25 dicembre 2006

Natale

Il Marcy si è alzato con la luna storta stamattina. Un po’ meno di ieri, ma pur sempre bella storta. Il programma della giornata prevede una pulizia totale di casa, l’allestimento dell’angolo Jessy in vista del suo arrivo, una visita alla nonna. La macchina resta a disposizione della Rina, che deve fare una scappata in ospedale a vedere di sua sorella. Sta messa proprio male… qua c’è poco da fare.

Sandro sta per vivere suo primo Natale in famiglia. La famiglia che ha inaugurato nemmeno due mesi fa, dopo tanto folleggiare. L’euforia dovuta al suo nuovo status gli fa considerare opzioni prima impensabili, come la messa di mezzanotte. Gli è giunta voce che sua sorella è finita in ospedale, ma ora è il suo momento di essere felice e per certe scocciature non c'è mica tempo. Del resto che ci si può fare, ormai quel che è successo è successo e lui non ci può fare un bel niente. Cos'era previsto nel pomeriggio? Già, lo shopping natalizio con la cara mogliettina. Che taglia hanno le sue nipoti?

La Rina si alza presto. Ieri notte si è presa uno spavento… Sua sorella sta veramente male, lei vorrebbe starle vicino di più… Ma del resto Adelina è sempre stata schiva e taciturna. Poca confidenza con chiunque, e quel segreto, celato caparbiamente per tutti questi anni… Poi c’è anche la nonna a cui pensare, la nonna che non si deve agitare, sennò in ospedale va a finire che prenotiamo la doppia. E in assenza di una spalla su cui appoggiarsi basta uno scambio di sguardi con la tenera Emma per sciogliersi in lacrime.

Nonute fa colazione e ripensa alla sera precedente. Le bizze dell’età le rendono difficile cogliere la situazione. Allora, c’era Adele, poi ad un certo punto si è sentita male che non riusciva a respirare e Marina l’ha accompagnata in Pronto Soccorso. Del resto quella tosse brutta che aveva... La nonna l'ha pensato subito che non le piaceva. Se avesse smesso di fumare prima! Comunque ora è in ospedale dove la cureranno per bene.

La Cugi non sa più cosa pensare. Sua mamma è andata in Friuli per festeggiare il Natale e… beh, può darsi che semplicemente non torni più. Troppi pensieri si confondono, nelle lunghe ore silenziose passate accanto a quel letto: il Gigio si sentirà solo nella casa vuota, senza nessuno a cui fare le fusa, c'è il trasloco da organizzare e tante spiegazioni da dare alle persone che non si è fatto in tempo a salutare... Invece le parole non escono. Solo lacrime, lente, discrete. Cariche di ricordi, rancori, affetto. Una terribile domanda. E il terrore soffocato di non avere mai risposte.

Chatouche resta sola. Finalmente sola. La notte porta un po' di pace in una stanza dove quest'anno non riluce alcun albero di Natale. I pacchetti colorati aspettano di essere scartati, ma non tutti lo saranno. E mentre risuonano le campane della messa di mezzanotte, insolitamente lontane, arriva tutta la tristezza, tanta tristezza.

2 commenti:

L'Arrotino ha detto...

Un bacio chatou,
non riesco a dire altro!
Magari ti chiamo che è meglio va..

Anonimo ha detto...

Non posso chiamarti...non conosco nessun tuo recapito.Ma se potessi lo farei.Crescendo e maturando,ci si scontra con realtà che mai avremmo pensato riguardassero prima o poi anche noi...che il 2007 ti porti tutto quello che il Natale ti ha negato.Compresa la salute dei tuoi cari.