05 marzo 2006

Facendo ordine

Per evitare di compiere un efferato delitto provocando un attacco d'asma mortale a Cloty, in visita a casa mia ai primi di aprile, ho deciso che è il caso di iniziare a riordinare la mia stanza. Infatti da anni ormai vivo sfruttando circa il 35% dello spazio complessivo a disposizione, essendo il restante 65% occupato da: cartoni con dentro libri dell'università, cartoni con dentro riviste di comunicazione e marketing degli ultimi 4-5 anni, cartoni con dentro i quadri del mio "periodo classicista" (Amore e Psiche, vari Monet... roba da liceo classico, insomma), il trolley con cui il Nick mi ha portato giù da Nottingham un po' di roba, le 2 cartellette che usavo per fare i corsi di sub, la borsa da spiaggia di Barcellona (con dentro la trousse con la mitica pallina dell'ovetto Kinder dove tenevo "la robba" e un paio di riduzioni), la borsa comprata per andare a Pamplona con dentro il mitico pañuelo (e mezza sigaretta rimasta inutilizzata), e varie ed eventuali altre cosucce sparse qua e là.
Così ieri ho iniziato l'impresa.
Mi sono passate per le mani cose incredibili...
Perso nelle stratificazioni pluriennali dei cartoni ho trovato l'ingresso alla Paloma che ci ha dato a lezione Renée, il prof strafigo svedese di Barcellona. E questo mi è bastato per spalancare i ricordi dei due incredibili mesi spagnoli, cosa che cerco in continuazione di evitare perchè immancabilmente mi prende una morsa alla gola, come una leggera sensazione di claustrofobia. Certo, in una stanza ridotta così la claustrofobia è il meno che può capitare, però a me viene proprio se penso a Barcellona. Ho riaperto la pallina gialla che avevo sempre con me e mi sono subito sentita sdraiata sulla sabbia di Vìla Olimpica, col vociare della gente attutito dal sole e dal caldo. L'odore della Spagna, il suono del catalano, tutto quel sorridere e quei pochi pensieri... Cacchio.
Deglutisco e passo oltre. Sotto il comodino con le rotelle era finito l'indirizzo dei landlords di Nottingham, che cercavo all'inizio di gennaio. Con questo periodo della mia vita ho un rapporto più sereno. Il ricordo è meno struggente, perchè legato soprattutto a persone che oggi fanno ancora parte della mia vita: proprio l'altroieri ho sentito il Torello per fargli gli auguri di compleanno (velo pietoso sugli anni che compie); Fra, Feli e Ba sono con me a Milano. Certo, la nostra casa gialla manca, e proprio ora che le giornate piano piano si allungano e il sole inizia a scaldare non posso non pensare al fatto che un anno fa erano le giornate di Nottingham che vedevo allungarsi, ed il sole dell'Inghilterra che mi scaldava la pelle, uscendo dalla casa gialla per correre alla fermata dell'autobus.
Deglutisco e decido di passare all'armadio. Una serie di plastichine piene di documenti dell'Ordine dG, l'"iscrizione con esami" dell'università, un preventivo fatto per la Spidlink. Una dichiarazione firmata da Furian, il padrone di casa degli anni della Comune. Il bilancio inizia ad essere pesante... Sbucano le fotocopie della prima lezione di teoria che ho tenuto a sub, quando ancora c'ero, riuscivo ad arrivare tutti i venerdì sera, partivo in viaggio col mio club.
Ok ok! Per stavolta ho riordinato abbastanza! E mi guardo le dita annerite dal contatto con tanta parte della mia vita.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Wow, ma tu sei in possesso di un autografo di Furian?

PS: giovedì sera ho captato una conversazione in bar.
"Ma io a Barcellona parlavo italiano e mi capivano tutti"
"Beh, certo, il catalano è più simile all'italiano, rispetto allo spagnolo".
Sono perplessa.

Michela ha detto...

E fai bene! Il Catalano è metà Spagnolo e metà Francese, soprattutto nella grafìa... Forse più che all'Italiano assomiglia al Friulano!
;)