22 luglio 2009

La prova. 1.

Non sente la mia mancanza, non sente la mia assenza.

Al bar parla col pdm della sua barca, degli ultimi week-end che è andato a vela, dei suoi bambini. Io mi sento totalmente TF (tagliata fuori). Io SONO totalmente TF. E quello che sta raccontando l'aveva prospettato a me tempo fa. Saggiamente avevo commentato con un sarcastico Non riesci nemmeno a portarmi a cena fuori, cosa vuoi parlare di week-end in barca. La frase dell'esorcista, della volpe che non vuole ammettere di essere troppo bassa perchè l'uva la noti (più o meno questa era la storia).

Io respiro lentamente. Respiro lentamente e dico vado, buonanotte a tutti. Per la cronaca io che me ne vado prima che la serata finisca non si è mai visto. E infatti resto. Resto senza troppa convinzione ma perchè lui dice di aspettare che finisca la sigaretta. Due volte lo dice. Pesando le parole e il tono della voce e guardandomi in faccia.

Allora aspetto. Ma al momento di andare saluto velocemente sulla porta del locale e vado in bagno. Così non rischio che restiamo soli. O che si capisca che sono io che lo voglio. Quando risbuco fuori e mi muovo verso la macchina lui è andato via. Sul serio intendo. Non mi ha aspettata, non mi ha cercata, non mi ha chiamata. Un tripudio di negazioni.

E' talmente semplice.
E doloso.
Fa male kazzo.

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