20 marzo 2007

Ho iniziato la giornata con almeno un paio di piedi storti.

Ci sono delle cose che ODIO profondamente. Perchè mi danno sui nervi solo all'idea. E mi danno talmente sui nervi che inizio a porconare e a sbattere le cose. E se anche finissi per puntare i talloni a terra e mi ritrovassi in mezzo ad una crisi di pianto non mi scomporrei perchè totalmente giustificata dal fatto che queste cose mi urtano profondamente il sistema nervoso.

Una di queste è il-Marci-che-si-muove-flemmatico quando io ho perennemente fretta. Oltrettutto la mattina prima di andare al lavoro sono chiaramente più di fretta del solito, e il-Marci-che-si-muove-flemmatico è molto, molto fastidioso.
Il suo muoversi flemmatico è particolarmente evidente negli spostamenti. Me lo trovo perennemente sulle mie traiettorie più veloci. Se c'è un collo di bottiglia in casa, è sicuramente lì che lo troverò. Sotto lo stipite di una porta, davanti all'anta di un armadio, in uscita dal bagno. E lì lui sarà in preda alla sua flemma da pensionato. E l'istante che mi costringerà a rallentare/fermarmi e ricalcolare la sequenza ottimizzata delle mie operazioni mattutine basterà a farne saltare un punto. Così io mi ritroverò sullo zerbino di casa senza badge aziendale, in ascensore senza chiavi della macchina, in macchina senza bottiglietta dell'acqua e così via all'infinito. Come stamattina.

Un'altra cosa che mi urta in maniera pazzesca è il "secondo garage". Quello che mi è stato destinato e che dopo il simpatico scherzetto della macchina mi è stato intimato di usare SEMPRE. Questo garage, grazie ad una lungimirante progettazione, per essere utilizzato mi costringe a: percorrere 50mt a piedi, aprire manualmente con chiave dell'anteguerra un cancello metallico, sollevare con movimento del tutto innaturale una leva peantissima collocata internamente al cancello stesso, spalancare le due ante verificando che la forza del vento non le faccia richiudere (chiaramente nel preciso momento in cui passo con la macchina), scendere uno scivolo (coi tacchi), infilare una chiavetta simil-Bullock in corrispondenza della saracinesca, tenere premuto un interruttore elettrico fino al completo sollevamento della saracinesca (se incompleto il rischio è lo sradicamento dell'antenna dell'autoradio), entrare in macchina, compiere 7 manovre per portare fuori la macchina (una per uscire a pelo dal garage se all'entrata sono stata perfetta, le restanti per prendere di muso lo scivolo), scendere dalla macchina e ripremere l'interruttore fino alla completa chiusura della saracinesca (nelle ore notturne c'è anche accensione/spegnimento della luce), staccare la chiavetta malefica (puntualmente mi accorgo che è rimasta incastrata quando le 2 dita della mano destra le sono rimaste attaccate e il resto del corpo è già rientrato in macchina), salire in macchina e portarla su per lo scivolo, scendere e ripetere il fastidiosissimo ed innaturale gesto con la leva di metallo per richiudere il cancello.
Ora immaginate il tutto allietato da una fastidiosissima pioggerellina padana dopo che mi sono appena lavata i capelli. Come stamattina.

Stamattina è anche successo che io incontrassi ben 3 degli altri inquilini dei garage non avendo mai incontrato nessuno negli ultimi 2 anni. Di questi: il primo spazientito perchè costretto ad aspettare le mie manovre per portare fuori il suo suv, il secondo vecchietto rincoglionito che ha costretto me ad attendere per tirare fuori il suo motorino, la terza donnina incosciente che si è precipitata giù dallo scivolo mentre io m'inerpicavo con la Belgiomobile rischiando di mandarmi in galera per investimento e mancato soccorso.

Poi è successo che una macchina parcheggiata giusto lì fuori in concomitanta dei lavori stradali m'impedisse il passaggio e che nell'inevitabile deviazione di percorso, con stradine a doppio senso ma unica corsia, incontrassi 3 automobilisti idioti e prepotenti che non hanno minimamente accennato a fare loro manovra per far passare me.

Morale della favola: anche 15 minuti possono bastare per fare una bella giornata di merda.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

.....hai descritto la mia giornata quotidiana,che oltretutto è allegramente guarnita da tragitti pendolaristici 2-ore-all'andata-2-al-ritorno...ma la giornata peggiore è quella che inizia con un caffè bruciato causa guarnizione della moka usurata!!AAAAAAAHHH CHE SCHIFOO!!!!

Anonimo ha detto...

La teoria dei 15 minuti è abbastanza vera. Ma credo lo stesso che tu abbia bisogno di una vacanzaetta. O no?
J.

L'Arrotino ha detto...

Povero Marcy bistrattato!!!
ahuauhahua
michi l'altro giorno sono passata davanti alla chiesetta dove ci siamo fermate a fare blin blin fuori dal pub. Mi e' venuta una nostalgia di te pazzesca. Prendi vacanzina e vieni a trovarmi dai, dai!

Anonimo ha detto...

concordo con il commento sella vacanza. e pure mi ci aggrego sai? sono giusto un po' esaurito su tutti fronti. Un bacione! Se ce la fai passa da me qualche volta.. mi farebbe piacere

M ha detto...

storiella incantevole... comunque bastano anche meno di 15 minuti per fare una giornata di merda!!!
...é altrettanto vero che altre volte bastò un "evento" di pochi secondi e te ne sbatti di quei 15 minò...
tipooooo, non saprei, cavolo ti succederà qualcosa di carino ogni tanto...no???