09 settembre 2007

Ultraquarantenni, dicevamo.

Un soffio d'aria mi sveglia, e subito una sensazione di calore mi avvolge tutta. Tranne i piedi.
La musica è spenta, sento i suoi passi che si spostano in camera e fino in bagno. Si lava i denti. Io mi crogiolo in questo nuovo tepore.

Sposto il braccio, sento la copertina di lana che mi ha steso sopra prima di andare. Il freddo è dei piedi che non riesce a coprire e scappano fuori dal futòn che ora appare per quello che è: piccolo. Cerco di tenermi vigile quel poco che basta a dire il suo nome quando ripassa di qua.

...

Non ripassa. Non sento rumori, l'unica luce è la candela che ormai rasenta la sua bugìa. No, non può essere... Allora mi sveglio del tutto, mi alzo, provo ad affacciarmi alla camera da letto. Nessun rumore.
La fiammella della candela inizia a perdere il suo vigore proprio mentre decido di raccogliere le mie cose. Speriamo che non mi tradisca... Piego la copertina, sopra metto la maglietta di lui. Mi vesto di corsa e in un batter di ciglio sono al pianterreno.
Fuori che tempo fa, piove? Gli spruzzini dell'innaffiamento si prendono beffa della Belgiomobile, e di me che li guardo dalla finestra. Rido pensando a come arrivare alla macchina.
Il tempo di infilarmi una maglia e l'acqua si placa. Uno sguardo al cielo stellato, alla finestra dove lui dorme.
Peccato. Ma domani mi passano a prendere presto. E fa freddo. E io mi sentivo sola lì sul divano. La prossima volta tienimi con te. Notte Tb.

...

Metto su la canzone del Lele. Quella gioiosa. Ho saputo che si sposa proprio da Tb che gli farà da testimone. Se con lui c'è pure MisterX, il giorno delle nozze conoscerò intimamente tutti gli uomini sull'altare... Tranne il celebrante, s'intende. Alzo il volume.

Molte canzoni dopo sono a Castelvecchio. Era un po' che non venivo sulla mia finestra. La città sembra deserta. Invece sulla salita del ponte due ragazzi discutono Io non sopporto la maraia che è convinta di essere meglio di te. Che maraia? Dopo poco un gruppetto di quattro attraversa l'arco ridendo. L'autoctona tra di loro spiega Questo ponte... E' la volta di un tizio disperato, barcollante. L'amico gli sorregge il corpo e lo spirito Allora Zio..., l'eto capio o no? L'eto emparà? Insomma, chi è il migliore qui?! Il migliore sei tu e sono io!

...

Finalmente sola.

Harmo i 4 tiri della buonanotte guardando il fiume che scorre lento, le luci gialle, i pipistrelli che svolazzano a pelo d'acqua. Il fumo pesante che esce dalla mia bocca forma nuvole dense dalla foggia instabile che li incuriosiscono. Chi viene a disturbare il loro volo notturno?

Un colomba passa sopra di me. Vedo il bianco delle sue ali spiegate stagliarsi contro il nero della notte e mi stringo nelle spalle, sperando che a lei non scappi quello che sta per scappare anche a me. Un topastro corre sul pavé.

Questa città mi piace. Riuscirà a farmi piacere anche i suoi abitanti?

Poi mi giro e la vedo. Uno spicchio affilato di luna fa capolino dietro non so quale pianeta. Bassa, quasi a volersi mimetizzare tra i palazzi cittadini. Sorride, anche stanotte sorride.

03 settembre 2007

Matrimoni, fotografi e amiche, dicevamo.

Ebbene... Tutto tranquillo.
Parlando egoisticamente, chiaro.

L'ho visto, l'ho salutato, l'ho pure fotografato. Ci siamo pizzicati a parole, ho incassato, ho persino fatto da sponsor alla mia amica. Poi ho riso e ci siamo salutati.

E' oggettivamente troppo figo.

Ma tenevo troppo agli sposi, tenevo troppo ai miei amici, tenevo troppo al desiderio di divertirmi, tenevo anche al traguardo di passarci sopra.

E c'erano troppe cose interessanti poco più in là... Tipo il fratello dello sposo!