30 giugno 2008

And so it is

Just like you said it would be

Life goes easy on me

Most of the time

...

29 giugno 2008

Come un raggio di sole

Mi sto dedicando alla musica dal vivo.
Man è un ragazzo che viene a fare sub e organizza mille eventi musicali in città. Dopo non poche insistenze ho deciso che era il momento di approfittare della sua disponibilità e ieri sera sono finita ad un concerto di musica blues, in una cascina di Custoza, con una cantante davvero brava.
Ero stanca morta, sfasata sia per la nottata vorticosa di ieri che per il pomeriggio caldissimo passato sotto il sole a cercare di recuperare un livello abbronzatura decisamente sottotono per i miei standard. Ero talmente stanca che non sono riuscita ad anticipare un passaggino in Piazza per incontrare MisterX, che qualche ora prima mi ha fatto sapere di essere in zona.
L'inettitudine degli ultimi tempi ogni tanto lancia qualche sfida, e ogni tanto si vede che la lascio ancora vincere.

Alle 2.50 sto entrando in casa. Il cellulare suona. Giuro che volevo invitarti su... Meglio che sia andata così, Man.
Il cellulare suona ancora. Ciao! Ancora in giro? Si beve l'ultimo? MisterX è insoddisfatto della sua serata. Indugio un po' via sms ma alle 3.20 sono da lui e mettiamo finalmente il punto a quella notte rimasta a mezz'aria tempo fa.

Il mattino dopo il sole entra già dalla finestra del soggiorno, spalancata, mentre io le vado incontro. Devo ancora andare a dormire ma la luce dorata riflessa dai mattoni rossi dei palazzi storici del centro mi chiama. Mi affaccio. E il calore sulla pelle nuda mi dà quella pienezza di cui ho brama, quella soddisfazione che sto ritrovando.



Mi sto ritrovando.

Chiudo gli occhi cullata dallo scrosciare dell'acqua nella fontana, il calore di questo sole guaritore imprigionato in ogni centimetro di pelle e poi sotto, nella carne, fino all'anima.
Quando li riaprirò farà più freddo in questa stanza. Ma io avrò ripreso a risplendere.

28 giugno 2008

Un venerdì sera come tanti (ma era una vita che non mi capitava)

Arrivo in piazza Erbe tardi. Trovo la SisteR e sul nostro lungo black-out delle ultime settimane sembra essere tornata un po' di luce. Incontro il mio tanguero Simo con altri amici, il Tipo Test, il gruppo di amici di Verona, la Dani... Tutte le mie conoscenze veronesi sembrano essersi date appuntamento qui.

Pure Ant&Ant, che in 8 anni non ho mai incontrato. 8 anni sono passati da quando io e Ant ci siamo lasciati, 6 da quando sta con Ant, 2 da quando si sono sposati. 2 invece sono i giorni passati da quando mia mamma mi ha dato la notizia che si stanno garantendo la prosecuzione della specie. Pazzesco che me li debba vedere passare accanto proprio oggi. Il nostro scambio non supera le 4 lettere. C i a o. Ma i pensieri di colpo si attivano ed imboccano la tangente. Che ipocrisia.

Dev'essere giornata di fidanzati storici perchè poco dopo incontriamo anche il primo ragazzo della SisteR in compagnia del fratello. Per un'ora buona, mentre l'ex coppia riesuma ex-confidenza, ex-vicinanza, ex-attrazione, io parlo col fratello di questioni politico-sociali fondamentali. Ma che bella serata, cavoli!

Infine mi spengo in compagnia del Tipo Test, alle 3.15 di mattina, vagando per la città già completamente deserta in cerca di uno straccio di posto aperto dove fare tappa. Contengo il suo entusiasmo e ognuno va a nanna per la sua strada.

Erano settimane che non vivevo una serata così.

Torno a respirare, torno ad aprire gli occhi, torno a brillare!

26 giugno 2008

Nuovi interessi

Il tizio che mi ha fatto test (per intenderci il non medico, non nutrizionista, non dietologo, non estetista) mi ha appena regalato, per la seconda volta su due, un quarto d'ora di massaggino aggratis. Si spingeva sui fianchi spiegandomi che sono la sua nova cavia per provare qualche tecnica nuova...

Quando mi ha chiesto se volevo anche che mi trattasse le gambe mi sono fatta violenza, e cercando di ricacciare dalla mente l'immagine tremenda del mio pelo prepotente di questi giorni (l'estetista è prenotata domani mattina...) ho rifiutato con decisione.

Poi siamo usciti assieme dallo studio e salendo in macchina mi ha invitata a festeggiare il suo compleanno con alcuni amici, domani sera.

C'è qualcosa che devo cogliere?

24 giugno 2008

E allora... dieta

Ciao a tutti.

Sono Michela, ho 30 anni e questa...


è la mia spesa.

Da 15 anni abuso di qualsiasi sostanza alimentare deleteria per il mio organismo. In particolare: alcol in tutte le sue declinazioni, gelato rigorosamente alle creme e accompagnato da panna montata e granelle varie, pane, crackers, grissini, cioppini, taralli pugliesi, pizzette, panini, toast.

E nonostante ciò questo è il mio carrello. Contiene verdura, carne, pesce (i gamberetti surgelati rientrano nella categoria? Perchè oltre non mi è possibile spingermi), pane integrale e FRUTTA. Non banane, bensì kiwi, pompelmi e addirittura un ananas. Credo di essermi fatta affascinare da quel ciuffo verde ed orgoglioso e dall'effetto esotico che mi avrebbe dato sbucando dalla mia borsa.

Pazzesco. Devo ancora incominciare la dieta e già non mi riconosco.

Ma entriamo nel dettaglio. Questa è chiaramente una dieta allucinante che potrebbe anche erroneamente sembrare fai-da-te. Invece no! Perchè questa è una dieta Vip, di quelle tramandate di generazione in generazione dalle gioventù urbane di ogni città ricca e oziosa del nord, di quelle che hanno saputo superare i pregiudizi tra uomo e donna. E l'avevo anche già fatta a 18 anni, più o meno come a 18 anni avevo ricevuto la catena via mail del saggio tibetano su quanto è importante l'amicizia che mi è arrivata per l'ennesima volta un mesetto fa.
Insomma, questa è la Urban Legend di tutte le diete, quella che si può fare massimo per due settimane perchè agisce direttamente sul metabolismo, quella che danno agli operandi di cuore per perdere quei... 4 kiletti necessari per ridurre i rischi del bisturi, quella che ogni mattina ti fa fare colazione con 1/2 pompelmo e caffè nero. Non so se mi sono spiegata.

Non soddisfatta la settimana scorsa ho anche fatto il test delle intolleranze alimentari. Il metodo inattendibile a cui mi sono rivolta questa volta è una macchinetta a ioni. La scorsa volta, a 25 anni, era un metodo kinesioterapico basato su un sistema di leve, cioè mi davano da tenere nalla mano sinistra una boccetta (completamente sigillata) contenente la sostanza incriminata mentre facevano leva sul braccio destro, tenuto in alto.

Pur consapevole che qui il ragionevole dubbio sull'attendibilità dei test condotti potrebbe evidentemente essere certezza, mi accingo ad affrontare una settimana di dieta da fame e di agganciarci in coda una splendida dieta da intolleranze alimentari.
Il tizio che mi ha fatto test (che non è un medico, non è un nutrizionista, non è un dietologo, non è un estetista... e che miiiinkia è?!), visibilmente turbato per tutti i biiiiiip che la sua macchinetta da Azzeccagarbugli ha emesso praticamente ogni volta che entrava in contatto con il mio corpo (sicuramente per l'emozione suscitata da cotanta bellezza...) mi ha preannunciato una lunga e difficoltosa sessione, domani sera ore 20.00, per impostare la dieta.
Ma che dico dieta. Lui ha detto le seguenti parole: Ci vorrà almeno almeno una buona mezz'ora. Prima facciamo tabula rasa e vediamo di reimpostare da zero la tua alimentazione e DOOOOPOOO iniziamo a togliere le cose a cui sei intollerante!

Insomma, a 25 anni ero risultata intollerante all'alcol, ai farinacei, agli zuccheri, cioè praticamente a tutto, e avevo saggiamente deciso di ignorare la cosa. Ora invece addirittura anticipo l'esito del test mettendomi a dieta di mia iniziativa, assieme ad un nugolo di svitati che tra l'altro vivono dall'altra parte dell'Europa... Ma del resto, si sa, l'importante di queste cose non è che siano attendibili, bensì che pagando una persona a cui rendere conto delle tue azioni, agisci sulla tua motivazione. Certo che un fidanzato costerebbe di meno e porterebbe altri benefits, ma in tempo di vacche magre (e in via di dimagrimento) bisogna arrangiarsi con quello che passa il convento.

*********************

Mbè, voi due, lassù nell'estremo Nord, non me la fate vedere la spesa che avete fatto? Penserete mica di farla franca, eh! Sì sì, proprio voi due, Pollo e Arrobaba. Vi tengo d'occhio, che credete!

18 giugno 2008

Ladra di specchi

Ogni tanto ripenso allo specchio che ho visto in cucina da A.

"Cose da Ricordare":

  • il giorno che ci siamo conosciuti (e abbiamo fatto l'amore!)
  • tutti i desideri che devi ancora realizzare

Come una ladra ho letto ed immaginato il tremore della mano mentre prendeva il pennarello, il sorriso ancora dolce per la pelle inebriata dal momento d'amore condiviso, il brivido al pensiero delle sensazioni vissute.

Ogni tanto ripenso a quella scrittura rotonda, femminile, intrisa di emozioni. Un po' invidiosa per quel segno lasciato lì, appeso ad uno specchio che ha potuto cogliere il riflesso dei suoi occhi.

16 giugno 2008

La crisi dei 30 (parte prima)

Alla fine mi scopro piena di vizi di forma. Alla fine mi scopro 'corrotta' dai timori, dalla noia e dalla rassegnazione.

Quasi non me ne sono accorta e mi ritrovo completamente trattenuta nei gesti, nelle cose che dico, nel modo di relazionarmi all'altro sesso. La cosa mi è sembrata evidente durante il week-end con A. Non l'avrei davvero pensato di me qualche mese fa. Eppure...

Ho lasciato Milano con la sensazione di non aver fatto abbastanza. Di non avergli mostrato abbastanza. Realizzo che osservo, ascolto, sorrido. Ma mi faccio conoscere poco. Non esprimo giudizi, non condivido i miei pensieri, non mi sbilancio.

E' nel gruppo che dò il meglio di me. Quando sto in mezzo alla gente, quando è il mio lato "pubblico" ad essere messo in gioco e non quello più intimo. E se imposto la relazione con un Lui da amicona allora sono davvero brillante. Ma se questo Lui mi piace un pochino, ecco le resistenze, l'abitudine a limitarsi, l'istinto di difendersi.

Lo sai che sei una persona che mette di buon umore? (Certo, come no.)

Mi ha fatto piacere che tu sia venuta. (Non sei mica obbligato a dire per forza qualcosa di carino.)

Vieni a trovarmi su a Berlino! (Seeee. Ma se neanche mi risponderai più ai messaggi!)

Non è divertente dubitare sempre di tutto. Accorgersi di stare sulla difensiva, sentire di avere tanto da esprimere e ritrovarlo ancora lì, inesploso.

15 giugno 2008

C, come C

Casa. Saliamo. Il computer ci aspetta sul letto già acceso. Sfogliamo pagine che parlano di sfida, opportunità, futuro. Siamo sdraiati vicini e ci vuole poco per assaporare l'intimità l'uno dell'altra. Lui si accovaccia sotto il mio viso e inizia a baciarmi. Tanto. Bene.
E con un sacco di... saliva. Direi tantissima. Direi la più abbondante che io abbia mai visto fuoriuscire dalle fauci di un essere umano. Non so proprio come faccio a non ridere e a non sottrarmi a questo trattamento di pulizia profonda... Eppure non mi dispiace.

Cresima. Il week-end scorso non ne potevo più dei matrimoni e questo sabato il caso mi ha regalato una splendida Cresima. L'ultima a cui sono stata è la mia, nel lontano 1992. Chissà com'è, questa ad A era sfuggita... Si era dimenticato dell'amico trent'enne che in vista di un probabile matrimonio (saltato un mese fa...) prendeva il Sacramento.
Mi lascia le chiavi di casa. Io scendo a passeggiare in questa zona di Milano che conoscevo tanto bene. Ora ci sono prati, passeggiate, palazzi nuovi che paiono accoglienti, delle nuvole ma il sole che ha la meglio. Cammino un'ora. E la sera vado a casa del Cresimato. Io che non c'entro niente. Ma immagino lui voglia stare con i suoi amici prima della partenza, non posso proprio fare la rompiscatole.

Città. L'effetto metropoli si fa sentire. Sempre. La gente mi sorride, il traffico si dipana, le cose da fare si accumulano... E io mi sento di nuovo vitale. Ritrovo quella leggerezza dell'essere che mi pare di incontrare sempre più raramente, che continuo a sentire mia ma sotto sotto, che non voglio perdere.

Cartoni. C'è un trasloco da fare! C'è un mondo nuovo da scoprire! Ci sono amici diversi da conoscere, lingue sconosciute da studiare, colleghi nuovi con cui confrontarsi. C'è un anno di entusiasmi, e titubanze, e incertezze, e sorprese da affrontare... E mi fa effetto, tanto effetto. Domenica mattina si sveglia di colpo all'alba (le 8.30...) ed inizia ad infilare vestiti in valigie e borse di ogni sorta. Secondo me un po' a caso, secondo lui probabilmente anche con un certo criterio. Vado all'Slunga di Ripamonti a recupare un po' di scatole e mentalmente ripercorro tutte le volte che ho compiuto queste stesse azioni. L'orario di apertura dell'Slunga mi tradisce e finisco alla Standa. L'omino si prende la questione a cuore e mi regala pure lo scotch firmato. Seconda tappa l'Agip, dove mi regalano il doppio dei punti fedeltà. Terza tappa la pasticceria all'angolo, dove non mi regalano niente, ma a questo punto meglio così che troppa fortuna tutta d'un colpo può darsi si porti dietro pure un po' di sfiga. I cappuccini arrivano a casa in perfetta salute e ora possiamo darci uno straccio di tabella di marcia.

Camicie. Le tira fuori dall'armadio, me le passa, le piego, le sistemo sul letto. Ma quante sono?! Io, che a casa ho uno stendino che ormai è meglio considerare un'ala dell'armadio, perennemente aperto, dal quale attingo direttamente i vestiti a ciclo continuo lavatrice-stendino-corpo e che non vedono il ferro da stiro da mesi...

Corpi. Imperfetti. Eppure armoniosi. Morbide aderenze cullano respiri profondi, spezzati, avvolgenti, abbandonati.
Una volta avrei creduto che solo un'intesa perfetta potesse aprire in maniera così libera e inevitabile un corpo al piacere. Ora no, ma mi piace ancora pensarlo. E immaginare che ci sia quell'intesa, latente, nascosta sotto la fretta, il poco tempo a disposizione, la paura di esporsi, la scelta della parola giusta, del gesto 'non troppo significativo'.
Magari era lì anche ieri, in ombra, nel silenzio, indecisa se uscire allo scoperto e lasciarsi scoprire.

13 giugno 2008

E visto che era già bagnato...

Non uccidermi... Stanno venendo mio padre e mio fratello a Milano da Bologna. Cerco di capire quanto si fermano e ti chiamo... Faccio di tutto per poterci vedere domani... Cazzo.

Te l'avevo detto io. Che le cose vanno fatte subito. Che bisogna battere il ferro finchè è caldo.
Prendi nota giovane lettore, prendi nota e fà tesoro dell'esperienza della zia.

(Ps: l'idea infradito è promossa)

Oggi piove.

Salgo in macchina alle 8.15 con tutta una serie di tappe extra dovute alla partenza per il week-end:

  • tappa pedicure per ritoccare lo smalto bordeaux che ho ai piedi,
  • tappa balcone per prendere una bottiglia di Chimay da 0.75 da portare come omaggio a Colui Che mi Ospita (Spero),
  • tappa bagnetto per recuperare le mie scarpe da ginnastica visto il tempo del cavolo,
  • tappa cassonetto per gettare i miseri rifiuti di questa settimana (l'ultima volta che ho fatto la spesa a guardarti infidi dall'avancassa ci trovavi i Raider, non i Ferrero Rocher Garden).

Salgo comunque sulla Michimobile in infradito per dare allo smalto una proroga di un'ora ed evitare (spero) che mi si smalti sui calzetti. Prima di partire mi cambierò giù in spa e verificherò se la mia idea è stata un'ideona o solo un'altra idea del cavolo.
Semaforo di Corso Milano (passata di fondotinta), coda (ombretto), sottopasso (secondo ombretto), semaforo (mascara), cavalcavia della fiera (fard), semaforo (gloss). Anche stavolta quando arrivo al casello sono pronta. Solo che sono 20 minuti in ritardo sulla mia solita tabella di marcia, quella di quando già sono in ritardo...

Ma non ci scoraggiamo. Stasera potrei passare una serata alternativa molto piacevole, oppure una serata atroce da cui fuggire alla prima occasione. L'importante è che non si parli di fuga fino a domani mattina, visto che non mi sono garantita alloggi di scorta. Confido nella magnanimità di Colui Che mi Ospita (Spero).
Dai, non si rivelerà uno stronzo... Gli stronzi di questo tipo sono ormai fuori moda, adesso vanno i modelli "risulto stronzo perchè sono indeciso, insoddisfatto, egoista, codardo ed infantile", ma non stronzo che "non ti ospito anche se per venire a trovarmi arrivi da un'altra città". Che poi vorrebbe dire avermi lì e non approfittare di me. Eccheccavolo. Oltre al danno la beffa, questo proprio non lo potrei accettare.

Già sto pensando che non avrei dovuto dire "sì, venerdì vengo da te" così presto, non venerdì della settimana scorsa ma al massimo massimo mercoledì di questa. Allora non avrebbe allentato la presa e avremmo continuato a giocare ancora un po'. Se non fossi stata così semplice e schietta ci sarebbe più attesa, più emozione per questo incontro. Probabilmente meno imbarazzo.
Ma mi sto convincendo che gli uomini sono poco propensi al gioco. Che ragionino solo sul "tutto e subito" era assodato da tempo.

Allora visto che siamo in ballo balliamo. Quando il gatto non c'è i topi ballano. E tanto va la gatta al largo... che i cocci sono tutti suoi.

[Citazione colta da "Amiche mie - Capitolo Trieste"]

12 giugno 2008

Ore 18. A Vicenza diluvia. Dalla finestra della mia scrivania vedo schizzare in macchina Steph. Il dubbio che la nostra cena (loro cena, di lui e il mio capo, alla quale sono stata invitata sostanzialmente per ammorbidire il clima).

Notizie sul nostro risotto? Gli esse-emme-esso. Ho mandato mail ma nessuna risposta dal tuo capo, piove e vado a casa a studiare Inglese.

Uff. Cerco alternative. Sono vestita carina e mi scoccia chiudermi in casa.
Finisco in giro per il centro, con un gelatone-cono-di-cialda-grande per compagno e il mio fedele I.Pod. Fa freschino. Alla fine di Via Mazzini incrocio un tipo. Molto molto carino. Un'ora dopo tornando indietro lo incrocio di nuovo. Se ne accorge e ci sorridiamo. Qualche passo dopo entrambi ci voltiamo. Ancora qualche passo e lo intravedo che torna indietro e mi arriva accanto.

Si chiama Antonio, è a Verona per lavoro. Sta all'Hotel HdM e fa il consulente informatico. Ha incrociato uno sguardo e allora è venuto a presentarsi... E non è facile incrociare sguardi, commento io scodinzolando per questo inaspettato regalo. Oltretutto è in città da solo e non sa se andare a cena o in hotel, perchè è stanco morto... Dai, magari restiamo in contatto... gli sfugge a un certo punto. Mi fa piacere. Intanto si accende una sigaretta e continua a chiacchierare. E' di Napoli e lavora a Milano, ha una vita complicata, dice. Ah sì? E che vita complicata hai? Eh, sono fidanzato!

K.... kr......

Attorno sento come un fastidioso cigolìo. Ma decido di ignorarlo e continuo sul tema. Sentiamo come mai sta a Pavia. Per amore!

Krrr......... ik.

Eccola lì la crepa. Ma apprezzo il tentativo di questa città di sorridermi.

06 giugno 2008

E la vita contiiinuaaaaaanche senza di noi TATATTATATTATTA

che siaaamooooooolontanormai TATTATATTTATTTA

datuttequellesituaziooonicheeeciuniiivanooooo

datuttequellepiccolemoziooonichebastavano

datuttequellesituazionicheeeeenontornanomaaaaai

Perchécoltempocambiatuttolosaaaai

cambiamoanchenoooooi

cambiamoanchenoooooi

cambiamoanchenoooooi

cambiamoanchenoooooi!

05 giugno 2008

B, come B

10) Scoprire (*scoprire: non chiedere, non spiegare, ma scoprire e lasciarsi scoprire).

03 giugno 2008

A, come A

Per quanto ultimamente stia sperimentando diversi nuovi strumenti, per lavoro e per diletto, di questo Web 2.0 di cui tanto si parla, alcuni primordiali utilizzi della rete mi sono tutt'ora sconosciuti. Tra questi confesso di non avere mai rimorchiato on-line nè tanto meno fatto sesso virtuale. Fino a stanotte almeno.

Verso mezzanotte e trenta stavo ormai per spegnere il pc quando del tutto inaspettatamente la finestrella di Msn si è attivata. Sul portatile nuovo l’avrò installato sì e no due settimane fa, quindi l’abitudine alla chat era un po’ persa.

Eppure mi ha fatto piacere vedere che si trattava di A. A del master. Proprio in questi giorni in cui per lavoro incontro D, proprio qualche ora dopo l’sms del Xmas, risvegliatosi dal suo benefico torpore dopo un paio d’anni.
A me questo A non è mai dispiaciuto, ma ai tempi di Hdemia non si capiva bene che volesse combinare. Un tocco era malizioso ed allusivo con me, un tocco era super affettuoso con Francesco, un tocco era fidanzato… Poi noi siamo partiti e non c’è stata più occasione di avvicinarsi. Fino a stanotte almeno.

In un periodino in cui non mi sento proprio tra le stelle del firmamento ma piuttosto avvinghiata allo scoglio assieme alle compagne cozze, la sua espressione, i suoi commenti, la luce bassa, il lettone comodo... Insomma, verso le 3 ero a gambe all'aria di fronte alla webcam, con un gran ghigno in volto rigorosamente censurato dall’inquadratura. Parlare d’eccitazione pare un tantino eccessivo, ma confermo che dall’altra parte qualcosa è successo. E lascia ben sperare...

La cosa più straordinaria è che stamattina ha pure chiamato. E poco importa se a metà mese si trasferisce a Berlino, poco importa se è appena uscito da una storia intensa e sofferta, poco importa se in “condizioni normali” non saremmo uno l’ideale dell’altro. In “condizioni normali” certe cose semplicemente non si fanno, e noi invece le abbiamo fatte. Quindi può darsi che non sia un’utopia riuscire pure a vederci in analogico, prima della partenza, e tastare con mano l'effetto del gioco delle 10 regole, creato per l'occasione.

1) Volersi molto molto molto bene.
2) Farsi parecchie coccole.
3) Mai chiudere la cornetta in faccia.
4) Stuzzicarsi almeno una volta al giorno (*stuzzicarsi: incuriosirsi, sperimentarsi, stupirsi).
5) Lasciare liberi i pensieri.
6) Venire sempre in reciproco soccorso. Psicologicamente, emotivamente, fisicamente.
7) Soddisfare qualsiasi fantasia dell'altro.
8) Prendersi tutto il tempo
9) Non portarsi mai i problemi a letto.
10) ...