02 luglio 2009

Treno sì, treno no

Il mese di luglio è abbastanza anonimo per eseguire un piccolo test di mobilità.
Non essendo denso di impegni come settembre o aprile, nè sfacciatamente vacanziero come agosto, si presta a verificare il reale vantaggio (ma più che altro la mia personale capacità) di convertirmi da pendolare della A4 a pendolare della tratta ferroviaria Verona-Vicenza.

Una piccola ma accurata analisi dei costi ha evidenziato che un abbonamento Es (non mi vorrete mica immaginare tutta sudaticcia stipata nei vagoni angusti e affollati di un regionale?) da 94,50€ + un abbonamento agli autobus veronesi da 25€ per un totale di 120€ mi farebbero risparmiare esattamente 180€/mese rispetto a quanto abitualmente spendo per andare al lavoro. Solo per andare al lavoro! Se penso a quanto corrisponde in un anno... 2160€. Quante cose potrei fare con tutti quei soldi?
Se avessi il bisogno di muovermi comunque in macchina potrei usarla 2 giorni a settimana e ancora risparmierei. Detta così non sembra male.

Poi però bisogna considerare gli orari. Sveglia alle 6.40 (contro le 8 di adesso), autobus alle 7.17, treno alle 7.59 con arrivo a destinazione alle 8.29 (un'ora prima di adesso). Uscita alle 18.40, treno alle 19.05, arrivo a Verona alle 19.35 e poi autobus e a casa più o meno verso le 20.
E' ATROCE! Già così il tempo che dedico al lavoro è decisamente eccessivo. Farei impennare il monte orario giornaliero dell'ufficio a ben 13 ore!

Per fugare ogni mio dubbio aggiungo: esposizione alle intemperie, tragitti a piedi, stress da ritardo, ansia di perdere bus e treno, rischio scioperi, pc portato a spalla (+ 8kg), scarpe di riserva a spalla (+ 1kg), viveri per la giornata a spalla (+3kg), borse della palestra a spalla (+ 5 kg)...

E intanto che valuto i pro e i contro sono già passati i primi 3 giorni di validità dell'abbonamento. Quello ipotetico, che non ho ancora fatto.

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