24 luglio 2006

Perchè delle volte dovrei anche saper chiudere

Tanto per non rendere troppo evidente il discorso dell'ultimo post, ecco che sull'Es (in ritardo di oltre un'ora), mentre sono al telefono con Claudia e parlo di Alz e dei suoi colleghi (tra cui il Nutella), mi si materializza davanti proprio uno di questi colleghi (che lavora sullo stesso progetto del Nutella).

Ma arriviamo al dunque.

Delle volte sarebbe meglio riuscire a chiudere subito alcune situazioni. Subito quando sono ancora belle e intense e piene di senso, subito prima che perdano sapore e colore e si riducano ad annacquati strascichi di un bel ricordo, ormai avvilito.
Ma io non ne sono capace... Sono piuttosto quella che cerca di tirare per le lunghe il più possibile. Testarda nella convinzione che con un po' di impegno le cose belle possano durare.

Invece così non è.

I "pat pat" di Santiago sulla schiena, su una gamba, sul fianco. Mi facevano tenerezza. Erano il suo imbarazzo, la sua poca abitudine a lasciarsi andare, il suo goffo tentativo di esternare i propri, sinceri sentimenti. Ora mi ricordano piuttosto che abbiamo perso quell'intimità.
I commenti ripetitivi e pesanti sulla Chiesa che governa politica, usi e costumi degli Italiani. Mi facevano riflettere, compiaciuta, sulla ricchezza di confrontarsi con qualcuno che non è cresciuto all'ombra del Vaticano. Ora mi suggeriscono solo un modo ottuso per sottolineare quanto siamo diversi.
Le domande, immancabili, sulle persone che frequento. Tradivano il tentativo di scoprire come sono veramente, come sarei stata veramente. Ora tradiscono il sollievo di trovarmi fidanzata.
E il sesso. La passione, la forza, la foga, l'intesa, il desiderio. Il bisogno... Tra di noi aveva senso. Ora no... E il sesso fatto così non lo voglio. Senza un prima nè un dopo. Senza sguardi di parole. Senza il profumo del sole. Senza quel senso che aveva per noi, in quel momento della nostra vita, in quel luogo della nostra esistenza.

Santi, hai fatto di tutto per dimostrarmi che era vero, che avevi ragione. Che le storie non continuano. Che la distanza non si colma. Che l'intesa profonda, matura, del tutto inattesa che abbiamo scoperto resisteva solo perchè eravamo distanti e ci vedevamo poco.
Ti ci sei messo d'impegno e sai che ti dico? Mi hai convinta.
Perchè se sono solo io a crederci, poi comunque va a finire come dici tu. Che nella tua cieca determinazione, nella tua sterile rigidità, nella tua soffocante razionalità lasci uno spiraglio a sentimenti che poi non sei disposto a coltivare. E nemmeno solo a viverti fino in fondo.
E' un attaccamento infantile quello che ti porta a chiamarmi, a scrivermi, a chiedermi di stare con te nell'ennesimo week-end italiano. E' una contraddizione pericolosa la convinzione di voler condividere ancora qualcosa con me. Perchè finisce per svilire quanto di delicato, prezioso ed inaspettato c'è stato prima, barattandolo con quel che resta: la scontatezza.

E ti rende un po' più simile a tutti gli altri.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Il sollievo di trovarmi fidanzata?!?
Trovarti fidanzata?!?
Fidanzata?!?
...zata?!?
...a?!?

Michela ha detto...

Ahahah! No no, stai tranquilla!
Anzi, state tranquilli tutti: NON SONO FIDANZATA!

Intendevo dire che Santi ogni volta mi fa una sorta di interrogatorio, insistendo nell'individuarne uno da attribuirmi come fidanzato...
Cioè, prima mi invita a fare il week-end con lui, poi insiste per vedermi "sistemata". Con qualcun altro... Mah!

Anonimo ha detto...

peccato quando una magia si rovina così... è un po'come scegliere se rimanere con un grande rimpianto vittima di un'idealizzazione... o se scavare in questa idea per capire se ha delle fondamenta su cui costruire qualcosa di concreto e scoprire se è così bello...o se era solo un'illusione.

che te lo dico a fare... io che ho deciso di rischiare e buttarmi nel secondo tipo di atteggiamento...vuol dire che io sono così...preferisco avere rimorsi piuttosto che rimpianti.
e ho la stessa difficoltà a recidere i legami...
un bacio enorme

Michela ha detto...

Sì, questa volta (come tante altre), preferirei tenermi il bel ricordo. Ma non è per evitare il rischio... Piuttosto perchè non c'è la comune volontà di rischiare.

E anche per questa fastidiosa tendenza che ho acquisito a non chiedere mai niente, pur continuando a pretendere tantissimo...

Anonimo ha detto...

non posso fare a meno di immedesimarmi nello "scontato" e fare comunque il tifo per lui.

Michela ha detto...

Raf, solidarietà maschile?! A me sembra che ci sia poco da tifare...
Sgrunt.

Anonimo ha detto...

ciao chat,scusa ma qui a torino mi fanno lavorare come pochi. e meno male...non sento neanche la stanchezza. aspetto news,baci