23 dicembre 2005

Stravolgimenti

Ci sono giornate in cui sembra di non riuscire a combinare proprio niente, giornate che sei sicura non lasceranno mai traccia nel tuo db di ricordi. Poi di colpo qualcosa va diversamente dal solito e si innescano una serie di situazioni a catena che mai avresti immaginato prima. E improvvisamente la giornata in questione si guadagna un ruolo di primo piano tra quelle degne di nota.
Martedì è stato proprio così. E' stato l'inizio di tutto.
L'ennesima giornata di frustrazione lavorativa si è conclusa alle 8.40. Poco prima avevo ricevuto un'abbastanza prevedibile telefonata del pallavolista che mi aveva un tantino rianimata con la prospettiva di uno dei nostri incontri poco impegnativi (un po' del cazzo insomma, in senso abbastanza letterale) e poco dopo un'altra telefonata con cui annullava il nostro incontro (aspettarmi un'ora avrebbe significato troppo nella sua scaletta di impegni quotidiani). Sono uscita dall'ufficio spossata per il mio arrancare continuo su dati e file che non capisco, con il morale sotto le ginocchia, e con un leggero strascico di voglia visto il falso allarme lanciatomi. Potevo andare a casa. Anzi, dovevo andare a casa, a rimettermi un po' in sesto con bagno bollente e sana dormita. Invece ho telefonato agli altri per trovare un po' di conforto sul divano di casa loro. Invece sono passata al solito localino degli aperitivi del martedì, pur essendo "sola". Invece ho bevuto birra e white lady passando la serata a conoscere gente. Invece sono arrivata a casa alle 7.30 di mattina senza aver praticamente dormito. E avendo risolto la questione legata al mio strascico di voglia.
In questo turbinìo di giornate in cui il Natale è solo un luccichìo tra le ciglia offuscate dall'alcol e dal sonno, questa nottata folle l'appendo allo sportello del frigo.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

ahuahuhuauhahuah e che cavolo hai fatto fino alle 7.30 di mattina?? Azz ora faccio tutta una serie di filmini mentali...vediamo se qualcosa azzecco!!
un beso
arro

Michela ha detto...

Arro... apetta di sapere cos'ho fatto ieri sera... Ti basti sapere che ho parcheggiato vicino vicino a casa tua! :o)

Michela ha detto...

Uomo, vuoi sapere quanto grosso è stato il neo della mattina dopo? Che ho aperto gli occhi alle 7, ho chiamato un taxi per tornare alla mia macchina, ho guidato fino a casa, doccia, piega, colazione e poi un'altra mezz'ora nel traffico fino in ufficio! Se non è buona volontà questa...

Michela ha detto...

Quasi dimenticavo la custode che con aria scandalizzata ha commentato "ma tu rientri a quest'ora?!". E io che ho sempre creduto che uno dei vantaggi della grande città è che tutti si facevano i ca§§i loro...

Anonimo ha detto...

ahuahuhuauhahahuauhuahua!!!!

staseraaaa se non ci vediamo almeno na bella telefonata te la faccio ahuahuahuahu!!!

Arro

Anonimo ha detto...

Ti lascio tanti auguri,sperando che tu li legga in tempo utile...cmq magari ti sarai divertita tantissimo, ma il racconto x la prima volta non è molto bello...a tratti mi è parso quasi inutilmente esibito,irritante...che sia colpa dell'alcool?
Secondo me la colpa è dello STAGE!!!........E DEL LETTORE,CHE NON SCOPA DA UNA SETTIMANAAAAA!!!!!!è TUTTA INVIDIAAA!!
BACI!!