26 giugno 2010

Amore, abbiamo un feto!

Esclama la Clo dopo il bollettino medico sull'evoluzione del mio utero, che cresce bene ed è bello morbido secondo la ginec.
Devo ammettere che mai avrei pensato di rivolgermi al mio utero in questi termini.

Tornando al bagigio, non ha più solo una testa e una coda, ma inizia a sviluppare pure braccia, gambe, mani, piedi, occhi, orecchie e organi interni.

Dai, questa cosa non sta succedendo a me...

24 giugno 2010

Infinite lacrime

Dicono che siano gli ormoni. Dicono.

E io lo spero tanto, perchè vorrebbe dire che le questioni che mi fanno disperare non sono in sè così gravi. Ma un po' meno. Il problema è che io, al momento, sono convinta che invece siano di fondamentale importanza, e quindi parecchio difficili da accettare.

Niente vacanza in Grecia con la moto e la tenda. Cioè niente più "ioteelamoto" e tutto il resto è avventura. Niente viaggi improvvisati, niente fughe dell'ultimo minuto, niente albe romantiche con i caschi attorno al braccio fregandocene di tutto il resto. Almeno un'estate intera tu ed io... quanto avrei voluto!

Niente viaggi sub. Cioè niente "ioetesottacqua". Niente immersioni in cui ti mostro le meraviglie che nasconde il mare, niente occasioni per insegnarti a sentirti sicuro e per trasmetterti l'amore per quel mondo che non smette mai di stupire.
E nemmeno un ricordo assieme da condividere. Perchè chiaramente adesso ho smesso e non abbiamo fatto in tempo ad immergerci assieme e quando potrò ricominciare chissà come saremo. Un mese dopo... Se tutto fosse successo solo un mese dopo avremmo fatto almeno un tuffo assieme!

Niente serate folli di tango in giro per l'Italia, nè tantomeno week-end folli di tango in giro per l'Europa. Cioè niente "ioteeilcandombe" perchè senza fare i corsi non diventerò brava come immaginavo e soprattutto perchè per stare fuori, di notte, io e te, dobbiamo avere qualcuno che ci tiene il bagigio. Non siamo riusciti ad organizzare nemmeno una volta un viaggio così!

Niente prove generali di convivenza. Cioè niente "ioteeilnostronido" in cui gli orari sono un'opinione, la notte può diventare giorno e ogni angolo di ogni stanza il posto ideale per fare l'amore. Qui deve andare buona la prima. Niente seconde chances per noi...

Soprattutto niente Io e Te. Mai più Io e Te.
Proprio adesso che ti avevo trovato... Proprio te, con cui avrei potuto fare tutto quello che amo di più, tutto quello che ho sempre desiderato fare con Te anche quando non ti conoscevo.
Quante cose avremmo potuto fare assieme, e non abbiamo avuto il tempo di fare. Non avremo mai più il tempo di fare...

Ecco. Con questi pensieri bagnati da infinite lacrime varco la soglia dei 3 mesi.

22 giugno 2010

Primo confronto con le altre mamme

Stamattina test combinato.

Di sicuro sapete tutti di cosa di tratta ed io ero l'unica invece che non ne aveva mai sentito parlare (come sto notando piano piano di più o meno tutte le questioni che riguardano gravidanze e bambini), ma in buona sostanza il test combinato, o binario, o traslucenza nucale (TN) serve per ricalcolare il rischio statistico di malformazioni genetiche del bagigio basandosi su alcuni dati relativi alla mamma che vanno oltre quello anagrafico.

In buona sostanza per una donna di 35 anni il rischio di avere un bambino con la sindrome di Down è di 1:350. Per le donne più giovani il dato si abbassa gradualmente, mentre per quelle più v... meno giovani si alza. Considerando oltre all'età anche altri dati ormonali (dalle analisi del sangue) e morfologici (con una eco approfondita sul feto che misura, tra le altre cose anche la trasparenza della plica nucale, da cui il nome TN), si può "correggere" statisticamente il rischio, che diventa "su misura" per te.

Resta pur sempre una previsione statistica, con tutti i pro e i contro... Per cui, ho capito poi, di fatto serve a lasciarti nel tuo bel limbo ovattato se l'esito è un rischio più basso rispetto alla media delle donne della tua età, oppure a mandarti letteralmente nel panico per il resto della gravidanza se invece aumenta.

Vabbè. Noi in linea di massima siamo rimasti tranquilli tutto il tempo. Anzi, pure divertiti a condividere con una decina di altre coppie l'aula e la "lezione" sul test. Il momento brivido è arrivato, in ogni caso, grazie proprio al mio Uomo.

Dopo 20 minuti in cui, all'invito della dottoressa a fare domande, nessuno osava fiatare, improvvisamente Lui alza la mano e si prenota. Non credo ai miei occhi e dentro di me inizio a ripetere ossessivamente il mantra fachesiaunadomandaintelligentefachesiaunadomandaintelligentefachesiaunadomandaintelligente. Sento la Sua voce iniziare una frase, poi un'altra, poi fare reset e ricominciare e finalmente ordinare le parole corrette nel modo giusto e finire con il punto interrogativo.

Apnea. Silenzio.

E poi i suoni arrotondati che escono dalla bocca della dottoressa, inequivocabilmente originaria di un Paese dell'Est Europa, compongono la frase Questa è una buona domanda. Fiuuuu! Ce la siamo cavata!

La seconda fase della mattinata (dalle 8.30 siamo rimasti in ospedale fino al primo pomeriggio) prevedeva invece l'eco. Le mamme prima di noi entravano e poi uscivano in velocità, ridendo, dirette al bar a bere Coca Cola perchè i loro bagigi tranquillini e pacati avevano bisogno di una shakerata per agevolare le misurazioni.

Noi chiaramente no. E stavolta il bagigio non si stava allenando in piscina con gli esercizi sub, ma stava saltellando sulle chiappine. Così, tanto per testare la morbidezza del proprio lato B. Lo trovo geniale. Il Lato B servirà ad attutire ogni sua caduta, nonchè a parare calcioni vari che nel corso della vita incasserà. E' decisamente lungimirante verificare se al momento della nascita saremo dotati di un buon respingente (come la mamma del resto, che ne ha addirittura due).

Questo all'inizio. Poi sullo schermo sono comparse immagini varie, tanto ingrandite e quindi più sfuocate e il commento della dottoressa, sempre in un qualche dialetto russo che non ho riconosciuto, è stato "Ma che cos'è questo? Non sta fermo un secondo!". La risposta secca di Uomo: "Se ha preso dalla mamma sono fottuto".

Bello di mamma! Terrore di papà.

15 giugno 2010

Spargiamo la voce

Non è più solo un bagigio, adesso è un bagigio scatenato!

Alla visita di ieri l'abbiamo colto di sorpresa: stava facendo la rana in immersione! Giuro che non vaneggio. Era messo di spalle e navigava verso l'alto dello schermo muovendo le gambette a rana. Tutto la mamma!!! Non lo conosco ancora, ma inizia a starmi simpatico. E apprezzo veramente che si stia già allenando per il corso di minisub a cui è predestinato, tra 7 anni.

Tutti presi da quest'ultima emozione (e non illudetevi che nessuno ha pianto in ospedale), siamo andati finalmente a cena da Pollo & Arrow, con Anda e Vera e a sorpresa Scat, con l'obiettivo di comunicare la novella.

Lo ammetto, immaginare le reazioni di questi amici qui, carisssssimi e già sposati con prole, è stato veramente veramente divertente. Siamo anche stati bravi a non monopolizzare subito la serata, ma a chiedere e lasciare che raccontassero loro per primi. Poi io e Uomo ci siamo scrutati da una parte all'altra del tavolo. Lui ha preso una bottiglia per stapparla annunciando che avremmo fatto un brindisi... Pollo ha sgamato proprio lo scambio di sguardi e sgranando gli occhi ha fatto quell'espressione di chi vuole chiedere, e aspetta che arrivi qualcosa di grosso, ed è lì per lì per esultare ma non sa ancora per cosa... soprattutto non sa quanto può osare di immaginarsi...

In un attimo sono tutti rivolti verso di noi. Uomo lascia che sia io a prendere la parola.

Già, volevamo fare un brindisi... -inizio io facendo la vaga. Lascio in sospeso la frase per godermi le espressioni impazienti dei miei amici. Faccio un giro di tavolo con gli occhi e me li vedo anche adesso, perfettamente, tutti protesi verso di me con la bocca che già si apre in un urlo liberatorio.

... perchè io e l'Uomo siamo incinti!

Ed è subito BOATO. E baci a abbracci e urla e anche una telefonata delirante al Marci, che buono e tranquillo se ne stava in Friuli davanti alla tv, probabilmente con un piede già oltre la soglia del mondo dei sogni.

Che figata! Nessuno si aspettava che arrivassimo a tanto... Tutt'al più poteva trattarsi di matrimonio o convivenza. E invece? Che momento fantastico! Peccato solo che non ci fossero tutti ma proprio tutti. Peccato che qualcuno di veramente importante è lontano.

14 giugno 2010

A casa degli "altri"

Annuncio supersoft ieri sera dagli "altri" nonni.

Anche in questo caso era la prima volta che ci vedevamo. Che se le cose si devono fare, meglio farle in grande! L'atmosfera però era più leggera. Complice Nipotino di Uomo di 5 anni.


Mentre Lui suonava il campanello io mi sono nascosta di lato ma Nipotino mi ha sgamata subito. Era tutto sorridente ed eccitato all'idea che ci fosse una festeggiata, che in più si chiama come sua mamma. La festeggiata, ho scoperto quasi subito, ero io...

Anche qui si vede che tutti aspettavano che il fratello maggiore facesse il grande passo. In una famiglia con tre donne e in più tutte mamme... Già, perchè il padre della situazione, l'equivalente del Marcy per dire (e ho detto tutto), è rimasto silenziosissimo. Tra l'altro era pure l'unico che in teoria ancora non sapeva... e nessuno si è preso la briga di dirglielo direttamente. Ha capito da solo. E chi non avrebbe dopo tutte le domanda dirette, le attenzioni ai cibi messi in tavola, gli sguardi di Nipotino alla mia pancia (che tra l'altro al momento è chiaramente ancora tutta e solo MIA). E nonostante tutto, non si è registrata alcuna reazione. Mah... Forse l'emozione? L'imbarazzo per l'ingresso di una sconosciuta in famiglia? O solo la sorpresa?

Io in ogni caso non sono stata male. Certo, parto avvantaggiata perchè sono come il prezzemolo, sto bene un po' con tutto. Ma questo gruppetto al femminile, semplice e ciacolone, è proprio ninino. E l'accoglienza che mi ha riservato veramente calorosa.
Fa strano, ma è uno strano molto piacevole!

E ora che abbiamo rotto il ghiaccio con la famiglia, si può ufficializzare la cosa. PAURA!

09 giugno 2010

Col senno di poi

Certo che col senno di poi mi sento alquanto idiota ad aver dubitato così dei miei.

Perchè avrebbero dovuto prendersela? In base a quale improbabile legge familiare avrebbero dovuto disapprovare la situazione, le mie scelte, la mia vita? La risposta sta nel fatto che per me non è stata una scelta consapevole. A me suona strano dirlo e difficilissimo immaginarmi. Loro, invece, si vede che aspettavano da tempo questo momento. Aspettavano che io mi decidessi a fare il passo che prima o poi fanno tutti. Aspettavano anche una "prova evidente" del fatto che io avessi trovato Uomo. Finalmente.

Sotto sotto sono convinta che mia mamma pensasse pure che fossi diventata lesbica. O misogina. Eheheh.

Mi rincuora rendermi conto che non sono l'unica a tenere tanto all'appoggio dei miei. Ieri Uomo è arrivato da me tutto contento perchè ha dato la notizia a sua madre. In realtà lui si è limitato a piombarle in casa con un sorrisone nuovo e lei ha indovinato. Immediatamente. Dicendo anche bambinA. E aggiungendo la leggendaria frase Sai che per qualsiasi cosa noi ci siamo. E mentre me lo raccontava Lui aveva gli occhi tutti rossi e a stento, trattenendo le lacrime, ha aggiunto con un filo di voce che è tutta la vita che aspetta di sentirsi dire una frase così da lei.

E' che è un gran casino confrontarsi con i genitori durante la metamorfosi. Per tutta la vita facciamo di tutto per non assomigliare proprio a loro. Con il passare del tempo siamo costretti ad ammettere che è inevitabile. Alla vigilia di una nascita, credetemi, persino rassicurante. Che se noi siamo qui ora, e poco poco ci piacciamo e ci vogliamo bene, è gran parte merito loro.

Ci metterei la firma a ritrovare il mio bagigio a 32 anni con la certezza che non gli è capitata nessuna delle tragedie a cui sto pensando da qualche giorno a questa parte.

06 giugno 2010

"Ecco il padre di vostro nipote"

Nel weekend appena passato, qualsiasi dettaglio ha del grottesco.
Il sole accecante del giorno, gli insettoni volanti strani della sera, i vuoti di memoria, i discorsi fatti. A distanza anche solo di qualche ora sembra un film in cui io, personalmente, centro poco, così come tutti gli altri protagonisti. Che invece sono i componenti della mia famiglia... Ossignur!

Premetto che c'è il lieto fine. E che va tutto letto con una bella dose di bonaria ironia.

Venerdì sera.

Arrivano i miei. Sorrisi baci e abbracci. E il solito fiume di racconti, aneddoti e aggiornamenti vari che vanno dal gossip familiare (mamma) alle scadenze burocratiche (papà).

In tutto questo io sorrido, rispondo, commento, descrivo... e mi cago sotto. Non ci sono altri termini: mi ca go sot to. Perchè sono alla continua ricerca del momento adatto per il mio annuncio e contemporaneamente cerco, fino allora, di non far capire che c'è qualcosa che bolle in pentola, qualcosa di veramente grosso (più o meno come un pompelmo).


Sabato mattina.

Mi alzo e so che restano meno di 10 ore per trovare il momento adatto. La sera c'è la cena al ristorante con Uomo e quindi se il benedetto momento non arriva da solo toccherà crearlo.

Papà parte in quarta con il 730 e la Jessy e la macchina e la manutenzione ai condizionatori e bla bla bla bla bla. Poi esce per andare dal veterinario.

Mamma si lancia in una sessione di pulitura a fondo dei balconi, apprezzatissima dalla sottoscritta. Mancano 7 ore. La raggiungo fuori e adocchiando la panchetta di legno bianca penso che no, non sarebbe male dimezzare l'onere dell'outing e affrontarli separatamente.
Mamma: "Tuo papà ha fatto tutte le analisi e sono andate bene, ora gli mancano un paio d'esami..."
Io: "Anche io sto facendo un po' di esami..."
Mamma: "Ah, e per cosa?"
Io: "Eh...", cerco di abbozzare un sorriso mentre sprofondo mentalmente fino al balcone di sotto, poi al giardinetto condominiale, ai garage del primo interrato e nel locale contatori del secondo. Con le orecchie assordate dal frastuono del crollo, e lo stomaco che ha coperto l'intera distanza al rallenty fuori dalla mia pancia ed esattamente davanti agli occhi, aggiungo "Sareinc...c...cinta".

In un attimo di silenzio totale un rewind rapidissimo riaggiusta lo stomaco al suo posto e mi riporta lì dove sono. Esattamente lì. In quel preciso istante. Mamma è ferma sui due piedi (e ci resterà parecchio) con i gomiti uniti e i guanti di gomma che rivolgono al cielo le spugnette bagnate, in un gesto estremo di casalinga devozione.
"Ooh. Oooooh. -dice con un filo della sua voce da soprano, con cadenza perfettamente friulana- Questa è una sorpresa... Questa non me l'aspettavo..."
Inizio a blaterare di pillole prese e di sorpresa anche per noi e di progetti comunque simili ma che avremmo magari rimandato di un po'. Lei per tutta risposta commenta con "Iiiiiiih (da leggere anche questo con cadenza perfettamente friulana). Rimandare a quando? A quando siete ancora più vecchi?". Poche semplici parole che mi rasserenano immediatamente. Cazzarola, è contenta!

Da lì ci vuole poco a raccontarle com'è andata, a rassicurarle sullo stato d'animo del futuro papà e a tirare fuori le foto del bagigio.

Il tempo di ricomporsi e ricompare papà, in un blitz di pochi minuti cita veterinario, rimborso delle tasse, indirizzo nuovo per le bollette, copia delle chiavi del cancelletto e bla bla bla bla. Com'è entrato se ne esce. Io e mamma ci guardiamo e ci viene proprio da ridere.

Iniziamo allora a programmare il secondo atto dell'annuncio.


Sabato ora di pranzo.

Vince l'ipotesi più diabbolica, così apparecchiamo la tavola piazzando le foto del bagigio accanto al piatto del papy, sperando che almeno alla seconda portata si accorga della loro presenza.

Lui arriva, si siede, con un'occhiata distratta registra l'elemento estraneo sul tavolo ma senza interrompere la sequenza di lavaggio macchina, assemblea condominiale, certo che se non arriviamo noi i balconi restano abbandonati a loro stessi e bla bla bla. Tocca intervenire.

Io: "Pa, ma non hai notato niente?"

Lui: "Che, -col tono della voce che scende, tipicamente romano- queste?"

Inizia a scrutare. "Non ti dicono niente?"

"No."

"Dai, prova a guardare meglio. Non ti fanno venire in mente qualcosa?"

Scorre da vicino le immagini delle ecografie (penso io) e aggiunge, con l'esitazione di chi legge senza occhiali: "Dotttoreeessaaaa Coooolleeemontaaaanaaaa". Poi, secco: "A me non mi dice proprio un cazzo".

Qualcosa però si fa strada nella sua testolina. Mi guarda un po' dal basso verso l'alto e pure di sghimbescio, guardingo. E lo chiede a bruciapelo. Sei incinta? Vafancuulo!

Un paio di minuti dopo, non prima di essersi informato sulla reazione del futuro papà, lo spumante esplode assieme al tappo e tracima sulla tavola. Beviamo, brindiamo, ci raccontiamo cosa "pensavamo e invece è successo". Per esempio lui sapeva che io prendevo le mie precauzioni e quindi era tranquillo... E pure io mannaggia!

Quindi arriva un sms. Tesoro, come eravamo rimasti, non dovevo passare a prenderti vero? Ci troviamo direttamente al ristorante, no? A che ora?

Alle 20.30 rispondo io, che ho già precedentemente fatto la smscronaca a Uomo del primo atto.

Chat... mi avevi detto che era a pranzo! Io è mezz'ora che aspetto fuori dal ristorante! Vabbè dai, almeno riesco ad andare a casa a farmi una camomilla... Con 40° all'ombra.

Sabato primo pomeriggio.

Amore scusa! Ero convinta di averti avvisato che facevamo la sera... E' che sono stata un po' agitata e si vede che ho fatto casino... Ti sei fatto la barba al lavoro? E hai comprato anche la polo nuova, apposta? Cavoli, sei un tesoro. Senti, io avrei pensato a questo punto che sarebbe carino passare su da te prima di andare al ristorante. Così facciamo vedere ai miei la tua casina. Su è talmente bello!

Cosa?! Ma a che ora? Non ho niente per fare l'aperitivo, i vetri del piano terra non sono puliti... Senti Chat, tu però devi smetterla. Se vuoi che io conosca mio figlio devi darti una calmata! Se continui così oggi io faccio un infarto! E mio figlio neanche lo vedo!


Sabato tardo pomeriggio.

Che ideona che ho avuto. Andare su in montagna con questa fantastica giornata di sole, far vedere il panorama che punta dritto sul lago, lasciare che si immaginino il loro futuro nipotino che cresce sano tra i monti e i prati verdi, l'aria pulita e fresca anche quando in pianura si boccheggia... In più posso presentare Uomo ai miei nel suo ambiente, dove si sente più a suo agio e in una situazione meno formale del ristorante. In pratica è la tattica che uso quando porto la Jessy dal veterinario: invece di fare uscire la belva feroce dalla sua gabbietta gliela scoperchiamo. Lei è convinta di essere al sicuro della sua tana e invece... zac! Vaccino fatto! Sono o non sono un genio?

Ecco, a parte dover spingere Uomo fuori dalla soglia per presentargli i miei, il resto mi sembra andare bene. Passeggiamo nella corte chiacchierando amabilmente della casa, della vita in montagna, degli abitanti del luogo... Io coinvolgo mamma su quali piantine potremmo mettere nell'aiuola di fronte e sul gruppetto di simpatiche mucche che abitavano il prato accanto un anno prima. Sembra proprio che fili tutto liscio.

Fino a quando riprendiamo le macchine, due diverse, per andare a cena. E papà invece di salire sulla mia, senza fare una piega si piazza su quella di Uomo. Quanto successo da lì e per i 20 minuti successivi in quella Fiesta non è dato sapere.

Però invece posso raccontare quello che ci siamo dette io e mamma sulla mia fantastica Y! A parte tenere d'occhio l'abitacolo dei due in transito poco più avanti, s'intende. La mamma ha commentato che ha l'aria buona, chiedendomi se è veramente così, se andiamo d'accordo, se ci parliamo. E poi ha detto una cosa che una mamma dovrebbe sempre ricordarsi di dire ai propri figli, giunti ad un certo punto della loro vita, se esprimono come ho fatto io qualche dubbio su come loro avrebbero potuto prendere la notizia: Cosa vuoi. Ormai hai più di 30 anni. Non sta a noi dirti cosa devi o non devi fare, le decisioni sono le tue. A noi serve sapere se sei contenta.

L'ha detto come se fosse la cosa più naturale del mondo. Con tono fermo ma in fondo tanta dolcezza. E improvvisamente mi è parso chiaro che è giunta l'ora di sentirsi grande.

03 giugno 2010

Come lo diciamo ai miei?

La faccenda è annosa.

Dopo giorni di riflessione le ipotesi vagliate sono:

A) Andiamo assieme in Friuli un paio di giorni: il primo per fare conoscenza, il secondo per comunicare la lieta novella. Così c'è il tempo perchè entrino tutti in confidenza e si rallegrino più facilmente (gioire genuinamente con uno sconosciuto non è facile, a meno che non si tratti del tuo vicino di posto allo stadio durante una partita dei mondiali).

B) Vado io da sola in Friuli. Comunico la lieta novella e organizzo le presentazioni per un week-end successivo. Così i miei sono liberi di esternare i loro sentimenti, anche se fossero di disappunto, disperazione, o direttamente di scomunica con annessa diseredazione.

C) Comunico il tutto al telefono, così hanno tempo di smaltire, e poi organizzo un week-end di presentazioni meno rischioso.

Dopo innumerevoli discussioni concludo che:

  • la C è crudele se poco poco sono felici della cosa. Inoltre Uomo mi fa notare che di certo i miei vorranno accertarsi che sto bene, cosa che potrebbe comportare un improvviso fuori programma con loro che il giorno dopo mi piombano in casa pieni di dubbi e ansie da sedare.
  • la A è improponibile causa impegni lavorativi di Uomo.
  • la C è l'unica. E non si può nemmeno aspettare troppo perchè poi mamma parte per 15 giorni in Belgio e si rischia di fare l'annuncio al 4° mese.... Pare eccessivo.

Chiamo i miei. Risponde mio padre: "Ah che bello, vuoi venire domani? Ma certo! Abbiamo a pranzo i Bombini, gli Scazzari e i Grandinelli che si fermano pure a dormire. Vieni anche tu!".
Declino gentilmente l'invito e rilancio per il week-end successivo. Mi richiama mamma dopo cena: "Che peccato che hai pensato proprio al prossimo week-end... io mi sono già messa d'accordo con Floriana per trovarci a Verona e portare le pellicce bla bla bla bla bla".
Mi tocca ripiegare sul piano C1, 2, 3, 4, 5, xy, n.

Alla fine concordo che mamma si porti dietro anche papà prospettando la tanto agognata presentazione ufficiale di Uomo. "Aaaaaaah! Beh, vedi di organizzare per bene il week-end allora!". Sì mamma. Nemmeno immagini che sorpresa vi farò, il prossimo week-end.

02 giugno 2010

La questione del budget familiare

Non è mica di secondaria importanza gestire economicamente un nuovo arrivo in famiglia. Soprattutto se questo non può contribuire da solo al proprio mantenimento.
Ancor più se chi dovrebbe provvedere per lui sta iniziando solo ora ad amministrare nel vero senso della parola le proprie finanze e quasi per caso non è andato in rosso per l'ennesima volta nel mese di giugno. E in ogni caso non ha niente da parte perchè la politica della formichina è fin'ora sembrata alquanto impopolare a confronto con la ben più fashion cicala.

Certo, immagino che le mie esigenze d'ora in poi non prevederanno più ingenti investimenti in vita mondana (sigh) e viaggi (doppio sigh). Anche perchè la prospettiva che ogni occasione sia buona per trovare la mia anima gemella decade totalmente con conseguente crollo dell'obbligo morale di accettare ogni proposta e relativo dispendio di energie e denaro.

In più dovrebbe arrivare il contributo economico di Lui. Peccato che Uomo sia già stato sposato. E non essendolo più abbia affrontato un ingente esborso di denaro in compravendite di case, divisione di mobili, nuova macchina e così via. Per non sbagliare nemmeno Lui ha niente da parte. Così i conti vengono più facili...

Lui però ha investito in un sacco di cose belle. La moto, sua inseparabile compagna di vita, la macchina, indispensabile, la casina nuova in montagna con vista lago, fantastica tana in cui nascondersi dal caos. Della macchina interessa poco, ma purtroppo non si può fare senza.
Alla moto e alla casa, invece, so quanto tiene. Non gli chiederei mai di venderle. Ma Lui, nonstante tutto, valuta la cosa, la propone, la prospetta come ultima spiaggia.
E ogni volta che solo vi accenna io scoppio in lacrime. Lacrime disperate, di quelle col singhiozzone e la faccia deformata di cui non controlli nemmeno un muscoletto secondario.

01 giugno 2010

Com'è successo?

Ecco. Quindi sono incinta.

Iiiinciiiiiintaaaaa. Lo ripeto lentamente e solo in testa perchè dal vivo, a sentirlo uscire proprio dalla mia bocca, fa veramente impressione.


COM'è SUCCESSO?


Dunque, considerando che faccio regolarmente uso della pillola anticoncezionale... oddio, facevo... cioè credevo di fare...

Insomma, mi piace pensare che fosse destino. Che gli spermini di Lui siano dei mini Hulk verdi e i miei ovuli la reincarnazione pre-concepimento di Wonder Woman con mantello, coroncina di cartoncino dorato e cinturone contenitivo più tutti i superpoteri annessi e connessi. E come optional per entrambi l'effetto sonoro della Donna Bionica in azione. Avete presente quella sorta di eco fatta col sintetizzatore?
Io mi immagino il mini girinHulk che piano piano diventa verde, supera tutti gli altri, raggiunge il Wonder Ovulo (in sottofondo l'eco, mi raccomando) e non fa a tempo ad urlare "tana libera tutti" che gli si sono già strappate le mutande, l'ingresso è sfondato ed è già indaffaratissimo a fare quel che c'è da fare.

Anche perchè sfido chiunque ad andare in giro a spargere il panico nelle giovani donne tra i 16 e i 35 anni dicendo che prendevi la pillola tutte le sere alla stessa ora senza scordartela mai, con tanto di pro-memoria sul tuo e sul Suo cellulare.

Io poi le ho perse le notti di sonno a chiedermi che è successo. Niente vomito, niente cagotto, niente dimenticanza e niente ritardi nell'assunzione. Mi pare strano eh, ma parecchio strano, ma l'unica potrebbe essere che nella settimana di pausa ho saltato un giorno. Cioè l'ho ricominciata un giorno dopo. Un giorno di troppo... il 16 invece del 15 aprile presa com'ero dal Salone del Mobile (tacci sua!) e pure da un pò di maretta con Lui.

E, cavoli, alla fine è tutto un attimo.

Poi ogni visita è stata l'occasione per far presente al dottore di turno che per tutto il primo mese ho continuato a prenderla, la pillola.
Reazioni di tipo A: Ma che pillola prendevi? Ah, la Yasminelle? Eeeeeh. E' parecchio leggerina come pillola....
Reazioni di tipo B: Beh, te la sarai scordata. E se te la scordi è matematico che resti incinta!
(tacci sua!)


E LUI?


Lui mi è sempre parso più tranquillo di me. Più portato e pure più proiettato.
Un tantino di agitazione l'ha dimostrata, però, in una manciata di occasioni.

Quella sera che, uscendo dalla sede del sub, mi ha fatto notare che ero nervosetta e irritabile e io per tutta risposta gli ho detto "Ho fatto un test di gravidanza."
"Ah. Beh, è risultato negativo immagino."
"No. é risultato positivo".
Ci mancava un tiè finale e sarebbe stata l'annunciazione perfetta.
Al rientro la macchina di Lui mi precedeva e dal finestrino non ha mai smesso di fuoriscire la nuvoletta di fumo di sigaretta.
Era l'inizio di maggio.

Quel pomeriggio della visita rivelatrice dalla ginec.
Lo faccio entrare cercando di non ridere troppo apertamente per non rovinargli la sorpresa, in un misto di entusiasmo adolescenziale e sadismo (ha dell'assurdo in una circostanza del genere, lo ammetto). Lui si siede e immediatamente diventa tutt'uno con la sedia. Nel frattempo la ginec annuncia "Congratulazioni, a quanto pare lei rientra nello 0,01% dei casi".
E ci scommetto che veniva da ridere pure a lei.

Quella prima notte in Argentario.
Del resto erano passati solo 2 giorni dall'episodio precedente. Era il tanto atteso viaggio di sub, il primo della stagione al mare. Il primo in cui avrei portato sott'acqua Lui per fargli assaporare la mia più grande passione. Affidarlo ad altri non è stato facile. In più non abbiamo detto nulla sulla vera motivazione per cui io non scendevo in acqua. E io non sono MAI rimasta in secca nei 10 anni che mi immergo... Figurati poi con degli allievi che dopo un anno di corso aspettavano solo quel momento.
Con un cotoncino infilato nell'orecchio accennavo ad una brutta otite e poi svicolavo su altri argomenti. Qualsiasi altro argomento.
Insomma, il viaggio è lungo e io un colpo rido, un colpo piango disperatamente. Lui dopo una giornata estenuante a questi livelli spegne finalmente la luce della camera da letto, anelando una notte ristoratrice.
E nel buio... Rantolo.
"Amore, tutto a posto?"
"Mmm. Sì sì."
... Rantolo
"Tesoro, c'è qualcosa che non va?"
... Arf arf arf
"Mmmmm. Non riesco a dormire"
La mattina l'abbiamo chiamata col suo nome: crisi d'ansia.


E ADESSO CHE SI FA?


"Tesorino, ti toccherà proprio conoscere i miei."
"Amore, forse è il caso che iniziamo a vivere assieme."

Non necessariamente in quest'ordine.

E QUELLA STORIA DEL BHCG?

Il Bhcg effettivamente non era raddoppiato. Passando in soli 3 giorni da 56 MILA a 82 MILA e rotti il valore era già talmente alto, ma talmente alto che addirittura la ginec s'era messa in testa di scovare il gemello dentro la mia CG inspiegabilmente affollata.