28 agosto 2009

Di nomi e soprannomi

Mix non va bene. Nonostante mi ribalti, mi frulli e mi shakeri alla grande Mix è un soprannome che non gli rende onore.

L'Uomo è il nome giusto.
Uomo è quello che è. L'Uomo che vorrei fosse per me.

In breve

OGGI SPACCO IL MONDO!

[Ciao Ale. Ti aspettavo!]

27 agosto 2009

Il KGB ci fa un baffo

La sua ballerina gli ha chiesto se si deve cercare un nuovo compagno per il prossimo anno.

Sgamati in pieno.

C H E F I G A T A!

26 agosto 2009

Scambi (non) verbali

Mix suona alla porta, entra, mi intima di spegnere i fornelli e mi schiaffa sul tavolo della sala quasi apparecchiato. Poi spegne la musica. Dice che vuole sentire che ansimo... La nostra serata inizia così.
La notte è lunga e movimentata. La mattina ci coglie impreparati ma con una doccia e un caffè si può affrontare quasi tutto. Così ci sediamo a tavola per la colazione. La conversazione è più o meno questa:

Prrrrrrrrrrot! esclama lui.

Momento di silenzio.

Siamo già così in confidenza? sono le prime parole che riesco a dire, cercando di rimanere seria.

E' tutta la notte che la tengo! E poi le mie non puzzano. Obietta convinto.


Capisco immediatamente che se in piena notte si alza per andare a fumare in balcone, com'è successo oggi, non è il caso di accompagnarlo.

25 agosto 2009

Sì, ho seri programmi per la serata.

Strani movimenti in azienda mi fanno pensare che vogliano defenestrare Capo, cioè l'unica persona degna di stima rimasta nella baracca. Io dimostro in continuazione la mia assoluta lealtà nei suoi confronti e in sua assenza assumo le vesti di talpa per mettergli qualche pulce nell'orecchio.
Ultima iniziativa in tal senso la mia di ieri che lo ha portato al contrattacco. Così ho vinto un pallosissimo quanto delicato lavoro da concludere con lui domani, con il quale riprendere possesso di un progetto che per poco non ci è stato sgrifignato dalle mani e segnare il territorio.

Quindi devo smetterla di pensare a quel ranocchietto della mia bellissima nuova nipotina, al fatto che solo ieri la tenevo tra le braccia e le davo il biberon. E ai messaggini che mi ha mandato Mix per chiedermi se ero arrivata da lei, per dirmi che s'immaginava il mio sorrisone di felicità e per assicurarsi che tornassi a casa sana e salva.
E devo smetterla di pensare anche che stasera viene da me e che non vedo l'ora di toccarlo e baciarlo e sentirlo ridere e anche farci l'amore e ho pochissimo tempo per fare la spesa, raccattare mutande e asciugamani usati da terra, svuotare il lavello dalle cose sporche, ritirare il bucato, far partire una nuova lavatrice, apparecchiare, avviare il sugo all'amatriciana, rendermi presentabile nonchè sessualmente irresistibile e filarmi la Jessy. Che stamattina mi veniva dietro e miagolando mi suggeriva le cose da fare: Oh, dammi da mangiare che la ciotolina è vuota! Oh, ricordati di pulire la cassettina che non ce la faccio più a tenere la pipì! Oh, sono due giorni che non mi spazzoli e son piena di peli in bocca!

E' che sono totalmente sballinata...

Ciao Maia.

E' la zia che ti parla.

Sei una ranocchietta molto carina e sento che non sarà difficile per noi essere amiche. I tuoi occhioni scuri stenderanno un mucchio di maschietti e già ti vedo, signorina, mentre sposti dietro l'orecchio i lunghi capelli neri.

La tua mamma pensa che sei bellissima e continua a dire che non è solo perchè ti ha fatta lei. E' una mamma forte e spesso intransigente, quello che ci vuole per farti crescere con le idee chiare su cosa è giusto e cosa invece è sbagliato. Ti capiterà di aver paura di deluderla, sai? Tu cerca di imparare presto a parlare con lei, e pensa che se lei ha grandi aspettative nei tuoi confronti è perchè ti vuole veramente tanto bene. Poi ti dirò un segreto: è umana come noi! Tienilo presente quando ti verrà voglia di sgridarla o ti accorgerai che, a modo suo, ti sta chiedendo di sostenerla e starle vicino.

Il tuo papà, che assomiglia molto a Homer Simpson, ti farà dannare per quanto è cocciuto e ti farà sentire in colpa ogni volta che ti arrabbierai con lui perchè immancabilmente ti stupirà con gesti di incredibile tenerezza. Ecco, pensa sempre che lui è nordico... e che ti devi concedere un giretto al Sud senza di lui, appena puoi. :)

Poi c'è la zia Batah. La zia Batah ieri sera ti guardava e ti sussurrava parole dolcissime. Credo che ti aspettasse con trepidazione e che in realtà ti volesse bene già da un po'.

Tu sei già stata al suo matrimonio e per un soffio hai scampato l'addio al nubilato, con la prova del vestito e i brindisi delle zie e i giochini sulla nostra vita in comune. Sei stata pure nella sua casa di Forni che eri una specie di fagiolino e io ci ho messo un po' a capire che eri proprio lì, mentre gli altri aspettavano la mia reazione con la cioccolata calda in mano (e il vin brulè, che di certo assaggerai presto). La zia Batah è quella che sa veramente un sacco di cose (non a caso la chiamiamo affettuosamente Maestronza) e se non le sa ci arriva con la deduzione e la razionalità. Lei è quella che più di tutte saprà farti capire cosa significa raggiungere il proprio obiettivo. Ecco, nonostante abbia fatto della parola il suo lavoro, difficilmente userà le parole per spiegare i suoi sentimenti. Dovrai capirli attraverso i suoi gesti.

La zia Lanah è la prima che è venuta a conoscerti. Pensava anche di essere l'unica, e ti conviene farle credere che è così come facciamo noi ogni tanto. Lei è una persona buona, riflessiva, emotiva, che ha deciso di affrontare un lungo e difficile percorso per conoscersi meglio ed è stata bravissima. E' sempre stata 'ammanicata con la Chiesa' e alla fine si è rivelata la più rivoluzionaria tra tutte. Fatti raccontare la storia emozionante del suo amore come fa lei ad ogni anniversario, e capirai che al mondo tutto può succedere e che la vita è piena di sorprese. Belle sorprese.

Infine ci sono io. Io sono la "zia figa", cioè quella single, cioè quella zitella. Non amo le definizioni e non sempre è facile descrivermi "tutta", perchè sono ingombrante, ma probabilmente sarò quella che più ti assomiglierà quando avrai 15 anni e t'innamorerai e penserai di poter spaccare il mondo e l'attimo dopo di non sapere cosa vuoi dalla vita. Beh, quando questo succederà io sarò lì. Imparerai a riconoscere il mio sorriso, a cogliere la mia ironia, a cedere a qualche dolcezza. Potrai immedesimarti nelle tante storie della mia vita intensa, vagabonda, disordinata, comunque sempre rispettosa di sè e degli altri. Liberamente, che sono pochissime le cose che mi mettono in imbarazzo.

Spero tu possa vivere con entusiasmo ogni piccola cosa che scoprirai. Gli amori, le gioie, le novità, lo studio, il cibo, la fatica, il dolore, lo sport, la macchina, le serate alcoliche, il sesso, viaggiare, le lingue straniere, il mare, i fiori in primavera, la neve, le vibrisse di un gatto, camminare scalzi, tuffarsi, il fuoco, le stelle cadenti, la nebbia, discutere dopo un litigio, il silenzio di un bosco, i racconti dei nonni... Soprattutto ti auguro di trovare delle vere amiche con cui condividere tutto questo, come ho avuto la fortuna di fare io con la tua mamma e le zie. E' bello diventare grandi e farlo assieme.

Noi continueremo ad accompagnare la tua mamma. E ora anche te... Benarrivata!

24 agosto 2009

La luna nera

Cerco di scendere dalla mia nuvoletta.
Domani si torna al lavoro e sarà tutto diverso e triste. Niente più colleghi simpatici, nuove insidie dalla prima linea, tanto lavoro in vista della fiera.

Ma soprattutto, soprattutto, niente più Steph. Che non è solo un ex collega simpatico.

23 agosto 2009

Non cambiare discorso dai non scherzare

Venerdì io e Mix avevamo previsto di andare a Gardaland (una delle tante cose che lui avrebbe voluto fare ma nessuno degli amici lo segue). Giovedì avremmo dovuto sentirci e organizzarci, ma è stato il primo giorno che non l'ho cercato io e lui... beh, non si è fatto vivo. Così gli ho scritto che era appena passata la mezzanotte, dopo una serata di stupida angoscia in cui mi sono fatta prendere dall'atroce dubbio: è un coglione pure lui?

No, non può esserlo. Se mi chiama esordendo con come potrei dimenticarmi di te, piccola? e ad ogni messaggio risponde con l'entusiasmo di un ragazzino. Se mi fa intendere che organizzeremo un week-end via in moto e mi porta a comprare il casco. Se parte alle 2.20 da casa sua, arriva da me alle 3 e il giorno dopo si alza alle 7 per andare al lavoro, e appena finisce torna da me e di nuovo ha la sveglia alle 7 per andare al lavoro. Se gli telefono all'improvviso chiedendogli di accompagnarmi due ore dopo a Pegognaga (Mantova) a comprare le scarpe da tango e mi dice "sì va bene" senza esitare. Se invece il negozio è chiuso e allora facciamo l'amore e la sera siamo sul lago a ballare e chissenefrega se non ho le scarpe da tango nuove ed è scontato che mi fermerò a dormire da lui. Se quando incontra un'amica si stupisce che io resti un po' indietro per non invadere i suoi spazi e ogni tanto gli viene da baciarmi anche in mezzo alla gente. Se tra un tango e l'altro tira fuori anche lui dallo zainetto un ventaglio. Se siamo già venuti assieme. Se le cose che gli faccio trovare (alle 7 di mattina!) sul mio tavolo della colazione sono esattamente le cose che solitamente si trovano sul suo. Se nei miei due ultimi giorni di ferie non solo mi sono alzata alle 7 per preparare la colazione ad un uomo, ma invece di tornare a dormire sono andata A CORRERE. Se dopo il tango mi imbuco alla festa dello Yachting Club di Torri (Grazie B.!) e balliamo come pazzi, ridiamo un sacco, ci cantiamo Vasco in faccia e torniamo a casa sbronzi come due sedicenni e la mattina dopo è già l'una e stavolta ha veramente da fare e allora mi riaccompagna a casa subito ma fa il giro lungo, veramente lungo, così lungo che ci mettiamo un'ora e mezza con tanto di tappa amarcord sulla diga. Se mentre mi saluta con un bacio dice "sono tornato indietro a 20 anni, come a Ferragosto" e io gli dico che è l'effetto che faccio io e lui risponde "direi proprio di sì" sorridendo e accarezzandomi il viso. Se l'idea di raggiungere i miei amici con prole (anche in arrivo, sì parlo proprio di voi!) nel Cese non lo spaventa. Se il prossimo week-end mi porta in giro in moto sul Conero, DAVVERO.

No. Comunque vada non sarà uno dei tanti.

19 agosto 2009

Dal tramonto all'alba (e poi di nuovo)

"E ora che facciamo? Andiamo al mare?" BUM! Esplodo di gioia.

Lungo la strada chiudo gli occhi e mi appoggio alla sua schiena grande. Non penso a niente in particolare, sto semplicemente bene. Benissimo. Riapro gli occhi un attimo per guardare avanti, e una stella cadente mi dice che è tutto ok. La vede anche lui, proprio lì di fronte, proprio dopo che ci siamo detti che quest'anno non ne abbiamo viste.
Alle 5 affondiamo in due krapfen appena sfornati accompagnati dal cappuccino di un distributore automatico. Attorno ragazzini e ragazzetti in condizioni più o meno pietose, appena usciti dalle discoteche di Jesolo. Arriviamo in spiaggia giusto per vedere l'alba, una strana alba rossa screziata di fumo nero. Ci dev'essere stato un incendio non da poco qui nei paraggi. Fuoco, cammina con noi...
"Ora andiamo a casa, ci chiudiamo dentro, e facciamo tutto quello che vogliamo tutto il giorno...". Chiedo una sigaretta. Così almeno il mio sì non arriva immediato... Anzi, provo anche a proporre di restare lì, che il costume ce l'abbiamo già addosso, che così facciamo il bagno, ma evidentemente non sono per nulla convincente. Due ore più tardi siamo in una casetta splendida, affacciata sul Lago di Garda, in una contrada con i campanacci delle mucche che addolciscono il silenzio e l'aria fresca della montagna. Un posto dove il verde è un verde acceso e l'azzurro è un azzurro intenso e il giallo del sole è un giallo più luminoso.

Rimaniamo lì fino a sera. Per 9 ore l'universo è chiuso in quello scrigno di pietra con gli scuri in legno, una scala di acciaio scuro che unisce due piani e il piccolo soppalco sopra la nostra testa. Ogni volta che riapro gli occhi noto un dettaglio in più: la finestra allungata con l'architrave arrotondato segnato da mattoni rossicci, il bianco delle pareti che a ridosso del soffitto diventa grigio, i comodini con il vetro sopra, le lampade etniche sui comodini, un neon che ancora penzola dai fili elettrici in attesa di trovare un lampadario. E la porta del bagno, interamente rivestito di marmo, con la doccia dove le sue mani, belle mani, hanno insaponato con delicatezza ogni centimetro della mia pelle. Finchè quello scrigno, quel letto, quella stanza li posso immaginare anche senza bisogno di riaprire gli occhi.

Alle 18.30 usciamo. Improvvisamente ci ricordiamo di avere sete, fame, di dover fare pipì, di rispondere al cellulare, tenuto acceso solo per seguire quasi in diretta l'arrivo della mia nuova nipotina già che nel frattempo sono diventata zia.
Così arriviamo sotto casa mia. E lui sale. E va via solo dopo mezzanotte, dopo aver fatto ancora l'amore. Di nuovo.

E' così che si chiude il Ferragosto più bello della mia vita. E anche il suo.

18 agosto 2009

Dal tramonto all'alba

Fa caldo. In moto si sta anche benino, ma l'aria che riesce a penetrare dai polsini della giacca è umida e il sollievo veramente poco. Così anche la mente è appesantita e non realizza bene la situazione.
Cerco di venirle incontro: sono comodamente seduta su un Transalp blu, non ho l'esigenza di abbracciare chi mi guida e quindi evito di farlo, lasciando che le mani si appoggino svogliate tra la mie gambe e i suoi glutei. Sodi. Sto andando ad una serata di tango, con tappa a Marostica lungo il tragitto. Ci sto andando con Mix.

La tappa a Marostica prevede salita a piedi al castello. Me lo mangerei st'omo che con 40 gradi all'ombra mi propone una sfacchinata del genere. Tanto più che all'andata la conversazione inevitabilmente langue, e non so se per la poca confidenza o per lo sforzo della salita. In discesa però le gambe vanno veloci e anche le parole aumentano il ritmo. La chiacchierata si fa interessante appena volge, immancabile, sui rapporti uomo-donna. Quest'uomo in particolare mi sembra uno che si attacca, che ha collezionato un discreto numero di casi umani, che è rimasto impelagato in una storia del passato. Su molte cose ci prendo, e la sua espressione non nasconde lo stupore di trovarsi con qualcuno che sembra conoscerti dopo una manciata di minuti passati assieme. Nemmeno io nascondo il mio stupore quando scopro che un anno fa lui ha ballato accanto a me e Santi il tango, in una villa sperduta tra i colli lucchesi.
La confidenza mi piomba addosso immediata. Mi pare di potermi avvicinare di più ora.

La milonga nella notte del 15 agosto non è affollatissima. L'atmosfera resa suggestiva dalle candele a bordo piscina compensa il pavimento ruvido e accidentato, terribile per ballare. Io a questo punto spero che balli con me, solo con me.
Ed ecco che si alza, tende le sue mani, le accompagna con il capo leggermente chino in avanti. E' un gesto così elegante a dare inizio alla nostra serata, alla splendida nottata, al giorno che segue fino allo scoccare della nuova mezzanotte...

Il tango con lui è un vortice senza fine. E' un uomo a condurmi con tale sicurezza, è un uomo quello che non cede alle mie esitazioni. E' un uomo quello in grado di farmi volteggiare su fiammelle accese senza il minimo timore. La testa gira, il cuore batte all'impazzata per stare dietro ai passi, la musica mi sorregge portandomi più vicina, e poi lontana. Il suo sguardo si fa insistente, lo sento che cerca impertinente i miei occhi, catturati dalla malizia del sorriso. Un sussulto ogni volta che sento il suo ginocchio aprirmi le gambe, il suo piede mordermi le dita, il suo torace lasciarmi lo spazio per una carezza alla caviglia. E dalla caviglia le mente si avventura al polpaccio, sale al ginocchio, sfiora la coscia, stringe i fianchi, afferra il petto e finalmente conquista quelle labbra... Cosicchè ad ogni cortina la sequenza sincopata del tango s'interrompe, e io mi accorgo che devo riprendere a respirare.
Non posso resistere, non voglio resistere. Ma quando il suo viso si avvicina per cogliere un bacio mi tiro indietro. Penso se succede qualcosa poi come farò quando ci ritroveremo in milonga? Come farò a rinunciare ad un altro ballo con lui? E come sarà senza l'attesa, gli inseguimenti, il desiderio che abbiamo condiviso fin'ora? Eppure io non posso resistere. Non voglio. E al ballo successivo, al primo giro, nell'immediato istante in cui le nostre labbra si avvicinano sulle note del candombe, è tutto il corpo che si incontra in un bacio.

Da lì sono piedi malmessi e gambe tremanti quelle che ci portano dalla pista allo specchio di acqua celeste subito accanto. Sono le 3 di notte.

[continua...]

15 agosto 2009

Ferragosto

In una manciata d'ore chiudo un Ferragosto e ne apro un altro.
Ho passato la giornata e poi la notte sul lago, con le mie bombole sulle spalle, la birra, una tendina a separarmi dal cielo stellato. Ora infilo il casco, nel bauletto della moto un abito leggero e le scarpe per ballare il tango. Dal tramonto all'alba a bordo piscina, un centinaio di km più in là.

Mi viene a prendere una persona di cui conosco solo la risata, che non può passare inosservata, e l'abbraccio con cui mi guida attorno a sè sulle musiche sincopate e gracchianti di vecchi dischi argentini, facendomi girare la testa.

Spero di ballare fino a perderla, la testa!

14 agosto 2009

Temporale

Mi ipnotizza.

Corro sul balcone a mettere in salvo i miei fiori (e già fa impressione sentire che io, proprio io, l'antibotanica in persona, l'orrore di ogni ciuffo verde, il demone dei giardinieri possiede delle piante. Vive. Cioè ancora vive!). Tiro dentro il basilico, il rosmarino, le roselline. Metto al riparo gli ibiscus e i geranei, compreso il loro bruco. Che in tempi di disgrazie anche le vecchie inimicizie si superano.
Poi mi piazzo sulla mia nuova panca da giardino in legno bianco.

Ogni tanto io e la Jessy ci miagoliamo qualcosa.

Lo scrosciare della pioggia, i lampi, il rombo del tuono costante, senza interruzioni, che come un boato di fondo fa la base. Se ti concentri sulle luci, sulle schegge di gocce bagnate che ti arrivano addosso, il rombo costante dei tuoni lo puoi quasi dimenticare. Come i miei pensieri.

02 agosto 2009

W gli sposi (ma soprattutto le amiche della sposa)

Ed eccoci.
4 sorrisi che cercano una sposa, quattro sguardi pieni di affetto che sorreggono una voce tremula, mentre quasi sottovoce dice "...per tutta la vita".
Quattro mani ogni tanto raccolgono una lacrima da sotto un velo di tulle bianco e si stringono forti l'una con l'altra.
5 amiche. Semplicemente 5 amiche. 5 voci che quasi sottovoce ripetono ancora "...per tutta la vita".