimentari.
Il tizio che mi ha fatto test (che non è un medico, non è un nutrizionista, non è un dietologo, non è un estetista... e che miiiinkia è?!), visibilmente turbato per tutti i biiiiiip che la sua macchinetta da Azzeccagarbugli ha emesso praticamente ogni volta che entrava in contatto con il mio corpo (sicuramente per l'emozione suscitata da cotanta bellezza...) mi ha preannunciato una lunga e difficoltosa sessione, domani sera ore 20.00, per impostare la dieta.
Ma che dico dieta. Lui ha detto le seguenti parole: Ci vorrà almeno almeno una buona mezz'ora. Prima facciamo tabula rasa e vediamo di reimpostare da zero la tua alimentazione e DOOOOPOOO iniziamo a togliere le cose a cui sei intollerante!

Insomma, a 25 anni ero risultata intollerante all'alcol, ai farinacei, agli zuccheri, cioè praticamente a tutto, e avevo saggiamente deciso di ignorare la cosa. Ora invece addirittura anticipo l'esito del test mettendomi a dieta di mia iniziativa, assieme ad un nugolo di svitati che tra l'altro vivono dall'altra parte dell'Europa... Ma del resto, si sa, l'importante di queste cose non è che siano attendibili, bensì che pagando una persona a cui rendere conto delle tue azioni, agisci sulla tua motivazione. Certo che un fidanzato costerebbe di meno e porterebbe altri benefits, ma in tempo di vacche magre (e in via di dimagrimento) bisogna arrangiarsi con quello che passa il convento.

*********************

Mbè, voi due, lassù nell'estremo Nord, non me la fate vedere la spesa che avete fatto? Penserete mica di farla franca, eh! Sì sì, proprio voi due, Pollo e Arrobaba. Vi tengo d'occhio, che credete!

18 giugno 2008

Ladra di specchi

Ogni tanto ripenso allo specchio che ho visto in cucina da A.

"Cose da Ricordare":

  • il giorno che ci siamo conosciuti (e abbiamo fatto l'amore!)
  • tutti i desideri che devi ancora realizzare

Come una ladra ho letto ed immaginato il tremore della mano mentre prendeva il pennarello, il sorriso ancora dolce per la pelle inebriata dal momento d'amore condiviso, il brivido al pensiero delle sensazioni vissute.

Ogni tanto ripenso a quella scrittura rotonda, femminile, intrisa di emozioni. Un po' invidiosa per quel segno lasciato lì, appeso ad uno specchio che ha potuto cogliere il riflesso dei suoi occhi.

16 giugno 2008

La crisi dei 30 (parte prima)

Alla fine mi scopro piena di vizi di forma. Alla fine mi scopro 'corrotta' dai timori, dalla noia e dalla rassegnazione.

Quasi non me ne sono accorta e mi ritrovo completamente trattenuta nei gesti, nelle cose che dico, nel modo di relazionarmi all'altro sesso. La cosa mi è sembrata evidente durante il week-end con A. Non l'avrei davvero pensato di me qualche mese fa. Eppure...

Ho lasciato Milano con la sensazione di non aver fatto abbastanza. Di non avergli mostrato abbastanza. Realizzo che osservo, ascolto, sorrido. Ma mi faccio conoscere poco. Non esprimo giudizi, non condivido i miei pensieri, non mi sbilancio.

E' nel gruppo che dò il meglio di me. Quando sto in mezzo alla gente, quando è il mio lato "pubblico" ad essere messo in gioco e non quello più intimo. E se imposto la relazione con un Lui da amicona allora sono davvero brillante. Ma se questo Lui mi piace un pochino, ecco le resistenze, l'abitudine a limitarsi, l'istinto di difendersi.

Lo sai che sei una persona che mette di buon umore? (Certo, come no.)

Mi ha fatto piacere che tu sia venuta. (Non sei mica obbligato a dire per forza qualcosa di carino.)

Vieni a trovarmi su a Berlino! (Seeee. Ma se neanche mi risponderai più ai messaggi!)

Non è divertente dubitare sempre di tutto. Accorgersi di stare sulla difensiva, sentire di avere tanto da esprimere e ritrovarlo ancora lì, inesploso.

15 giugno 2008

C, come C

Casa. Saliamo. Il computer ci aspetta sul letto già acceso. Sfogliamo pagine che parlano di sfida, opportunità, futuro. Siamo sdraiati vicini e ci vuole poco per assaporare l'intimità l'uno dell'altra. Lui si accovaccia sotto il mio viso e inizia a baciarmi. Tanto. Bene.
E con un sacco di... saliva. Direi tantissima. Direi la più abbondante che io abbia mai visto fuoriuscire dalle fauci di un essere umano. Non so proprio come faccio a non ridere e a non sottrarmi a questo trattamento di pulizia profonda... Eppure non mi dispiace.

Cresima. Il week-end scorso non ne potevo più dei matrimoni e questo sabato il caso mi ha regalato una splendida Cresima. L'ultima a cui sono stata è la mia, nel lontano 1992. Chissà com'è, questa ad A era sfuggita... Si era dimenticato dell'amico trent'enne che in vista di un probabile matrimonio (saltato un mese fa...) prendeva il Sacramento.
Mi lascia le chiavi di casa. Io scendo a passeggiare in questa zona di Milano che conoscevo tanto bene. Ora ci sono prati, passeggiate, palazzi nuovi che paiono accoglienti, delle nuvole ma il sole che ha la meglio. Cammino un'ora. E la sera vado a casa del Cresimato. Io che non c'entro niente. Ma immagino lui voglia stare con i suoi amici prima della partenza, non posso proprio fare la rompiscatole.

Città. L'effetto metropoli si fa sentire. Sempre. La gente mi sorride, il traffico si dipana, le cose da fare si accumulano... E io mi sento di nuovo vitale. Ritrovo quella leggerezza dell'essere che mi pare di incontrare sempre più raramente, che continuo a sentire mia ma sotto sotto, che non voglio perdere.

Cartoni. C'è un trasloco da fare! C'è un mondo nuovo da scoprire! Ci sono amici diversi da conoscere, lingue sconosciute da studiare, colleghi nuovi con cui confrontarsi. C'è un anno di entusiasmi, e titubanze, e incertezze, e sorprese da affrontare... E mi fa effetto, tanto effetto. Domenica mattina si sveglia di colpo all'alba (le 8.30...) ed inizia ad infilare vestiti in valigie e borse di ogni sorta. Secondo me un po' a caso, secondo lui probabilmente anche con un certo criterio. Vado all'Slunga di Ripamonti a recupare un po' di scatole e mentalmente ripercorro tutte le volte che ho compiuto queste stesse azioni. L'orario di apertura dell'Slunga mi tradisce e finisco alla Standa. L'omino si prende la questione a cuore e mi regala pure lo scotch firmato. Seconda tappa l'Agip, dove mi regalano il doppio dei punti fedeltà. Terza tappa la pasticceria all'angolo, dove non mi regalano niente, ma a questo punto meglio così che troppa fortuna tutta d'un colpo può darsi si porti dietro pure un po' di sfiga. I cappuccini arrivano a casa in perfetta salute e ora possiamo darci uno straccio di tabella di marcia.

Camicie. Le tira fuori dall'armadio, me le passa, le piego, le sistemo sul letto. Ma quante sono?! Io, che a casa ho uno stendino che ormai è meglio considerare un'ala dell'armadio, perennemente aperto, dal quale attingo direttamente i vestiti a ciclo continuo lavatrice-stendino-corpo e che non vedono il ferro da stiro da mesi...

Corpi. Imperfetti. Eppure armoniosi. Morbide aderenze cullano respiri profondi, spezzati, avvolgenti, abbandonati.
Una volta avrei creduto che solo un'intesa perfetta potesse aprire in maniera così libera e inevitabile un corpo al piacere. Ora no, ma mi piace ancora pensarlo. E immaginare che ci sia quell'intesa, latente, nascosta sotto la fretta, il poco tempo a disposizione, la paura di esporsi, la scelta della parola giusta, del gesto 'non troppo significativo'.
Magari era lì anche ieri, in ombra, nel silenzio, indecisa se uscire allo scoperto e lasciarsi scoprire.

13 giugno 2008

E visto che era già bagnato...

Non uccidermi... Stanno venendo mio padre e mio fratello a Milano da Bologna. Cerco di capire quanto si fermano e ti chiamo... Faccio di tutto per poterci vedere domani... Cazzo.

Te l'avevo detto io. Che le cose vanno fatte subito. Che bisogna battere il ferro finchè è caldo.
Prendi nota giovane lettore, prendi nota e fà tesoro dell'esperienza della zia.

(Ps: l'idea infradito è promossa)

Oggi piove.

Salgo in macchina alle 8.15 con tutta una serie di tappe extra dovute alla partenza per il week-end:

  • tappa pedicure per ritoccare lo smalto bordeaux che ho ai piedi,
  • tappa balcone per prendere una bottiglia di Chimay da 0.75 da portare come omaggio a Colui Che mi Ospita (Spero),
  • tappa bagnetto per recuperare le mie scarpe da ginnastica visto il tempo del cavolo,
  • tappa cassonetto per gettare i miseri rifiuti di questa settimana (l'ultima volta che ho fatto la spesa a guardarti infidi dall'avancassa ci trovavi i Raider, non i Ferrero Rocher Garden).

Salgo comunque sulla Michimobile in infradito per dare allo smalto una proroga di un'ora ed evitare (spero) che mi si smalti sui calzetti. Prima di partire mi cambierò giù in spa e verificherò se la mia idea è stata un'ideona o solo un'altra idea del cavolo.
Semaforo di Corso Milano (passata di fondotinta), coda (ombretto), sottopasso (secondo ombretto), semaforo (mascara), cavalcavia della fiera (fard), semaforo (gloss). Anche stavolta quando arrivo al casello sono pronta. Solo che sono 20 minuti in ritardo sulla mia solita tabella di marcia, quella di quando già sono in ritardo...

Ma non ci scoraggiamo. Stasera potrei passare una serata alternativa molto piacevole, oppure una serata atroce da cui fuggire alla prima occasione. L'importante è che non si parli di fuga fino a domani mattina, visto che non mi sono garantita alloggi di scorta. Confido nella magnanimità di Colui Che mi Ospita (Spero).
Dai, non si rivelerà uno stronzo... Gli stronzi di questo tipo sono ormai fuori moda, adesso vanno i modelli "risulto stronzo perchè sono indeciso, insoddisfatto, egoista, codardo ed infantile", ma non stronzo che "non ti ospito anche se per venire a trovarmi arrivi da un'altra città". Che poi vorrebbe dire avermi lì e non approfittare di me. Eccheccavolo. Oltre al danno la beffa, questo proprio non lo potrei accettare.

Già sto pensando che non avrei dovuto dire "sì, venerdì vengo da te" così presto, non venerdì della settimana scorsa ma al massimo massimo mercoledì di questa. Allora non avrebbe allentato la presa e avremmo continuato a giocare ancora un po'. Se non fossi stata così semplice e schietta ci sarebbe più attesa, più emozione per questo incontro. Probabilmente meno imbarazzo.
Ma mi sto convincendo che gli uomini sono poco propensi al gioco. Che ragionino solo sul "tutto e subito" era assodato da tempo.

Allora visto che siamo in ballo balliamo. Quando il gatto non c'è i topi ballano. E tanto va la gatta al largo... che i cocci sono tutti suoi.

[Citazione colta da "Amiche mie - Capitolo Trieste"]

12 giugno 2008

Ore 18. A Vicenza diluvia. Dalla finestra della mia scrivania vedo schizzare in macchina Steph. Il dubbio che la nostra cena (loro cena, di lui e il mio capo, alla quale sono stata invitata sostanzialmente per ammorbidire il clima).

Notizie sul nostro risotto? Gli esse-emme-esso. Ho mandato mail ma nessuna risposta dal tuo capo, piove e vado a casa a studiare Inglese.

Uff. Cerco alternative. Sono vestita carina e mi scoccia chiudermi in casa.
Finisco in giro per il centro, con un gelatone-cono-di-cialda-grande per compagno e il mio fedele I.Pod. Fa freschino. Alla fine di Via Mazzini incrocio un tipo. Molto molto carino. Un'ora dopo tornando indietro lo incrocio di nuovo. Se ne accorge e ci sorridiamo. Qualche passo dopo entrambi ci voltiamo. Ancora qualche passo e lo intravedo che torna indietro e mi arriva accanto.

Si chiama Antonio, è a Verona per lavoro. Sta all'Hotel HdM e fa il consulente informatico. Ha incrociato uno sguardo e allora è venuto a presentarsi... E non è facile incrociare sguardi, commento io scodinzolando per questo inaspettato regalo. Oltretutto è in città da solo e non sa se andare a cena o in hotel, perchè è stanco morto... Dai, magari restiamo in contatto... gli sfugge a un certo punto. Mi fa piacere. Intanto si accende una sigaretta e continua a chiacchierare. E' di Napoli e lavora a Milano, ha una vita complicata, dice. Ah sì? E che vita complicata hai? Eh, sono fidanzato!

K.... kr......

Attorno sento come un fastidioso cigolìo. Ma decido di ignorarlo e continuo sul tema. Sentiamo come mai sta a Pavia. Per amore!

Krrr......... ik.

Eccola lì la crepa. Ma apprezzo il tentativo di questa città di sorridermi.

06 giugno 2008

E la vita contiiinuaaaaaanche senza di noi TATATTATATTATTA

che siaaamooooooolontanormai TATTATATTTATTTA

datuttequellesituaziooonicheeeciuniiivanooooo

datuttequellepiccolemoziooonichebastavano

datuttequellesituazionicheeeeenontornanomaaaaai

Perchécoltempocambiatuttolosaaaai

cambiamoanchenoooooi

cambiamoanchenoooooi

cambiamoanchenoooooi

cambiamoanchenoooooi!

05 giugno 2008

B, come B

10) Scoprire (*scoprire: non chiedere, non spiegare, ma scoprire e lasciarsi scoprire).

03 giugno 2008

A, come A

Per quanto ultimamente stia sperimentando diversi nuovi strumenti, per lavoro e per diletto, di questo Web 2.0 di cui tanto si parla, alcuni primordiali utilizzi della rete mi sono tutt'ora sconosciuti. Tra questi confesso di non avere mai rimorchiato on-line nè tanto meno fatto sesso virtuale. Fino a stanotte almeno.

Verso mezzanotte e trenta stavo ormai per spegnere il pc quando del tutto inaspettatamente la finestrella di Msn si è attivata. Sul portatile nuovo l’avrò installato sì e no due settimane fa, quindi l’abitudine alla chat era un po’ persa.

Eppure mi ha fatto piacere vedere che si trattava di A. A del master. Proprio in questi giorni in cui per lavoro incontro D, proprio qualche ora dopo l’sms del Xmas, risvegliatosi dal suo benefico torpore dopo un paio d’anni.
A me questo A non è mai dispiaciuto, ma ai tempi di Hdemia non si capiva bene che volesse combinare. Un tocco era malizioso ed allusivo con me, un tocco era super affettuoso con Francesco, un tocco era fidanzato… Poi noi siamo partiti e non c’è stata più occasione di avvicinarsi. Fino a stanotte almeno.

In un periodino in cui non mi sento proprio tra le stelle del firmamento ma piuttosto avvinghiata allo scoglio assieme alle compagne cozze, la sua espressione, i suoi commenti, la luce bassa, il lettone comodo... Insomma, verso le 3 ero a gambe all'aria di fronte alla webcam, con un gran ghigno in volto rigorosamente censurato dall’inquadratura. Parlare d’eccitazione pare un tantino eccessivo, ma confermo che dall’altra parte qualcosa è successo. E lascia ben sperare...

La cosa più straordinaria è che stamattina ha pure chiamato. E poco importa se a metà mese si trasferisce a Berlino, poco importa se è appena uscito da una storia intensa e sofferta, poco importa se in “condizioni normali” non saremmo uno l’ideale dell’altro. In “condizioni normali” certe cose semplicemente non si fanno, e noi invece le abbiamo fatte. Quindi può darsi che non sia un’utopia riuscire pure a vederci in analogico, prima della partenza, e tastare con mano l'effetto del gioco delle 10 regole, creato per l'occasione.

1) Volersi molto molto molto bene.
2) Farsi parecchie coccole.
3) Mai chiudere la cornetta in faccia.
4) Stuzzicarsi almeno una volta al giorno (*stuzzicarsi: incuriosirsi, sperimentarsi, stupirsi).
5) Lasciare liberi i pensieri.
6) Venire sempre in reciproco soccorso. Psicologicamente, emotivamente, fisicamente.
7) Soddisfare qualsiasi fantasia dell'altro.
8) Prendersi tutto il tempo
9) Non portarsi mai i problemi a letto.
10) ...

18 maggio 2008

Salutiamo il nuovo giorno

Ho tra le braccia un fagottino rosa e profumato. Pesa poco meno di 4kg e ogni tanto testa i muscoletti nuovi nuovi tirando le gambine e spalancando le dita delle manine. Sonnecchia e fa delle strane faccine.

La cosa più simile che io abbia tenuto in braccio così, fin'ora, è la Jessy. Coda, pelo e baffi a parte.
E di recente l'ho dovuta mandare all'estero dai miei per evitarle l'esaurimento nervoso, visto che io non ero mai a casa.

I miei amici si trovano, si amano, si sposano e fanno bambini. Una coppia tira dentro l'altra nel garantire l'evoluzione della specie.
La mia evoluzione invece è del tutto personale e si è fermata a qualche stadio fa. A quando il mondo tanto tanto grande appare pieno di possibilità da cogliere svolazzando allegramente tra un pistillo e l'altro.

Certo, la concorrenza per la conquista del pistillo inizia a farsi serrata e i pistilli ormai maturi sono insidiati pesantemente dall'inquinamento atmosferico che intacca le/i membra/i stanche/i e le menti imprigrite. Ma noi non ci scoraggiamo, raccogliamo l'entusiasmo adolescenziale residuo dimenticato nei bulbi piliferi e ci prepariamo a spiccare un nuovo volo.

16 maggio 2008

Fanculo a questo groppo in gola.

Fanculo alla bocca incollata per questa tristezza che secca l'aria. Scaraventata giù nella polvere guardo e riguardo la foto che mi hai spedito. Bella, bellissima. Splendida.

Perchè nelle foto assieme siamo sempre così belli?

Sono a terra. Anzi più giù. Cadere dal'alto fa più male. Dall'alto, dove quello che provo mi trascina prepotente. Verso il cielo assaporo la luce delle stelle.

Poi con un tonfo mi ritrovo qui.

11 maggio 2008

Vorrei

Ho un pelo bianco che mi cresce sul polso sinistro. Non è un pelo come tutti gli altri. E' bianco bianco e grosso. Quando passandoci sopra le dita lo sento, basta che lo afferri tra il pollice e l'anulare e si sfila via.
Vorrei che lo sapessi.

Non è vero che non sto mai da sola. Delle volte mi cerco dei posti dove concedermi un po' di tempo. Li cerco vicino all'acqua.
Per un periodo ho avuto una finestra tutta mia a Castelvecchio. E' sul ponte, a sinistra andando verso Corso Cavour. Non saprei dirti qual è, ma quando la vedo la riconosco immediatamente. Ora però ho posti nuovi, lì nei paraggi.
Vorrei che li conoscessi.

Quando piango gli occhi mi diventano verdissimi. Cristallini e luminosi. Davvero verdissimi.
Vorrei che fossi lì a guardarli.

Mi è comparso un neo nell'ombelico. Che oltretutto quand'ero piccola chiamavo bugnicolo. E' bello da toccare e se ci passi il dito poi ti resta sulla pelle un odore che c'è solo lì. Buono. Forte. Personale.
Vorrei che lo scoprissi.

Adoro pulire il parabrezza della macchina con il gommino quando qualcuno con cui sono in macchina fa benzina (capita meno spesso quando benzina la faccio io perchè di solito sono sempre in ritardo). Mi piace proprio la sensazione visiva di "Baleno e lavoro meno".
Vorrei che ne approfittassi.

Delle volte faccio la paracula ma mi sgamano di brutto. Proprio in pieno. Io a parole nego ma confesso col sorriso, e non resta il minimo dubbio che ci abbiano preso.
Vorrei che mi scoprissi.

Dov'è il tuo pelo bianco?

10 maggio 2008

In questi giorni ho fatto una cosa bellissima

Mi sono seduta lungo l'Adige, proprio di fronte a Castelvecchio. Terzo scalino sul livello dell'acqua. A destra il ponte, a sinistra il cielo carico di grigio. In mezzo io.
Mi sono portata il libro. Un giorno in più.

E come faccio da giorni, ormai, ho pensato.

*******************

Firenze.

Stavolta Firenze. L'ultima tappa della mia storia a episodi.

Santiago compare tra la gente disordinata appena arrivata in stazione. Lo aspettavo, insolitamente smarrita, seduta sulla valigia più grande che ho.
Stavolta sono 5 giorni. E non lo so ancora cosa mi lasceranno.
L'abbraccio che mi accoglie è largo e avvolgente. Stretto e forte. Lo riconosco. Appartiene a quel senso di ineluttabilità che sento ogni volta che ci vediamo. Come se trovandomi lì io non dovessi essere da nessun'altra parte. Solo lì.
Accompagnata da questo senso di "consuetudine" salgo sul taxi, chiedo via Carducci 3, mi appoggio sul suo braccio, chiacchiero con l'autista.
E' l'ultima notte di aprile. L'arco di San Pierino ci traghetta dolcemente al giorno successivo.

Apro gli occhi stanca. Mi libero dalle lenzuola a cui mi sono impigliata girandomi e rigirandomi nel letto, sospesa tra il sonno e la veglia. Lui è lì accanto. Si fa scudo dalla luce seppellendosi sotto i cuscini. Sorrido, mi vesto un po' a caso e m'infilo sotto la doccia.
Ogni volta che lo vedo sono come attutita, in sordina. Mi sembra anche di respirare più lentamente, prendendo meno aria del solito, rilasciandone meno. Come quando ci si vuole avvicinare ad un animale selvatico e non lo si vuole svegliare, spaventare. Farlo scappare.

Giriamo per la città zeppa di turisti. E' il primo maggio e tanti posti da visitare sono chiusi.
San Marco, Piazza della Signoria, San Lorenzo, il Ponte Vecchio, Palazzo Pitti. Mi ritrovo tra il Duomo e il Battistero, a leggere sulla guida comprata apposta e tradurre in Spagnolo. Un déjà-vu di qualche mese fa, quand'ero qui con la Clo.
Il giorno dopo, a santa Croce, guardo di nuovo gli affreschi di Giotto. De' Bardi e Peruzzi. Li ho tutti e due di fronte. La mia migliore amica e... lui. Non posso non pensare allo strano effetto che mi fa vedere la storia dell'arte che si sostituisce a me nel tenerli legati. L'affetto per loro scalda questo posto.
Borgo de' Greci si affaccia proprio sulla piazza. Scegliamo un baretto dove la serata scorre facile assieme agli spritz.

Parliamo, come al solito. Ma di cose nuove.
Hai preso un terreno in Patagonia. Si affaccia sul lago. Immagina il tuo lago, mi dici, senza nemmeno una casa. E' bellissimo, mi dici. Devi vederlo quando verrai in Patagonia! Ma tanto tu non ci verrai mai in Patagonia...
Per un momento mi manca il fiato.

Ti racconto di Furio e ridiamo un sacco delle sue manie. Questo apre l'argomento 'essere single' ed esserne o meno responsabili. Poi mi spieghi il tuo dilemma. Da tre anni sei sospeso su una domanda. La domanda: "Me quedo u me voy?"
Di nuovo mi manca il fiato. E' lei quella che ci ha tenuto separati per tutto questo tempo? E' lei quella che ci ha tenuti uniti per tutto questo tempo?

C'è qualcosa di struggente e romantico nel nostro modo di incontrarci. Che ogni volta potrebbe essere l'ultima e non c'è modo di saperlo prima. Lo scopriremo solo quando ci accorgeremo di non esserci più visti. E sarà troppo tardi per despedirse.

Nel frattempo siamo tornati a san Pierino. E' giovedì notte e Ugo ci accoglie affettuosamente, come una coppia. E' rimasto stregato da un'Argentina e non si trattiene dal raccontarci, offrendoci il Chianti che serve per farci arrivare in camera in fretta, spegnere la luce, e finalmente incontrarci di nuovo.

Il week-end ha il sapore impolverato ed elegante di un vecchio film. A bordo di una 206 nuova di zecca, coupè cabrio, ci spingiamo fino a Lucca per cena, poi sui colli, in una villa affrescata in cui si balla tango. Il giorno dopo tocca a Siena e alla valle del Chianti. Mancava la musica, ma a sorpresa il rientro per via Carducci ci regala un contenitore pieno di cd, caduto a terra.
Ogni volta che ci incontriamo mi scopro serena, come per un generale senso di benevolenza rivolto a noi, guida di eventi propiziatori. Come se la fortuna ci vedesse e facesse girare le cose per il verso giusto. Te ne sei accorto, che quando stiamo insieme va tutto bene?

Il sole scalda l'aria, la rende luminosa mentre esploriamo il territorio. Sulla strada si affaccia un borgo e decidiamo di fermarci ancora una volta. La terrazza dà sulle vigne verso ovest. Ci sono pochi ospiti: un gruppo di americani stranamente discreti, una coppia che arriva dopo di noi e se ne va presto, il padre della ragazza che lavora qui, una bionda che si allontana con lui.

C'è pace. Anche per il cuore in subbuglio, che si assopisce appoggiato al tuo petto. Intanto il tramonto arrossa le guance morbide della campagna toscana.
Non voglio andare via. Non si può andare via. Questo è il posto capace di dare senso ad un viaggio intero.

L'ho scoperto domenica. Domenica mentre piangevo in treno, senza riuscire a smettere. Mentre schivavo gli sguardi altrui. Mentre raggiungevo la zia, che stava morendo. Mentre a poco a poco scoprivo qual era la mia domanda, la domanda che da tempo infinito, gli ultimi tre anni, avrei dovuto pormi.


*****************

Da qualche giorno sto da sola.

Tempo fa avevo iniziato a leggere l'ultimo libro di Fabio Volo. Un'amica me lo faceva trovare sul comodino le volte che mi sono fermata a dormire da lei. Ero così stanca che non sono riuscita ad andare oltre i primi 3 capitoli ma ieri, tornando dal lavoro, ho fatto una deviazione in libreria.

Così eccomi qui, sul lungadige, in compagnia di un masurìn, qualche lacrima, e la storia di Michela e Giacomo.

Michela e... Santiago.

09 maggio 2008

La mia domanda

E se fosse lui?

E se fosse lui e per tutto questo tempo io non vessi voluto ammetterlo? E se fosse lui e io non me ne fossi accorta? E se fosse lui e io non fossi stata in grado di riconoscerlo?

Così, all'improvviso, tutto mi è sembrato chiaro. Chiaro e inevitabile. Sono innamorata. Sono innamorata di un uomo razionale ed indeciso, sospeso nel dilemma eterno me quedo u me voy, lontano, diverso, categorico e adulto.

Me ne sono accorta nel posto dei sogni. Il sole si posava blando su di noi e lui ha sorriso di un sorriso nuovo. Un sorriso paziente, spontaneo, sorpreso. Per dirmi che lui è anche altro da quello che vedo io, da quello che già conosco e so immaginare.
E io sono caduta dalle nuvole, su quella soffice coltre di inaspettata dolcezza. E' talmente chiaro che anche tu sai ascoltare, è così evidente che sai anche essere comprensivo, disponibile, tenero, spontaneo... Mi facevi sentire piccola. Mi facevi sentire "disordinata" e incosciente.
Mi facevi sentire intempestiva, esposta, vulnerabile. Tutte le volte che ci siamo visti ho fatto quello che credevo tu ti aspettassi da me ricacciando indietro tutto il resto.
Tutto il resto è un intero universo di emozioni che, ora so, sono tue. Le ho provate per te e ti spettano, desidero siano tue.

Ho riconosciuto i tuoi baci. Ho riconosciuto il tuo sorriso. Ho riconosciuto il tuo modo di avvicinarti, scoprirti, proteggerti. Come posso fare finta di niente, ora?

Vuoto

E improvvisamente non esiste più niente. Più niente oltre a te.
Ogni mio silenzio, ogni mia lacrima, ogni mio pensiero. Il tramonto è tuo, il vento è tuo, il rumore del mare, la pioggia che si rompe sulle guance. Il gelato a metà pomeriggio, la nuvola che ci fa ombra, i petali dei platani raccolti in vortice sul marciapiede.
Ogni dettaglio di questa mia vita normale. Ogni solito gesto, ogni luogo che incontro, ogni piccola cosa che scopro.

Ed io.

24 aprile 2008

Ma tu ci pensi a Francesco?

Quando mi sono sentita rivolgere la domanda, un giovedì notte, ero sdraiata sulle gambe di Furio, mediamente rilassata, vagamente in abbiocco post-pasto e convinta di non dovermi riinfilare le scarpe fino al mattino seguente.

'Mumble mumble' si materializza nella mia capoccetta ed inizia a girare sempre più vorticosamente. "Ma tu ci pensi mai a Francesco...?"
Azz. E chi è sto Francesco...?

Furio.
Colui che per un mese mi ha rincorso per casa sua porgendomi delle ciabattine di spugna bianca identiche a quelle che indossava lui.
Colui che la mattina trovavo già sveglio nel letto e che appena aprivo gli occhi correva a lavarsi i denti per poi iniziare a fare sesso.
Colui che s'infilava in doccia con me per insaponarmi e lavarmi bene bene bene bene i capelli.
Colui che aveva un pc in disuso zeppo di pornazzi.
Il collezionista di lubrificanti e gadget della Durex.
L'unico motociclista capace di farsi superare da un motorino senza incazzarsi nemmeno un po'.
L'uomo che mi ha offerto un anello.
Il primo che ha cucinato per me e poi mi ha chiesto di fare un passo indietro.

Insomma, m'ha dato molto da pensare, Francesco!

Calzetti intrisi d'acqua

L'odore della pioggia ristagna sottopelle. Scrolla via la consuetudine di saluti, brindisi, pezzi di pizza, biglietti del cinema, brunch, tortellini precotti, popcorn bruciati.
La nuova stagione è alle porte. Toc toc.
Tiro le coperte fin sopra agli occhi. Non voglio aprire. Non voglio sentire.

01 marzo 2008

5 giorni

OK, l'sms lo mando io.

27 febbraio 2008

@CoolJob n8

Il mio direttore mktg mi ha chiesto di spedirgli via mail la Job Description del mio posto.

Vorrà capire se ho il tempo di fargli anche da assistente.

Sgrunt.

26 febbraio 2008

Pianeta Chat chiama terra...

... C'è VITA SU QUESTO PIANETA!

Udite udite, sono fuori a Verona per un ape.

L'aggancio è il Motomeccanico e parte del Gruppo Vacanze Corsica della scorsa estate. Chiaramente è anche giornata palestra, così sono vestita malissimo, pettinata peggio e truccata al minimo... Ma niente paura, non rinuncerei mai ad un'occasione tanto ghiotta.

Infatti appena arrivo sulla piazza ne punto uno.

Schivando le battutine stizzite del motomeccanico ci ritroviamo in 4 davanti ad una birra. E questa new entry mi piace... Ha 36 anni, un'ex morosa di Liège e una voce baritonale che fa un sesso pazzesco... E non è un caso se è qui con me a bere a quest'ora.

Restiamo soli qualche minuto. Lui parla. Faccio un po' a cazzotti con la voglia di farlo stare zitto e stenderlo sul tavolo. Inspiegabilmente resisto e ci salutiamo cortesemente. Ho il suo numero e lui ne ha ben due miei.
Accompagnando il Motomeccanico a casa mi ricordo che abita vicino e gli invio la buonanotte. Richiama subito. Quello di domani mattina è un appuntamento importante, vero? Cioè, non ti invito a bere l'ultimo da me, vero?! Ok, allora beviamo un mojito con calma un'altra volta.

Un'altra volta QUANDO scusa? Sei uno che si lascia sfuggire le occasioni o che ne ha troppe da cogliere? Sei un tirapacchi?

Si accettano scommesse.

Però due sparizioni di fila non si sono mai viste...

25 febbraio 2008

Se sono già 2 volte che il mio Direttore Marketing se ne esce convinto di avermi detto cose che in realtà non mi ha mai detto... secondo voi sta cercando di convincermi del fatto che ha proprio bisogno di un'assistente?

21 febbraio 2008

Giornataccia - epilogo (speriamo)

Oggi ero per lavoro a Venezia ed incredibilmente alle 17.45 ero già a Vr.
Mi si è presentata il fatidico bivio: 1)vado a casa e mi metto subito a lavorare 2)cerco qualcuno per un ape in centro e poi vado a casa a lavorare con uno spirito almeno leggermente sollevato da una gradazione alcolica minima.
Quale avrò scelto?!

In attesa che S3 giungesse alla fine della sua prima giornata di lavoro nello studio nuovo (scusa perfetta per festeggiare) sono entrata nel mio negozio di scarpe preferito- Dovevo pur iniziare a sollevare lo spirito in qualche modo... Ho fatto di più: ho sollevato il mio intero essere uscendo con uno splendido paio di stivali verdi nuovi ai piedi e in spalla un sacchetto con delle spledide décolletéviolataccogrossoscollodritto.

Con uno stipendio da assistente potrò ancora cedere ai miei raptus di shopping?!

18 febbraio 2008

Dite che col mio nuovo ruolo da assistente del capo potrei finalmente trovare il tempo per iscrivermi ad un corso avanzato di uncinetto?!
Se dopo 5 mesi che mi vede fare la Responsabile Com il mio Dir Mktg:
1) prende un ufficio stampa esterno
2) ingaggia un'agenzia per sviluppare il concept per l'evento più importante dell'anno

è per de-congestionare me che sono oberata dal lavoro.

Ma se

3) mi propone di diventare la sua assistente

...c'è qualcosa che non va.

Da Responsabile Comunicazione ad Assistente del capo in neanche sei mesi. Una carriera fulminante.

Mai avrei pensato alla mia età di dover riesumare le ginocchiere.

@CoolJob n7

Direttore Mktg si gira verso Responsabile Com sorridendo, con sguardo complice e allusivo: Avrei proprio bisogno di una brava assistente!
Responsabile Com ignora e guarda oltre.

Passano 5 minuti ed evidentemente insoddisfatto della prima reazione ottenuta Direttore Mktg ci riprova: Se avessi una brava assistente riuscirei a gestirmi meglio questi impegni, daaaai Resp!

17 febbraio 2008

Giornataccia

Mi basta guardare le foto di Barcellona per entrare in crisi.
Mi basta ricevere una mail di Santiago per riprogrammare i miei impegni.
Mi basta sentire la mia voce amica al telefono per scoppiare a piangere.

Ho avuto una giornata del cacchio e sono riuscita a spendere tra aeroporto e autogrill più di 50€. Il bottino di questo raptus di shopping compulsivo comprende:
- Agenzia Alfa e il numero 200 di Nathan Never (in onore dei vecchi tempi e perchè non ho ancora capito il motivo per cui ho smesso);
- Vanity Fair e Dove (sacro e profano);
- Alpha Dog, 8 Miles ed Era mio padre in dvd (che speravo di riuscire a vedere stasera, invece...);
- Twix, Duplo e Baci Perugina (per colmare la mia voragine emotiva).


E ho anche fatto questo patto assurdo con mia mamma di perdere 4 kg entro Pasqua. Peggio di così...

15 febbraio 2008

San Valentino

Oggi programma alternativo.
Non esco con uno, bensì con 3 uomini! Il mio direttore marketing (olè!), il direttore della promozione (olè!), il produttore (olè!).

Serata difficilissima dunque, per diversi motivi:

1) Io non sono ben accetta. Produttore era stato chiaro in merito: serata solo butei (per poter fare i ragazzini e dimenticare di avere quasi 50 anni sul groppone, a occhio).

2) Lo sguardo del mio diretto responsabile lì di fronte non mi fa essere proprio a mio agio.

3) E' San Valentino il chè vuol dire che come ne La notte dei morti viventi in città si aggirano minacciose coppiette redivive, alcune formatesi apposta, altre collaudate e decise a godersi l'unica botta di vita di tutto l'anno.

Ma io ho un paio di scarpe nuove STRE-PI-TO-SE e con quelle ai piedi posso andare ovunque, con chiunque, in qualsiasi circostanza.
In 3/4 d'ora arrivo a casa, faccio la doccia e la piega, mi cambio, mi trucco e raggiungo il centro. Chiaramente sono la prima (e sì che la nonna l'ha sempre detto di farsi attendere un pochino...) e quando Produttore mi raggiunge mi passa a due dita dal naso senza nemmeno notarmi (non dico riconoscermi). Un buon inizio, mi pare!
Infatti la serata continua dimmerda. Facciamo l'ape e per rivendicare la mia parità (sono anch'io una di voi! Non sono una femmina, sono un butel!) mi affretto a pagare alla cassa. Nessuno reagisce, tantomeno fa il gesto di pagare al posto mio (Daaaaai! Non crederete mica alla fregnaccia della parità?!).
Arriviamo al ristorante e semplicemente la serata non decolla. Non parliamo praticamente di niente. O, meglio, nessuno intavola uno degli argomenti che avremmo in comune: lavoro, sesso, pompini. Si finisce, ahimè, per parlare di film di cui non ho mai visto nemmeno il trailer (ai tempi di quei titoli i trailer ancora non esistevano), attori in bianco e nero di cui non conosco il viso, cortometraggi distribuiti evidentemente in circuiti segreti e clandestini quindi noti solo a pochi eletti e temerari.
Una gran serata, insomma.

Alle 23.30 riporto le mie STRE-PI-TO-SE décolleté di camoscino grigio a casa. Sulla via del ritorno incrocio solo annoiati sguardi di coppia.
Nemmeno un paio d'occhiali candidabili a sfilarmi queste IN-CRE-DI-BI-LI décolleté di camoscino grigio. Che spreco.

Happy Valantine's!

12 febbraio 2008

Rivelazione

MILANO.
Ecco quello che mi manca. Che le giornate si costruiscono da sole.
Basta esserci.

Nutella de noiantri

Il lunedì sera notoriamente non c'è niente da fare. Persino Milano offre meno del solito. Allora, cedendo a richieste insistenti, ho deciso di farmi ospitare dal Nutella.
Ve lo ricordate? Quello egocentrico, prevedibile e sentimentalmente pigro. L'Acquario Uomo per antonomasia, insomma.

Ebbene, nulla è cambiato da quei tot mesi fa che ancora ogni tanto ci vedevamo. Inquietante.
Arrivo in Centrale alle 21.50 e non fa neanche il gesto di venire a prendermi. Ha la scusa che la macchina è dal carrozziere.
Mi infilo in metro con la stessa rassegnazione con cui mi infila lui la lingua in bocca una volta sdraiata sul letto davanti alla tivvù. Sbuco al capolinea che saranno le 22.15 e non si è degnato di fare nemmeno quei due passi a piedi per venirmi incontro.
Starà preparando una gustosa cenetta! Penserete voi. Io no. E' dalla stazione di Peschiera che cerco di abituarmi all'idea tortellino/raviolo in quanto poco impegnativo ma un attimino più raffinato di pasta col tonno, quindi perfettamente in sintonia con l'essere in questione.

Il mio fido I.Pod mi aiuta col trolley.

Mentre cerco il campanello si apre una finestra. L'entusiasmo fuoriesce prepotente da tutti i pori.

Scambiamo le prime parole da almeno 6 mesi a questa parte davanti... ad un piatto di tortellini col sugo. Un uomo una certezza. E' bello avere dei punti fermi nella vita!

Mentre faccio la scarpetta con i grissini artigianali mi accorgo che loro sarebbero buonissimi se io non mi ostinassi ad usarli per raccogliere il sugo rimasto nel piatto. Vanno mangiati così, da soli. Non bisogna accompagnarli a niente.
Pure la Nutella. Non va abbinata necessariamente ad una storia, nè a una qualche discussione, confidenza, scambio di vedute. Va usata così, da sola, per spalmarci un corpo, per infilare le dita in una bocca, per leccarsi le labbra.
Quello che ho capito oggi, in più, è che la Nutella non è divina, e in quanto terrena ha una data di scadenza. La mia poi era pure aperta da un pezzo...

Estirpazione

Occavoli... L'uomo pelo non si è più fatto vivo!

Sarò stata troppo diretta? Sarò stata troppo facile? Sarò stata troppo espansiva?

Lui è stato troppo coglione. Come tutti quelli che hanno l'occasione di conoscere una persona e la rifuggono. Tsè.

Lo SpargiPelo invece... Spontaneo, coccolone, goffo e senza peli sulla lingua. Si era creato un vero feeling. Lui sì mi mancherà...

05 febbraio 2008

From another point of you

Sei come un'auto in corsa lanciata al massimo. Le ruote girano così veloci da sembrare ferme.

Così non mi ero mai vista. Mi piace pensare che qualcuno veda meglio di me.

04 febbraio 2008

Cadeau Chapeau!


Non è possibile che alla tua età non ne abbia ancora mai avuto uno!


...oppure...


Vista la tua età, meglio che tu ne abbia uno...






















[Riconosco ognuno di voi due in questo nobile gesto. Grazie SisterSR!]

@CoolJob n6

Capa a Chatouche Responsabile:
Sistemati la maglia che si vede il tatuaggio.

...

Che fosse un velato rimprovero?!

Forse che sul lavoro io risulto scandalosa?!

...

Qualcuno glielo vuole far capire a quelle magrette lì che l'arenarsi della mia maglia ad altezza fianchi è dovuta ad un problema medico e non ad un atteggiamento sociale?!
Sono al mio peso massimo storico. E non intendo il massimo storico stagionale, bensì il massimo assoluto, totale globale. Quello di tutti i tempi.
Un po' di rispetto!

02 febbraio 2008

Chiù pilu pé tutti!

Propongo ape con Pilu Caninu.
Diventa subito un caffè casalingo sul lungadige.
Mi aspetta un portone alto, elegante, maestoso. Noto le palle di pietra, al di là dell'inferriata. Buon auspicio?
Poco più a sinistra un altro cancello mi accoglie aprendo le braccia. E' più piccolo, basso, anonimo. E niente palle. Ma un vialetto asfaltato grossolanamente che segue sul retro. Un triangolo di luce sfugge da una porticina discreta. Si stende fino alla punta delle mie décolleté di camoscino zero con zeppa. Un paio di passi e scorgo PalladiPelo che sventola vistosamente la sua coda sfrangiata.

La casa è carina. Molto carina. Cucina al piano zero con tavolo alto e sgabelli laccati rossi. Camino. Tazzine di caffè come bicchierini ma in vetro. Chic. Molto chic.
Però fa un freddo boia... Lo Spargipelo si vede che è caloroso.

Una scala sale al piano superiore. Sembra un soppalco anche se non lo è, con un grande divano letto non capisco se aperto o semplicemente king size. In perfetta sintonia con gli altri abitanti del luogo, peraltro.

Chiacchieriamo un sacco, e stavolta è più simpatico. Forse è perchè fa talmente freddo che continuo a tremare e a bere birra, giusto per non pensarci. Non è da me, ma finiamo a parlare di ex.
Alla terza pipì (che vuol dire terza scalinata, terzo attraversamento dell'era glaciale, terza rilettura della frase scritta in bagno ampiamente memorizzata già alla prima lettura e terzo scavalcamento dell'Orsocanide in fase di discesa) decido che è più saggio togliere le décolleté di camoscino zero con zeppa.

E' un attimo che il piede parta a cercare le sue ginocchia, e un po' di calore umano.

Quarta immancabile pipì. Stavolta mi segue. Il divano king size dell'Ikea ci impedisce di tornare giù. Io, ormai in stato avanzato di ibernazione, vengo omaggiata di una copertina di lana mérinos. E la sua mano ci si infila.
Credo di resistere sì e no 40 secondi. Poi gli fermo la mano. La sfila da lì sotto guardandomi, con aria divertita e un po' di disappunto.
Se mi lasciassi fare scopriresti che è molto meglio così... E lo bacio.

Mezz'oretta dopo cerco di recuperare i pezzi sparsi qua e là. Passo a salutare la frase del bagno e mi avventuro sulle scale. Mi guida un'ombra di luna. Non so come identifico la posizione della Mociobelva stesa a scolare sullo scalone d'angolo. Non so come la scavalco tutta in un passo. Non so come individuo il citofono e premo più e più volte tutti i tasti (o forse lo so... è il pensiero di restare bloccata tra la porta e il cancello del cortile che mi prende in casa straniera).

Come salgo in macchina, con quel sorrisino rimasto per mesi impigliato tra il casello di Vr Sud e quello di Vicenza Ovest, realizzo che mi scappa la quinta pipì della serata. E sullo specchietto retrovisore leggo:
Pochi uomini posso dare del tu al mare. Quei pochi di solito non lo fanno.

01 febbraio 2008

@CoolJob n5

Dalla boccuccia illibata di Ciavarina escono le seguenti scandalose parole:

Mi hanno detto che a Milano c'è un locale dove vorrei provare ad andare. Uno di quelli un po' strani. Si chiama Plastic. Tu lo conosci?

OLTRAGGIO, Ciavarina.
Lo conosco. Eccome se lo conosco.

Non nominare Plastic invano.
Non desiderare il locale d'altri.
Non rubare quello che poi non sapresti apprezzare.

E poi, tanto, ti lascerebbero fuori.

30 gennaio 2008

Pranzo frugale

Mi riavvicino alla natura.


29 gennaio 2008

[Bof]

Come va il tuo aperitivo?
Appena finito!

...Mi aspettavo di più da te!
Anche io, dal mio compagno di ape...

E che fai?
La brava.

... e io che speravo in una compagna di bagordi... Bacio
Compagna di bagordi IO?! Ma come ti vengono certe idee?! Dell'ultima volta ricordo solo la frangetta della tipa che vende case... Tieniti pronto per quando vado a ritirare la mia telecamera. Bacio!

Wow! Vuoi fare i filmini con me?? Spero di non avere bisogno di una controfigura... Baci

Sintonia pilifera

L'uomo pelo. Ovvero l'Amico di Spargipelo, ovvero l'ultimo numero inserito nella mia rubrica.

Ha un ruolo importante, anche se non lo sa. Segna il mio rientro in società.

Dopo una conoscenza al volo nel nuovo locale in della city scaligera, complici l'alcol (che lui aveva ingerito) un canide orso (suo, autentica attrazione della serata) e la noia (mia, cronica compagna d'uscita), scatta un intenso scambio sms.

E stasera a sorpresa (ma mica tanto), dopo aver incassato una sfilza di rifiuti per l'ape dai vari amici, arriva il suo invito. All'ape.

Esito dell'incontro: e... se mi stesse più simpatico via sms?!

[In tutto ciò un colpo di scena. Inspiegabile sms di MisterX che, dopo un incontro inatteso da Fnac, mi chiede come è andata la serata. Poi nulla più.]

28 gennaio 2008

Gnooooransa!

















SUBSONICA

Verona, Palasport.
Venerdì 15 febbraio 2008.


Lo scopro stamattina e, data la lontananza della Clo, attivo immediatamente un mailing per raccattare qualche amico con cui vederli, FINALMENTE dal vivo.

Risposta 1)
E chi sarebbero?

Risposta 2)
Sinceramente non ricordo nemmeno cosa cantino...

Ma dove ka§§° vivo?! In quale posto sperduto del mondo, in balìa dell'arretratezza e dell'ostracismo musicale?!

...

Passatemi i sali.

27 gennaio 2008

Rivoluzione casalinga

Non uno. Bensì 4 portatili per le mani.

Il mio pc storico che sta tirando le cuoia.

Il pc del lavoro, col quale stasera dovrò avere un pallosissimo tete à tete.

Il pc del Marci, da cui recuperare password e impostazioni.


Ed infine lui. Il futuro.



















Se non avrete più mie notizie sarà per colpa sua.

25 gennaio 2008

Errata corrige

Ecco. Non faccio a tempo a convincermi di essere iper carica, strapiena di energia e voglia di spaccare il mondo che subito succede qualcosa che mi ridimensiona e mi rimette al mio posto.

In pubblico, oltre tutto.

Ieri sera casa di sub. Alle ore 22.30 mi sdraio un attimo sul divano e... puff! Mondo dei sogni.
Mi risveglio un'ora secca dopo. Con gli altri che sghignazzano e la tv a volume bassissimo per sentirmi russare.

Non c'è più rispetto per i senior!

21 gennaio 2008

TRE+ZERO

T R E N T A

E già stamattina ho potuto verificare con certezza che non sono in menopausa.

TRE/nta

A Firenze il primo posto che mi ispirava per l'ape si chiamava, ho scoperto poi, Spazio 40. Quindi l'industria dell'entertainment non mi ha ancora depennata dalle sue liste.

tr/ENTA

L'industria cosmetica addirittura mi aspettava trepidante al traguardo per offrirmi un miracoloso antirughe appositamente studiato per la mia pelle quasi matura.

t R e N t A

Per la prima volta in trent'anni (e non è più solo un modo di dire) il Marci mi ha regalato dei fiori [Chiaramente lo sai che è stata tua madre a chiamarmi per mandarmi a prenderli...]

TrentA

Sarà che mi sento come se fossi appena diventata maggiorenne, ho aspettato la mezzanotte riordinando. Così, per darmi un tono. Per dare un taglio.

t RE nta

Appurato che già da qualche hanno mi danno del lei per strada e nei negozi, da ora smetteranno definitivamente di chiedermi l'età per non risultare indiscreti.

T ren T a

Una collega trentacinquenne mi ha chiesto quanti anni facevo per vedere se eravamo dello stesso anno.
[Collega, guardati le spalle. Soprattutto tra la terza e la seconda rampa di scale]

tr E=mc2 nta

E tutta quest'energia che d'improvviso sento dentro.

20 gennaio 2008

Firenze



























Si cambia prospettiva.

19 gennaio 2008

L'intesa















Non uguali,
ma armoniosamente diversi.
Essenza d'incastro perfetto.

08 gennaio 2008

Volentièeer!

A pausa pranzo la nebbia si è sciolta in un tiepido sole. Sembra già primavera.

Mi regalo un giro in centro e la seconda tappa del programma intensivo per il mio rientro in società: semplicemente... esco!

Giro per il centro, passo da Sephora a fare spese (no no, tecnicamente questo non è shopping. Piuttosto è assimilabile ad una scappata al supermercato per rifornirsi di generi di prima necessità) e infine mi regalo un caffè all'Illy Caffè.

Non mi par vero di ordinare di nuovo un CAPO IN B.
Un CAPO TRIESTINO? ribatte smarrito il barman, appigliandosi alla dicitura esatta del listino.
E io cosa ho detto, scusi?!

Già che Illy esporta la triestinità del caffè, farebbe bene ad esportare anche qualche barman triestino... mi avrebbe risposto Volentièeer! E io avrei saputo che sta per 'Te lo darei volentieri se ce l'avessi ma mi dispiace tanto non ce l'ho!'

Invidiabilè còncisiòne dél dialéttò triéstìn ciò. Che xè tantò còccògliò.

Ombre

La sveglia suona alle 7.
Sono sudata.
Bocca impastata, occhi rossi.
Sul termosifone del bagno un paio di slip abbandonati una manciata di ore prima.














Oggi cammino. Un paio di metri più indietro il mio senso di colpa insegue.

Lo seminerò in pochi passi.

06 gennaio 2008

Monkey Biz

A distanza di un anno da quando la SisteR me ne ha fatto dono, potrò finalmente indossare il mio pijama con le scimmie (lo so che potrei chiamarlo pigiama, ma mi sembrerebbe meno giapponese).
Negli scorsi 12 mesi, mentre ne cercavo i pantaloni in ogni anfratto della casa, il Marci, mio socievolissimo genitore, ci stava seduto sopra. E la gatta pure, simultaneamente.

Devo ammettere che pur condividendo alcune stanze della casa io e il Marci non ci incontriamo spesso.

05 gennaio 2008

Potrei lobotomizzarmi

Da Natale ho iniziato sistematicamente ad applicare delle semplici regole per ricominciare ad uscire. Chiamare gli amici, rinnovare il guardaroba, informarmi se in giro c'è qualcosa di carino da fare e proporlo a chi potrebbe seguirmi.

Così eccomi qua, a cena con alcuni amici di vecchia data. Con loro ho passato un paio di vacanze in Puglia, qualche week-end in montagna, una manciata di Capodanni. Poi è stata la stagione dei matrimoni, che chiaramente inizia ad escludere le attività precedenti, e a breve il primo battesimo. Un paio li considero veramente Amici, ma per essere sincera soprattutto con le ragazze non ho mai legato più di tanto.

Forse qualcosa può cambiare.

Esco dunque con le migliori intenzioni. Mi cambio almeno 4 maglie, 2 gonne e 3 paia di pantaloni prima di decidermi, come ai vecchi tempi. E non è l'emozione... piuttosto i kg che ho accumulato in queste ultime settimane. Quello che serve per partire con lo stato d'animo giusto, insomma.

Fortuna che a risollevare la serata c'è la cena vera e propria. Infatti sono in un posto che non sopporto e so che mangerò piuttosto male. Tanto per non insistere all'ingresso vengo accolta da una serie di locandine che sottolineano l'aumento dei prezzi.

Ok, mi concentrerò sulla conversazione che notoriamente è il mio pezzo forte. Di fronte a me si parla di pupo in arrivo, alla mia destra di passi di montagna e gite (proposte da me ma alla fine fissate nel giorno in cui dovrò lavorare), alla mia sinistra di capodanni a Vienna. E io... cazzo, non riesco proprio a decidere con chi attaccare bottone, chissà come mai.
Non ho assolutamente niente da dire. Niente di niente.

E non vorrei nemmeno sentire quando, per ridimensionare agli occhi di un amico la tipa che lo sta facendo uscire pazzo, i commenti che volano sono del genere 'Questa che a Capodanno non ha voglia di fare le cene e vorrebbe andare in giro per locali a divertirsi... Daaaaai, sono cose che noi facevamo a 20 anni! Chi ha ancora voglia di fare così?!' IO!
'Uscire e bere solo per il gusto di bere? Ma chi è che ormai ragiona ancora così?!' IO!!
'La discoteca, è roba da quindicenni! Chi c'è di noi che ancora ci vuole andare?!' IO!!!

Così inizio a desiderare pure di smettere di pensare. Perchè altrimenti penso all'età, ai percorsi di vita fatti, ai traguardi raggiunti e agli obiettivi ancora là, scoperti, da conquistare. E al fatto che io vivo per strada esattamente come l'anno scorso, e quello prima, e quello prima ancora. E' la strada ad essere cambiata, purtroppo. Ma questo è un altro discorso.
Resta il fatto che sono troppo diversa da loro, che stanno bene in casa, in famiglia, perchè hanno una casa e una famiglia loro. Che si annoiano del lavoro, perchè le soddisfazioni arrivano dal resto. Che si stupiscono di un bacio tra due ragazze, perchè rientra già nel loro concetto di trasgressione.
Io non sono così. Sono diversa e la mia vita, prima, è stata troppo diversa.
Soprattutto, mi piaceva troppo per accontentarmi di questo.

03 gennaio 2008

@CoolJob n4

Per la prima volta in 4 mesi mi sono decisa a portare la borsa della palestra al lavoro. In pausa pranzo sono anche andata a controllare le macchine che abbiamo a disposizione, pregustando il primo allenamento aerobico dal 2004 ad oggi.

Infatti si è messo a nevicare.

Così tanto che ho dovuto evacuare la zona alle 18 in punto. No no, non è ancora il momento di darmi da fare in palestra!

02 gennaio 2008

@CoolJob n3

Macchinetta.
President mi offre un the. L'ultima volta, a Cortina, vista la mancanza assoluta di neve ho pensato bene di ordinare una cioccolata con panna per garantire un minimo di atmosfera Natalizia. Così oggi commento:
Eh, stavolta mi accontento del the, che l'ultima cioccolata devo ancora smaltirla!
Lapidario President risponde: Resisterà ancora poco sa, perchè qui si sono messe tutte a dieta, e toccherà anche a lei!