19 agosto 2006

Pròxima estaciò: San Antoni

Il giorno dopo abbiamo una scusa per vederci: "l'acquistone" dall'ex vicino di casa di Pablo, al Raval. Santi è particolarmente premuroso nell'organizzare la cosa, che ha un suo lato "avventuroso" fatto di segnali che conoscono solo gli adepti: si deve suonare quel campanello in quel modo, nessuno deve restare fuori, poi si scende nel sottoscala e si bussa in quell'altro modo. L'atrio del palazzo è inebriante per l'intenso, inconfondibile aroma che tanto spesso imbelletta la città. Sarà questo a mettermi di buon umore? Fatto sta che non voglio perdere l'occasione: voglio assicurare un futuro al nostro rapporto e per questo devo essere sicura che la spinosa questione del Triangolo (no) sia superata, una volta per tutte.

L'occasione arriva al tavolino di una cervezeria affacciata sulla Rambla del Raval. Santi mi indica il gatto di Botero, io gli indico il tizio nudo che cammina come nulla fosse per strada, lui mi spiega della recente legge che glielo permette. Silenzio. Santi, guarda che se ieri ho deciso di parlare ancora, e di cercare ancora una volta di spiegare, è solo perchè qualcosa mi dice che ne vale la pena. Altrimenti io e te ci salutavamo lì. Sembra proprio che stavolta le cose siano chiare.

Torniamo alla metro passando per la Paloma, la storica ed elegante sala da ballo cittadina che la sera, senza mai smettere di fare musica, si trasforma misteriosamente da balera per ultra sessantenni a disco di musica elettronica. E' dall'anno scorso che mi dice che ci devo andare, e se mi fa vedere dov'è è la volta buona che ci porto Clo.
Dal suo motorino esce un secondo casco. Mi sorride, finalmente sincero. Ti porto a casa, non sapevo se saresti venuta da sola. Ad uno stop si gira e mi guarda. Ha qualcosa da dirmi. Al secondo si gira e mi chiede Dove ti porto, a casa tua? Non rispondo. Ma gli tiro su la maglietta e mi tengo così.
Dopo un paio di isolati inchioda e si toglie il casco. Parliamoci chiaramente: se andiamo da me succede qualcosa. Sì. E io credo di voler smettere questa cosa che tu ed io facciamo sesso. Non voglio che si creino situazioni ambigue tra di noi. Quali situazioni ambigue, scusa, non avevamo chiarito? Situazioni per cui... tu non mi vuoi condividere. Allora non hai capito un cazzo, Santi. Una volta per tutte: una cosa è te che vuoi trombare con me e la mia migliore amica. E ti ho già detto che una cosa del genere in un rapporto come il nostro (di me e Clo) è un rischio che non ci vogliamo proprio prendere. Un'altra cosa è dividerti con qualcun'altra. Io ti sto già dividendo, solo che non so con quante, esattamente come tu stai facendo con me. E questo non è un problema. Certo che il sesso tra di noi prima o poi deve finire... Se tu ora ti metti con questa ragazza che ti ha detto di voler lasciare il suo fidanzato, beh, questo per me già significa smettere di fare sesso, quindi possiamo decidere anche di smettere ora. Solo non so se questo per te significa smettere del tutto, ogni cosa, troncare qui il nostro rapporto... ...Guarda Michi, se devo essere sincero... normalmente sì, succede così. Ma questa volta non vorrei fosse così. Con te sto davvero bene, mi piace il rapporto che abbiamo e vorrei che continuasse...

Quindi... dove mi porti adesso?!
...Facciamo... Un'ultima volta?
Una sorta di... despertida de soltero?!
Sì, un addio al celibato...

E così è stato. Coinvolgente, divertente, finalmente senza pensieri.
Avremmo dovuto trovarci un'ultima volta, a cena insieme a Pietro, la sera prima della sua partenza per Londra. Sarebbe stata la nostra despedida. Ma noi a salutarci per bene proprio non siamo capaci... Così non ci siamo semplicemente più visti.
E ora chissà se davvero il nostro rapporto continuerà, chissà se esisterà ancora, chissà se davvero ci troveremo presto in qualche città europea, come mi ha scritto nell'ultimo sms. Come Pietro ha raccontato che succede con la sua vecchia amica, il suo "polvo sicuro".

[Pròxima estaciò: Catalunya]

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