15 luglio 2006

L'Allegra Casinista colpisce ancora

da "Le Incredibili Avventure della Casinista".

Venerdì, h8.40. L'Allegra Casinista sbarca miracolosamente indenne dallo sgarruppato vagone della verde, la linea metropolitana più vecchia, calda, rumorosa e lenta del capoluogo lombardo. Il tragitto è parso interminabile, e ora l'hinterland le si apre allo sguardo, desolato e desolante. La nostra simpatica amica si guarda attorno quel che basta per individuare l'insegna della multinazionale coreana dove ha sostenuto uno degli ultimi colloqui per fare analisi dati (esito: "tu hai davvero un bel profilo, ma si vede che devi fare comunicazione già per come ti poni").
Senza perdersi d'animo, l'Eroina delle Imprese Impossibili si rivolge ad un autoctono per avere indicazioni utili.
Ecco, ora può vedere l'obiettivo, la mèta ultima, la sua destinazione. Con un lampo fugace nello sguardo si accinge ad affrontare il tragitto con decisione, al piccolo trotto. Solleva la gamba destra e... ma dov'è la scarpa?!

h8.55. Ce l'ha fatta, è dentro. L'incasinata compila il permesso inserendo il nome del suo intervistatore, incurante del punto di domanda comparso sul volto della receptionist. E con estrema non-chalance chiede di potersi lavare le mani alla toilette.

h9.00. Dopo un fugace passaggio all'autolavaggio, completo di asciugatura rapida, per nascondere ogni traccia evidente di fatica (e dei 33° allietati dall'umidità al 95%), l'Imprevedibile Donnino è pronto ad affrontare la prova. L'esaminatore le stringe la mano e... no, il nome non è quello. Ah, perchè la signora L è assente? Ottimo, solo che la mia signora si chiamava P e... no, la signora P non è quella della Manpower... Quella è la signora D che mi ha detto che avrei incontrato una tal signora P che evidentemente in questa azienda non esiste...

h10.00. No, il modulo da compilare no!

h10.15. Non ha ancora finito?

h10.20. Sfinita, la Casinista ripone la penna. Beve un sorso d'acqua. Profittando della sala Acquario vuota s'infila in borsetta una manciata di caramelle, poi inizia a passeggiare su e giù aspettando che la vengano a riprendere. Acquario, acquario, acquario... Chissà perchè la sala si chiama così si chiede il perspicace donnino cercando di sbirciare tra una fascia opaca e l'altra delle pareti interamente di vetro. Quando... STUNC! La famigerata scarpa destra aggancia una canaletta che ricopre i cavi elettrici che corrono sulla moquette! Inorridito, il nostro Concentrato di Sfiga abbassa lo sguardo ed eccola, la canaletta, che giace divelta mezzo metro più in là! Alla Casinista non resta che ricorrere alle sue grandi doti di coordinazione motoria, per ricollocare la canaletta esattamente là dove si trovava prima, seppure capovolta.

h10.35. La stazione della metro compare in lontananza. Un sorrisetto illumina il volto della nostra eroina, giunta alla fine di un'altra incredibile avventura. Una mano si sposta sul risvolto della giacchina del tailleur per sistemare il collo. Il tatto le restituisce una superficie plastificata e liscia... Toh! Il pass numero 197! Immaginandosi imptovvisamente rinchiusa nei sotterranei del colosso multinazionale tettesco, con uno sprint finale il Donnino Incasinato si fionda su per le scale che attraversano i binari, incurante della scarpa traditrice che, ancora una volta, l'abbandona proprio sull'ultimo gradino.

h 10.45. Ormai esanime, la Casinista si accascia sul seggiolino del tristissimo vagone verde. La consapevolezza di vivere le sue ultime ore di libertà basta a farla sentire su una carrozza trainata da cavalli. Destinazione Paradiso (del Tonno).

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non mi è proprio chiaro cosa sia successo alle tue scarpe.

Michela ha detto...

Il tacco traditore di quella di destra si impigliava ovunque con gli esiti descritti.

Eheheh.

Anonimo ha detto...

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