09 luglio 2007

Pròxima estaciò: Passeig de Gràcia

Oggi non mi sento padrona della mia faccia.

Sono anche afona e ho qualcosa di simile alla congiuntivite che mi ha fatto guidare in autostrada praticamente ad occhi chiusi.

Oltretutto ho smesso di essere padrona pure del mio cellulare, rimasto nel taxi di un autista particolarmente fastidioso che godrà come un'antilope per aver trovato nella sua auto il telefono di quella che l'aveva mandato a quel paese. Poi stamperà le foto fatte al Razzmatazz e ci giocherà a freccette durante le sue lunghe sedute al ceppo, in un rito vudù cruento e gratuito. Per questo mi verrà presto l'artrite, quindi rinsavirò e finalmente capirò l'utilità della pensione integrativa che il Marci mi avrà costretto a pagare quando lui avrà smesso di farlo per me.

In compenso mi sento di nuovo padrona di me.

E' il ritorno. E' Barcellona.

La sorpresa inaspettata di una compagnia nuova, il piacere di ritrovare l'amica di sempre e la soddisfazione per la conquista, sudata, di un riavvicinamento. Con me stessa prima di tutto.

Questo è il regalo che la mia città mi ha fatto trovare nella sabbia dorata della Vìla Olimpica.

Certo, per accorgermene ho dovuto scavare per bene sotto la coltre bianca, rosata e giallina dello schiuma-party in cui ci siamo imbucate in 3... Ma fortunatamente gli altri cercatori avevano non più di 6 anni, giravano in mutande e se solo provavano a piegare quelle gambettine magre magre il rischio di intossicazione era tale da necessitare l'intervento dei genitori. Gran parte dei quali, giusto per la cronaca, sarebbero venuti volentieri anche in soccorso della sottocritta in versione Miss Pin Up Abitino Bagnato, Brazil Culetto d'Oro Clo, e Hellraiser Pelle d'Angelo Rak che in tali discinti atteggiamenti entrava nel 30° cruciale anno della sua vita.

7-7-2007. Mikakazzi.

Intossicazioni, ho detto. Da chupitos, tapas, ottozutz, cerveza, razzmatazz, famigghie acquisite, mancate, appena formate, inventate. Turbate.

(Beh alors il faut un peu de Bifidus ah!)

Come quella di Santi.

E' stato naturale non fargli sapere del mio arrivo, come chiamarlo appena arrivata in città. Eres loca! mi ha risposto la sua profonda voce. E sabato sera ci siamo ritagliati un'oretta per stare assieme.

Il suo abbraccio stretto e avvolgente, il suo sguardo sincero, limpido, affettuoso. Solo un po' inquieto. Come le mani, che impacciate cercano un braccio, la schiena, le spalle.
La sua mamma è stata male. E la notizia mi ha colpita sul serio.

L'ho sentito legato in quella maniera sincera e bellissima di quando l'ho conosciuto. Quando il mio arrivo in casa aveva portato una ventata di allegria e gioia di vivere ed energia in un momento difficile della sua vita. Sabato mi stava vicino nello stesso modo. Come se sperasse di prendere da me quella stessa energia. Vulnerabile... per questo disposto a lasciarsi avvicinare, disarmato, persino dolce nel suo modo impacciato di accarezzarmi ogni tanto, furtivamente.

E quell'abbraccio. Con che "bisogno" mi ha abbracciata...

Poi sotto il B&B la fretta di chiudere lo scomodo momento dei saluti. Mi ha preso la faccia tra le mani per lasciarmi un bacio sulle labbra. Pesado. Bello. Semplice. Semplice e pieno di significato semplice.

E' il ritorno. E' Barcellona. La mia città bella, piena di significato semplice.

6 commenti:

erre ha detto...

ieppa....29 anni e non sentirli...

Anonimo ha detto...

ma quanto son felice. Passavo di qua un annetto fa e leggevo il resoconto del tuo viaggio a barcellona e vedo che anche questa volta è stato un successo. E poi eri con la Clo, più garanzia di questo! Bentornata Chat!

Anonimo ha detto...

E leggendo il resoconto della Clo e poi questo viene davvero voglia di Barcellona. Un sogno! Bacione Betta (bebap.splinder.com)

Anonimo ha detto...

SIAMO MITTTTICHEEEEEEEEEEEEEE

Anonimo ha detto...

......che noia. In giro x i blog non c'è altro che schiuma-party...ma non si puo' trombare direttamente senza fare tutto sto casino?

Michela ha detto...

E noi che non abbiamo neanche trombato?!

Schiuma-party for schiuma-party's sake.