19 agosto 2006

Pròxima estaciò: San Pol

Passano due giorni. Un messaggio sarcastico risponde al tentativo di riallacciare di Santiago. Ci mettiamo d'accordo per una gita fuori porta, in quel di San Pol. C'è un'insistenza sottile che mi urta nel suo modo di proporre l'alternativa... Ascoltassi di più il mio sesto senso!
Non c'è il sole, anzi piove. Mangiamo una paella scadente, esattamente come l'anno prima. Poi, al primo raggio di sole, stendiamo gli asciugamani e ci buttiamo in acqua. Il moto ondoso allontana e avvicina, confondedo mani tese alla ricerca di qualcosa. Non di Qualcuno... E sembra tutto innaturale: la luce, il silenzio, Clo che resta sulla sabbia. E ad un certo punto Santiago dice quello che non dovrebbe dire:"Allora... con Clo non facciamo niente, eh?".

E allora gli sbotto in faccia che mi ha proprio rotto il cazzo co sta storia, che dopo tutte le volte che gli ho detto NO non è possibile che ancora non abbia capito. Che non mi piace ripetere le cose due volte e questa con lui è già la quinta. E se ancora non se l'è messa via allora vuol dire che non ha proprio rispetto di me, nè di quello che gli dico, del rapporto con la mia migliore amica, del tempo che abbiamo passato assieme. Discutiamo lì, in acqua, e pure fuori. E divento inflessibile, sarcastica e pungente, come sempre quando qualcuno raggiunge il mio limite massimo di sopportazione. Essì che è difficile arrivarci, bisogna proprio mettercisi d'impegno... Cerco le parole più adatte per lasciare un segno su quel faccino da paraculo, e in Spagnolo mi riesce inaspettatemente facile. Sento quello che dico e ad ogni frase mi pare di vedere graffi più profondi su quelle guance, immobilizzate in un'espressione tra l'incredulo, il mortificato e il gran paraculo. Non se l'aspettava. Ma a tirare tanto la corda, prima o poi questa si spezza.
E vale anche con me: se la mia reazione stenta ad arrivare non per questo è meno violenta, decisa e "cattiva". Anzi...

Torniamo a casa mestamente: Clo mortificata dall'intera situazione, Santi impegnato ad "alleggerire" la tensione, e io che gli dò corda quel minimo che serve per coprire il tragitto che ci separa dalla città.
Alzo il volume dello stereo. Sto cercando di capire cosa voglio fare.

[Pròxima estaciò: San Antoni]

4 commenti:

L'Arrotino ha detto...

aaauhhuhua
ma è fighissimo! Sembra di vivere le ferie con voi minuto per minuto!
Dai daiiii andiamo alla prossima stazione :)

Anonimo ha detto...

Tesoro mio spelendente, era ora che ti incazzassi seriamente con l'Argentino!!! Quante volte te l'ho detto? "Non va, no no no, non va. Disapprovo. Totalmente." Non farmici pensare a quell'altro Sudamericano, per carità, oh my God, oh my Dancing Queen! Era proprio ora...

Anonimo ha detto...

buongiorno chatoù!! ho letto tutto, caspita, meno male che ci sei tu a raccontare...quasi quasi metterei il link!! anzi...

mannaggina che situazione... non la scorderò mai, in una "vacanza" alti e bassi umorali, questo è stato per me sicuramente il momento più brutto.

ti voglio bene

Michela ha detto...

Ma arriveranno anche i momenti più belli! Abbi fede e aspetta la tua fermata.

AnnaDiva, che la dantelle di Madame Chanel sia con te... Non siamo ancora al capolinea!