28 dicembre 2010

It's baby shower time!

Da un'idea dell'esplosiva di Arrow, la serata di ieri è stata dedicata a me!
Motivazione ufficiale: un bel party pre-parto me lo merito proprio visto che di addio al nubilato e di bicchierini di frizzantino matrimoniale non si è ancora vista l'ombra.

Il gruppetto di donzelle accorse all'appello contava: 3 maritate con prole, di cui una al secondo giro, 3 single e chiaramente me, giovane ragazza madre. Sulla carta, quindi, la serata poteva concludersi in partità.
Ma, fidatevi, con i racconti del parto, pre-parto e post-parto non può competere nessuno!
E infatti tra mutandoni di rete usa e getta, cuciture e saldature varie, pannoloni 100% cotone, allattamento e derivati, credo che le povere, sparute ragazzotte che dovevano tenere alta la bandiera della singletudine fiera e felice siano tornate a casa shockate per bene.

Lo sono tornata pure io, in effetti... Soprattutto perchè mi hanno bocciato la fantomatica borsa che ho faticosamente riempito (ma non chiuso) domenica pomeriggio. Sniff sniff.

26 dicembre 2010

E borsa fu!

"Signora la prego, aiuti sua figlia a preparare la borsa per l'ospedale e non riparta finchè non l'avete finita!" chiede con espressione quasi commovente Uomo alla mia genitrice.
In effetti siamo alla 38a settimana e i testi sacri della gravidanza consigliano di averla pronta per l'uso già dalla 34a. Ma io proprio non ci sono riuscita a lavorare a questa cosa, troppo impegnativa e forse anche troppo "concreta". Insomma: se uso la borsa è perchè sta nascendo! E noi non vogliamo che nasca già adesso, vero? Noi vogliamo festeggiare Capodanno!

In ogni caso la richiesta accorata di Uomo a mia mamma ha un suo perchè, e se non proprio per me la dovevo preparare almeno per lui, perchè non gli posso chiedere, quando sta per diventare papà, di sgarfare nei cassetti della cameretta per cercare vestitini.
Così alle 15 mio papà chiede a gran voce "Allora, a che ora si parte?" e io e mamma gli rispondiamo che la partenza deve necessariamente essere rimandata a quando l'Operazione Borsa sarà felicemente conclusa. Concordiamo una ventina di minuti, mezz'oretta e attacchiamo cassetti e scatoline varie, body, magliettine a maniche corte, tutine, ghettine e chi più ne ha più ne metta ricevute per lo più da amici e parenti che hanno già dato.
Seguendo rigorosamente gli elenchi ricavati dai vari corsi pre-parto, scaricati da internet da Uomo e raccolti in diversi negozi specializzati cerchiamo di mettere assieme quanto serve. E non è per nulla semplice... Soprattutto quando agli elenchi ufficiali vuoi aggiungere il camicino della fortuna ricamato dalle nonne e indossato anche da te medesima, la prima vestina comprata dalla tua mamma per te, le manopoline di cotone perchè il neonato non si graffi con le unghiette, le cuffiette anch'esse ricamate da tenere magari sotto i berrettini di lana per evitare irritazioni, le scarpine fatte ai ferri e ricevute in regalo da una zia di Uomo.

Il Marci entra nella camera e chiede quanto ci manca. Sono le 17... Noi, sedute sul pavimento in mezzo a ogni tipo di vestitino per neonato rispondiamo a monosillabi. Gasp!
In fretta e furia chiudiamo gli abbinamenti nel modo che ci pare più corretto. Ed è qui che io mi rendo conto di non essere molto soddisfatta...
Certe cose mi sembrano troppo colorate, altre troppo antiquate, altre ancora troppo grandi o troppo scomode da infilare. Mia figlia non può sembrare una stracciona nei suoi primi giorni di vita! Nelle sue prime foto ufficiali! Durante le sue prime visite pubbliche! Continuo ad immaginare le puericultrici dell'ospedale che scuotendo la testa in segno di disapprovazione commentano "ma come la vestono sta regazzina, porella".

Nelle ultime due ore ho cercato di far stare tutto nella borsa, che in realtà è una valigia. E non ci sono riuscita. La mia valigia ancora non si chiude...

Christmas in love

Questo Natale è troppo. TROPPO!

I miei sono arrivati il 24 carichi di viveri per il pranzo di ieri.
Andiamo assieme alla messa di mezzanotte. Nulla a che vedere con il clima festoso e coinvolgente e decisamente sentito e natalizio della messa di mezzanotte di Codroipo. Ma tantè, mi fa un sacco di piacere.

Torniamo a casa. Uomo è ancora sveglio, anzi sveglissimo. Cosa parecchio strana. Mamma tutta emozionata ci suggerisce di aprire uno dei regali piazzati sotto l'albero. Così scartiamo una splendida scultura di Maria e Giuseppe fatta dalla suocera di mia cugina, apposta perchè tra le braccia di Maria trovi comodamente posto il Bambin Gesù portato da Gerusalemme e regalato ai miei per il loro matrimonio dal prete che li ha sposati.
Quel Bambin Gesù è una statuina che sorride in una maniera commovente, con la bocca ma anche con gli occhi, per quanto chiusi.
Commovente è anche il biglietto scritto da mamma e papà per me e Uomo. E mi tocca leggerlo ad alta voce facendo di tutto per mantenere un tono di voce decoroso e non scoppiare a piangere.

Superato il momento estremamente toccante n.1 si va a nanna.
Uomo come al solito ci mette 5 minuti per infilarsi a letto. Io invece la mia mezz'oretta. Arrivo in camera ed è ancora sveglio, anzi sveglissimo. Cosa decisamente strana che apre il momento estremamente toccante n.2. Facendo due chiacchiere sul bel regalo dei miei, infatti, infilo un piede sotto il cuscino e sfioro qualcosa. Una scatolina. Una scatolina di gioielleria.
Mentre la apro penso a una G di Giulia. E basta.

Invece è proprio lui.... L'Anello! L'Anello quello con la A maiuscola! Quello con il brillantino e la montatura in oro bianco perfetta per me e per il mio dito!
Non servono grandi parole, e infatti Uomo ne usa poche per chiedermi se so cosa significa, per ribadire che rappresenta una promessa.
Io non me l'ero mai immaginata la mia mano con l'Anello. Non ci avevo mai pensato ad essere fidanzata sul serio. E in realtà non sentivo nemmeno l'esigenza di qualcosa che suggellasse in maniera così ufficiale il nostro rapporto. Eppure mi dona parecchio! A parte la prima oretta in cui l'ho tenuto costantemente monitorato, lo indosso già con grande non chalance.
Soprattutto, quando non ce l'ho al dito ne sento la mancanza.

24 dicembre 2010

Santa Claus is coming

Rush finale di regali! Sono sfinita.
Soprattutto mi viene da piangere se penso a quanto sto spendendo.
E' che ci sono un sacco di parenti in più a cui pensare...

Tra questo il famoso nano che mi chiama zia, e che domani viene parcheggiato qui prima di pranzo. Da solo senza la mamma che nel frattempo starà via un'oretta per andare a prendere il papà.
Mi crea un po' di ansia questa interazione prolungata. La considererò una prova generale, va.

05 dicembre 2010

E allora tango

Seratina tanguera ieri. Ogni volta mi dico che potrebbe essere l'ultima. L'ultima per un bel po', s'intende, non necessariamente per sempre. Sono stata invitata da due ballerini e nessuno dei due si è accorto che sono incinta. Ormai di 9 mesi. Ma com'è?!

Forse la mezz'ora spesa per scegliere la mise ideale (cioè il meno peggio...) ha funzionato. Ed è meglio convincersi che è così visto che difficilmente riuscirò a mettermi qualcosa di diverso. Mi sono presentata con leggins alla caviglia, vestitino primaverile (belga) di cotone nero con ghirigori bianchi a mezza manica (ma forse è più una specie di camiciona) e canottierina nera sotto per ovviare alla scollatura.
Ebbene, col secondo ballerino verso la metà del primo tango ho iniziato a sentire parecchia arietta fresca in zona... intima, diciamo. Finita la musica, ho fatto per tirare un po' giù l'abitino sul retro e... l'ho trovato arenato sulla chiappa sinistra.
Non so se mi spiego... devo aver fatto un paio di giri di pista con la chiappa al vento! E sotto i leggins mi ero messa uno slip piuttosto micro e... ciclamino.

Consideriamolo uno dei miei ultimi colpi di testa giovanili!

03 dicembre 2010

Bravo, bravissimo!

Uomo ha fatto la sua porca figura.

Arrivato per ultimo causa lavoro, ha intrattenuto l'intera platea nelle due orette di incontro aperto, con battutone piazzate a dovere, qua e là, durante il quasi monologo dell'ostetrica del consultorio. E' un tesoro! :)

Anche con Lelez uomo è stato tranquillissimo. Ha notato una certa confidenza dovuta chiaramente al tempo passato assieme rimanendo sereno, simpatico... Un amore insomma.

E averlo con me in quel contesto, sentirlo parlare dell'arrivo dell'Inquilina in modo così pacifico mi ha dato una gran sicurezza e una gran carica. Grazie Uomo!

Credo proprio che... siamo pronti...

02 dicembre 2010

Relazioni familiari

Il nano della sorella di Uomo mi chiama zia.
Gasp...

Esordio per Uomo

E' giunto il suo momento.
Questa sera il corso pre-parto n.2, quello in stile "gruppo d'ascolto", prevede la partecipazione dei mariti. Tecnicamente lui non è marito, ma di fatto si è ampiamente guadagnato il titolo, con annessi oneri ed onori.
Chissà quale dei due capita all'incontro di stasera!

Desperate Housewife 4

Missione del giorno: disporre i libri sulle nuove (e taaaanto sudate) mensole.

30 novembre 2010

Tutto sommato è carina

Sorvolando sul fatto che non si trucca neanche per sbaglio, che ha un look castrato con capelli corti sul biondo-rossiccio, le spalle a spiovente e dimostra almeno 10 anni più di quelli che effettivamente ha, la moglie del Lelez non è male.
A quanto pare ha pure una discreta dose di controcoglioni, dai racconti che ha fatto.
E si è addirittura offerta di far fare a noi compagne di corso il cuscinone a U per l'allattamento e io ho detto di sì. Oddio, forse non si stava rivolgendo proprio a me quando l'ha chiesto... Ma rideva a tutte le mie battute così ho detto di sì!

19 novembre 2010

Desperate Housewife 3

Missione del giorno: foderare l'armadio nuovo.

18 novembre 2010

Desperate Housewife 2

Missione del giorno: sbrinare il freezer.

17 novembre 2010

Ma che coincidenza!

Udite udite.
Oggi vado al corso al consultorio e chi mi ritrovo davanti? La moglie del Lelez! Cioè del mio ex fidanzato. Colei con la quale lui mi ha cornificata allegramente.
Dico io, di tutte le donne incinte della città, di tutti i corsi preparto che esistono, di tutti i periodi in cui una può rimanere incinta... proprio lì doveva capitare questa?! Lei che è solo al sesto mese? Alle ultime 3 lezioni? Di un corso che ha già fatto col primogenito?
Non che del Lelez mi interessi qualcosa, però di raccontare le mie cose con lei lì... insomma. E poi di sentire lei che racconta le sue e sapere che sta parlando di lui... Mi sembra una barzelletta.
Il finale della barzelletta è lui che alla fine del corso viene a prenderla con il primogenito "Ricciardino".
Ora ci sta la risata.

16 novembre 2010

Desperate Housewife 1

Missione del giorno: riordinare lo sgabuzzino delle scarpe.

15 novembre 2010

Operazione compiuta!

Mamma se ne va portandosi via il Marci, ben 5 scatoloni, un lampadario e un lettino da campeggio per bébé destinato ad ospitare la nana in trasferta friulana. Mi ha lasciato dei balconi sbrilluccicanti, il freezer pieno, una crostata appena sfornata e i fili per ricamare. M I T T I C C A R I N A!

La convivenza col genero, per quanto prolungata, apparentemente non è stata problematica. Anzi, Lui ha precisato che quasi quasi gli è dispiaciuto di vederli andare via. Soprattutto il Marci, che dopo avermi dato un paio di abbraccioni degli di un (affettuoso) cobra costrictor, a quanto pare aveva pure l'occhietto lucido. Eeeeeh. La tempra del nonno inizia ad emergere!

Pure l'incontro tra le due famiglie è andato benone. Uomo ha schierato la formazione completa: padre, madre, sorella 1 + marito + 2 nipoti e sorella 2 + nipote. Io invece avevo la formazione snella: padre + madre. Ma Uomo si è cuccato al primo di novembre la prova cimitero, cioè è stato gettato nella fossa della famigliona allargata della mia genitrice con decine di nomi e volti da ricordare, alcuni dei quali pure interscambiali. Ed è sopravvissuto!

Tornando all'incontro: su invito della suocera prima di arrivare al ristorante abbiamo fatto tappa a casa loro a vedere la culla. Iniziativa che ha fatto guadagnare da sola un paio di centinaia di "punti armonia". E poi il clima è stato molto cordiale e disteso, i commensali molto sorridenti, il Marci-intrattenitore decisamente in forma. L'unico silenzioso tutto il tempo è stato Uomo... tesoro mio. Era preoccupatissimo per suo papà che soffre un po' di depressione e negli ultimi giorni aveva avuto qualche problema.

Tornando a casa sia la Rrina che il Marci si sono sbilanciati in commenti entusiastici sull'altra metà della famiglia. Ma come sono carini, siamo stati veramente bene, mi sembrano molto cordiali, che simpatiche le sorelle, la mamma è molto giovanile, il papà pare una persona così dolce. Insomma, un successone.

E in tutto questo i miei fumetti sono ordinatamente esposti sulle loro mensoline (con un'operazione lampo svolta a tradimento, finchè Uomo si guadagnava la pagnotta). Nathan Never, Lazarus Ledd, Dylan Dog, Dampyr, Julia, i Simpson, Samuel Sand, Legs Weaver, Mondo Naif, Bone, Elfquest... Aaaah, che soddisfazione!

10 novembre 2010

Ave o genitrice!

Oggi arriva la mamma!

Le ho riservato un gran bel programmino: svuotare la "cameretta" (ancora?! ebbene sì), risistemare i miei fumetti nelle mensole del corridoio sopra le porte nonostante Uomo sia contrario, pulire i balconi, riordinare il garage, organizzare una bella cenetta col Marci (il genitore che ci raggiunge sabato), Pollo & Arro.

Ah, quasi dimenticavo, domenica la trasferta si concluderà con il fatidico incontro tra suoceri. Ahahah! Voglio proprio vedere!

09 novembre 2010

Io, casalinga

Diciamocela tutta. Non è che mi piaccia sto granchè stare a casa.

Scopri che ci sarebbe una marea di cose da fare, lavori come una schiava e alla fine della giornata ti guardi attorno e non sembra sia cambiato nulla. Una bella frustrazione...

Ogni riferimento alla famigerata "cameretta" è puramente casuale.

Quasi quasi tornerei in ufficio, dove almeno per 8 ore sai quello che devi fare e chi ti sta attorno se ne accorge se hai combinato qualcosa oppure no. Capo, riprendimi!

08 novembre 2010

A casa

Sono a casa.

Sono a casa con qualche lavoretto da fare. 3 per la precisione, da spedire in ufficio entro la settimana. Ma il concetto fondamentale è che sono a casa. Non in ferie, non in malattia (cosa che per quanto ricordo non è mai successa). In maternità.

Cos'hai scritto, scusa? M a t e r n i t à. E ancora stika...

Ho diverse missioni da compiere nei prossimi giorni per le quali ho anche convocato la genitrice, da mercoledì prossimo in mio soccorso per tutta la settimana. Prima tra tutte svuotare la solita stanza destinata a diventare "la cameretta", la stanza che nomino da mesi ormai come gigantesco scoglio all'avvento della pupa. Per arrivare a mettere le mani lì abbiamo fatto il giro da lontano iniziando dalla sala, passando per la camera degli ospiti e infine sistemando la nostra camera.

Ora è giunto il momento della "cameretta". A noi due!

05 ottobre 2010

Il perchè dei trimestri

Io l'ho capito perchè in gravidanza ti dimentichi dei giorni e inizi a ragionare con insolite unità di misura come le settimane e i trimestri.

Al conteggio delle settimane dedicherò un capitolo a parte. Qui invece voglio condividere l'illuminazione che mi ha colta nel week-end sui trimestri, dopo aver subito lo shock della vista della Cugina mamma per la quarta volta.
A scatenare il tutto è stato infatti un momento di sconforto a cui, inizialmente, non ho saputo dare un vero perchè. Poi però, il giorno dopo, quando mi sono concessa l'agognata crisi di pianto, ho anche realizzato che, parola dopo parola, lacrima dopo lacrima, cercando di spiegarne il motivo alla Cugi (paziente, saggia, santa Cugi), gli stavo dando un senso.

Il primo trimestre sei tutta concentrata su te stessa.
All'inizio non lo sai nemmeno di essere incinta. Aaaaah! Che bel momento! Qui sì che è tutto semplice e facile! Poi piano piano capisci se non proprio quello che sta succedendo e cosa comporterà, almeno che sta succedendo qualcosa. E allora tutte le preoccupazioni sono incentrate sui tanti, piccoli sintomi, sul possibile imprevisto che ti ha portato dove stai andando, sull'idea romantica di te e lui che condividete una cosa grande, sul concetto astratto di una nuova vita che corona l'amore che dà senso all'esistenza umana. La tua però. Perchè al centro dell'universo ci sei ancora solo tu.

Il secondo trimestre l'attenzione si sposta su te+Lui.
La crisi di coppia è in agguato. Lui si sorbisce tutti i tuoi sbalzi ormonali e inizia sul serio a condividere con te l'attesa, le insicurezze sul futuro (Basteranno i soldi? Resterò senza lavoro? Quando riusciremo a fare la prossima vacanza?) i dubbi sulla solidità della coppia (Sopravviveremo all'insonnia? Riusciremo a dividerci i lavori di casa? Troveremo un accordo sull'educazione da dare all'inquilina? Faremo ancora l'amore?).
Ti accorgi che non sei da sola ad affrontare tutta la situazione, e questo è di grande grandissimo grandissimissimo conforto, ma allo stesso tempo devi domare la paura che in due, proprio questi due qui messi assieme, non siate all'altezza.

Nel terzo trimestre scopri Lei.
L'inquilina diventa qualcosa di molto reale e meno astratto. Inizi a vedere la pancia che (finalmente) cresce (più delle tette), senti i suoi colpetti, ti accorgi dell'aumento di peso che ti spezza il fiato, che devi camminare più lenta e semmai prendere il treno dopo per tornare a casa dal lavoro. Adesso sì che stai cominciando a capire. Realizzi che sarà un essere umano (gasp), una persona con cui dovrai relazionarti (aiuto). All'inizio dovrai essere responsabile per lei (io?!), scegliere per lei (oddio), rendere conto a lei delle tue azioni (uff), dimostrarle i tuoi sentimenti (gulp), insegnarle che ci sono emozioni belle ed emozioni brutte (sniff), ispirarle l'amore per tutto quello che la circonda (o mamma).

Io adesso sono all'inizio di questa terza tappa: il fatidico terzo trimestre. E mi sento inadeguata. Parecchio.
Ma razionalmente so (e mi faccio ripetere spesso da Lui) che (bene o male) alla fine di questo terzo trimestre sarò (più o meno) pronta.

E per fortuna che in tutto i mesi sono nove!

02 ottobre 2010

Sconvolta

Oggi pomeriggio visita alla cugina che ha appena dato alla luce la 1a pargoletta. Dopo 3 maschi.

Apro una parentesi: la sorella ha appena dato alla luce la 2a pargoletta (nel mezzo ci sono altri 3 maschi) e chiaramente si tratta dell'altro ramo della famiglia, a cui non apparteniamo nè io nè la Cugi, cioè la mia cuginona preferita trentasettenne milanese quasi sorella, convivente da millenni e senza figli.

Beh insomma, arrivo in questa casa a 3 piani in cui si sono trasferiti da poco e vedo una specie di micro bambolina che si attacca prima ad una tetta e poi all'altra. Associo quella specie di microbo rosa, molto rosa, ai vestiti minuscoli che mi hanno sconvolta la mattina da Io Bimbo, mentre Madre e Cugi davano inizio ad un momento di vero delirio di fronte al cesto delle offerte delle tutine. Sono nuovamente sconvolta.

Cugina se ne sta placida e parla con estrema calma e serenità della frequenza con cui alimenta il microbo rosa (microbo per le dimensioni, perchè per il resto sembra dolce e apparentemente innocuo): 7 volte al dì, ovvero ogni 2,5 ore circa. Sono già più sconvolta.

Arrivano altri 2 figli che chiedono Ferrero Rocher (e lei dice no, e loro l'ascoltano!), vogliono giocare alla Wii (e lei dice no, e loro l'ascoltano!), vogliono toccare il microbo rosa (e lei non dice no e lascia fare), scherzano con noi ospiti, rischiano di far rovesciare il thè nel bicchiere (e lei intima loro di stare attenti, e loro ascoltano!), rischiano di far cadere il bicchiere (e lei li sgrida, e loro ascoltano!). Poi arriva il marito che chiede se le scarpe nuove sono per andare a scuola tutti i giorni o per il basket e se le deve mettere in cartella o nell'armadio delle scarpe. Cugina risponde anche a lui, placida e serena. Io sono decisamente sconvolta.

Mia mamma se ne accorge e mi invita a cercare di passare più tempo con le mie amiche che hanno figli piccoli. Mi rendo conto che me lo dice con un filo di preoccupazione.

Scatterebbe la crisi di pianto, ma mi trattengo e rimando a domani.

01 ottobre 2010

4 giorni di fiera... e non sentirli! Ma chi sono?!

Unico disturbo: al rientro a casa, un'ora fa, entrando in doccia ho scoperto che in corrispondenza dell'elastico del gambaletto c'era un solco. Che è ancora lì.

Gambaletto trasparente tra l'altro. Anche se raccontandolo pubblicamente ho omesso il dettaglio preferendo un meno raccapricciante calzetto.

In effetti il concetto di disturbo potrebbe essere più legato al concetto del gambaletto che a quello della circolazione e della gravidanza...

21 settembre 2010

Solinga e casalinga

Prima sera da sola a casa da quando Uomo si è trasferito qui.

Mi fa strano, eh. Però forse non è così terribile come pensavo.

Lui è a ballare tango. Non mi pare mi abbia chiesto di accompagnarlo.

Non penso bene. Non penso male.
Non penso, ecco.

Cerco di godermi il momento per me. In attesa di capire se mi piace.

18 settembre 2010

Voyage voyage

Sto prenotando.
Dopo un'estate faticosa lontano dal mare, come lo conosco io, finalmente sto prenotando un paio di giorni con Lui. Non importa se sono solo 2 giorni, non importa se il mare sarà quello freddo del baltico. E' il nostro viaggio. Finalmente il tempo per noi.

Le cose iniziano a filare. La casa inizia ad avere una forma che ci piace. Persino passare l'aspirapolvere e pulire i fornelli contribuisce a renderla più mia, più nostra.

Così, mentre prenoto l''ultimo viaggio' che faremo 'da soli', il tanto sospirato viaggio dell'estate con il mio Uomo, mi chiedo Chissà.

Chissà se io, tanto abituata a viaggiare, cronicamente in movimento, intimamente alla ricerca di 'altro'... Chissà.
Ho tanta voglia di partire, ho talmente bisogno di andare. Eppure, probabilmente, quello che sto per vivere, che mi terrà lontano dagli aeroporti e mi aiuterà a chiudere le valigie sempre pronte sul pavimento e mi farà smettere di controllare di tanto in tanto una destinazione, probabilmente è il viaggio della vita.

Forse sono alla vigilia del mio viaggio più lungo, quello che si fatica ad immaginare, che non si può organizzare prima. Quello capace di rendere anche casa la mèta più grande e più desiderata, così piena di sorprese inimmaginabili e così ricca di emozioni mai provate prima. Quello in grado di cambiare tutto quello che sarà dopo.

Chissà. E' il viaggio destinato a non finire mai... Quello per tutta la vita. Chissà.

13 agosto 2010

Letture

Interno domestico.
Giovane coppia seduta sul divano.

Lui legge Io e il Mio Bambino. Lei Vanity Fair.

Che coppia moderna!

Fuochi d'artificio

Ieri Uomo mi ha portato per la prima volta a vedere i fuochi della sagra di Pescantina.

Apro una piccola parentesi: io non amo le sagre. Perchè pieno di giovani famiglie con bambini o di vecchietti che si dimenano in pista sulle note spesso approssimate dei vari Sante Narducci, La Fantastica Daniela, Sandro Sandrini Band. Però se ci sono le giostre posso chiudere un occhio. Soprattutto se ci sono autoscontri e gabbie.
Alla sagra di Pescantina ci sono sia gli autoscontri che le gabbie. E io non ci posso andare. Perchè sto migrando verso il gruppo demografico delle giovani famiglie con bambini e in un batter d'occhio mi ritroverò in quello dei vecchietti che si dimenano in pista.

Però almeno ci sono stati i fuochi. Bellissimi, lunghissimi, spettacolarissimi. E anche miracolati visto che per arrampicarmi su un'aiuola sospesa e guadagnare l'unico posto di vedetta libero di tutto il lungadige, appollaiata sotto un ulivo su lastroni di marmo instabili, ho rischiato la traggedia con Uomo che per un pelo tirandomi su non veniva giù pure lui.

Ma tutto questo per dire che ho ricevuto il primo regalino. Un accappatoietto rosa di Titty. Per noenati, s'intende. Mentre lo aprivo faticavo pesantemente a rendermi conto di cosa ci facesse tra le mie mani un oggetto del genere. Cioè mi sembrava di non essere io quella che stava aprendo un regalo del genere. Della serie Ok, e quindi?

Il ricamino di Titty casca proprio sul cappuccio, nella parte frontale che dovrebbe contenere la testa del fortunato neonato. Quindi in pochissima distanza troviamo collo del neonato, testa del neonato, Titty.

Io ho sempre odiato Titty. Da piccola sognavo di essere Silvestro, mettere finalmente le zampe su quella palla di piume saccente e inopportuna e tirarle il collo.

Collo, testa, Titty...

09 agosto 2010

Anche il postino l'ha scoperto

Omamma cos'ho trovato nella mia casella di posta!











OMAMMA!

23 luglio 2010

In competizione

Ecco. Mi sento già in competizione con le altre giovani mamme. Quelle che incontro per caso ma potenzialmente tutte le giovani mamme del mondo.

Mi auguro che l'inquilina sia bellina... O almeno che non abbia quei lineamenti che ogni tanto mi fanno dire di qualche bambino: "Ok, tu mi stai sul k@§§o".

22 luglio 2010

L'inquilina ha un volto

Un bagigio femmina non è più un bagigio ma passa al gradino evolutivo successivo, quello di inquilina.

L'inquilina ha un sesso, un volto non ancora troppo espressivo, le gambe spalancate (non te l'ha detto nessuno che le brave signorine stanno sedute composte?), la motorietà di una contorsionista bulgara e, nell'insieme, il sex appeal di un extraterrestre. La foto 3D dell'ultima eco è inequivocabile in merito. In tal senso devo chiarire meglio con Uomo quali sono le sue origini.

In più fa pipì. Nella mia pancia.

21 luglio 2010

Nomen omen

Uomo chiama per nome la mia pancia... PA NI CO!

By the way, la chiama Giulia.

20 luglio 2010

Riflettendo sul sesso

Dunque analizziamo la questione sesso del nascituro.

E' femmina. E' una figata. E' più simile a me. Forse le piaceranno le stesse cose che piacciono a me. Avrà la mia visione del mondo, cioè la prospettiva da "questa" metà del cielo. Non avrà alcuni difetti tipici ed esclusivi degli uomini.

Però quando siamo usciti dall'eco, stavolta sì, qualcuno ha pianto. E si tratta di me, mannaggia. Non lo so bene perchè ho pianto, ma so che uno dei motivi era che non era maschio. Cioè, io che ho sempre pensato fosse un bagigio femmina, io che sto con Uomo che ha sempre pensato sarebbe stato un bagigio femmina, io che da subito pensando di nomi con Lui avevo proposto Giulia e a Lui era andato strabenissimo e la ricerca del nome si era praticamente fermata subito dopo il via... ebbene io ho pianto per un istante perchè non era maschio. E forse sarebbe stato meglio.

A parte che anche se di sesso è femmina potrebbe essere di genere diverso o quantomeno misto, perchè lì per lì ho pianto? Perchè se è femmina resta incinta, come è successo a me pork@ pup@zz@!

19 luglio 2010

GIRL POWER!

E' FEMMINAAAAAAA!

18 luglio 2010

E anche Nonute capitola

Oh. (Tipico oh friulano con il tono della voce che leggermente si alza). Sono proprio contenta. Almeno adesso anche tu ti sposi!

Tante storie per trovare il modo giusto di dirlo alla nonna, che poi nella prospettiva del bagigio sarebbe bisnonna, e alla fine la reazione imprevedibilequindiancheforseterribile eccola qua.

Benissimo! E' stato tutto un crescendo di entusiasmo e intesa e approvazione. Già al suo arrivo Uomo è stato accolto con le braccia attorno al collo. La nonna gli si è appesa al collo con la Cugi che cercava di staccarla facendole presente che l'Uomo in questione è già occupato.

E poi chiacchiere interminabili solo loro due durante le quali, ha tenuto a precisare lei, se la sono proprio intesa. E mica parlavamo di te, sai!

Sorvolando sul momento più impegnativo, aperto dalla domandona Qual è adesso il vostro progetto di vita?, il week-end in pasto ai familiari furlans è scivolato via come l'olio, con grande soddisfazione della presente e forse un tantino più di rilassatezza del vero protagonista, Uomo.

Cavoli, sto bagigio qui sta avendo un successone.

11 luglio 2010

Il mare, finalmente!

Ieri siamo stati in gita al parco di Miramare. E' la prima volta che Uomo si muove "in versione sub"... Che emozione!

Il gruppetto di girini bombolari si immerge e io mi attrezzo per fare un po' di apnea in relax, seguendo le bolle dalla superficie.

Quando gli altri si alzano alla profondità di 6-7 metri riesco a vederli chiaramente e raggiungerli, per spiare negli stessi anfratti che loro hanno la possibilità di esplorare più a lungo. La prima cosa che cerco, però, sono le pinne di Uomo, la sua muta nera, il coprifruste fuxia che gli ho prestato.
Eccolo lì...
Prendo fiato, scendo fino da lui e gli tocco la coscia. Si gira di scatto, guardingo, e vedo immediatamente i suoi occhi piegarsi in un sorriso affettuoso attraverso la maschera. Per un istante ci guardiamo. Poi, lentamente, senza muovere nemmeno un muscolo, inizio a risalire. Lentamente, acquisendo velocità mano a mano che la distanza dalla superficie si accorcia. Uomo resta imbambolata per qualche istante e, senza quasi accorgersene, lentamente segue la mia risalita. Gli faccio segno di guardare il gruppo e tornare più giù. Gli mando un bacio sperando che, almeno lui, possa accompagnarlo fino alla fine dell'immersione.

E' la prima volta che riesco a condividere con lui un'emozione sottomarina. Per quanto breve, per quanto piccola, per quanto isolata. Non è quello che vorrei... Ma un inizio, sì.

26 giugno 2010

Amore, abbiamo un feto!

Esclama la Clo dopo il bollettino medico sull'evoluzione del mio utero, che cresce bene ed è bello morbido secondo la ginec.
Devo ammettere che mai avrei pensato di rivolgermi al mio utero in questi termini.

Tornando al bagigio, non ha più solo una testa e una coda, ma inizia a sviluppare pure braccia, gambe, mani, piedi, occhi, orecchie e organi interni.

Dai, questa cosa non sta succedendo a me...

24 giugno 2010

Infinite lacrime

Dicono che siano gli ormoni. Dicono.

E io lo spero tanto, perchè vorrebbe dire che le questioni che mi fanno disperare non sono in sè così gravi. Ma un po' meno. Il problema è che io, al momento, sono convinta che invece siano di fondamentale importanza, e quindi parecchio difficili da accettare.

Niente vacanza in Grecia con la moto e la tenda. Cioè niente più "ioteelamoto" e tutto il resto è avventura. Niente viaggi improvvisati, niente fughe dell'ultimo minuto, niente albe romantiche con i caschi attorno al braccio fregandocene di tutto il resto. Almeno un'estate intera tu ed io... quanto avrei voluto!

Niente viaggi sub. Cioè niente "ioetesottacqua". Niente immersioni in cui ti mostro le meraviglie che nasconde il mare, niente occasioni per insegnarti a sentirti sicuro e per trasmetterti l'amore per quel mondo che non smette mai di stupire.
E nemmeno un ricordo assieme da condividere. Perchè chiaramente adesso ho smesso e non abbiamo fatto in tempo ad immergerci assieme e quando potrò ricominciare chissà come saremo. Un mese dopo... Se tutto fosse successo solo un mese dopo avremmo fatto almeno un tuffo assieme!

Niente serate folli di tango in giro per l'Italia, nè tantomeno week-end folli di tango in giro per l'Europa. Cioè niente "ioteeilcandombe" perchè senza fare i corsi non diventerò brava come immaginavo e soprattutto perchè per stare fuori, di notte, io e te, dobbiamo avere qualcuno che ci tiene il bagigio. Non siamo riusciti ad organizzare nemmeno una volta un viaggio così!

Niente prove generali di convivenza. Cioè niente "ioteeilnostronido" in cui gli orari sono un'opinione, la notte può diventare giorno e ogni angolo di ogni stanza il posto ideale per fare l'amore. Qui deve andare buona la prima. Niente seconde chances per noi...

Soprattutto niente Io e Te. Mai più Io e Te.
Proprio adesso che ti avevo trovato... Proprio te, con cui avrei potuto fare tutto quello che amo di più, tutto quello che ho sempre desiderato fare con Te anche quando non ti conoscevo.
Quante cose avremmo potuto fare assieme, e non abbiamo avuto il tempo di fare. Non avremo mai più il tempo di fare...

Ecco. Con questi pensieri bagnati da infinite lacrime varco la soglia dei 3 mesi.

22 giugno 2010

Primo confronto con le altre mamme

Stamattina test combinato.

Di sicuro sapete tutti di cosa di tratta ed io ero l'unica invece che non ne aveva mai sentito parlare (come sto notando piano piano di più o meno tutte le questioni che riguardano gravidanze e bambini), ma in buona sostanza il test combinato, o binario, o traslucenza nucale (TN) serve per ricalcolare il rischio statistico di malformazioni genetiche del bagigio basandosi su alcuni dati relativi alla mamma che vanno oltre quello anagrafico.

In buona sostanza per una donna di 35 anni il rischio di avere un bambino con la sindrome di Down è di 1:350. Per le donne più giovani il dato si abbassa gradualmente, mentre per quelle più v... meno giovani si alza. Considerando oltre all'età anche altri dati ormonali (dalle analisi del sangue) e morfologici (con una eco approfondita sul feto che misura, tra le altre cose anche la trasparenza della plica nucale, da cui il nome TN), si può "correggere" statisticamente il rischio, che diventa "su misura" per te.

Resta pur sempre una previsione statistica, con tutti i pro e i contro... Per cui, ho capito poi, di fatto serve a lasciarti nel tuo bel limbo ovattato se l'esito è un rischio più basso rispetto alla media delle donne della tua età, oppure a mandarti letteralmente nel panico per il resto della gravidanza se invece aumenta.

Vabbè. Noi in linea di massima siamo rimasti tranquilli tutto il tempo. Anzi, pure divertiti a condividere con una decina di altre coppie l'aula e la "lezione" sul test. Il momento brivido è arrivato, in ogni caso, grazie proprio al mio Uomo.

Dopo 20 minuti in cui, all'invito della dottoressa a fare domande, nessuno osava fiatare, improvvisamente Lui alza la mano e si prenota. Non credo ai miei occhi e dentro di me inizio a ripetere ossessivamente il mantra fachesiaunadomandaintelligentefachesiaunadomandaintelligentefachesiaunadomandaintelligente. Sento la Sua voce iniziare una frase, poi un'altra, poi fare reset e ricominciare e finalmente ordinare le parole corrette nel modo giusto e finire con il punto interrogativo.

Apnea. Silenzio.

E poi i suoni arrotondati che escono dalla bocca della dottoressa, inequivocabilmente originaria di un Paese dell'Est Europa, compongono la frase Questa è una buona domanda. Fiuuuu! Ce la siamo cavata!

La seconda fase della mattinata (dalle 8.30 siamo rimasti in ospedale fino al primo pomeriggio) prevedeva invece l'eco. Le mamme prima di noi entravano e poi uscivano in velocità, ridendo, dirette al bar a bere Coca Cola perchè i loro bagigi tranquillini e pacati avevano bisogno di una shakerata per agevolare le misurazioni.

Noi chiaramente no. E stavolta il bagigio non si stava allenando in piscina con gli esercizi sub, ma stava saltellando sulle chiappine. Così, tanto per testare la morbidezza del proprio lato B. Lo trovo geniale. Il Lato B servirà ad attutire ogni sua caduta, nonchè a parare calcioni vari che nel corso della vita incasserà. E' decisamente lungimirante verificare se al momento della nascita saremo dotati di un buon respingente (come la mamma del resto, che ne ha addirittura due).

Questo all'inizio. Poi sullo schermo sono comparse immagini varie, tanto ingrandite e quindi più sfuocate e il commento della dottoressa, sempre in un qualche dialetto russo che non ho riconosciuto, è stato "Ma che cos'è questo? Non sta fermo un secondo!". La risposta secca di Uomo: "Se ha preso dalla mamma sono fottuto".

Bello di mamma! Terrore di papà.

15 giugno 2010

Spargiamo la voce

Non è più solo un bagigio, adesso è un bagigio scatenato!

Alla visita di ieri l'abbiamo colto di sorpresa: stava facendo la rana in immersione! Giuro che non vaneggio. Era messo di spalle e navigava verso l'alto dello schermo muovendo le gambette a rana. Tutto la mamma!!! Non lo conosco ancora, ma inizia a starmi simpatico. E apprezzo veramente che si stia già allenando per il corso di minisub a cui è predestinato, tra 7 anni.

Tutti presi da quest'ultima emozione (e non illudetevi che nessuno ha pianto in ospedale), siamo andati finalmente a cena da Pollo & Arrow, con Anda e Vera e a sorpresa Scat, con l'obiettivo di comunicare la novella.

Lo ammetto, immaginare le reazioni di questi amici qui, carisssssimi e già sposati con prole, è stato veramente veramente divertente. Siamo anche stati bravi a non monopolizzare subito la serata, ma a chiedere e lasciare che raccontassero loro per primi. Poi io e Uomo ci siamo scrutati da una parte all'altra del tavolo. Lui ha preso una bottiglia per stapparla annunciando che avremmo fatto un brindisi... Pollo ha sgamato proprio lo scambio di sguardi e sgranando gli occhi ha fatto quell'espressione di chi vuole chiedere, e aspetta che arrivi qualcosa di grosso, ed è lì per lì per esultare ma non sa ancora per cosa... soprattutto non sa quanto può osare di immaginarsi...

In un attimo sono tutti rivolti verso di noi. Uomo lascia che sia io a prendere la parola.

Già, volevamo fare un brindisi... -inizio io facendo la vaga. Lascio in sospeso la frase per godermi le espressioni impazienti dei miei amici. Faccio un giro di tavolo con gli occhi e me li vedo anche adesso, perfettamente, tutti protesi verso di me con la bocca che già si apre in un urlo liberatorio.

... perchè io e l'Uomo siamo incinti!

Ed è subito BOATO. E baci a abbracci e urla e anche una telefonata delirante al Marci, che buono e tranquillo se ne stava in Friuli davanti alla tv, probabilmente con un piede già oltre la soglia del mondo dei sogni.

Che figata! Nessuno si aspettava che arrivassimo a tanto... Tutt'al più poteva trattarsi di matrimonio o convivenza. E invece? Che momento fantastico! Peccato solo che non ci fossero tutti ma proprio tutti. Peccato che qualcuno di veramente importante è lontano.

14 giugno 2010

A casa degli "altri"

Annuncio supersoft ieri sera dagli "altri" nonni.

Anche in questo caso era la prima volta che ci vedevamo. Che se le cose si devono fare, meglio farle in grande! L'atmosfera però era più leggera. Complice Nipotino di Uomo di 5 anni.


Mentre Lui suonava il campanello io mi sono nascosta di lato ma Nipotino mi ha sgamata subito. Era tutto sorridente ed eccitato all'idea che ci fosse una festeggiata, che in più si chiama come sua mamma. La festeggiata, ho scoperto quasi subito, ero io...

Anche qui si vede che tutti aspettavano che il fratello maggiore facesse il grande passo. In una famiglia con tre donne e in più tutte mamme... Già, perchè il padre della situazione, l'equivalente del Marcy per dire (e ho detto tutto), è rimasto silenziosissimo. Tra l'altro era pure l'unico che in teoria ancora non sapeva... e nessuno si è preso la briga di dirglielo direttamente. Ha capito da solo. E chi non avrebbe dopo tutte le domanda dirette, le attenzioni ai cibi messi in tavola, gli sguardi di Nipotino alla mia pancia (che tra l'altro al momento è chiaramente ancora tutta e solo MIA). E nonostante tutto, non si è registrata alcuna reazione. Mah... Forse l'emozione? L'imbarazzo per l'ingresso di una sconosciuta in famiglia? O solo la sorpresa?

Io in ogni caso non sono stata male. Certo, parto avvantaggiata perchè sono come il prezzemolo, sto bene un po' con tutto. Ma questo gruppetto al femminile, semplice e ciacolone, è proprio ninino. E l'accoglienza che mi ha riservato veramente calorosa.
Fa strano, ma è uno strano molto piacevole!

E ora che abbiamo rotto il ghiaccio con la famiglia, si può ufficializzare la cosa. PAURA!

09 giugno 2010

Col senno di poi

Certo che col senno di poi mi sento alquanto idiota ad aver dubitato così dei miei.

Perchè avrebbero dovuto prendersela? In base a quale improbabile legge familiare avrebbero dovuto disapprovare la situazione, le mie scelte, la mia vita? La risposta sta nel fatto che per me non è stata una scelta consapevole. A me suona strano dirlo e difficilissimo immaginarmi. Loro, invece, si vede che aspettavano da tempo questo momento. Aspettavano che io mi decidessi a fare il passo che prima o poi fanno tutti. Aspettavano anche una "prova evidente" del fatto che io avessi trovato Uomo. Finalmente.

Sotto sotto sono convinta che mia mamma pensasse pure che fossi diventata lesbica. O misogina. Eheheh.

Mi rincuora rendermi conto che non sono l'unica a tenere tanto all'appoggio dei miei. Ieri Uomo è arrivato da me tutto contento perchè ha dato la notizia a sua madre. In realtà lui si è limitato a piombarle in casa con un sorrisone nuovo e lei ha indovinato. Immediatamente. Dicendo anche bambinA. E aggiungendo la leggendaria frase Sai che per qualsiasi cosa noi ci siamo. E mentre me lo raccontava Lui aveva gli occhi tutti rossi e a stento, trattenendo le lacrime, ha aggiunto con un filo di voce che è tutta la vita che aspetta di sentirsi dire una frase così da lei.

E' che è un gran casino confrontarsi con i genitori durante la metamorfosi. Per tutta la vita facciamo di tutto per non assomigliare proprio a loro. Con il passare del tempo siamo costretti ad ammettere che è inevitabile. Alla vigilia di una nascita, credetemi, persino rassicurante. Che se noi siamo qui ora, e poco poco ci piacciamo e ci vogliamo bene, è gran parte merito loro.

Ci metterei la firma a ritrovare il mio bagigio a 32 anni con la certezza che non gli è capitata nessuna delle tragedie a cui sto pensando da qualche giorno a questa parte.

06 giugno 2010

"Ecco il padre di vostro nipote"

Nel weekend appena passato, qualsiasi dettaglio ha del grottesco.
Il sole accecante del giorno, gli insettoni volanti strani della sera, i vuoti di memoria, i discorsi fatti. A distanza anche solo di qualche ora sembra un film in cui io, personalmente, centro poco, così come tutti gli altri protagonisti. Che invece sono i componenti della mia famiglia... Ossignur!

Premetto che c'è il lieto fine. E che va tutto letto con una bella dose di bonaria ironia.

Venerdì sera.

Arrivano i miei. Sorrisi baci e abbracci. E il solito fiume di racconti, aneddoti e aggiornamenti vari che vanno dal gossip familiare (mamma) alle scadenze burocratiche (papà).

In tutto questo io sorrido, rispondo, commento, descrivo... e mi cago sotto. Non ci sono altri termini: mi ca go sot to. Perchè sono alla continua ricerca del momento adatto per il mio annuncio e contemporaneamente cerco, fino allora, di non far capire che c'è qualcosa che bolle in pentola, qualcosa di veramente grosso (più o meno come un pompelmo).


Sabato mattina.

Mi alzo e so che restano meno di 10 ore per trovare il momento adatto. La sera c'è la cena al ristorante con Uomo e quindi se il benedetto momento non arriva da solo toccherà crearlo.

Papà parte in quarta con il 730 e la Jessy e la macchina e la manutenzione ai condizionatori e bla bla bla bla bla. Poi esce per andare dal veterinario.

Mamma si lancia in una sessione di pulitura a fondo dei balconi, apprezzatissima dalla sottoscritta. Mancano 7 ore. La raggiungo fuori e adocchiando la panchetta di legno bianca penso che no, non sarebbe male dimezzare l'onere dell'outing e affrontarli separatamente.
Mamma: "Tuo papà ha fatto tutte le analisi e sono andate bene, ora gli mancano un paio d'esami..."
Io: "Anche io sto facendo un po' di esami..."
Mamma: "Ah, e per cosa?"
Io: "Eh...", cerco di abbozzare un sorriso mentre sprofondo mentalmente fino al balcone di sotto, poi al giardinetto condominiale, ai garage del primo interrato e nel locale contatori del secondo. Con le orecchie assordate dal frastuono del crollo, e lo stomaco che ha coperto l'intera distanza al rallenty fuori dalla mia pancia ed esattamente davanti agli occhi, aggiungo "Sareinc...c...cinta".

In un attimo di silenzio totale un rewind rapidissimo riaggiusta lo stomaco al suo posto e mi riporta lì dove sono. Esattamente lì. In quel preciso istante. Mamma è ferma sui due piedi (e ci resterà parecchio) con i gomiti uniti e i guanti di gomma che rivolgono al cielo le spugnette bagnate, in un gesto estremo di casalinga devozione.
"Ooh. Oooooh. -dice con un filo della sua voce da soprano, con cadenza perfettamente friulana- Questa è una sorpresa... Questa non me l'aspettavo..."
Inizio a blaterare di pillole prese e di sorpresa anche per noi e di progetti comunque simili ma che avremmo magari rimandato di un po'. Lei per tutta risposta commenta con "Iiiiiiih (da leggere anche questo con cadenza perfettamente friulana). Rimandare a quando? A quando siete ancora più vecchi?". Poche semplici parole che mi rasserenano immediatamente. Cazzarola, è contenta!

Da lì ci vuole poco a raccontarle com'è andata, a rassicurarle sullo stato d'animo del futuro papà e a tirare fuori le foto del bagigio.

Il tempo di ricomporsi e ricompare papà, in un blitz di pochi minuti cita veterinario, rimborso delle tasse, indirizzo nuovo per le bollette, copia delle chiavi del cancelletto e bla bla bla bla. Com'è entrato se ne esce. Io e mamma ci guardiamo e ci viene proprio da ridere.

Iniziamo allora a programmare il secondo atto dell'annuncio.


Sabato ora di pranzo.

Vince l'ipotesi più diabbolica, così apparecchiamo la tavola piazzando le foto del bagigio accanto al piatto del papy, sperando che almeno alla seconda portata si accorga della loro presenza.

Lui arriva, si siede, con un'occhiata distratta registra l'elemento estraneo sul tavolo ma senza interrompere la sequenza di lavaggio macchina, assemblea condominiale, certo che se non arriviamo noi i balconi restano abbandonati a loro stessi e bla bla bla. Tocca intervenire.

Io: "Pa, ma non hai notato niente?"

Lui: "Che, -col tono della voce che scende, tipicamente romano- queste?"

Inizia a scrutare. "Non ti dicono niente?"

"No."

"Dai, prova a guardare meglio. Non ti fanno venire in mente qualcosa?"

Scorre da vicino le immagini delle ecografie (penso io) e aggiunge, con l'esitazione di chi legge senza occhiali: "Dotttoreeessaaaa Coooolleeemontaaaanaaaa". Poi, secco: "A me non mi dice proprio un cazzo".

Qualcosa però si fa strada nella sua testolina. Mi guarda un po' dal basso verso l'alto e pure di sghimbescio, guardingo. E lo chiede a bruciapelo. Sei incinta? Vafancuulo!

Un paio di minuti dopo, non prima di essersi informato sulla reazione del futuro papà, lo spumante esplode assieme al tappo e tracima sulla tavola. Beviamo, brindiamo, ci raccontiamo cosa "pensavamo e invece è successo". Per esempio lui sapeva che io prendevo le mie precauzioni e quindi era tranquillo... E pure io mannaggia!

Quindi arriva un sms. Tesoro, come eravamo rimasti, non dovevo passare a prenderti vero? Ci troviamo direttamente al ristorante, no? A che ora?

Alle 20.30 rispondo io, che ho già precedentemente fatto la smscronaca a Uomo del primo atto.

Chat... mi avevi detto che era a pranzo! Io è mezz'ora che aspetto fuori dal ristorante! Vabbè dai, almeno riesco ad andare a casa a farmi una camomilla... Con 40° all'ombra.

Sabato primo pomeriggio.

Amore scusa! Ero convinta di averti avvisato che facevamo la sera... E' che sono stata un po' agitata e si vede che ho fatto casino... Ti sei fatto la barba al lavoro? E hai comprato anche la polo nuova, apposta? Cavoli, sei un tesoro. Senti, io avrei pensato a questo punto che sarebbe carino passare su da te prima di andare al ristorante. Così facciamo vedere ai miei la tua casina. Su è talmente bello!

Cosa?! Ma a che ora? Non ho niente per fare l'aperitivo, i vetri del piano terra non sono puliti... Senti Chat, tu però devi smetterla. Se vuoi che io conosca mio figlio devi darti una calmata! Se continui così oggi io faccio un infarto! E mio figlio neanche lo vedo!


Sabato tardo pomeriggio.

Che ideona che ho avuto. Andare su in montagna con questa fantastica giornata di sole, far vedere il panorama che punta dritto sul lago, lasciare che si immaginino il loro futuro nipotino che cresce sano tra i monti e i prati verdi, l'aria pulita e fresca anche quando in pianura si boccheggia... In più posso presentare Uomo ai miei nel suo ambiente, dove si sente più a suo agio e in una situazione meno formale del ristorante. In pratica è la tattica che uso quando porto la Jessy dal veterinario: invece di fare uscire la belva feroce dalla sua gabbietta gliela scoperchiamo. Lei è convinta di essere al sicuro della sua tana e invece... zac! Vaccino fatto! Sono o non sono un genio?

Ecco, a parte dover spingere Uomo fuori dalla soglia per presentargli i miei, il resto mi sembra andare bene. Passeggiamo nella corte chiacchierando amabilmente della casa, della vita in montagna, degli abitanti del luogo... Io coinvolgo mamma su quali piantine potremmo mettere nell'aiuola di fronte e sul gruppetto di simpatiche mucche che abitavano il prato accanto un anno prima. Sembra proprio che fili tutto liscio.

Fino a quando riprendiamo le macchine, due diverse, per andare a cena. E papà invece di salire sulla mia, senza fare una piega si piazza su quella di Uomo. Quanto successo da lì e per i 20 minuti successivi in quella Fiesta non è dato sapere.

Però invece posso raccontare quello che ci siamo dette io e mamma sulla mia fantastica Y! A parte tenere d'occhio l'abitacolo dei due in transito poco più avanti, s'intende. La mamma ha commentato che ha l'aria buona, chiedendomi se è veramente così, se andiamo d'accordo, se ci parliamo. E poi ha detto una cosa che una mamma dovrebbe sempre ricordarsi di dire ai propri figli, giunti ad un certo punto della loro vita, se esprimono come ho fatto io qualche dubbio su come loro avrebbero potuto prendere la notizia: Cosa vuoi. Ormai hai più di 30 anni. Non sta a noi dirti cosa devi o non devi fare, le decisioni sono le tue. A noi serve sapere se sei contenta.

L'ha detto come se fosse la cosa più naturale del mondo. Con tono fermo ma in fondo tanta dolcezza. E improvvisamente mi è parso chiaro che è giunta l'ora di sentirsi grande.

03 giugno 2010

Come lo diciamo ai miei?

La faccenda è annosa.

Dopo giorni di riflessione le ipotesi vagliate sono:

A) Andiamo assieme in Friuli un paio di giorni: il primo per fare conoscenza, il secondo per comunicare la lieta novella. Così c'è il tempo perchè entrino tutti in confidenza e si rallegrino più facilmente (gioire genuinamente con uno sconosciuto non è facile, a meno che non si tratti del tuo vicino di posto allo stadio durante una partita dei mondiali).

B) Vado io da sola in Friuli. Comunico la lieta novella e organizzo le presentazioni per un week-end successivo. Così i miei sono liberi di esternare i loro sentimenti, anche se fossero di disappunto, disperazione, o direttamente di scomunica con annessa diseredazione.

C) Comunico il tutto al telefono, così hanno tempo di smaltire, e poi organizzo un week-end di presentazioni meno rischioso.

Dopo innumerevoli discussioni concludo che:

  • la C è crudele se poco poco sono felici della cosa. Inoltre Uomo mi fa notare che di certo i miei vorranno accertarsi che sto bene, cosa che potrebbe comportare un improvviso fuori programma con loro che il giorno dopo mi piombano in casa pieni di dubbi e ansie da sedare.
  • la A è improponibile causa impegni lavorativi di Uomo.
  • la C è l'unica. E non si può nemmeno aspettare troppo perchè poi mamma parte per 15 giorni in Belgio e si rischia di fare l'annuncio al 4° mese.... Pare eccessivo.

Chiamo i miei. Risponde mio padre: "Ah che bello, vuoi venire domani? Ma certo! Abbiamo a pranzo i Bombini, gli Scazzari e i Grandinelli che si fermano pure a dormire. Vieni anche tu!".
Declino gentilmente l'invito e rilancio per il week-end successivo. Mi richiama mamma dopo cena: "Che peccato che hai pensato proprio al prossimo week-end... io mi sono già messa d'accordo con Floriana per trovarci a Verona e portare le pellicce bla bla bla bla bla".
Mi tocca ripiegare sul piano C1, 2, 3, 4, 5, xy, n.

Alla fine concordo che mamma si porti dietro anche papà prospettando la tanto agognata presentazione ufficiale di Uomo. "Aaaaaaah! Beh, vedi di organizzare per bene il week-end allora!". Sì mamma. Nemmeno immagini che sorpresa vi farò, il prossimo week-end.

02 giugno 2010

La questione del budget familiare

Non è mica di secondaria importanza gestire economicamente un nuovo arrivo in famiglia. Soprattutto se questo non può contribuire da solo al proprio mantenimento.
Ancor più se chi dovrebbe provvedere per lui sta iniziando solo ora ad amministrare nel vero senso della parola le proprie finanze e quasi per caso non è andato in rosso per l'ennesima volta nel mese di giugno. E in ogni caso non ha niente da parte perchè la politica della formichina è fin'ora sembrata alquanto impopolare a confronto con la ben più fashion cicala.

Certo, immagino che le mie esigenze d'ora in poi non prevederanno più ingenti investimenti in vita mondana (sigh) e viaggi (doppio sigh). Anche perchè la prospettiva che ogni occasione sia buona per trovare la mia anima gemella decade totalmente con conseguente crollo dell'obbligo morale di accettare ogni proposta e relativo dispendio di energie e denaro.

In più dovrebbe arrivare il contributo economico di Lui. Peccato che Uomo sia già stato sposato. E non essendolo più abbia affrontato un ingente esborso di denaro in compravendite di case, divisione di mobili, nuova macchina e così via. Per non sbagliare nemmeno Lui ha niente da parte. Così i conti vengono più facili...

Lui però ha investito in un sacco di cose belle. La moto, sua inseparabile compagna di vita, la macchina, indispensabile, la casina nuova in montagna con vista lago, fantastica tana in cui nascondersi dal caos. Della macchina interessa poco, ma purtroppo non si può fare senza.
Alla moto e alla casa, invece, so quanto tiene. Non gli chiederei mai di venderle. Ma Lui, nonstante tutto, valuta la cosa, la propone, la prospetta come ultima spiaggia.
E ogni volta che solo vi accenna io scoppio in lacrime. Lacrime disperate, di quelle col singhiozzone e la faccia deformata di cui non controlli nemmeno un muscoletto secondario.

01 giugno 2010

Com'è successo?

Ecco. Quindi sono incinta.

Iiiinciiiiiintaaaaa. Lo ripeto lentamente e solo in testa perchè dal vivo, a sentirlo uscire proprio dalla mia bocca, fa veramente impressione.


COM'è SUCCESSO?


Dunque, considerando che faccio regolarmente uso della pillola anticoncezionale... oddio, facevo... cioè credevo di fare...

Insomma, mi piace pensare che fosse destino. Che gli spermini di Lui siano dei mini Hulk verdi e i miei ovuli la reincarnazione pre-concepimento di Wonder Woman con mantello, coroncina di cartoncino dorato e cinturone contenitivo più tutti i superpoteri annessi e connessi. E come optional per entrambi l'effetto sonoro della Donna Bionica in azione. Avete presente quella sorta di eco fatta col sintetizzatore?
Io mi immagino il mini girinHulk che piano piano diventa verde, supera tutti gli altri, raggiunge il Wonder Ovulo (in sottofondo l'eco, mi raccomando) e non fa a tempo ad urlare "tana libera tutti" che gli si sono già strappate le mutande, l'ingresso è sfondato ed è già indaffaratissimo a fare quel che c'è da fare.

Anche perchè sfido chiunque ad andare in giro a spargere il panico nelle giovani donne tra i 16 e i 35 anni dicendo che prendevi la pillola tutte le sere alla stessa ora senza scordartela mai, con tanto di pro-memoria sul tuo e sul Suo cellulare.

Io poi le ho perse le notti di sonno a chiedermi che è successo. Niente vomito, niente cagotto, niente dimenticanza e niente ritardi nell'assunzione. Mi pare strano eh, ma parecchio strano, ma l'unica potrebbe essere che nella settimana di pausa ho saltato un giorno. Cioè l'ho ricominciata un giorno dopo. Un giorno di troppo... il 16 invece del 15 aprile presa com'ero dal Salone del Mobile (tacci sua!) e pure da un pò di maretta con Lui.

E, cavoli, alla fine è tutto un attimo.

Poi ogni visita è stata l'occasione per far presente al dottore di turno che per tutto il primo mese ho continuato a prenderla, la pillola.
Reazioni di tipo A: Ma che pillola prendevi? Ah, la Yasminelle? Eeeeeh. E' parecchio leggerina come pillola....
Reazioni di tipo B: Beh, te la sarai scordata. E se te la scordi è matematico che resti incinta!
(tacci sua!)


E LUI?


Lui mi è sempre parso più tranquillo di me. Più portato e pure più proiettato.
Un tantino di agitazione l'ha dimostrata, però, in una manciata di occasioni.

Quella sera che, uscendo dalla sede del sub, mi ha fatto notare che ero nervosetta e irritabile e io per tutta risposta gli ho detto "Ho fatto un test di gravidanza."
"Ah. Beh, è risultato negativo immagino."
"No. é risultato positivo".
Ci mancava un tiè finale e sarebbe stata l'annunciazione perfetta.
Al rientro la macchina di Lui mi precedeva e dal finestrino non ha mai smesso di fuoriscire la nuvoletta di fumo di sigaretta.
Era l'inizio di maggio.

Quel pomeriggio della visita rivelatrice dalla ginec.
Lo faccio entrare cercando di non ridere troppo apertamente per non rovinargli la sorpresa, in un misto di entusiasmo adolescenziale e sadismo (ha dell'assurdo in una circostanza del genere, lo ammetto). Lui si siede e immediatamente diventa tutt'uno con la sedia. Nel frattempo la ginec annuncia "Congratulazioni, a quanto pare lei rientra nello 0,01% dei casi".
E ci scommetto che veniva da ridere pure a lei.

Quella prima notte in Argentario.
Del resto erano passati solo 2 giorni dall'episodio precedente. Era il tanto atteso viaggio di sub, il primo della stagione al mare. Il primo in cui avrei portato sott'acqua Lui per fargli assaporare la mia più grande passione. Affidarlo ad altri non è stato facile. In più non abbiamo detto nulla sulla vera motivazione per cui io non scendevo in acqua. E io non sono MAI rimasta in secca nei 10 anni che mi immergo... Figurati poi con degli allievi che dopo un anno di corso aspettavano solo quel momento.
Con un cotoncino infilato nell'orecchio accennavo ad una brutta otite e poi svicolavo su altri argomenti. Qualsiasi altro argomento.
Insomma, il viaggio è lungo e io un colpo rido, un colpo piango disperatamente. Lui dopo una giornata estenuante a questi livelli spegne finalmente la luce della camera da letto, anelando una notte ristoratrice.
E nel buio... Rantolo.
"Amore, tutto a posto?"
"Mmm. Sì sì."
... Rantolo
"Tesoro, c'è qualcosa che non va?"
... Arf arf arf
"Mmmmm. Non riesco a dormire"
La mattina l'abbiamo chiamata col suo nome: crisi d'ansia.


E ADESSO CHE SI FA?


"Tesorino, ti toccherà proprio conoscere i miei."
"Amore, forse è il caso che iniziamo a vivere assieme."

Non necessariamente in quest'ordine.

E QUELLA STORIA DEL BHCG?

Il Bhcg effettivamente non era raddoppiato. Passando in soli 3 giorni da 56 MILA a 82 MILA e rotti il valore era già talmente alto, ma talmente alto che addirittura la ginec s'era messa in testa di scovare il gemello dentro la mia CG inspiegabilmente affollata.

25 maggio 2010

E' tutto un attimo

Giovedì sera Lei dovrebbe ricominciare la pillola. Ma del ciclo nessuna traccia. Così, dopo 2 test casalinghi ad esito positivo (di cui uno anche scaduto, cimelio della sua vita precedente), si decide ad andare dalla ginecologa.

La ginec apparentemente non si scompone di fronte all'elenco di (a)sintomi: niente spotting, niente indolenzimento ai reni, e guardi qui che pelle... neanche un brufolo! "Facciamo un controllino" è la sua unica reazione.
Sdraiata a gambe all'aria... zaff. Il sondino dell'ecografo inizia a fare il suo dovere e sullo schermo compare una "CG, ma è vuota, vedi? C'è solo quel puntino minuscolo quiggiù. Ma è poco per dire che c'è qualcosa". Una CG è una cella gestazionale. Quella è scura. Una sorta di buco nero dentro la sua pancia.
Pare che nemmeno Lei si scomponga più di tanto mentre la ginec spiega che di solito queste cose che nascono con la pillola non vanno avanti, si esauriscono da sole. Raccoglie le istruzioni (la pillola non la riprendiamo e facciamo il test del BHCG due volte, a distanza di 3 giorni) e torna a casa pedalando, un po' stordita.

Lui l'aspetta fuori dal cancelletto. Il primo sguardo è bagnato da strane lacrime. Poi arrivano gli abbracci. E delle sensazioni mai provate prima. Stupore misto a timore misto a speranza mista a... amarezza.

Poi arriva il risultato del BHCG. Su internet dicono che in 3 giorni di solito raddoppia. Lei controlla i referti e constata che no, non raddoppia. Aumenta circa di 1/3 quindi no, non raddoppia. Quindi è proprio come dice la ginec: non c'è nulla che sta crescendo e quella CG si riassorbirà da sola.
Anche la ginec osserva i due referti e il suo primo responso è "Facciamo un controllino".

E' un attimo. In un attimo Lei è a gambe all'aria, in un attimo sullo schermo appare la CG e basta un attimo per capire che non è vuota proprio per niente.

Tu-tum-Tu-tum-Tu-tum-Tu-tum-Tu-tum-Tu-tum. 179 battiti al minuto.
Tu-tum-Tu-tum-Tu-tum-Tu-tum-Tu-tum-Tu-tum. Non sono i suoi.

06 marzo 2010

Chiedimi se sono felice

Ti guarderò incredula. Cercherò di sminuire per non sembrare troppo seria. Ironizzerò in senso scaramantico. Arrossirò leggermente.
Perchè va tutto bene. E' tutto 'semplice' e fila liscio come l'olio.

Poi tutt'a un tratto si complica. Arriva una paura irrazionale e travolgente che amplifica i battiti del cuore nel petto e appesantisce il respiro. Prendere aria diventa forzoso. Muovere un braccio un'impresa. Dire cose sensate un'utopia.

Io sono proprio innamorata. E mi sembra naturale come alzarmi dal letto, andare a fare colazione, accarezzare la Jessy, fare pipì.

E avere paura. Perchè inizio a pensare che sia naturale averne. Mi rassicura ripetermi che è fondamentalmente indice di saggezza.

Questa paura è quella del dubbio. Così io dubito.
Dubito di avere ragione e di continuare a sbagliare. Di essere troppo autonoma e di dovergli andare sempre incontro. Di dialogare per qualsiasi cosa e di sorvolare su certe cose. Di impormi e di appoggiarmi troppo. Di forzare il confronto e di lasciare superficialmente perdere.

Dubito ergo sum.
Non faceva così in latino? E l'unica cosa su cui non ho dubbi è che sto iniziando a convivere con le mie domande. Forse perchè alle domande trovo ancora una risposta.

Delle volte me la dà Uomo.
Altre volte mi si compone da sola nella testa. Mentre discuto, piango, mi sto per addormentare o salgo in treno.

E se un giorno non trovassi più risposte?
Mi dico che non importa, che adesso è meglio non pensarci. Atteggiamento che, oltretutto, mi pare fondamentalmente indice di saggezza.

Sì, sono felice.