28 ottobre 2009

Sono piacevolmente sorpreso dal tuo elegante ed ironico modo di affrontare la vita. Non è da tutti. Ma quale sarà il tuo lato B? Ci dev'essere per forza! Insomma, dov'è la fregatura?

Starmi dietro, tesoro. Riuscire a starmi dietro è la fregatura con cui devi fare i conti tu.
Smetterla di seminare tutti è quello che devo imparare a fare io...

Intanto, per favore, continuiamo a correre insieme.

20 ottobre 2009

Tanto brava ma... non si integra

Mettiamo che ci sia una Responsabile Comunicazione piuttosto bravina. Mettiamo che venga assunta da Capa Responsabile Immagine, che Capa poi passi per un pò sotto a Capo Direttore Marketing e che dopo la fase sperimentale venga ripristinato il rapporto paritario tra i due Capi perchè, aspetto non del tutto secondario, si dà il caso che Capa sia anche proprietaria della baracca indipercui, per ovvi motivi, non è il caso debba sottostare alla volontà di un responsabile esterno.
Ora, metti il caso che Responsabile Comunicazione sia spostata sotto Capo Direttore Marketing, che si instauri con lui un rapporto pressochè idilliaco di grande intesa professionale, stima reciproca e per questo anche efficienza e rapidità di reazione.
Metti però che ResCom sia lasciata fisicamente negli spazi occupati dall'Ufficio Infido di Capa, ma non abbia più l'esigenza di confrontarsi direttamente con lei, nè di comunicare le proprie assenze, o concordare le ferie, nè tantomeno di bere il caffè (occavolo, l'ho detto!) con i suoi sottoposti che non brillano per intraprendenza, lungimiranza, nè tantomeno per interessi o esperienze di vita. E soprattutto che sono totalmente assoggettati a Capa, motivo per cui a ResCom non hanno mai dato confidenza.

Metti anche che per motivi professionali ResCom debba rivolgersi regolarmente "ai suoi ragazzi" della lei Capa (come non manca mai di sottolineare di fronte agli esterni e spesse volte anche agli interni) e che ultimamente la faccenda si sia pure accentuata causa defezione di Ciavarina per frequentare un master in USA (notizia che ResCom ha accolto sottolineando l'importanza di fermarsi negli Stati Uniti almeno per una prima esperienza di lavoro dopo il periodo di studi).

A questo aggiungiamo che il resto dell'azienda, cioè i dipendenti tutti, attraversano il piano con un fare in un certo qual modo guardingo, salvo lasciarsi andare a commenti, battute e saluti più o meno espansivi quando arrivano all'altezza della scrivania di ResCom.

L'aspetto più sconvolgente, però, è che ResCom si è permessa di diventare veramente amica di Steph e dei suoi compagniucci di merende, Ziq e Bu, dei quali per inciso nessuno è sopravvissuto. Due si sono licenziati dopo un periodo di incubazione in cassa integrazione mentre il terzo ha fregato tutti giocando d'anticipo.

Soprattutto per questo, a quanto pare, ResCom si merita di stare punita. Così le è giunta voce che da circa 6 mesi la Sacra Famiglia si sia rivolta, a turno, a Capo per lanciare un chiaro messaggio: Sì sì, è brava. Ma... non si integra.

E ha un contratto in scadenza.

12 ottobre 2009

Oggi c'è vento fuori

Allievo mi chiama. Mi cerca. Mi chiede di Uomo. Chiede perchè non gli ho detto niente. Fa i conti che l'ultima volta che ci siamo visti (per una pizza di straforo prima di una commissione da fare assieme) Lui già c'era.

Fa la vocina, più o meno sorride. Si fa raccontare qualcosa. Fa anche una battuta che gli riesce male. Poi parla di altro.

E al momento dei saluti, con filo di voce tra lunghe pause, dice Sono in difficoltà.

Io abbozzo anche un tentativo di consolazione. Ma senza troppa convinzione. E lui dice Sono in difficoltà. Che vuoi che ti dica. Mi dispiace ma è così. Del resto sono sempre in difficoltà ultimamente.

E io? Che ti ho consolato veramente? Che ti ho tirato su quando non ti sentivi nemmeno più un uomo? Io che ho sempre saputo che stavo facendo tutto questo solo per te, e per quelle che ti avrebbero avuto dopo? Io che volevo darti ben più di quello che ti sei preso, che volevo dirti scegli dove vuoi andare e farti vivere a modo mio almeno per un week-end? Io che ho desiderato salire sulla barca dove l'avevi detto ma non mi hai mai invitata? Io che ti ho mostrato il mare e cosa ci può essere anche dove apparentemente non si vede nulla?

Io che ti ho aspettato tanto. Sono rimasta sospesa sulla soglia, con la porta aperta, in attesa...

In attesa di un soffio di vento.

Tu non sei mai arrivato.

06 ottobre 2009

Per il resto

Torniamo a parlare di cose serie: oggi è il primo giorno della mia nuova bicicletta. La precedente è durata esattamente 7 giorni. L'ottavo è stata rapita.

Capite che c'è un tantino di ansia al pensiero di rientrare in stazione questa sera e... puff, non trovarla più.