
16 agosto 2008
11 agosto 2008
@CoolJob n9
Bisogna ammetterlo. L'11 agosto passato in ufficio ha tutta l'aria di una tranquilla giornata di letargo estivo. Il telefono non squilla e se osa farlo è per bere un caffè con gli sparuti colleghi rimasti, i giardinieri si accaniscono su prato e parco per la manutenzione, il pc naviga pacioso tra Blogspot, YouTube, Libero, Facebook, Linkedin e chi più ne ha più ne metta, si ascolta la musica più o meno a palla per coprire le cicale che non smettono di frinire.
Sul mio piano siamo in 4 donne, un gineceo in cui stamane si trattavano i seguenti temi cruciali per il destino dell'umanità:
- Pianificazione delle depilazioni in periodo di vacanze estive;
- Funzionamento di Facebook (per quell'unica che ancora non bazzica);
- Mononucleosi (per Ciavarina che si è arenata a queste malattiucce post-adolescenziali);
- Abbeveraggio geranei negli appartamenti di chi è in ferie;
e il grande quiz dell'estate: Ciabattina infradito vs Scarpa col tacco, cedere o resistere alla tentazione?
Non è neanche mezzogiorno. Chissà cos'altro mi riserverà questo pomeriggio d'agosto.
07 agosto 2008
Ancora notte e acqua e lago.
Dove vado io ci si fa strada anche con la luce dell'altro, chè non sempre basta la propria. Dove vado io, per ritrovare la via ogni tanto è necessario fare buio.
Ora spegniamo, perdiamoci.
Ci ritroveremo.
06 agosto 2008
Notte. Acqua. Lago.
C'è Chat che scrive:
E' bello codividere la mia vecchia grande passione con il mio nuovo grande amico. Anche se resta a riva.
E Steph che risponde:
Restare sulla riva della cose, della vita è sempre stata la mia specialità. Comincio solo ora a superare la soglia, il bagnasciuga, a mettere i piedi nell'acqua e sentire che, talvolta, bagna anche il cuore.
Tu sei con me per un po' e mi sarà difficile scordarlo. Tu cerca di tenere la torcia accesa così che io possa vedere dove ti trovi.
Poi Chat pensa:
Io ti adoro. Grazie per essere entrato nella mia vita.
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Così, inaspettatamente, la routine quotidiana di Chat si illumina del sorriso di un altro spirito dolce e malinconico e spontaneo e profondo, al quale spalancare le porte del suo regno, le braccia accoglienti delle creature fatate che lo popolano.
Benarrivato.