07 luglio 2009

Ti faccio vedere chi sono io.

Trenitalia ha voluto ricordarmi subito con chi ho a che fare.
Il vero vantaggio di venire al lavoro in treno è l'orario di uscita: 17.45. Mai successo! Arrivo in stazione perfetta per salire sull'Es del rientro delle 18.08. Che alle 18.25 ancora non si è visto. Finalmente l'annuncio: 40 minuti di ritardo. E' la mia fortuna biblica. La mia capacità di essere sempre al posto giusto nel momento giusto!
Faccio a tempo a salire al volo sul R delle 18.16 (eggià, perchè tra le 18.05 e le 18.16 Trenitalia ha concentrato ben 3 treni per Verona, salvo che dopo questo orario il primo utile è alle 19.05) e arrivo a Verona alle 19.25.
Insomma arrivo a casa poco prima delle 20. Magro risultato.

Poi suona il campanello e arriva IzVet con 2 Tuborg Light, la bistecchina per sè e le tegoline anche per me. Poi guardo la Jessy che si rotola proprio al centro del pavimento della sala quasi completamente vuota. Poi risuona il campanello e arriva ManuVet con bottiglia di Prosecco e trancio di salmone per sè e anche per me. Poi guardo la Jessy che si rotola proprio al centro del pavimento dell'ex camera matrimoniale, che sembra immensa con solo l'armadio e il mio lettino singolo. Poi tiro fuori i Bibanesi che uno tira l'altro, altro che ciliege. Poi sento la Jessy che miagola e si risponde da sola con il rimbombo dello studio quasi vuoto. Ho capito Jessy che qui sei tu la padrona, dai ora spostati. Poi spipazziamo allegramente sul balcone parlando di kazziemazzi, che sia chiaro ai vicini cosa li aspetta d'ora in poi.

E nel frattempo faccio della mia stanza cartoni. Riassumo la mia vita in qualche decina di cartoni. Ma forse qualche centinaia.
Significa inevitabilmente ripercorrere piccoli grandi momenti del passato, interrogarsi sul futuro. E non trovare risposte se non il desiderio di cercare ancora e di continuare ad essere curiose.

E fiduciose.

1 commento:

ev ha detto...

Curiosità, fiducia nell'ignoto che ci attende.. sempre!!