15 luglio 2009

Oggi mi sento più o meno come un calzino dimenticato nella lavatrice.
Un calzetto di spugna che una volta era bianco (più o meno negli anni '80, quando andava di moda) e ora è grigetto. Di quelli che si sono asciugati ancora tutti stropicciati dalla centrifuga e sono finiti appiccicati sul fondo del cestello. Aspetto pazientemente che qualcuno si accorga di me e mi stenda. E non è una questione interiore, ma puramente fisica (e anche vagamente allusiva).

Fortuna che c'è il lavoro.
Da giorni la mia mente vorrebbe librarsi nel cielo limpido delle grandi idee creative e invece resta incollata sul fondo del cestello. Credo proprio che per oggi il massimo che riuscirà a produrre sarà odore di bucato umidiccio. Domani potrebbe arrivare a produrre frammenti di fazzoletti di carta dimenticati in tasca. Dopodomani persino uno strato di tenue rosa su mutande e magliette.

Poi è già week-end. E azzeriamo tutto.

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