23 luglio 2009

La prova. 2.

Sono stata brava stasera, ho resistito. Eravamo in macchina assieme.

Nessuna stranezza. Solo ai saluti finali mi ha stretta forte. Io no. Mi ha schioccato una serie di baci sul'orecchio. Io no. Non ho abbracciato, non ho baciato se non cordialmente su una guancia, io. Staccandomi non ho guardato negli occhi.

Ora che sono a casa non dormirò. Ma nemmeno piangerò. E non mi getterò sul gelato alla panna con mirtilli e lamponi freschi. Fatto fuori ieri notte... E' così che si inizia a guarire? Per lo meno non subisco passiva il suo tripudio di negazioni ma dò il mio contributo attivo al duello.

Certo che lui... Lui non fa neanche una domanda.
E' così facile costruire la distanza, quando due persone credono di volersi bene? E' così breve il tempo che da amanti ci trasforma in estranei? Soffoco il disagio fisico che mi causa l'iprocrisia dei silenzi con cui ci siamo difesi.

Mentalmente faccio l'elenco dei cd che finalmente stasera gli ho lasciato. Gal Costa, Nitin Sawhney, Gabin... Ne restano altri quattro, ma non penso serviranno per chiudere il rituale: stasera ero pronta. Non me li restituirà, sono un regalo. Non un gesto gentile. Solo uno dei miei regali.

2 commenti:

Aluya ha detto...

Deve esserci un'epidemia in giro: anche quell'altro si è rifatto vivo. Non riesce a sopportare di non scrivermi. Mi vuole troppo bene x perdermi e troppo poco x amarmi. Ti ricorda nulla? Un forte abbraccio.
A.

clo ha detto...

purtroppo non possiamo chiedere di amarci....possiamo solo constatare, che uno dei due, a un certo punto...è rimasto indietro.