15 febbraio 2008

San Valentino

Oggi programma alternativo.
Non esco con uno, bensì con 3 uomini! Il mio direttore marketing (olè!), il direttore della promozione (olè!), il produttore (olè!).

Serata difficilissima dunque, per diversi motivi:

1) Io non sono ben accetta. Produttore era stato chiaro in merito: serata solo butei (per poter fare i ragazzini e dimenticare di avere quasi 50 anni sul groppone, a occhio).

2) Lo sguardo del mio diretto responsabile lì di fronte non mi fa essere proprio a mio agio.

3) E' San Valentino il chè vuol dire che come ne La notte dei morti viventi in città si aggirano minacciose coppiette redivive, alcune formatesi apposta, altre collaudate e decise a godersi l'unica botta di vita di tutto l'anno.

Ma io ho un paio di scarpe nuove STRE-PI-TO-SE e con quelle ai piedi posso andare ovunque, con chiunque, in qualsiasi circostanza.
In 3/4 d'ora arrivo a casa, faccio la doccia e la piega, mi cambio, mi trucco e raggiungo il centro. Chiaramente sono la prima (e sì che la nonna l'ha sempre detto di farsi attendere un pochino...) e quando Produttore mi raggiunge mi passa a due dita dal naso senza nemmeno notarmi (non dico riconoscermi). Un buon inizio, mi pare!
Infatti la serata continua dimmerda. Facciamo l'ape e per rivendicare la mia parità (sono anch'io una di voi! Non sono una femmina, sono un butel!) mi affretto a pagare alla cassa. Nessuno reagisce, tantomeno fa il gesto di pagare al posto mio (Daaaaai! Non crederete mica alla fregnaccia della parità?!).
Arriviamo al ristorante e semplicemente la serata non decolla. Non parliamo praticamente di niente. O, meglio, nessuno intavola uno degli argomenti che avremmo in comune: lavoro, sesso, pompini. Si finisce, ahimè, per parlare di film di cui non ho mai visto nemmeno il trailer (ai tempi di quei titoli i trailer ancora non esistevano), attori in bianco e nero di cui non conosco il viso, cortometraggi distribuiti evidentemente in circuiti segreti e clandestini quindi noti solo a pochi eletti e temerari.
Una gran serata, insomma.

Alle 23.30 riporto le mie STRE-PI-TO-SE décolleté di camoscino grigio a casa. Sulla via del ritorno incrocio solo annoiati sguardi di coppia.
Nemmeno un paio d'occhiali candidabili a sfilarmi queste IN-CRE-DI-BI-LI décolleté di camoscino grigio. Che spreco.

Happy Valantine's!

2 commenti:

Anonimo ha detto...

chat...la prossima volta chiama e vieni da me che l'ho passato a casa da sola e non mi è nemmeno dispiaciuto. sicuramente le decoltè avrebbero apprezzato.
ricorda che le nonne dicevano anche: meglio sole che male accompagnate... vero quanto mai!!!!!
tocchia

Michela ha detto...

Ieeee! Tra l'altro... Le famose sedie rosa... Tra un po' tornano in voga!