10 gennaio 2011

Elogio di una mucca (40+3)

Circa al 5° mese di gravidanza ho iniziato a dormire con due cuscini.

Al 6° i cuscini sono diventati 3: l'ultimo è stato collocato tra o sotto le gambe a seconda che io assumessi la posizione sul fianco o a pancia su.

All'8° mese è arrivato il cuscinone dell'allattamento che per qualche notte si è insinuato tra me e Uomo.
Il cuscinone non per niente si chiama one: è un ciambellone alto 1 mt, ha un diametrone di 20cm buoni, è voluminoso e duro e quando si insinua nel lettone matrimoniale crea una sorta di cortina di ferro impenetrabile tra te e qualsiasi altra cosa o persona abbia condiviso con te il giaciglio fino a quel momento. Il mio, in particolare, stava per metà U tra me Uomo, mentre l'altra metà schizzava fuori dalle coperte, oltre il materasso, conquistando inaspettate porzioni di stanza.

Di recente ho visto questo film e ho capito che probabilmente non lo utilizzavo nel modo giusto, ma ormai la mia vita notturna si era già rasserenata grazie alla riconsiderazione di un elemento che da oltre un decennio allieta il mio clima casalingo: Muk.


Muk è la mucca di pelouche regina tra i miei pelouches. E' la mucca dalle narici esplorabili e dalle chiappe sostenute. E da qualche settimana è anche la mia perfetta compagna di letto grazie alla sua forma ergonomica, alla sua morbidezza, alla sua discrezione. Da non trascurare poi le sue molteplici sporgenze (corna, muso, zampe, mammelle, coda...), che la rendono perfetta da afferrare con mani e/o piedi per effettuare spostamenti notturni sotto le lenzuola velocemente, senza necessariamente svegliarsi del tutto. E senza svegliare Uomo.



Più di ogni altra cosa, Muk occupa il posto minimo indispensabile ad altezza bacino/ginocchio/gamba, senza interferire sullo spazio busto/braccia/viso che può ancora essere dedicato al compagno di letto titolare della maglia.

W Muk!

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