30 novembre 2007

Acqua e sale

Le mie lacrime non le vede nessuno.

Allora ve le racconto.

Mi accarezzano la guancia, teneramente calde. Scivolano lente e rotonde fino alle labbra, dove s'infrangono senza fragore, con discrezione. Stuzzicano la lingua, appena salate.
Pizzicano il cuore colmo d'emozione.

Mi abbracciano. E si lasciano raccontare l'intensità di un sentimento.

27 novembre 2007

Tutta colpa di una boccata d'aria milanese

Per un cazzo di aperitivo oggi ho aspettato il Motomeccanico fuori dal lavoro.

Cioè dentro il parcheggio di dove lavora, all'orario di chiusura.

Cioè in vista.

Cioè dove i suoi colleghi passano e mi vedono.

Lascerà che tutti pensino che mi si tromba.

Insomma, non è da me trascurare di questi particolari.


Ma il problema è che ho passato il week-end a Milano.

E un week end a Milano significa:
conferenzadelpresidente
passaggiodeldirettoremarketing
dvdconlaSisterepopcorncocacolineanimaligommosipatatinebirra visitaallacasadiunriccocollezionistad'artecontemporanea
drinkconlaSister&Co festaprivatainunsottoscalasplendidomonolocalezonacentromattoniavistanofinestre revivalcongliamicimasterizzati
efinalmentePlastic.

Il giorno dopo sono pure andata a vedermi LaChapelle a Palazzo Reale.

Eccheccavolo. Milano sta a Verona come il superBimby del 2000 al primo pestello della storia.
Probabilmente un'altra valida ragione per cui gli uomini non mi vogliono come fidanzata (ma dico probabilmente) è che non sanno che esisto. In questa parte del mondo, almeno.

Dovrei ricominciare a uscire.
Dovrei avere qualcuno con cui farlo (di sesso femminile va benissimo lo stesso).
Dovrei avere magari anche un motivo per farlo (è incredibile la varietà di occasioni di divertimento che offre questo ricco Nord Est a noi giovani).

Ma soprattutto, soprattutto, dovrei avere un paio di scarpe mauve come quelle che ho visto oggi.

Uomini: sai parlare la loro lingua?

Ecco il risultato del test che ho appena fatto su Style.it.

Uomini. In sostanza…sono una di loro! Ecco perchè non mi prendono come fidanzata...

20 novembre 2007

Lavoro, duro lavoro

- Piano di comunicazione interna e sua implementazione
- Rassegna stampa
- Cartelle stampa nuove referenze
- Rp
- Eventi
- Nuovo corner espositivo
- Videonews
- Style guide
- Marketing virale

Lo so che sono tutte cose fantastiche. Ma già solo per seguire la prima non mi bastano le ore del giorno!

Puff... Pant... Puff...

07 novembre 2007

Peppepeppepeppè peppepeppepeppè peppepeppepeppè peppè!

Finalmente domani sono di nuovo al lavoro! Finalmente la scrivania, lo schermo del pc, presentazioni e report!

Scherzo. Ora che la tensione è davvero svanita, ora che stringo tra le mani quel diploma, ora che negli sguardi dei miei compagni leggo sincera soddisfazione, incredulità, e tanta stanchezza, ora posso finalmente essere solo felice.

Sono seduta ad un tavolo lungo lungo. 7 commissari da un lato, 12 aspiranti istruttori dall'altro. La luce calda del sole al tramonto batte dritta sugli occhi. Entra prepotente dalle finestrone della sala ristorante, specchiandosi sul mare, stretto tra la costa e un'isola bassa e verde. Cerco di farmi ombra con il casco arruffato di capelli della commissaria capo. Non voglio essere distratta, questo è un momento storico.

Siamo passati.

Eheh. Rido un sacco. Rido di gusto con la gola stretta stretta per l'emozione che vuole scaraventarsi fuori dopo un mese interminabile di tensione e fatica, dopo 5 giorni che sono parsi una vita. Mi hanno letteralmente mazzolata, io che non sono abituata ad essere insicura, a cedere, a non riuscire.
Ma il gruppo mi ha dato la forza, mi ha fatto scoprire di avere ancora energie, mi ha sostenuto e mi ha fatto ridere, mi ha fatto accettare con maggiore serenità i miei limiti e ha contribuito a rendermi più consapevole dei miei punti forza. E' la forza della subacquea.

Lunedì mattina sono al lavoro. E mi manca l’acqua... Quanto mi manca. E mi sento un po’ persa senza avere attorno 60 persone che condividono il mio stress, l’ansia, ma soprattutto la mia più grande passione. Da ognuno ho imparato qualcosa che cercherò di far fruttare facendo… l’istruttore.

Che agitazione a pensare al primo tuffo per le prove in piscina. E che frustrazione non avere il tempo di salutare come si deve la città, Trieste. Intravedo nel buio della notte Miramare, saluto con la manina piazza Unità, sbircio con la coda dell'occhio la redazione, il passeggio del rinfresco di laurea, il 30 (la 30!). Ma non c'è tempo nemmeno per la nostalgia e alle 3 di pomeriggio siamo già in Croazia, in acqua, per le prove di apnea.
Poi il sabato iniziano finalmente le immersioni e toccando l'acqua, come al solito, arriva un po' di serenità. E chiaramente l'immancabile fattore S che mi ha fatto lanciare uno sparabile ed incredibilmente pescare col sagolino una bava trasparente (chi può capire...), o ritrovarmi mezza attrezzatura chiusa a chiave in macchina col proprietario della macchina già in acqua, o arrivare con venti minuti di ritardo causa indugi dell'altro presidente di commissione nel rito della colazione...

Oggi sono un aiuto istruttore migliore, e un neo-istruttore pieno di entusiasmo per la nuova avventura che sta per intraprendere. E' una strada dalla quale non si torna indietro… E mi piace pensare che mi porterà lontano e che su di essa ritroverò sempre i miei compagni di acqua.

FIPSAS, CUORE E ACCIAIO!